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mostra dell´artista Roberto Perotti - Come si dice nel titolo di questa mostra, il Sacro rappresenta soprattutto il mistero della parola e del silenzio. La parola come Logos e il silenzio come indicibile. La sua essenza è inconoscibile e il rischio delle religioni è quello di voler rendere l'inconoscibile del tutto esplicitato, detto, esaurito. Forse invece quella che io ritengo essere la crisi del Sacro propria del nostro tempo presente, che si manifesta nella mancanza di valori, nella banalizzazione delle relazioni e nella mancanza di senso del limite, deriva proprio dal non riconoscere il mistero che ci trascende e che non si può ignorare che a prezzo di un grave sfregio all'essenza dell'umano. Nella serie storica dei miei dipinti le sequenze di colori verticali, hanno rappresentato la versione del tutto astratta di profili urbani. Ricordo che improvvisamente ho avuto la netta percezione di un'assenza fondamentale nel susseguirsi di quei profili. Alla laicità del tessuto urbano mancava la presenza del Sacro, vale a dire dello Spirito e di quella parte del sentire umano che lo distingue nettamente da ogni altra forma animale. Ho ritenuto di sintetizzare la presenza del Sacro nella forma della cupola, in parte perché simbolo dell'universo che tendiamo ad immaginare come racchiuso in una dimensione circolare, e soprattutto perché la cupola appartiene a tutte le culture e la sua forma è al contempo protettiva e piena di una vitalità misteriosa.