Regia e narrazione: Anna Redi
Danza: Marcella Carrara
Musiche: Carlo Melodia
Questo antico racconto sufi del 1177 ci parla di un gruppo di uccelli che partono alla ricerca del loro Re, il Simorgh. È un viaggio iniziatico alla ricerca del proprio sé più profondo e autentico dove solo un piccolo gruppo sopravvive agli ostacoli, alle sette valli, e arriva a destinazione. Stremati, dopo anni, si rendono conto che “Il Simorgh non era altro che essi stessi ed essi stessi erano il Simorgh”.
Ascoltando le domande che si pongono gli uccelli non si potrà che riscoprirne gli echi nella nostra vita. Cos'è essenziale? Cosa cerhiamo realmente? E può essere la ricerca teatrale una metafora del viaggio descritto da Attar? Il viaggio ci impone di farci leggeri, di spogliarci dei fardelli inutili, delle attitudini esteriori, di tutto ciò che alla narrazione non serve e soprattutto degli attaccamenti e dei narcisismi che inquinano anche il Teatro.
Tempo di fare festa alla morte. Un happening popolato di Maschere funebri, Musica dall’altrove e Passeggiate poetiche. Infine la Sera si bara, un’occasione per entrare in contatto diretto con il momento di cui non si può mai dare conto.
Vieni con amiche, amici, parenti e conoscenti… creiamo insieme lo spazio metaforico in cui incontrare il grande enigma: la bara universale. Ci vuole lo spirito giusto per far due conti con l’ineluttabile, evocando memorie e vivendo emozioni in un rito di passaggio che torna sempre.
Non senza cibo e bevande!!!
Si tratta di un evento unico e irripetibile di teatro condiviso secondo le pratiche della co-creazione.
L’invito è aperto a tutta la cittadinanza.
Con la partecipazione di Giorgio Degasperi (Epiteatro) – Calogero Di Cara e Diego Potron (associazione Il Tuorlo) – Alessandro Lucci (Omozero) – Paloma Fernández Yllana, Ivana Franceschini, Natascia Fogu, Lina Ramírez, Barbara Riebolge (Tyet) – il team di Mairania 857 & Co.
Nell’ambito di REVOLUTION che la morte ci trovi vivi
Entrata libera, ti aspettiamo in qualunque momento
Con il suo primo testo di prosa e la sua prima regia, Caterina Guzzanti affronta un tema universale e su cui il dibattito oggi è più aperto e vivo che mai. Secondo lei è uno spettacolo sulla fragilità: un lungo, intimo, delicato flusso di pensiero, dal punto di vista femminile, sulle dinamiche nascoste che regolano i rapporti di coppia. Una prospettiva di parte, ma aperta e mai giudicante, che in modo perentorio pone al centro una profonda riflessione sulla giustezza della coppia a tutti i costi.
Secondo lei è una storia sulla crisi tanto del maschio quanto della femmina, nella quale dolore e ironia convivono nel paradosso della coppia, in cui ognuno riconoscerà tante storie. L’amore idealizzato come luogo sicuro e salubre diventa negazione quotidiana e sistematica del bisogno e del desiderio altrui: un silenzioso campo di battaglia in cui fraintendimenti e necessità affondano, mentre il solo imbarazzante desiderio sarebbe quello di essere capiti, accettati e perdonati.
Da dove viene la sensazione che per diventare adulti ci si debba rifugiare nell’altra persona anziché investire nella propria indipendenza? Secondo lei è una voce in attesa di “secondo lui”. Nel frattempo si arrangia con quel poco che le è dato sapere, secondo lei.
scritto e diretto da Caterina Guzzanti
con Caterina Guzzanti e Federico Vigorito
collaborazione artistica Paola Rota
scene Eleonora De Leo
luci Cristian Zucaro
suoni Angelo Elle
costumi Ziamame
Progetto nato nell’ambito di Scritture - Scuola di Drammaturgia diretta da Lucia Calamaro
produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Argot produzioni
Teatro Stabile di Bolzano in collaborazione con Riccione Teatro
con il contributo di Regione Toscana
durata: 70 minuti
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