Nel 2007 Pietrodarchi ha completato gli studi “con lode” presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. Recentemente si è esibito con Michele Placido, ma è apparso anche accanto ad Andrea Bocelli e Angela Gheorghiu.
Il primo viaggio di Haydn a Londra risale al 1791. Fino ad allora non ha mai lasciato la monarchia asburgica. “Me ne sto qui seduto in questa landa desolata – abbandonato – come un povero orfano – quasi senza compagnia umana”, riferisce dal deserto culturale ungherese prima di essere “sollevato” dal ruolo di maestro di cappella presso la corte degli Esterházy. L’impresario di concerti Johann Peter Salomon sfrutta questa occasione e ingaggia il compositore senza padrone per un soggiorno nella capitale britannica. Con le sue sinfonie, Haydn diventa ben presto un beniamino del pubblico e frequenta tanto la benestante borghesia quando la grande nobiltà. Nel 1792 è invitato a Londra a una cena di gala della Royal Society of Musicians, un’organizzazione di beneficenza fondata nel 1738 per i musicisti indigenti e le loro famiglie. Ringrazierà componendo una marcia. La Sinfonia in re maggiore nasce nel 1794 a Vienna e Londra per il suo secondo viaggio in Inghilterra. Il nome che le viene attribuito (“L’orologio”) potrebbe riferirsi al “ticchettio” meccanico del pizzicato degli archi e fagotti nel secondo movimento, ma non proviene in ogni caso da Haydn, bensì dall’editore viennese Johann Traeg, che nel 1798 pubblica una versione per pianoforte dell’Andante dal nome “Rondò. L’orologio”. Philip Glass – che negli anni Settanta scrive la storia della musica, non da ultimo con la sua opera in stile Minimal Music “Einstein on the Beach” – compone nel 2021 la “Liechtenstein Suite” per l’ensemble di archi LGT Young Soloists, che ha sede appunto nel Principato. La Sinfonia n. 32 abbozzata da Mozart nel 1779 a Salisburgo è davvero una sinfonia? “Non vi è alcun dubbio che quest’opera sia stata pensata come ouverture allo Singspiel à la française, di cui si è conservato un frammento battezzato nel XIX secolo ‘Zaïde’”, assicura il musicologo Alfred Einstein. Nel 1781, Mozart è a Vienna e smette di lavorare a “Zaïde”. Si mette invece a musicare il libretto per un altro Singspiel, anch’esso “orientale”: si tratta di “Bellmont und Konstanze” o “Il ratto dal serraglio”.
Marco Stagni: double bass
Matteo Cuzzolin: sax
Philipp Ossanna: guitar
Max Plattner: drums
“Animali Notturni” è il progetto italo-austriaco del contrabbassista Marco Stagni.
Stagni è molto richiesto per il suo modo di suonare il basso, solido e affidabile, e partecipa a numerosi concerti con grandi nomi come Manuel Randi e Herbert Pixner.
Con “Animali Notturni” vi aspetta un racconto notturno che ha l’intento di muoversi tra le pieghe più in ombra dell’animo umano in equilibrio tra istinto e ragione, oscillando tra eccessi e minimalismo.
Ma che tipo di musica fanno? Si potrebbe dire che sia Slow-Jazz-Rock carico di emozioni. Oppure che i musicisti ricordino un branco di animali diversi che, alle quattro del mattino, si aggirano furtivi in un vicolo buio di una sonnolenta cittadina italiana, camminando su pietre lisciate dal tempo, diretti al mercato del pesce per conquistare una sardina fresca.
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