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Wiener Blond (A): Bis in der Früh - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Verena Doublier e Sebastian Radon cantano e “beatboxano” da oltre dieci anni, conquistando il pubblico con il loro stile unico. Al Carambolage, lo hanno già conquistato nel 2019 durante la loro prima esibizione bolzanina!

Oltre alle loro entusiasmanti esibizioni dal vivo, i loro testi sorprendenti sono diventati un marchio di fabbrica, così come la loro versatilità musicale. Nel 2019, dopo due album in studio ("Der Letzte Kaiser" e "ZWA"), hanno pubblicato il loro primo album dal vivo ("endlich salonfähig!"), in collaborazione con l'Original Wiener Salonensemble. Le melodie e gli archi di quell'era sofisticata lasciano ora spazio a groove, loop ed elettronica nel nuovo album "Bis in der Früh".

Il nuovo spettacolo tratta della giungla urbana e delle possibili strategie di sopravvivenza in una confezione musicale di pop urbano, con influenze tanto diverse quanto la vita in città offre. I Wiener Blond offrono intrattenimento profondo rendendo ballabile la crisi. Convincetevi voi stessi!

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 24 Nov 2023 al 25 Nov 2023

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  • Scritto in Re maggiore come i Concerti per violino di Beethoven e Brahms, il Concerto per violino di Ferruccio Busoni tiene viva la tradizione del grande concerto ottocentesco. Composto tra il 1896 e il 1897, quando Busoni godeva già di fama internazionale come pianista, il Concerto per violino nasce per il violinista olandese Henri Petri, grande solista e Konzertmeister di quella che oggi è nota come Staatskapelle Dresden, nonché uno degli allievi prediletti di Joseph Joachim, il violinista di Brahms. Petri stesso diede la prima esecuzione del concerto con i Berliner Philharmoniker e Busoni alla direzione e il loro rapporto tra i due rimase saldo per tutta la vita, al punto che Egon Petri, figlio di Henri, divenne poi uno dei migliori discepoli di Ferruccio Busoni. Ad eseguire il concerto la violinista italiana Francesca Dego, convinta promotrice del repertorio otto-novecentesco italiano, mentre sul podio Markus Stenz prosegue il concerto con la Seconda Sinfonia di Schumann. Opera incompresa fino a tempi recenti, la Seconda è oggi riconosciuta come una delle grandi sinfonie romantiche e, superate le critiche all’orchestrazione, si apprezza oggi l’inventiva originalissima dispensata a piene mani da Schumann nel lavoro. Non ha aiutato nella promozione della Sinfonia la sua genesi tormentata: i primi abbozzi compaiono un anno dopo il trasloco dei coniugi Schumann a Dresda, nell’ottobre 1845, ma Schumann impiegò quasi un anno per completare la Sinfonia, un periodo insolitamente lungo per il compositore, abituato a grandi entusiasmi creativi da cui emergevano quasi come un’unica colata interi brani. A tormentare il compositore non era solo la difficoltà di affrontare nuovamente il genere sinfonico, che obbligava ad un faticoso confronto con l’opera di Beethoven, ma crisi depressive, forti insonnie e attacchi di quei che disturbi che, 11 anni dopo, avrebbero portato Schumann a morire solo, nel manicomio di Endenich.
  • Prosegue il percorso di Ottavio Dantone nell’opera di Haydn con una delle più maestose delle sue sinfonie, la Sinfonia n. 100 in Sol maggiore. Il soprannome “Militare” è, per una volta, sorprendentemente calzante. Già nel primo movimento, che si svolge generalmente nel segno del più vivace ma cordiale dialogo, non mancano improvvisi momenti di grande pathos, ma sarà il secondo movimento, con il suo generoso uso delle “turcherie” (cassa, piatti, triangolo) ad evocare le atmosfere militaresche, insieme al vigoroso rullar di timpani e alla fanfara delle trombe, atmosfere poi confermate dall’esuberante rondò finale. Non è un caso che i commentatori dell’epoca notassero in questa Sinfonia “il ruggito infernale della guerra”. Se la guerra evocata da Haydn nella “Militare” si svolge in campo aperto, quella de Le nozze di Figaro di Mozart è tutta condotta tra le mura e il parco del castello di Almaviva, in uno scontro d’arguzie tra classi sociali, tra uomini e donne, tra giovani e anziani. Tratta da Mozart e Da Ponte dal Mariage de Figaro di Beaumarchais, l’opera fu un travolgente successo anche grazie (e nonostante) la feroce satira politica solo apparentemente censurata, ma in realtà abilmente celata da compositore e librettista tra le pieghe della brillante scrittura. Brillante scrittura già anticipata nell’ouverture, perfettamente compiuta, equilibrata ed essenziale. Compiutezza, essenzialità, esuberanza sono anche caratteristiche della magnifica Sinfonia da camera di Franz Schreker. Composta nel 1916 per un’orchestra di piccole dimensioni, la Kammersymphonie di Schreker prende a modello l’omonimo brano di Schönberg, da cui trae la densità e la raffinatezza di scrittura, rileggendolo però con il proprio inconfondibile slancio enfatico e il magistero nella creazione di impasti e colori orchestrali quasi sovrannaturali.
  • Il direttore danese Thomas Dausgaard torna a guidare l’Orchestra Haydn in un concerto dalle atmosfere nordiche in cui la Danimarca svolge il ruolo del leone grazie a due dei suoi compositori più rappresentativi. Il primo è Bent Sørensen, classe 1958, pluripremiato compositore di Borup, non lontano da Copenhagen. Enchantress, l’incantatrice, nasce nel 2019 per desiderio dello stesso Dausgaard, che invitò diversi compositori a scrivere brani ispirati e dedicati alla Scozia da dare in prima esecuzione con la BBC Scottish Symphony Orchestra. Accogliendo l’invito, Sørensen ha composto questa suite di cinque intermezzi per orchestra ispirati al poema Enchantress Farewell di Walter Scott, già messo in musica da Beethoven nei suoi Lieder scozzesi. A Sørensen succede Carl Nielsen, tra i più celebri compositori danesi, vissuto a cavallo tra Otto e Novecento, famoso ancora oggi soprattutto per le sei Sinfonie e alcuni concerti solistici, in particolar modo il Concerto per clarinetto e quello per flauto, eseguito in questa occasione dalla flautista danese, nonché moglie di Dausgaard, Alissa Rossius. Composto nel 1926 e terminato durante un soggiorno di Nielsen a Firenze, il Concerto per flauto è stato scritto per Holger Gilbert-Jespersen, flautista del Quintetto di Copenhagen, che lo eseguì a Parigi con grande successo. Completa il programma la maestosa Quinta Sinfonia di ?ajkovskij, tra i lavori ancora oggi più noti e amati del compositore. Scritta in meno di quattro mesi e sorretta da un’ispirazione tale che “sembra che l'illuminazione sia scesa sul mio spirito”, come scrisse il compositore, la Quinta Sinfonia non conobbe un successo immediato, ma dovette attendere il tour europeo del 1889-1890 per trovare l’approvazione di pubblico e critica, un’approvazione da allora mai venuta a mancare.