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Due fratelli vivono soli in un appartamento e, per comunicare, sono costretti ad inventare una serie di giochi, storie, gesti. Perché non si parlano? Si parlano, eccome. Ma la lingua di uno dei due sembra ingarbugliata ed, essendo autistico, ha un modo di fare e di comportarsi del tutto suo. Lui ha bisogno del fratello e, sua volta il fratello ha bisogno di lui. Infatti, da tempo, registra i suoi gesti e i suoi movimenti, perché non può sopportare l’idea che il fratello autistico possa nascondere linguaggi che egli non riesce a comprendere. Per aiutarlo non ha altra strada che tentare di scoprire la logica di ciò che fa e di ciò che dice. Ha scoperto, per esempio, che quando questi entra in una storia, sembra felice. E allora, via, a raccontare storie. Ma le storie, purtroppo, si interrompono, si spezzano, perdono il capo e la coda ed allora si entra nel mondo delle piccole cose quotidiane, nelle certezze degli oggetti presenti L’omonimo libro di Carmelo Samonà, “Fratelli”, ci ha spinti a compiere un viaggio nel mondo delle relazioni umane, ad esplorare zone non ancora conosciute; un viaggio sui sentieri che portano a cercare l’altro, il diverso, senza stancarci mai. A cercarlo, anche se ci sembra di averlo già trovato. Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di C. Samonà Regia, costumi e scene: Antonio Viganò Testi: Carmelo Samonà, Antonio Viganò, Remo Rostagno, Michele Fiocchi Con: Michele Calcari, Paolo Grossi Ligth Designer: Melissa Pircali Assistenza drammaturgica: GianLuigi Gherzi Una produzione: Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt In collaborazione produttiva con: Balletto Civile e Gli Scarti ETS