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  • Mar 10 Settembre, 202418:00

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  • Con il titolo AMONG THE INVISIBLE JOINS, Museion presenta oltre 150 opere di più di 80 artiste e artisti provenienti da una delle più visionarie e significative collezioni private di arte contemporanea internazionale in Italia: la Collezione Enea Righi. Grazie a un rapporto di fiducia duraturo, questa collezione ha plasmato per oltre un decennio la ricerca museale su pratiche artistiche transdisciplinari, poetiche e socio-politiche. La mostra presenta un’ampia gamma di opere d’arte, progetti architettonici e libri d’artista di rinomati artisti e artiste internazionali come Massimo Bartolini, Alighiero Boetti, Anna Boghiguian, Trisha Donnelly, Theaster Gates, Nan Goldin, Marisa Merz, Walid Raad, Sturtevant, Superstudio, Franz Erhard Walther, Lawrence Weiner, Akram Zaatari e molti altri. L’eccezionalità della mostra è sottolineata inoltre dall’occupazione dell’intero edificio e dalla prima esposizione di alcune recenti acquisizioni della Collezione Enea Righi, tra cui opere di Sonia Boyce, Roni Horn e Ser Serpas. Al centro delle opere della Collezione Enea Righi si trova l’essere umano, con le sue verità nascoste ed emozioni, nella sua intimità e relazione con l’altro, nella percezione di sé e la sua percezione dall’esterno. Il titolo AMONG THE INVISIBLE JOINS, letteralmente “tra le giunzioni invisibili”, è preso in prestito da uno scritto di Virginia Woolf, in cui la vita umana si dispiega a testimonianza della sua stessa fluidità, ricca di potenziale e incertezze. I suoi personaggi si muovono delicatamente tra la presenza e l’assenza incombente, alle prese con il ricordo di eventi e conflitti che si rivelano sfuggenti alla piena comprensione. Il titolo allude quindi ai confini che separano ricordo e dimenticanza, all’atto ricorrente di aprire e chiudere porte nel divenire umano. Allo stesso modo, la mostra traccia intime connessioni tra la vita stessa e le storie che raccontiamo, tra ciò che è stato e ciò che rimane fisicamente percepibile. Evidenzia soprattutto la comprensione da parte dei due collezionisti del potere trasformativo dell’arte, fornendo profonde intuizioni sulla fluidità della vita. Le opere selezionate per AMONG THE INVISIBLE JOINS incoraggiano spettatori e spettatrici a riflettere sugli spazi di transizione dell’esistenza contemporanea, dove le tensioni socio-politiche si intrecciano con l’espressione artistica. Nel corso della loro pratica artistica, o talvolta attivista, artiste come Lisetta Carmi, Nan Goldin e Zoe Leonard hanno inteso l’identità come qualcosa di fluido e i corpi come sistemi aperti in costante scambio con l’ambiente circostante. Le opere di Giulia Cenci, Jef Geys, Roman Ondak, Tarik Kiswanson e Bronwyn Katz sono solo alcuni esempi di come porte, cornici e finestre ricorrano come potenti motivi nella mostra, che inquadrano il corpo umano e contemporaneamente segnano transizioni e soglie. Oggetti provenienti dalla vita quotidiana, dall’architettura urbana e dall’arredamento pubblico – come nelle sculture di Alex Ayed o nelle installazioni di Michael E. Smith e Massimo Bartolini – sono ricollocati e reinquadrati dalle e dagli artisti per comporre nuove narrazioni e tessere connessioni inaspettate tra geografie e memorie. Curata dal direttore di Museion Bart van der Heide, Frida Carazzato, Brita Köhler e Leonie Radine, in collaborazione con il collezionista Lorenzo Paini, la mostra presenta un numero significativo di opere della Collezione Enea Righi. Nel corso degli anni, la Collezione non solo ha seguito da vicino l’evoluzione artistica di rinomate posizioni concettuali, ma ha anche abbracciato e sostenuto una giovane generazione di artiste e artisti. Una sua caratteristica distintiva è stata, inoltre, l’affinità con opere d’arte di grandi dimensioni. Il design architettonico, concepito dal collettivo Campomarzio di Trento, stimola visitatrici e visitatori a stabilire una relazione intima con le opere, a intraprendere un viaggio sensoriale sulla soglia tra interno ed esterno, tra il sé e l’altro, tra le esperienze vissute e la loro rappresentazione. La mostra sarà accompagnata da un catalogo, pubblicato dalla Collezione Enea Righi e da Museion e curato da Lorenzo Paini e Bart van der Heide. Lista completa artiste e artisti: Lawrence Abu Hamdan (1985); Alex Ayed (1989); Nairy Baghramian (1971); Noah Barker (1991); Yto Barrada (1971); Robert Barry (1936); Massimo Bartolini (1962); Lothar Baumgarten (1944 – 2018); Neil Beloufa (1985); Riccardo Benassi (1982); Alighiero Boetti (1940 – 1994); Anna Boghiguian (1946); Sonia Boyce (1962); Stanley Brouwn (1935 – 2017); Daniel Buren (1938); Tom Burr (1963); Lisetta Carmi (1924 – 2022); Giulia Cenci (1988); June Crespo (1982); Michael Dean (1977); Berlinde De Bruyckere (1964); Gino De Dominicis (1947 – 1998); Jason Dodge (1969); Trisha Donnelly (1974); Hans-Peter Feldmann (1941 – 2023); Ryan Gander (1976); Dora García (1965); Theaster Gates (1973); Jef Geys (1934 – 2018); Luigi Ghirri (1943 – 1992); Nan Goldin (1953); Adam Gordon (1986); Dan Graham (1942 – 2022); Shilpa Gupta (1976); Hans Haacke (1936); Sidsel Meineche Hansen (1981); Florence Henri (1893 – 1982); Thomas Hirschhorn (1957); Roni Horn (1955); David Horvitz (1982); Dorothy Iannone (1933 – 2022); Yu Ji (1985); Bronwyn Katz (1993); On Kawara (1932 – 2014); Atiéna R. Kilfa (1990); Tarik Kiswanson (1986); Joseph Kosuth (1945); Louise Lawler (1947); Jochen Lempert (1958); Zoe Leonard (1961); Ana Lupaş (1940); Eric N. Mack (1987); Anna Maria Maiolino (1942); Enzo Mari (1932 – 2020); Robert Mapplethorpe (1946 – 1989); Gordon Matta-Clark (1943 – 1978); Ana Mendieta (1948 – 1985); Marisa Merz (1926 – 2019); Giorgio Morandi (1890 – 1964); Deimantas Narkevičius (1964); Shahryar Nashat (1975); Henrik Olesen (1967); Roman Ondak (1966); Philippe Parreno (1964); Walid Raad (1967); Martha Rosler (1943); Tomás Saraceno (1973); Ser Serpas (1995); Michael E. Smith (1977); Ettore Spalletti (1940 – 2019); Cally Spooner (1983); Sturtevant (1924 – 2014); Superstudio (1966 – 1986); Pascale Marthine Tayou (1967); Francisco Tropa (1968); Cy Twombly (1928 – 2011); Francesco Vezzoli (1971); Franz Erhard Walther (1939); Clemens Von Wedemeyer (1974); Lawrence Weiner (1942 – 2021); Dominique White (1993); Akram Zaatari (1966) Curata da Bart van der Heide, Frida Carazzato, Brita Köhler e Leonie Radine, in collaborazione con il collezionista Lorenzo Paini.
  • Krieg und Poesie. Scrivere la guerra La guerra uccide, devasta proprietà, infrastrutture e beni culturali. Distrugge i legami culturali cresciuti nei secoli a livello transnazionale. Annienta anche la fiducia nell’arte come progetto di pace, che si concretizza proprio nello scambio delle diverse peculiarità culturali nazionali e nel superamento di confini fisici e temporali. Come e cosa può dire la letteratura sulla guerra, la violenza, la fuga e l'esilio? È capace di verbalizzare la sua brutalità e renderla più comprensibile? Due grandi nomi della poesia contemporanea, il poeta ucraino originario di Kharkiv Yevgeniy Breyger, e la poetessa siriana Kholoud Charaf, ci coinvolgeranno con la lettura delle loro opera nella cornice dell’OASIE Transart. Alla loro performance seguirà un momento di dialogo sulla guerra come lotta culturale e sulle possibilità del suo superamento. With Yevgeniy Breyger, Kholoud Charaf, Emran Feroz, Daniela Prugger Moderator José F.A. Oliver Curated by ZeLT (Greta Maria Pichler & Alma Vallazza) È prevista entro fine anno l'uscita di un booklet con testi selezionati e contributi all'evento. La pubblicazione sarà prodotta a mano nell'ambito di ZeLT_salon:e No. 4 presso BASIS Vinschgau Venosta e uscirà nella collana Cento di franzLAB. Per informazioni e iscrizioni: www.zelt-lab.eu
  • L'evento si tiene dal 26 Lug 2024 al 20 Set 2024
    Il Premio Piero Siena-Preis torna nel 2024 con la sua seconda edizione a cura di Paola Tognon. La scelta di titolare il Premio a Piero Siena (1912-2003) vuole essere l’omaggio a una personalità che ha lasciato una profonda impronta nella vita culturale altoatesina con la sua attività di autore, critico, storico dell’arte, manager, fondatore e primo direttore di Museion - Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano. Il Premio biennale, avviato nel 2022 su iniziativa della Ripartizione Cultura Italiana - Provincia Autonoma di Bolzano, intende valorizzare artiste e artisti visuali che, nel corso degli ultimi venticinque anni, hanno operato sul territorio altoatesino con il sostegno dell’Ufficio Cultura della Provincia. L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di offrire nuove e concrete opportunità alle artiste e agli artisti visuali del territorio altoatesino, valorizzandone la spinta creativa e le potenzialità. L’edizione 2024, a cura di Paola Tognon, è organizzata con la collaborazione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee - Museo Madre di Napoli che acquisirà il primo premio, e di Museion, Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano che acquisirà il secondo premio. La presentazione delle due vincitrici/dei due vincitori e delle opere selezionate avverrà venerdì 26 luglio alle ore 18:30 presso il Centro Trevi – TreviLab di Bolzano. Le opere rimarranno esposte fino al 20 settembre e successivamente presentate al Museo Madre di Napoli. __ Foto: Piero Siena davanti a un’opera di Maurizio Nannucci, Museion, Bolzano, 1992.

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