Filarmonica Arturo Toscanini - Dir: Sesto Quatrini - Pubblicato da FondazioneHaydnStiftung

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Informazioni evento

Un inno sinfonico alla libertà: verso la fine del XIX secolo, la Russia limita pesantemente i diritti di autonomia della sua minoranza finlandese. Nel 1899 la letteratura in lingua finlandese viene vietata, e nel 1901 lo zar Nicola II scioglie le forze armate finlandesi, che fino ad allora erano state indipendenti. Assoggetta inoltre i cittadini del Gran principato finlandese, strettamente legato alla Russia, all’obbligo di leva russo. A Helsinki, una giovane comunità di artisti di cui fa parte anche Jean Sibelius sviluppa una pittura, letteratura e musica autonome, ispirandosi al mondo delle saghe e dei miti finlandesi. Il 14 dicembre 1899 la scena culturale finlandese protesta, in occasione di una “festa della stampa” al Teatro svedese, contro una nuova legge di censura. Sibelius scrive per l’occasione una suite che termina con il poema sinfonico “Finlandia” – vera e propria colonna sonora del movimento di autonomia nazionale finlandese. Il compositore Erich Wolfgang Korngold nasce a Vienna nel 1897. Suo padre è l’insigne critico Julius Korngold, e già da piccolo Erich è considerato un bambino prodigio. A 24 anni appena compiuti, all’indomani della prima assoluta della sua opera “Die tote Stadt” il 4 dicembre 1920, diventa una giovane star del teatro musicale. In fuga dal regime austrofascista si trasferisce negli Stati Uniti, dove tra il 1934 e il 1947 rivoluziona la musica per il cinema. Il suo opulento stile sinfonico, che richiede un organico massiccio, riscuote successo a Hollywood: riceve cinque nomination all’Oscar e si aggiudica la statuetta ben due volte per la migliore colonna sonora. Nel suo Concerto per violino del 1945 rielabora sue partiture degli anni Trenta scritte per film quali “Aurora sul deserto”, “Il conquistatore del Messico”, “Avorio nero” e “Il principe e il povero”. La sua musica rievoca gli splendidi mondi sonori romantici del XIX secolo. Nulla di più diverso dall'avanguardia del dopoguerra europeo. Nella sua ultima sinfonia, scritta tra il 1923 e il 1924, Sibelius è alla ricerca di nuove strade e si azzarda a compiere un passo radicale: comprime in un unico movimento i quattro movimenti previsti per la sinfonia, concepita originariamente come “fantasia sinfonica”. Creerà così una forma innovativa e dall’andamento dinamico in cui “tutto scorre”. Dopo le prove per la prima esecuzione assoluta della Sinfonia n. 7 constata soddisfatto: “Un gran successo. Non c’è dubbio: il mio ultimo lavoro è il mio migliore.” Avrà ragione.

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Date e orari evento :

  • Gio 06 Marzo, 202520:00

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  • Con la Sinfonia in fa maggiore, Johannes Brahms si emancipa definitivamente dal “gigante” Beethoven. In occasione della prima esecuzione a Vienna, non mancano da parte dei seguaci di Wagner fischi di protesta contro questa “musica assoluta”, costruita con una precisione minuziosa e la densità della musica da camera. L’opera scritta nell'estate del 1883 raccoglierà comunque il successo del pubblico. Clara Schumann ha la sensazione di sentire nei primi due movimenti un “misterioso incanto della vita nel bosco”, e perfino Eduard Hanslich, il più aspro critico del tempo – che aveva contrapposto il presunto “tradizionalista” Brahms alla “scuola neotedesca” attorno a Wagner e Liszt in una disputa musicale consumatasi in pubblico – sottolinea la trasparenza di questa musica. Anche Antonìn Dvořák ne è entusiasta. “Dico, e non esagero, che quest’opera supera le sue due prime sinfonie; magari non per grandezza e concentrazione, ma di sicuro per bellezza! Crea un’atmosfera che non si trova spesso in Brahms! Che melodie splendide vi si trovano! È tutto amore, e ti si scalda il cuore”, scrive al suo editore Fritz Simrock. Nel gennaio 1893, Dvořák inizia ad abbozzare a New York la sua sinfonia “Dal nuovo mondo”. “Chi ha ‘fiuto’ non può non riconoscervi l’influsso delle Americhe”, constaterà più tardi. Ma cosa c’è qui di “americano”? I “negro-spirituals”, che il suo allievo di composizione Harry Thacker Burleigh gli canta, hanno influenzato la composizione tanto quanto il Wild West Show di Buffalo Bill, a cui Dvořák assiste, o l’adattamento in chiave poetica del mito indiano di “Hiawatha” da parte di Henry Longfellow. Eppure, nella musica ci sono molti elementi europei quali la vicinanza alle danze popolari boeme o il lavoro motivico-tematico. Come che sia: la Nona Sinfonia viene eseguita per la prima volta nel dicembre 1893 alla Carnegie Hall di New York sotto la direzione di Anton Seidl, amico di Dvořák. Il pubblico celebra l’opera come prototipo di una nuova musica “americana”.

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