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Artista e narratore sensibile, empatico e versatile, Mario Perrotta è un ricercatore profondo e scrupoloso, capace di insinuarsi sia nelle pieghe della nostra società calandosi nelle vesti dei più deboli, sia di tessere una trama ampia, profonda e teatralmente cristallina partendo da un personaggio di un’opera di un gigante della letteratura come Italo Calvino. È quello che fa nello spettacolo Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà, il suo omaggio a Calvino, scrittore e intellettuale di grande impegno politico, narratore tra i più significativi e amati del Novecento italiano, in occasione del Centenario della sua nascita. Il personaggio in scena è un abitante del Cottolengo, il Nano del romanzo autobiografico di Italo Calvino La giornata d’uno scrutatore, personaggio cui Calvino dedica una sola pagina se pur memorabile. Con l’intento di ragionare sul tema della libertà, Perrotta disegna tutta l’esistenza del Nano: inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. E la cerca, la libertà, tra le pagine delle opere del “signor Calvino Italo” (dal Barone rampante, al Cavaliere inesistente, passando per Cosmicomiche e Palomar e fino a Le città invisibili), la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi, “scalvinando” quelle opere a suo uso e consumo. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare. Il Nano, Calvino, la libertà di e con Mario Perrotta collaborazione alla regia Paola Roscioli mash-up e musiche originali Mario Perrotta, Marco Mantovani produzione Permar, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale durata: 80 minuti