Jazz Series @ Sudwerk: Journal Intime & Marc Ducret (F) - Pubblicato da ale inside

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Informazioni evento

Line-up: Sylvain Bardiau - trp; Frédéric Gastard - bs; Matthias Mahler - trb; Marc Ducret - guit
“Extension De Feux“, propagazione dei fuochi è il titolo del nuovo album del trio francese Journal Intime al quale per il concerto di Bolzano si aggiungerà il chitarrista Marc Ducret. Le composizioni sono tutte di Frederic Gastard, sassofonista del gruppo. La musica è varia, le parti scritte e quelle improvvisate si intrecciano e si collegano in un continuo dialogo, invitando il pubblico a intraprendere un viaggio ai confini del free jazz, rock e della musica contemporanea e stimolandolo a partecipare alla propagazione dei fuochi.

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  • > con Meachum Clarke - direttore, Danyelle Payne - alto, Chantell Williams - soprano, Datisha Pickett - soprano, Shannon Walker - tenore, Anthony Mincey - tenore, Christopher Lambert - tastierista durata: 90' Meachum Clarke è una delle menti più creative della nazione, con più di 30 anni di esperienza che hanno plasmato la sua creatività. Grazie al suo carattere innovativo e alla ricerca costante dell’eccellenza, ha sviluppato una carriera che gli ha permesso di diventare un pilastro e un’icona nei cuori, nelle menti e nelle vite di generazioni passate, presenti e future. Meachun è un rinomato autore, produttore, musicista, insegnante, coach vocale e di creatività. Nato a Lakeland, FL, Clarke ha iniziato a coltivare e sviluppare il suo amore per la musica all’età di 5 anni. Ha studiato alla Florida Agricultural and Mechanical University con specializzazione in Educazione Musicale e si è specializzato ultimamente in Produzione musicale alla Full Sail University. Conosciuto per la sua eccellente creatività, per le sue emozionanti esibizioni e per il suo approccio didattico unico e carismatico, Clarke si è esibito con molti gruppi gospel. Ha avuto il privilegio di esibirsi davanti alla First Lady della Nazione, Michelle Obama. Meachum non è solo un genio creativo nel gospel, ma anche un musicista non estraneo alla molteplicità dei diversi generi musicali. Ha lavorato come direttore musicale per musical da Broadway come: Memphis, The Color Purple, Once on this Island, Lady Day at Emerson’s Bar and Grill, e Ruthless. Meachum ha insegnato in diverse masterclass all’Università della Florida Agricultural & Mechanical, alla Università Edward Waters e alla Università Hampton. Dopo aver servito come Pastor of Worship & Creative Arts alla chiesa “The Bethel” supervisionando oltre 400 cantanti, musicisti, tecnici audio, videografi, designer, poeti, ballerini, coreografi, e fotografi per quasi 12 anni, attualmente, Meachum Clarke è il fondatore della sua propria compagnia in contratto con la famosa casa discografica MNRK. Racconti di Musica - Associazione L'Obiettivo
  • Il primo viaggio di Haydn a Londra risale al 1791. Fino ad allora non ha mai lasciato la monarchia asburgica. “Me ne sto qui seduto in questa landa desolata – abbandonato – come un povero orfano – quasi senza compagnia umana”, riferisce dal deserto culturale ungherese prima di essere “sollevato” dal ruolo di maestro di cappella presso la corte degli Esterházy. L’impresario di concerti Johann Peter Salomon sfrutta questa occasione e ingaggia il compositore senza padrone per un soggiorno nella capitale britannica. Con le sue sinfonie, Haydn diventa ben presto un beniamino del pubblico e frequenta tanto la benestante borghesia quando la grande nobiltà. Nel 1792 è invitato a Londra a una cena di gala della Royal Society of Musicians, un’organizzazione di beneficenza fondata nel 1738 per i musicisti indigenti e le loro famiglie. Ringrazierà componendo una marcia. La Sinfonia in re maggiore nasce nel 1794 a Vienna e Londra per il suo secondo viaggio in Inghilterra. Il nome che le viene attribuito (“L’orologio”) potrebbe riferirsi al “ticchettio” meccanico del pizzicato degli archi e fagotti nel secondo movimento, ma non proviene in ogni caso da Haydn, bensì dall’editore viennese Johann Traeg, che nel 1798 pubblica una versione per pianoforte dell’Andante dal nome “Rondò. L’orologio”. Philip Glass – che negli anni Settanta scrive la storia della musica, non da ultimo con la sua opera in stile Minimal Music “Einstein on the Beach” – compone nel 2021 la “Liechtenstein Suite” per l’ensemble di archi LGT Young Soloists, che ha sede appunto nel Principato. La Sinfonia n. 32 abbozzata da Mozart nel 1779 a Salisburgo è davvero una sinfonia? “Non vi è alcun dubbio che quest’opera sia stata pensata come ouverture allo Singspiel à la française, di cui si è conservato un frammento battezzato nel XIX secolo ‘Zaïde’”, assicura il musicologo Alfred Einstein. Nel 1781, Mozart è a Vienna e smette di lavorare a “Zaïde”. Si mette invece a musicare il libretto per un altro Singspiel, anch’esso “orientale”: si tratta di “Bellmont und Konstanze” o “Il ratto dal serraglio”.
  • Oltre 130 spettacoli con più di 65.000 spettatori – questa è la storia trentennale di Symphonic Winds, orchestra straordinaria composta da circa 50 musicisti. Symphonic Winds, sotto la direzione artistica di Alexander Veit, si esibisce quest'anno insieme con Christoph Moscherger, virtuoso trombettista, a Dobbiaco (Euregio Kulturzentrum), Bolzano (Auditorium) e Merano (Kursaal). Altri solisti che fanno parte ai Symphonic Winds saranno Manfred Sinn, Sabino Monterisi, Daniel Vieider e Ivan Marini (Sassofoni) Tecnica brillante, leggerezza naturale, bravura musicale: Christoph Moschberger, uno dei migliori Solisti del mondo, arriva il 22, 23 e 26 dicembre in Alto Adige. Ci sono trombettisti virtuosi che saltano attraverso i registri con una lingua veloce, dita agili, precisione e assoluta sicurezza. Ma c'è anche chi tocca le persone con il loro suono e canta, invece di suonare il proprio strumento. Ci sono anche gli specialisti degli acuti, i cui suoni colpiscono come un fulmine luminoso, e ovviamente i creativi che creano una piccola composizione con ogni ritornello improvvisato. E poi c'è Christoph Moschberger, che non è bravissimo solo in una cosa, ma in molte discipline. Musicalmente è anche versatile come un dado: qualunque cosa sia richiesta - essendo uno dei pochi multistilisti, il trombettista tedesco si muove su ogni terreno con il passo sicuro di un nativo. Perché? Anche a casa Moschberger è sempre stato semplicemente "il musicista", cioè senza confini di genere: come tanti professionisti dell’ottone in Germania, Moschberger è cresciuto in una banda di ottoni, ma per lui c'era sempre qualcosa di diverso e di nuovo. Da adolescente ha studiato prima brani di bravura, poi è andato a Colonia per studiare tromba jazz. Durante questo periodo ha suonato in quasi tutte le big band radiofoniche tedesche, ma si è cimentato anche nella musica popolare. Christoph Moschberger ha lavorato con molti grandi del jazz internazionale ed è apparso sul palco o davanti alla telecamera con quasi tutti i famosi artisti pop di lingua tedesca. L'elenco delle sue collaborazioni sembra quasi infinito. Tuttavia, non ha dimenticato le sue radici e oggi si esibisce nuovamente in concerti di ottoni, sempre in sale esaurite. E piccolo aneddoto, i suoi abiti da lavoro spaziano dallo smoking ai costumi tradizionali. Christoph Moschberger, classe 1985, è un ottimo esempio di versatilità applicata. Non rientra in schemi, ma riesce a formare una propria identità artistica a partire dagli equilibri musicali senza mai apparire casuale. Questo lo rende uno dei trombettisti solisti più geniali della sua generazione. Nel 2019 è uscito il suo primo album solista “Home” in collaborazione con la banda di ottoni austriaca “Da Blechhaufn”. Il suo secondo album da solista, che ha registrato con la WDR Funkhausorchester di Colonia, uscirà nel 2024. Oltre alle sue regolari apparizioni come solista, Christoph Moschberger è membro permanente dell'ensemble di “Federspiel” e “DKEB – il piccolo cast di Egerländer”. È anche in tournée con il “Blasmusik Supergroup” di Thomas Gansch e con la band di Gregor Meyle.

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