Galleria Antonella Cattani contemporary art

Informazioni

Il profilo della galleria, inaugurata nel 1991 da Antonella Cattani, è caratterizzato da un programma espositivo volto a presentare personalità del contemporaneo che si sono distinte nel panorama artistico per l'esito della loro ricerca nelle diverse discipiline, dalla pittura alla scultura fino ai nuovi linguaggi. Alla presentazione di posizioni artistiche consolidate fra le quali citiamo Claude Viallat, Sean Shanahan, Marco Tirelli, Giuseppe Spagnulo, Marco Gastini, Giovanni Frangi, Gianni Dessì e Mats Bergquist si avvicendano i progetti di artisti di generazioni più vicine fra i quali Antonella Zazzera, Dana Widawski, Nataly Maier, Paolo Radi, Emanuela Fiorelli, Julia Bornefeld e Angela Glajcar. All' intendimento di dare continuità tra le epoche corrispondono inoltre le esposizioni che la galleria dedica a personalità artistiche storicizzate. Nel corso degli anni hanno così trovato realizzazione le mostre di protagonisti dell'arte italiana dopo il 1950 tra i quali sono Afro, Mirko Basaldella, Fortunato Depero, Pietro Consagra, Gastone Novelli, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato.

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Highlights medley
Art & Culture

Lo sguardo nell’arte è più di un semplice dettaglio, è un potente mezzo di connessione che trascende il tempo e lo spazio. Le opere d’arte di valore sono highlights che non hanno un tempo: esse fanno parte di una continua linea che dal presente si imprime nel passato continuando per la via del futuro. Highlights Medley vuole dare risalto all'identità artistica come valore; identità intesa in termini di unicità ed originalità dell’artista e conseguentemente dell’opera stessa. Il medley ovvero racconto è stato affidato ai tredici artisti, selezionati per il linguaggio e la poetica che li distingue: Mats BERGQUIST Julia BORNEFELD Paolo BUZZI Emanuela FIORELLI Giovanni FRANGI Angela GLAJCAR Paolo Nataly MAIER Paolo RADI Hermann J. RUNGGALDIER Sean SHANAHAN Marco TIRELLI Peggy WAUTERS Antonella ZAZZERA. Il filo come segno tridimensionale è il medium con cui EMANUELA FIORELLI esplora lo spazio costruendo architetture che mutano allo sguardo ed indicano la flessibile dinamicità di una costruzione geometricamente definita. Le figure di HERMANN J. RUNGGALDIER, scolpite nel legno a grandezza naturale, si alternano nell’esposizione a figure di piccola dimensione, sospese invece su un ideale palcoscenico della vita, una architettura in plexiglas. Lo spazio, meticolosamente studiato, che ora divide o avvicina le figure, definisce l'intensità delle relazioni mentre la nudità che le accomuna amplifica l'effetto ed il significato dei gesti. Seguendo le leggi della prospettiva quattrocentesca, PAOLO RADI crea un suo spazio, che definisce tonale, per dare vita ad una opera che reagisce alla luce e all’oscurità. La trasformazione della materia è da sempre, nel suo operato, la modalità per unire insieme tempo e spazio. La trasformazione è data dall’unione di materiali diversi che si completano ed evocano il passaggio da un luogo all’altro, da un tempo a un altro tempo. Nella sua pratica artistica, PEGGY WAUTERS, tende ad esaltare l'aspetto ieratico dell'elemento naturale fino a trasformarlo in una icona. I fiori in porcellana nascono dalla vicinanza alla natura ma soprattutto dalla consapevolezza di una relazione costante in cui domina un tempo circolare; un tempo questo, in cui ogni cambiamento della natura stessa lascia un segno che si proietta nel lavoro successivo. La ricerca formale e teorica di NATALY MAIER attribuisce una parte centrale al potere evocativo del colore, rivelandoci, come ad ogni situazione, come pure ad ogni oggetto, possa corrispondere la sua trasposizione tonale. Il colore dunque inteso come un'esperienza articolata, come qualcosa che accade, e non come un dato, fisso e immutabile. Una pratica antica e intensamente ascetica distingue il lavoro dell’artista svedese MATS BERGQUIST. Le sue opere sono icone contemporanee dalla rappresentazione visiva rarefatta alle estreme conseguenze. Delle icone e della loro valenza spirituale rimane il procedimento realizzativo; L’artista genera così un’immagine di intrinseca potenza visiva, tra riferimenti alla filosofia occidentale e orientale e un senso dell’organizzazione spaziale nella quale è possibile leggere la sedimentazione di innumerevoli significati di respiro universale. Il lavoro di ANGELA GLAJCAR sfugge alla definizione classica di scultura sia per l’impiego particolare di un materiale come la carta, che per le relazioni e lo spazio che le sue opere contribuiscono a definire. Sono lavori contraddistinti da stratificazioni e sovrapposizioni di fogli di carta sui quali l’artista interviene sottraendo della materia con lacerazioni e perforazioni, fino ad aprire una via sempre diversa nel candido volume di fogli. È infine la luce naturale a definirne l’itinerario che muta via via orientandosi verso un interno delicato e avvolgente che sembra animarsi di moto proprio. Le opere di ANTONELLA ZAZZERA sono invece il risultato di tessiture di filo di rame brunito che si trasforma in infiniti attimi luminosi per disegnare lo spazio con armonia.

Galleria Antonella Cattani contemporary art Via Catinaccio, 1/a, Bolzano, BZ
Highlights medley
Exhibitions

Lo sguardo nell’arte è più di un semplice dettaglio, è un potente mezzo di connessione che trascende il tempo e lo spazio. Le opere d’arte di valore sono highlights che non hanno un tempo: esse fanno parte di una continua linea che dal presente si imprime nel passato continuando per la via del futuro. Highlights Medley vuole dare risalto all'identità artistica come valore; identità intesa in termini di unicità ed originalità dell’artista e conseguentemente dell’opera stessa. Il medley ovvero racconto è stato affidato ai tredici artisti, selezionati per il linguaggio e la poetica che li distingue: Mats BERGQUIST Julia BORNEFELD Paolo BUZZI Emanuela FIORELLI Giovanni FRANGI Angela GLAJCAR Paolo Nataly MAIER Paolo RADI Hermann J. RUNGGALDIER Sean SHANAHAN Marco TIRELLI Peggy WAUTERS Antonella ZAZZERA. Il filo come segno tridimensionale è il medium con cui EMANUELA FIORELLI esplora lo spazio costruendo architetture che mutano allo sguardo ed indicano la flessibile dinamicità di una costruzione geometricamente definita. Le figure di HERMANN J. RUNGGALDIER, scolpite nel legno a grandezza naturale, si alternano nell’esposizione a figure di piccola dimensione, sospese invece su un ideale palcoscenico della vita, una architettura in plexiglas. Lo spazio, meticolosamente studiato, che ora divide o avvicina le figure, definisce l'intensità delle relazioni mentre la nudità che le accomuna amplifica l'effetto ed il significato dei gesti. Seguendo le leggi della prospettiva quattrocentesca, PAOLO RADI crea un suo spazio, che definisce tonale, per dare vita ad una opera che reagisce alla luce e all’oscurità. La trasformazione della materia è da sempre, nel suo operato, la modalità per unire insieme tempo e spazio. La trasformazione è data dall’unione di materiali diversi che si completano ed evocano il passaggio da un luogo all’altro, da un tempo a un altro tempo. Nella sua pratica artistica, PEGGY WAUTERS, tende ad esaltare l'aspetto ieratico dell'elemento naturale fino a trasformarlo in una icona. I fiori in porcellana nascono dalla vicinanza alla natura ma soprattutto dalla consapevolezza di una relazione costante in cui domina un tempo circolare; un tempo questo, in cui ogni cambiamento della natura stessa lascia un segno che si proietta nel lavoro successivo. La ricerca formale e teorica di NATALY MAIER attribuisce una parte centrale al potere evocativo del colore, rivelandoci, come ad ogni situazione, come pure ad ogni oggetto, possa corrispondere la sua trasposizione tonale. Il colore dunque inteso come un'esperienza articolata, come qualcosa che accade, e non come un dato, fisso e immutabile. Una pratica antica e intensamente ascetica distingue il lavoro dell’artista svedese MATS BERGQUIST. Le sue opere sono icone contemporanee dalla rappresentazione visiva rarefatta alle estreme conseguenze. Delle icone e della loro valenza spirituale rimane il procedimento realizzativo; L’artista genera così un’immagine di intrinseca potenza visiva, tra riferimenti alla filosofia occidentale e orientale e un senso dell’organizzazione spaziale nella quale è possibile leggere la sedimentazione di innumerevoli significati di respiro universale. Il lavoro di ANGELA GLAJCAR sfugge alla definizione classica di scultura sia per l’impiego particolare di un materiale come la carta, che per le relazioni e lo spazio che le sue opere contribuiscono a definire. Sono lavori contraddistinti da stratificazioni e sovrapposizioni di fogli di carta sui quali l’artista interviene sottraendo della materia con lacerazioni e perforazioni, fino ad aprire una via sempre diversa nel candido volume di fogli. È infine la luce naturale a definirne l’itinerario che muta via via orientandosi verso un interno delicato e avvolgente che sembra animarsi di moto proprio. Le opere di ANTONELLA ZAZZERA sono invece il risultato di tessiture di filo di rame brunito che si trasforma in infiniti attimi luminosi per disegnare lo spazio con armonia.

Galleria Antonella Cattani contemporary art Via Catinaccio, 1/a, Bolzano, BZ

Orari di apertura :

Dal 1 Gennaio al 31 Dicembre

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