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Proiezione del documentario di Roberto Condotta. Al termine, un breve confronto con il regista. È la notte del 30 luglio 1954. Fa molto freddo. In una minuscola tenda a 8.150 metri di quota due uomini si preparano a trascorrere la notte. Vicino a loro, a 100 metri circa, altri due uomini si preparano a passare la notte. Questi però non hanno tenda e nemmeno sacchi da bivacco: ingaggiano una sfida che durerà sino all’alba, una sfida contro la morte. Sono queste le ultime fasi di un’impresa storica per l’Italia del dopoguerra, un’impresa di alpinismo che ancor oggi, senza voler esagerare, si può definire eccezionale. A tutt’oggi, infatti, la vetta del K2 o Chogorì (grande monte) conta pochissime ripetizioni. Alla vittoriosa spedizione italiana sul K2 del 1954 partecipano gli alpinisti Lacedelli, Compagnoni, Abram, Gallotti, Angelino, Soldà, Rey, Viotto, Floreanini, Puchoz, Bonatti, il medico Pagani e il cineoperatore Fantin. Sono guidati da Ardito Desio. I testimoni ancora in vita ci guidano, attraverso i loro ricordi, lungo tutte le fasi della spedizione al K2. Entrata libera