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Earth Music Ensemble & Dance Duo - Veröffentlicht von martin_inside

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Event-Informationen

Sarra Douik: Oud, Voice
Andrea Ruocco: Bass, Gembri, live electronic
Alessandro Ruocco: Drums
Giovanni Clemente: Guitars, Synthesizer
Sean Lucariello: Trumpet, Flugelhorn
Vocal Quartet

DANCE & CHOREOGRAPHY
Riccardo Meneghini
Anastasia Kostner

„Earth Song“ ist ursprünglich als Projekt (2024-25) für Live-Musik und jugendliche Community-Tänzer*innen des Tanzkollektivs Südtirol entstanden. Für das Projekt haben drei Komponisten Musik im Auftrag der Jazzakademie Meran geschrieben. Inhaltlich geht es um eine musikalische Begegnung mit verschiedenen Kulturen der Welt und den Zustand der Erde heute.
In dieser aktualisierten Version wird die Musik in den Vordergrund gestellt, sie tritt dabei in Kommunikation mit der Bewegungswelt zweier der erfahrensten regionalen Tänzer*innen der zeitgenössischen Szene. Die 4 Musiker aus Oberitalien und die marokkanische Musikerin nutzen auch unbekanntere Instrumente wie Gembri und Oud. Sie präsentieren atmosphärisch, melodisch und rhythmisch von unterschiedlichen Stilen inspirierte Eigenkompositionen. Lieder ergänzen den Instrumentalteil. Manche der Musikstücke sind Uraufführungen.

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Datum und Uhrzeit des Events :

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  • Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
  • Tanztheater von und mit Giulia Tornarolli Ruth beabsichtigt nicht innezuhalten, auch nicht zu verlangsamen. Sie ist in einer Zeit geboren, in der man immer tätig ist, wo Erfolg zählt und Produktivität, sie lässt sich nicht von Pflichten und Erwartungen einschüchtern. Sie plagt sich, sie schleppt sich weiter, sie verzettelt und sie verliert sich. Und alles nur, um sich nützlich zu fühlen, unersetzlich, um nur keine Sekunde ihrer Zeit zu vergeuden. Aber wenn diese Zeit einmal zu Ende sein sollte, was bleibt ihr? Lay Next To Me ist nicht nur ein Stück über das Altern, sondern eine Reflexion über den Wert der Gegenwart. Es ist eine Aufforderung, das Alter nicht als Feind zu betrachten, sondern als einen Lebenszustand, der trotz der Verheißung des naturbedingten Verfalls die Möglichkeit mit sich bringt, das Leben intensiver zu begreifen und die Zeitlichkeit als wesentlichen Teil der menschlichen Erfahrung zu akzeptieren. Eine Produktion Tanzschmiede | Fucinadanza.

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