Caffè delle lingue - Pubblicato da ylenia_inside

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  • "Architetture di Storia. Fascismo, storicità, cultura architettonica italiana" La Biblioteca Claudia Augusta ti invita alla presentazione del libro con l’autore Giorgio Lucaroni in dialogo con Andrea di Michele (Libera Università di Bolzano). 📅 19.11.2024 ⏰ Ore 17:30 📍 Lab 3, Centro Trevi - Trevilab, via dei Cappuccini 28, Bolzano “Lungo tutto il ventennio, il fascismo italiano ha espresso narrazioni e rappresentazioni volte a tracciare i confini passati, presenti e futuri della “rivoluzione” mussoliniana. Partecipe di questa costruzione e decostruzione del tempo storico fu anche la cultura architettonica nazionale, attratta fin dai primi anni Venti dalle profferte del regime e affermatasi come uno dei più influenti campi intellettuali nell’Italia tra le due guerre. Non solo nella pietra ma attraverso scuole, progetti, riviste, esposizioni, l’architettura concorse alla formazione di un immaginario storico eclettico e mutevole, tarato sul ventennio e sintetizzato nella definizione di Era fascista. Obiettivo del presente lavoro è allora di indagare quest’insieme di concetti e categorie storiche come parti di un concreto regime di storicità, di una tensione storica tutt’altro che neutrale e invece politica pensata per rimarcare le radici, i limiti e gli orizzonti della stagione mussoliniana.”
  • Valentina Belfiore, archeologa e collaboratrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, presenterà al pubblico del TreviLab di Bolzano la conferenza Etruria al femminile: la rappresentazione della donna nell’arte etrusca, il cui tema della posizione e dei ruoli ricoperti dalla figura femminile nella cultura etrusca è discusso da tempo. Rispetto al confinamento della donna al ristretto mondo familiare, molto più evidente nella società greca, le maggiori libertà della donna etrusca di comparire in pubblico e in occasioni conviviali insieme agli uomini hanno suscitato numerosi pregiudizi e critiche da parte di scrittori greci e romani. Attraverso le testimonianze dirette e indirette fornite dall’archeologia e dalle rappresentazioni femminili nell’arte etrusca, al centro di una riflessione sarà la figura della donna nelle vesti di aristocratica o subalterna, moglie o madre, sacerdotessa o devota, combattente, dea e altro ancora. Valentina Belfiore si è laureata in Lettere e specializzata in Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Firenze. Dal 2004 ha collaborato alla nuova edizione dei principali corpora di testi etruschi il Thesaurus Linguae Etruscae e gli Etruskische Texte. Nel 2011 ha conseguito il dottorato di ricerca in Allgemien Sprachwissenschaft (Linguistica generale) presso l` Università die Halle- Wittemberg e ha collaborato con diversi enti per progetti di ricerca sulla lingua e l’epigrafia etrusca, la scultura italica e i rituali nel mondo antico. Ha tenuto corsi di insegnamento sugli elementi di cultura, lingua ed epigrafia etrusca a Innsbruck e Heidelberg e partecipato a numerosi convegni e seminari in Italia e all'estero. Dal 2017 è funzionario archeologo presso i Musei di Chieti, Direzione regionale musei nazionali Abruzzo, è stata direttore del museo di Chieti, Villa Frigerj, e dal 2022 collabora con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Dal 2021 è Membro Corrispondente dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici. La conferenza rientra nel programma di attività correlate della mostra "Etruschi. Artisti e artigiani" organizzata dall'Assessorato alla Cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano in collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
  • > con Gino Cecchettin durata: 70' Un incontro sofferto, delicato, potente: Gino Cecchettin, papà di Giulia, racconta al pubblico e ai giovani in particolare il suo libro, dedicato all’amatissima figlia. “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia” (ed. Rizzoli, 2024) Giulia è la figlia ideale. Studia, disegna, sogna di vivere in una brughiera, colleziona scatole e regala sorrisi dolcissimi. Poi una sera scompare, inghiottita da una morte assurda: un femminicidio. Travolto dal dolore più atroce che un padre possa sopportare, Gino Cecchettin sceglie di non stare in silenzio, si interroga sugli esiti più efferati di una cultura patriarcale che ancora ci riguarda e trova le parole per ricordare chi era Giulia e cosa ha imparato da lei. In questa lunga lettera scritta insieme a Marco Franzoso, Gino ripercorre la sua storia di padre, i giorni della gioia e quelli del dolore. Commuove e invita a “costruire un’alleanza tra i sessi, anziché consolidare la prevaricazione di uno sull’altro”. Ci esorta ad ascoltare le giovani e i giovani del nostro Paese e ad aiutarli a contrastare ogni forma di violenza di genere, insieme. Le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere. Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società. «Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico», scrive Gino Cecchettin alla figlia Giulia e a quanti vorranno ascoltare le sue sofferte parole di impegno, di consapevolezza e di coraggio. «Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande». INSIEME CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE Teatro Cristallo, UNICEF BOLZANO, Città di Bolzano, in collaborazione con Polizia di Stato, GEA, ASSB e con il sostegno di Provincia Autonoma di Bolzano e Despar, Eurospar, Interspar

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