Informazioni evento
Un appuntamento di richiamo, visto il tema e considerato il calibro del relatore, e al contempo una vera chicca, nella misura in cui questi andrà a scoperchiare una interessante e non sufficientemente nota pagina di storia italiana, collegandola anche all’oggi. È la conferenza di GIOVEDÌ 17 OTTOBRE, con inizio alle 20.30 e INGRESSO LIBERO, presso la Casa delle Associazioni di San Giacomo (via Maso Hilber 1, S. Giacomo di Laives; parcheggio disponibile). «QUANDO LA APPLE ERAVAMO NOI – Adriano Olivetti, una storia italiana», questo il titolo dell’incontro, che riporterà a San Giacomo per l’appunto come relatore e altresì come ideatore del concept culturale il dottor Marco Pugliese, noto giornalista bolzanino ma anche docente e divulgatore nei campi letterario, economico, storico, sociale, geopolitico. Olivetti è un nome che rimanda istintivamente ai concetti di macchine da scrivere e calcolatrici, delle quali l’azienda di Ivrea ha contribuito a scrivere la storia. E come scordare l’antesignano fra i personal computer?, quel P101 che venne utilizzato dalla Nasa per calcolare le orbite (fra l’altro) della missione ‘Apollo 11’ che portò l’uomo sulla Luna... Con l’ausilio di immagini e attingendo a materiali originali, relatore, che è personalmente in contatto con l’Archivio Storico Olivetti, ‘svolgerà’ il nastro sulla vicenda vera di Adriano Olivetti e della sua azienda-eccellenza, includendo nella narrazione tanto i risvolti umani quanto tasselli di storia e cronaca. Sfide tecnologiche (non senza sconfinare nel design, nell’arte, nel welfare), accadimenti personali: tanti saranno gli accenti, e con particolari anche inediti, riguardo a quella che è stata una visionaria, avanguardistica realtà del nostro paese nonché un’eccellenza italiana nel mondo. Né mancherà un salto verso il duemila, ponendo a raffronto la figura di Adriano Olivetti nientemeno che con quella di Steve Jobs: giusto per tornare al titolo... “Quando la Apple eravamo noi”. Organizza il Centro culturale S. Giacomo in collaborazione con Upad, con il sostegno del Comune di Laives e dell’Assessorato alla Cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano.