> con la Merano Pop Symphony Orchestra > dirige il Maestro Roberto Federico
durata: 90'
Una serata speciale che farà rivivere sul palco le più belle canzoni dei Beatles in una versione più ricca, sinfonica, grazie al talento e alla passione della Merano Pop Symphony Orchestra.
Un programma in acustico dei brani più celebri e amati del gruppo pop di Manchester ideato ed eseguito magistralmente dalla Merano Pop Symphony Orchestra, realtà musicale formata da 50 elementi e diretta dal maestro Roberto Federico.
Racconti di Musica - Associazione L'Obiettivo
DANIELE PATTON HARVEST MOON TRIO feat. ROBERT BONISOLO(I) „THE NUKES OF HAZARD“
Daniele Patton drums
Robert Bonisolo tenor sax
Dario Fiaella guitar
Riccardo Fioravanti bass
Harvest Moon è il nuovo progetto discografico da leader di Daniele Patton, un lavoro in trio e quartetto che lo vede anche compositore e arrangiatore oltre che batterista: una serie di composizioni inedite che sono delle piccole riflessioni in musica, riguardanti tematiche come la natura ciclica della vita, il conflitto ed il dualismo tra la sua semplicitá e complessitá.
Art Directors: Michael Lösch & Helga Plankensteiner
Il concerto comincia alle ore 21:30 al Laurin Bar.
Supplemento di 12 Euro sulla prima consumazione a partire dalle 21:00.
Info e prenotazione tavolo: Laurin Bar, T 0471 311 570
Il primo viaggio di Haydn a Londra risale al 1791. Fino ad allora non ha mai lasciato la monarchia asburgica. “Me ne sto qui seduto in questa landa desolata – abbandonato – come un povero orfano – quasi senza compagnia umana”, riferisce dal deserto culturale ungherese prima di essere “sollevato” dal ruolo di maestro di cappella presso la corte degli Esterházy. L’impresario di concerti Johann Peter Salomon sfrutta questa occasione e ingaggia il compositore senza padrone per un soggiorno nella capitale britannica. Con le sue sinfonie, Haydn diventa ben presto un beniamino del pubblico e frequenta tanto la benestante borghesia quando la grande nobiltà. Nel 1792 è invitato a Londra a una cena di gala della Royal Society of Musicians, un’organizzazione di beneficenza fondata nel 1738 per i musicisti indigenti e le loro famiglie. Ringrazierà componendo una marcia. La Sinfonia in re maggiore nasce nel 1794 a Vienna e Londra per il suo secondo viaggio in Inghilterra. Il nome che le viene attribuito (“L’orologio”) potrebbe riferirsi al “ticchettio” meccanico del pizzicato degli archi e fagotti nel secondo movimento, ma non proviene in ogni caso da Haydn, bensì dall’editore viennese Johann Traeg, che nel 1798 pubblica una versione per pianoforte dell’Andante dal nome “Rondò. L’orologio”. Philip Glass – che negli anni Settanta scrive la storia della musica, non da ultimo con la sua opera in stile Minimal Music “Einstein on the Beach” – compone nel 2021 la “Liechtenstein Suite” per l’ensemble di archi LGT Young Soloists, che ha sede appunto nel Principato. La Sinfonia n. 32 abbozzata da Mozart nel 1779 a Salisburgo è davvero una sinfonia? “Non vi è alcun dubbio che quest’opera sia stata pensata come ouverture allo Singspiel à la française, di cui si è conservato un frammento battezzato nel XIX secolo ‘Zaïde’”, assicura il musicologo Alfred Einstein. Nel 1781, Mozart è a Vienna e smette di lavorare a “Zaïde”. Si mette invece a musicare il libretto per un altro Singspiel, anch’esso “orientale”: si tratta di “Bellmont und Konstanze” o “Il ratto dal serraglio”.
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