Museo locale di Laudes
Il fienile della parrocchia di Laudes ospita un piccolo museo di storia e cultura locale con oggetti d’uso quotidiano e attrezzi da lavoro agricolo provenienti dai dintorni, raccolti da Norbert Schuster.
Il fienile della parrocchia di Laudes ospita un piccolo museo di storia e cultura locale con oggetti d’uso quotidiano e attrezzi da lavoro agricolo provenienti dai dintorni, raccolti da Norbert Schuster.
Il Museo Mansio Sebatum è dedicato all’insediamento romano di San Lorenzo. I reperti esposti offrono una panoramica della vita nell’antica stazione di sosta di “Sebatum”, con le sue terme, il suo mercato e i suoi scambi, oltre che dei riti funebri e del mondo delle divinità dei Romani.
Nell’antica sede del Magistrato Mercantile i preziosi oggetti d’arredo del XVIII sec., i dipinti di pittori barocchi e i documenti originali testimoniano la tradizione delle fiere di Bolzano, centro mercantile di fama internazionale.
Il museo, ampliato di recente, custodisce la collezione mineralogica composta dai famosi geodi di Tiso, cristalli di rocca e altri minerali della zona alpina, raccolti dal collezionista Paul Fischnaller. Le famiglie possono cercare geodi insieme al collezionista.
Il museo è il risultato di un impegnativo lavoro di ricerca e raccolta durato diversi decenni nelle Alpi di Ziller (Aurine) e negli Alti Tauri ed espone circa 1.000 esemplari di minerali. Oltre ai più grossi quarzi affumicati trovati nella nostra regione, merita particolare attenzione un rarissimo cristallo di rocca “ritorto”, tra i più belli venuti alla luce finora e ritrovato nella miniera di Predoi. La sezione multimediale presenta la nascita dei minerali, la loro ricerca e il faticoso recupero, infine l’azione terapeutica di molti di essi.
L’antico ospizio e l'Antica Commenda dell’Ordine Teutonico sono un'importante testimonianza della storia europea dell'Ordine. Vi sono conservate le tavole delle portelle dell’altare maggiore tardogotico (1456) dipinto da Hans Multscher di Ulma e altri documenti significativi.
Il museo allestito in quella che fu la casa natale del Principe Vescovo Johannes Zwerger documenta la vita e le opere del più noto cittadino di Anterivo. Conserva documenti dalla sua vita e oggetti della sua quotidianità.
La Torre Bianca, uno dei simboli di Bressanone, ospita un museo che, a partire da vari modelli, racconta il suo significato di torre cittadina e campanaria. Propone inoltre campane in miniatura, l’interno dell’originale globo del campanile e il ruolo dei guardiani del campanile.
Nell’ex edificio rurale dell’abbazia benedettina è ospitato un museo che offre uno sguardo sulla storia del convento e sulla vita quotidiana dei suoi monaci. Il museo propone inoltre mostre temporanee.
Dal 2000 la chiesa di San Michele è un museo che custodisce opere d’arte sacra provenienti dalle vicine chiese di Tubre.
Il museo propone una cinquantina di opere di arte sacra, allestite con cura. Le statue, i dipinti e gli altri tesori esposti conducono attraverso oltre 700 anni di storia regionale. Dal 1984 il museo parrocchiale è ospitato nel granaio gotico, nell’angolo nord-est del giardino della canonica. Sopra il portone d’entrata è incisa la cifra 1559, data di ristrutturazione dell’edificio.
Nell’antica cappella cimiteriale di San Michele è possibile ammirare arte sacra tardo-gotica proveniente dalle chiese del circondario. Al pianterreno si trova il Museo archeologico con ritrovamenti dalla zona di Peterbühel che vanno dalla preistoria al tardo-antico al medioevo.
Il museo, situato a pianterreno della vecchia scuola elementare, racconta la storia del territorio dell’Ortles, l’impulso dato al turismo dalla prima scalata dell’Ortles, il fronte della Prima Guerra Mondiale e espone reperti minerali.
Il Museo degli usi e costumi di Teodone illustra la vita della società rurale in epoca preindustriale, dal nobile al contadino fino al bracciante. Al centro si trova la residenza barocca Mair am Hof (costruita alla fine del XVII secolo) con le sale padronali e le collezioni etnografiche. Nell’area all’aperto di oltre tre ettari, i masi contadini originali, le officine degli artigiani, gli orti agricoli e gli animali domestici raccontano la vita quotidiana di una volta.
Il Museo provinciale del vino si trova nel centro di Caldaro, in quello che fu l’edificio amministrativo della signoria Caldaro-Laimburg. Il museo offre uno sguardo sulla storia della viticoltura in Alto Adige: dagli attrezzi storici che accompagnavano l’annata lavorativa del viticoltore, fino alle rappresentazioni religiose che illustrano il rapporto tra vino e religione. Nel piccolo vigneto del museo si coltivano oltre 30 vitigni diversi le cui uve si possono assaggiare in autunno.
L’attività mineraria ha caratterizzato per secoli e fino ai nostri giorni non solo il paesaggio, ma anche la vita degli abitanti delle Alpi centrali. Nell’antico Granaio di Cadipietra le mostre temporanee raccontano ai visitatori i loro volti e le loro storie. Attraverso immagini di minatori al lavoro nei secoli passati nelle miniere di Ridanna/Monteneve e di Predoi la mostra in corso “Ritratti. Gente di miniera” presenta i loro ritratti e racconta con brevi biografie la loro vita. Immagini, testi, registrazioni audio e diversi oggetti personali permettono di ridare un volto e una voce a imprenditori minerari e minatori, ma anche alle donne impiegate nella miniera.
Collezione Museale L’attuale patrimonio del Museo Provinciale Miniere conta circa 1700 numeri d’inventario, molti dei quali corrispondono a intere raccolte. Il Museo è stato creato praticamente subito dopo la chiusura delle miniere di Predoi (1971) e di Ridanna (1985) per cui, ad esempio, l’inventario della Miniera di Ridanna è passato direttamente al Museo. Per la stessa ragione, il magazzino ricambi dell’ultimo parco macchine e veicoli si è conservato praticamente integro. Questi pezzi di ricambio sono tuttora ricoverati negli ex magazzini e, trattandosi di migliaia di oggetti, sono stati appunto inventariati come raccolte. Gli utensili e gli oggetti di uso comune di un tempo hanno acquisito così una loro valenza culturale e museale. Vi sono poi gli oggetti relativi alle ricognizioni scientifiche condotte nella zona di estrazione, tra cui migliaia di campioni di roccia, carotaggi, utensili di laboratorio e campioni di terreno risalenti alle campagne di rilevamento del XX secolo, anch’essi catalogati come raccolte. Attualmente, nelle bacheche della mostra permanente sono esposti per lo più oggetti personali, serie di foto private e utensili da lavoro appartenuti ai minatori che nel XIX e XX secolo hanno lavorato a Ridanna e Monteneve.
A Predoi dal 1996 è possibile effettuare, a bordo di un trenino, una suggestiva visita guidata vestiti con elmetto e cerata alla galleria “ Sant’Ignazio”, lunga oltre 1 km. Da essa ancora oggi si estrae rame di cementazione: il particolare impianto è visibile e perfettamente funzionante. All’interno comincia l’avventuroso percorso guidato di 350 m, disseminato di rappresentazioni di scene lavorative. Il centro climatico si trova a ca. 1.100 m nel cuore della montagna e si presenta come luogo di quiete, distensione e rigenerazione.
La sede di Ridanna fu costruita 150 anni fa ed è una testimonianza unica del periodo della rivoluzione industriale. Nell’impianto di arricchimento del minerale a Masseria, dotato delle tecnologie più moderne per l’epoca, i visitatori possono toccare con mano l’intero processo di produzione grazie a macchinari funzionanti. Il più lungo sistema di trasporto minerario al mondo, composto di piani inclinati e binari per il traino con i cavalli che si estendono dal distretto in alta montagna alle gallerie di Monteneve, ma anche i grandi bacini di flottazione e i potenti macchinari fanno intuire sia le dimensioni impressionanti sia le difficoltà dell'attività estrattiva e invitano il visitatore ad un viaggio nel tempo tornando alla rivoluzione industriale in campo minerario.
Il museo espone schizzi e bozzetti dei numerosi affreschi, oltre a studi, acquerelli e lavori di grafica del famoso pittore sudtirolese Rudolf Stolz (1874–1960), nonché dipinti del fratello Albert Stolz e propone ogni anno mostre temporanee con opere di artisti prevalentemente di area tirolese.
Situato accanto alla celebre chiesa di San Procolo, il museo sotterraneo ne illustra la storia, assieme a quella di Naturno, dal tardo-antico all’alto medioevo fino al gotico e alla peste del XVII sec.
Nella torre di Castel Thurn (XIII sec.), antica sede giudiziaria e attuale municipio, è possibile ammirare una preziosa collezione di opere d’arte religiosa – pale d’altare, dipinti e statue di santi del primo barocco – e atti di consacrazione.
Il museo Uomo nel tempo ripercorre la vita dell’uomo in Alto Adige dall’età della pietra fino al recente passato. Le diverse epoche sono rappresentate attraverso innumerevoli oggetti originali, esperimenti e animazioni. Mostre temporanee a cadenza annuale offrono sguardi nell’ampia collezione.
Il museo illustra la storia naturale e culturale della Val Gardena: nascita delle Dolomiti, antiche testimonianze archeologiche, una collezione di sculture lignee gardenesi, vita e opere di Luis Trenker, regista e attore di film di montagna, la tela quaresimale di San Giacomo e la camera da letto “Bierjun” del tardo Medioevo.
Il bunker è un residuato degli anni '40 scavato nella roccia. Ospita una mostra sulla storia della valle dall’epoca glaciale al XX sec. e presenta, come punto informativo del Parco naturale del Gruppo di Tessa, le specificità naturali della zona. Il museo, fondato nell'aprile del 2010, da gennaio 2017 viene gestito dalla neocostituita associazione MuseumHinterPasseier.