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lettura teatrale di Renato Sarti > tratta da “Naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo (Raffaello Cortina Editore) > con Laura Curino e Renato Sarti > regia Renato Sarti > video e immagini Mattia Colombo, Jacopo Loiodice, Valentina Cicogna > musiche Carlo Boccadoro > produzione Teatro della Cooperativa durata: 90' Perché nel caso di tragedie come quella delle Torri Gemelle o del disastro aereo di Linate si fa l’impossibile per identificare le vittime, mentre per i migranti in mare no? Esistono forse esseri umani di serie A e di serie B? Nonostante tutto quello che continua a succedere, non si pensa mai alla sofferenza di chi ha una persona cara che ha intrapreso un viaggio alla ricerca di un futuro migliore e non sa se ce l’abbia fatta, se stia bene, se lo rivedrà mai. Si chiama ambiguous loss, perdita ambigua, il sentimento che provano i parenti delle persone scomparse, un lutto che non si riesce a elaborare, perché non c’è la presenza di un corpo a confermarne la morte. Se si aggiungono vuoti normativi e inadempienze delle istituzioni (o mancanza di volontà!) come l’Unione Europea, la possibilità di avere una risposta si fa ancora più remota; al dolore si aggiunge la rabbia e il problema diventa anche sociale. È questo il contesto in cui opera il Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano, diretto da Cristina Cattaneo, antropologa, medico legale e autrice di “Naufraghi senza volto”. Questa autentica crociata, coordinata dall’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, dalla Marina Militare e coadiuvata anche da diverse università e organizzazioni di volontariato, è raccontata nel libro attraverso i naufragi dell’ottobre 2013 e del 18 aprile 2015. In quest’ultimo caso, la nave affondò con circa novecento persone a bordo e l’equipe del Labanof effettuò sui cinquecentosessantasei corpi recuperati le analisi autoptiche, la catalogazione dei vestiti e degli oggetti ritrovati e mise i risultati al servizio dei familiari dei dispersi, per permettere loro il riconoscimento delle vittime. Il Labanof è riuscito a realizzare un piccolo miracolo: «restituire una storia, un’identità e perfino la dignità» alle vittime senza nome dei naufragi del Mediterraneo. Ora è fondamentale che la politica faccia la sua parte e il “paradigma Labanof” diventi prassi a livello nazionale ed europeo. MADRE TERRA Teatro Cristallo Luogo Palco Teatro Cristallo, via Dalmazia 30, Bolzano Biglietti: Intero: 17 € / Cristallo Card: 14 € / Cristallo Card Young: 8 € Attenzione: pubblico sul palco. Posti limitati! I biglietti per questo spettacolo sono disponibili presso la cassa del Teatro Cristallo, sull'app Teatro Cristallo Bolzano, dal totem automatico posizionato fuori dal Teatro Cristallo oppure online direttamente qui https://ticket.midaticket.it/teatrocristallo/Events