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Eventi Music: Classica

Eventi

Concerto per i 20 anni del Tiroler Landesjugendorchester
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Giovedì, 31 Ott 2024 18:00-20:30 |

Tiroler Landesjugendorchester Michael Schöch, pianoforte Johannes Wildner, direzione Carl Nielsen: Ouverture di Helios op. 17 Pëtr Il'ič Čajkovskij: Concerto per pianoforte n. 1 op. 23 in si bemolle minore Nikolaj Rimskij-Korsakov: Shahrazād op. 35 In collaborazione con l‘orchestra giovanile Tiroler Landesjugendorchester, le scuole di musica in lingua tedesca e in lingua italiana

Forum Bressanone Via Roma 9, Bressanone, BZ
Ensemble Windkraft – Kapelle für Neue Musik
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Lunedì, 04 Nov 2024 20:00-21:30 |

Maria Eleonora Caminada, soprano Marco Angius, direzione Luciano Berio: Folk Songs Frank Zappa: ”The Yellow Shark“ György Ligeti: Mysteries of Le Grand Macabre In collaborazione con il Festival Musica contemporanea (50esimo anniversario) Il Festival Musica Contemporanea festeggia quest’anno il suo cinquantesimo compleanno. Fin dall’inizio l’iniziativa ha cercato sinergie con la cultura altoatesina aperta al nuovo. In questa stagione, Musik Kultur Brixen ospita due dei loro grandiosi concerti. L‘ Ensemble Windkraft con la sopranista Maria Eleonora Caminada e il direttore Marco Angius suonerà “Folk Songs“ di Luciano Berio“, “The Yellow Skark" di Frank Zappa e „Mysteries of the Macabre“ di György Ligeti.

Forum Bressanone Via Roma 9, Bressanone, BZ
Occidente verso Oriente. L'Europa un caleidoscopio musicale
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Venerdì, 15 Nov 2024 20:00-22:00 |

Ilaria Iaquinta, soprano Giacomo Serra, pianoforte Romanze, Lied e Canzoni napoletane Musiche di L. v. Beethoven, F. Schubert, R. Schumann, G. Donizetti, G. Verdi, F. P. Tosti, M. P. Costa Partecipazione di studenti del progetto Occidente verso Oriente, Musikschule Bozen e Liceo Musicale Pascoli di Bolzano Prenotazione posti https://www.08b600baac75a892df62747d3cc2624d-gdprlock/e/biglietti-occidente-verso-oriente-2024-concerto-1016286057957 Ingresso ad offerta libera

Kulturheim Gries via Fago n. 45 - Bolzano, Bolzano, BZ
Duo pianistico Andrea Dindo - Andrea Rebaudengo
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Sabato, 16 Nov 2024 17:00-19:00 |

Eduard Demetz: Memory# is an animal Hubert Stuppner: Le danze dei veli di Salomé John Adams: Hallelujah Junction György Ligeti: Autoritratto con Reich e Riley György Ligeti: Hungarian Rock In collaborazione con il Festival musica contemporanea ( 50esimo anniversario) Il secondo concerto in collaborazione con il festival musica contemporanea vede protagonista al pianoforte il duo Andrea Dindo - Andrea Rebaudengo, che presenteranno virtuosa musica da pianoforte: “Memory is an animal“ di Eduard Demetz, “Le danze dei veli di Salomé“ di Hubert Stuppner, “Hallelujah Junction“ di John Adams, oltre a “Autoritratto con Reich e Riley“ e Hungarian Rock (chaconne) di György Ligeti.

Forum Bressanone Via Roma 9, Bressanone, BZ
Cäcilienkonzert der Musikkapelle Auer
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Sabato, 16 Nov 2024 20:00-21:30 |

Am Samstag 16. November findet um 20.00 Uhr das alljährliche traditionelle Cäcilienkonzert der Musikkapelle Auer in der Aula Magna der Landwirtschaftlichen Oberschule Auer statt. Die Musikkapelle freut sich auf gespannte Zuhörer und ein aufregendes Konzert!

Aula Magna Sepp Thaler Weg, 2, 39040 Auer, Autonome Provinz Bozen - Südtirol, Ora, BZ
Concerto dell'Orchestra Haydn - Dir: Michele Spotti
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Martedì, 19 Nov 2024 20:00

La regina inglese Elisabetta I ama questa danza festosa e rappresentativa: quando la grande nobiltà fa il suo ingresso nelle sale da ballo delle corti rinascimentali europee vestita di abiti sontuosi, viene solitamente accolta con una pavana. Il 24enne Maurice Ravel completa la versione per pianoforte – orchestrata nel 1910 – della sua “Pavane pour une infante défunte” nel 1899, mentre è studente al Conservatorio di Parigi. Due anni prima era stato ammesso alla classe di composizione di Gabriel Fauré, che nel 1905 assumerà la direzione dell’accademia musicale e ne aggiornerà i piani di insegnamento “in chiave modernistica”. La pavana “per un’infante defunta” gioca nel titolo con l’assonanza delle due parole “infante” e “defunta”, ed è un omaggio alla mecenate della musica Winnaretta Singer de Polignac, nel cui salone si dà appuntamento l’élite culturale. Ravel è regolarmente ospite. “Oggigiorno si suona ovunque Fauré, Ravel, Jean Francaix e Francis Poulenc. Sempre più vivo per la musica e soprattutto: nella musica”, scrive nel 1942 all’amica Nadja Boulanger. La pavana viene eseguita per la prima volta in pubblico nel 1902 ed è alla base del successo di Ravel come compositore. Segue quest’opera giovanile uno dei debutti più insoliti della storia della musica: Georges Bizet compone la sua “Sinfonia in Do maggiore” nel novembre 1855 all’età di diciassette anni. Bizet terrà nascosta nell'armadio quest’opera composta durante gli studi, di cui tace praticamente l’esistenza tanto ai suoi professori presso il Conservatorio di Parigi quanto ai suoi amici più stretti, fino alla morte precoce avvenuta nel 1875, considerandola un “esercizio sinfonico per le dita” di scarsa importanza. Solo nel 1933 – ovvero otto decenni dopo la sua creazione – la partitura sarà rinvenuta dal critico musicale nonché specialista di Bizet Jean Chantavoine. La prima assoluta avverrà il 26 febbraio 1935 per la direzione di Felix Weingartner a Basilea. Un colpo di genio: il giovane Bizet si ispira al classicismo viennese e alla Sinfonia in Re maggiore del suo maestro Charles Gounod, annunciando la vicinanza al teatro musicale, ambito in cui trionferà – postumo – con l’opera Carmen.

Auditorium Via Dante 15, Bolzano, BZ
Ilya Gringolts & Franziska Hölscher & Gregor Sigl & Lily Fra
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Giovedì, 21 Nov 2024 19:30

Ilya Gringolts / violino Franziska Hölscher / violino Gregor Sigl / viola Lily Francis / viola Julia Hagen / violoncello Clemens Hagen / violoncello HERMANN GRAEDENER Quartetto in re minore op. 33 JOHANNES BRAHMS Quintetto op. 88 ARNOLD SCHÖNBERG Verklärte Nacht op. 4 In collaborazione con Südtiroler Kulturinstitut Jëuni de Mujiga de Gherdëina Società Filarmonica di Trento

Conservatorio Piazza Domenicani 19, Bolzano, BZ
Quartetto Tetzlaff
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Sabato, 30 Nov 2024 20:00

Magia sonora per quattro Il 30 novembre, il Quartetto Tetzlaff sarà ospite del Castello Reinsperg Il Quartetto Tetzlaff, fondato nel 1994, è diventato da tempo uno dei quartetti più richiesti della nostra generazione. Ora, su invito di KulturKontakt Eppan, suoneranno ad Appiano. È stata la comune passione per la musica da camera a far incontrare Christian e Tanja Tetzlaff, Hanna Weinmeister ed Elisabeth Kufferath e a portare alla formazione di un quartetto d'archi. I concerti regolari portano i musicisti sui grandi palcoscenici del mondo, come la Carnegie Hall di New York, la Philharmonie di Berlino, il Musikverein di Vienna e molti altri. Al Castello Reinsperg di Appiano, il quartetto presenterà un'entusiasmante combinazione di opere. Si inizia con il “Chorale Quartet” di Jörg Widmann, clarinettista e compositore di Monaco. Segue il Quartetto per archi in la minore op. 51/2 di Johannes Brahms. Si dice che la composizione di quartetti fu un'impresa stressante per il compositore di Amburgo. Infatti, prima di apparire in pubblico nel 1873 con i due quartetti op. 51, aveva già composto più di quartetti – tutti però distrutti prima della pubblicazione. Il Quartetto per archi n. 14 in do diesis minore op. 131 di Ludwig van Beethoven chiude il programma. Quando: 30 novembre 2024, ore 20.00 Dove: Castello Reinsperg, Appiano La location non dispone di parcheggio. Servizio navetta gratuito dalle 19:20 dal parcheggio Tetter (dietro la fermata dell'autobus). Prenotazioni e prevendita biglietti: www.ticket.bz.it Tel. 0471 053 800 info@ticket.bz.it

Castello Reinsperg Via Reinsperg 19, 39057 Appiano, Appiano s.s.d.v, BZ
Federspiel
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Domenica, 01 Dic 2024 17:00-19:00 |

Programma natalizio con: Una raccolta di pezzi già esistenti e autoprodotti, di cose che sono cambiate e di cose che sono rimaste, di ricordi e pensieri personali che ogni membro della band ha cercato e classificato singolarmente per poi trasformarli in suono insieme agli altri.

Centro culturale Euregio Via Dolomiti 41, Dobbiaco, BZ
Yuki Serino, violino & Martin Nöbauer, pianoforte
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Martedì, 03 Dic 2024 19:00-21:00 |

W. A. Mozart: Sonata per violino in si bemolle maggiore KV 454 Robert Schumann: 3 romanze op. 94 Johannes Brahms: scherzo estratto dalla Sonata F.A.E. Franz Schubert: sonata in la maggiore D 574 “grande sonata“ Il 3 dicembre Musik Kultur è ospite per la prima volta alla scuola di musica di Bressanone. La giovane violinista Yuki Serino, che quest’anno ha conquistato il primo premio all'edizione d'esordio del Concorso Città di Cremona, già sul territorio con alcuni concerti, si esibirà con il pianista Martin Nöbauer. Il programma prevede opere di Mozart, Schumann, Brahms e Schubert. Avrà altresì luogo un incontro con gli studenti e le studentesse della scuola di musica.

Scuola di Musica Bressanone Prà Priel 7/a, Bressanone, BZ
Concerto dell'Orchestra Haydn - Dir: Valentina Peleggi
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Martedì, 03 Dic 2024 20:00

“Le masse popolari si aspettano belle melodie, ma al contempo anche ottima musica strumentale e opere” e nessuna “disarmonia ambigua’”, afferma nel gennaio 1936 il famigerato articolo della Pravda “Caos al posto della musica” in merito all’opera di Šostakovič Lady Macbeth di Mzensk. All’inizio degli anni Quaranta, il compositore di radici armene Aram Khachaturian sembra soddisfare le esigenze musicali e la Weltanschauung dell’Unione Sovietica. Vanta perfino origine proletarie. Il padre è rilegatore di libri, lui stesso studia a Mosca biologia, fisica e matematica, seguendo nel frattempo studi di violoncello presso il famoso Istituto Gnessin prima di passare al Conservatorio nella capitale sovietica. Dedica il suo concerto per violino del 1940 – nato come dichiara lui stesso “su un’ondata di felicità e di gioia” – al violinista David Oistrach, che in seguito lo eseguirà spesso. Melodiosa, virtuosa, esotica e ottimista: la prima registrazione discografica di Oistrach rende nota in tutto il mondo l’opera, già premiata con il Premio Stalin. Otto anni dopo la nascita del concerto, anche Aram Khachaturian rimane però intrappolato nelle insidie della politica culturale sovietica. Nel 1948, il Comitato centrale del PCUS condannerà la sua musica, defininendola caratterizzata da “tendenze antisovietiche” e “formalista”. Solo nel 1953 – dopo la morte di Stalin – il compositore sarà pienamente riabilitato. Quando Pëtr Čajkovskij inizia a lavorare alla sua Sesta Sinfonia, nel gennaio 1892, così descrive la nuova opera al nipote Vladimir Dawydow, a cui la sinfonia è dedicata e che più avanti sarà suo erede universale: “è una sinfonia programmatica il cui programma deve però restare un enigma per tutti – si spacchino pure la testa”. Dopo la prima assoluta, diretta da Čajkovskij stesso il 28 ottobre 1893 a San Pietroburgo, è il fratello Modest a proporgli di intitolare l’opera “Pathétique”. Una sinfonia misteriosa, ricca di abissi. È quanto testimonia anche una lettera del compositore al granduca Konstantin Konstantinowitsch: “Mi disturba un po’ che la mia ultima sinfonia sia pervasa da un’atmosfera che si avvicina molto a un requiem.” In occasione della prima esecuzione assoluta, il pubblico, sorpreso, non sa come reagire. Questa sinfonia che termina piano, quasi come un lamento, è da intendersi come testamento musicale? A fornire le risposte non può essere che la musica stessa. Čajkovskij morirà a Mosca nove giorni dopo la prima.

Auditorium Via Dante 15, Bolzano, BZ
OCCIDENTE VERSO ORIENTE. L'EUROPA UN CALEIDOSCOPIO MUSICALE
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Venerdì, 06 Dic 2024 20:00

Concerto del Duo pianistico Sumiko Hojo e Maria Pia Carola Danze popolari e tradizionali per pianoforte a 4 mani Musiche di J. Brahms, A. Dvořák, E. Grieg e F. Liszt Lilia Ianeva Satta, soprano Roberto Satta, pianforte Musiche di Don Gaetano Castiglia Presentazione del libro di Giacomo Pozzi, Un baobab toccò il cielo dell'Africa, Tempo al libro 2022, giungo alla decima ristampa. Sarà presente l'autore. Partecipazione di studenti del progetto Occidente verso Oriente e giovani musicisti Prenotazioni posti su https://www.08b600baac75a892df62747d3cc2624d-gdprlock/e/biglietti-occidente-verso-oriente-2024-concerto-1016529255367 Ingresso ad offerta libera.

Sala CARITRO via Calepina n. 1, Trento, TN
Concerto dell'Orchestra Haydn - Dir: Donato Renzetti
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Martedì, 10 Dic 2024 20:00

Come suona Medea? Cosa ci rimanda l’abisso dei tempi? Una traditrice, una guaritrice, una madre umiliata o una fredda assassina? Euripide la introduce nella letteratura mondiale nel quarto secolo avanti Cristo. La storia della sua tragedia è nota: Medea aiuta l’eroe Giasone a rubare il vello d’oro, deve lasciare la sua patria Colchide e fugge a Corinto insieme a lui. Lì l’uomo ripudia la “barbara” per fare carriera “a corte”. La vendetta di Medea è tremenda: avvelena il re e la figlia, legata a Giasone, e uccide i figli in comune. “A che serve la vita? Conducila! Non ho patria! Nessuna casa mi è aperta, nessuna salvezza dalla miseria”: nella sua opera del 2007 Cede pietati, dolor. Le anime di Medea, Silvia Colasanti “traduce” in musica le “anime” contraddittorie di una donna che non intende sopportare lo scherno dei suoi nemici. Con la sua Quarta Sinfonia “romantica”, Anton Bruckner sembra tracciare quelle immagini “confuse” che “con il variopinto gioco di colori e l’illuminazione sorprendente di rado infiammano lo spirito”, e che Heinrich Heine respinge beffardo nel 1820 nel suo saggio Il Romanticismo. Sentimentalismo anziché acume? Il movimento iniziale è un’immagine tratteggiata musicalmente di una “città medievale” al “crepuscolo mattutino”, e “dalle torri cittadine risuonano richiami – le porte si aprono – su fieri cavalli i cavalieri partono al galoppo all’aperto – rumori di bosco”, scrive Bruckner all’amico e più avanti biografo August Göllerich. Più tardi liquiderà i propri tentativi di interpretazione con la frase pronunciata in dialetto: “Ja, da woaß i selber nimmer, was i mir dabei denkt hab” (Sì, non so nemmeno io cos’avessi in mente). Una cosa è certa: come tutte le sinfonie di Bruckner, anche la “Quarta” è un “work in progress” la cui evoluzione consente di gettare un’occhiata dietro le quinte del lavoro di composizione. La monumentale versione originale è pronta nel novembre 1874 e viene modificata nel 1878 e nel 1880. L’Orchestra Haydn suona la versione rivista, eseguita per la prima volta dai Wiener Philarmoniker diretti da Hans Richter il 20 febbraio 1881.

Auditorium Via Dante 15, Bolzano, BZ
SYMPHONIC WINDS 2024 & Christoph Moschberger
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Sabato, 21 Dic 2024 18:00

Oltre 130 spettacoli con più di 65.000 spettatori – questa è la storia trentennale di Symphonic Winds, orchestra straordinaria composta da circa 50 musicisti. Symphonic Winds, sotto la direzione artistica di Alexander Veit, si esibisce quest'anno insieme con Christoph Moscherger, virtuoso trombettista, a Dobbiaco (Euregio Kulturzentrum), Bolzano (Auditorium) e Merano (Kursaal). Altri solisti che fanno parte ai Symphonic Winds saranno Manfred Sinn, Sabino Monterisi, Daniel Vieider e Ivan Marini (Sassofoni) Tecnica brillante, leggerezza naturale, bravura musicale: Christoph Moschberger, uno dei migliori Solisti del mondo, arriva il 22, 23 e 26 dicembre in Alto Adige. Ci sono trombettisti virtuosi che saltano attraverso i registri con una lingua veloce, dita agili, precisione e assoluta sicurezza. Ma c'è anche chi tocca le persone con il loro suono e canta, invece di suonare il proprio strumento. Ci sono anche gli specialisti degli acuti, i cui suoni colpiscono come un fulmine luminoso, e ovviamente i creativi che creano una piccola composizione con ogni ritornello improvvisato. E poi c'è Christoph Moschberger, che non è bravissimo solo in una cosa, ma in molte discipline. Musicalmente è anche versatile come un dado: qualunque cosa sia richiesta - essendo uno dei pochi multistilisti, il trombettista tedesco si muove su ogni terreno con il passo sicuro di un nativo. Perché? Anche a casa Moschberger è sempre stato semplicemente "il musicista", cioè senza confini di genere: come tanti professionisti dell’ottone in Germania, Moschberger è cresciuto in una banda di ottoni, ma per lui c'era sempre qualcosa di diverso e di nuovo. Da adolescente ha studiato prima brani di bravura, poi è andato a Colonia per studiare tromba jazz. Durante questo periodo ha suonato in quasi tutte le big band radiofoniche tedesche, ma si è cimentato anche nella musica popolare. Christoph Moschberger ha lavorato con molti grandi del jazz internazionale ed è apparso sul palco o davanti alla telecamera con quasi tutti i famosi artisti pop di lingua tedesca. L'elenco delle sue collaborazioni sembra quasi infinito. Tuttavia, non ha dimenticato le sue radici e oggi si esibisce nuovamente in concerti di ottoni, sempre in sale esaurite. E piccolo aneddoto, i suoi abiti da lavoro spaziano dallo smoking ai costumi tradizionali. Christoph Moschberger, classe 1985, è un ottimo esempio di versatilità applicata. Non rientra in schemi, ma riesce a formare una propria identità artistica a partire dagli equilibri musicali senza mai apparire casuale. Questo lo rende uno dei trombettisti solisti più geniali della sua generazione. Nel 2019 è uscito il suo primo album solista “Home” in collaborazione con la banda di ottoni austriaca “Da Blechhaufn”. Il suo secondo album da solista, che ha registrato con la WDR Funkhausorchester di Colonia, uscirà nel 2024. Oltre alle sue regolari apparizioni come solista, Christoph Moschberger è membro permanente dell'ensemble di “Federspiel” e “DKEB – il piccolo cast di Egerländer”. È anche in tournée con il “Blasmusik Supergroup” di Thomas Gansch e con la band di Gregor Meyle.

Centro Culturale Euregio Gustav Mahler Via Dolomiti 41, Dobbiaco, BZ
SYMPHONIC WINDS 2024 & Christoph Moschberger
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Domenica, 22 Dic 2024 20:00

Oltre 130 spettacoli con più di 65.000 spettatori – questa è la storia trentennale di Symphonic Winds, orchestra straordinaria composta da circa 50 musicisti. Symphonic Winds, sotto la direzione artistica di Alexander Veit, si esibisce quest'anno insieme con Christoph Moscherger, virtuoso trombettista, a Dobbiaco (Euregio Kulturzentrum), Bolzano (Auditorium) e Merano (Kursaal). Altri solisti che fanno parte ai Symphonic Winds saranno Manfred Sinn, Sabino Monterisi, Daniel Vieider e Ivan Marini (Sassofoni) Tecnica brillante, leggerezza naturale, bravura musicale: Christoph Moschberger, uno dei migliori Solisti del mondo, arriva il 22, 23 e 26 dicembre in Alto Adige. Ci sono trombettisti virtuosi che saltano attraverso i registri con una lingua veloce, dita agili, precisione e assoluta sicurezza. Ma c'è anche chi tocca le persone con il loro suono e canta, invece di suonare il proprio strumento. Ci sono anche gli specialisti degli acuti, i cui suoni colpiscono come un fulmine luminoso, e ovviamente i creativi che creano una piccola composizione con ogni ritornello improvvisato. E poi c'è Christoph Moschberger, che non è bravissimo solo in una cosa, ma in molte discipline. Musicalmente è anche versatile come un dado: qualunque cosa sia richiesta - essendo uno dei pochi multistilisti, il trombettista tedesco si muove su ogni terreno con il passo sicuro di un nativo. Perché? Anche a casa Moschberger è sempre stato semplicemente "il musicista", cioè senza confini di genere: come tanti professionisti dell’ottone in Germania, Moschberger è cresciuto in una banda di ottoni, ma per lui c'era sempre qualcosa di diverso e di nuovo. Da adolescente ha studiato prima brani di bravura, poi è andato a Colonia per studiare tromba jazz. Durante questo periodo ha suonato in quasi tutte le big band radiofoniche tedesche, ma si è cimentato anche nella musica popolare. Christoph Moschberger ha lavorato con molti grandi del jazz internazionale ed è apparso sul palco o davanti alla telecamera con quasi tutti i famosi artisti pop di lingua tedesca. L'elenco delle sue collaborazioni sembra quasi infinito. Tuttavia, non ha dimenticato le sue radici e oggi si esibisce nuovamente in concerti di ottoni, sempre in sale esaurite. E piccolo aneddoto, i suoi abiti da lavoro spaziano dallo smoking ai costumi tradizionali. Christoph Moschberger, classe 1985, è un ottimo esempio di versatilità applicata. Non rientra in schemi, ma riesce a formare una propria identità artistica a partire dagli equilibri musicali senza mai apparire casuale. Questo lo rende uno dei trombettisti solisti più geniali della sua generazione. Nel 2019 è uscito il suo primo album solista “Home” in collaborazione con la banda di ottoni austriaca “Da Blechhaufn”. Il suo secondo album da solista, che ha registrato con la WDR Funkhausorchester di Colonia, uscirà nel 2024. Oltre alle sue regolari apparizioni come solista, Christoph Moschberger è membro permanente dell'ensemble di “Federspiel” e “DKEB – il piccolo cast di Egerländer”. È anche in tournée con il “Blasmusik Supergroup” di Thomas Gansch e con la band di Gregor Meyle.

Auditorium Via Dante 15, Bolzano, BZ
SYMPHONIC WINDS 2024 & Christoph Moschberger
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Giovedì, 26 Dic 2024 20:00

Oltre 130 spettacoli con più di 65.000 spettatori – questa è la storia trentennale di Symphonic Winds, orchestra straordinaria composta da circa 50 musicisti. Symphonic Winds, sotto la direzione artistica di Alexander Veit, si esibisce quest'anno insieme con Christoph Moscherger, virtuoso trombettista, a Dobbiaco (Euregio Kulturzentrum), Bolzano (Auditorium) e Merano (Kursaal). Altri solisti che fanno parte ai Symphonic Winds saranno Manfred Sinn, Sabino Monterisi, Daniel Vieider e Ivan Marini (Sassofoni) Tecnica brillante, leggerezza naturale, bravura musicale: Christoph Moschberger, uno dei migliori Solisti del mondo, arriva il 22, 23 e 26 dicembre in Alto Adige. Ci sono trombettisti virtuosi che saltano attraverso i registri con una lingua veloce, dita agili, precisione e assoluta sicurezza. Ma c'è anche chi tocca le persone con il loro suono e canta, invece di suonare il proprio strumento. Ci sono anche gli specialisti degli acuti, i cui suoni colpiscono come un fulmine luminoso, e ovviamente i creativi che creano una piccola composizione con ogni ritornello improvvisato. E poi c'è Christoph Moschberger, che non è bravissimo solo in una cosa, ma in molte discipline. Musicalmente è anche versatile come un dado: qualunque cosa sia richiesta - essendo uno dei pochi multistilisti, il trombettista tedesco si muove su ogni terreno con il passo sicuro di un nativo. Perché? Anche a casa Moschberger è sempre stato semplicemente "il musicista", cioè senza confini di genere: come tanti professionisti dell’ottone in Germania, Moschberger è cresciuto in una banda di ottoni, ma per lui c'era sempre qualcosa di diverso e di nuovo. Da adolescente ha studiato prima brani di bravura, poi è andato a Colonia per studiare tromba jazz. Durante questo periodo ha suonato in quasi tutte le big band radiofoniche tedesche, ma si è cimentato anche nella musica popolare. Christoph Moschberger ha lavorato con molti grandi del jazz internazionale ed è apparso sul palco o davanti alla telecamera con quasi tutti i famosi artisti pop di lingua tedesca. L'elenco delle sue collaborazioni sembra quasi infinito. Tuttavia, non ha dimenticato le sue radici e oggi si esibisce nuovamente in concerti di ottoni, sempre in sale esaurite. E piccolo aneddoto, i suoi abiti da lavoro spaziano dallo smoking ai costumi tradizionali. Christoph Moschberger, classe 1985, è un ottimo esempio di versatilità applicata. Non rientra in schemi, ma riesce a formare una propria identità artistica a partire dagli equilibri musicali senza mai apparire casuale. Questo lo rende uno dei trombettisti solisti più geniali della sua generazione. Nel 2019 è uscito il suo primo album solista “Home” in collaborazione con la banda di ottoni austriaca “Da Blechhaufn”. Il suo secondo album da solista, che ha registrato con la WDR Funkhausorchester di Colonia, uscirà nel 2024. Oltre alle sue regolari apparizioni come solista, Christoph Moschberger è membro permanente dell'ensemble di “Federspiel” e “DKEB – il piccolo cast di Egerländer”. È anche in tournée con il “Blasmusik Supergroup” di Thomas Gansch e con la band di Gregor Meyle.

Kurhaus Freiheitsstraße 33, Merano, BZ
Concerto dell'Orchestra Haydn - Dir: Diego Ceretta
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Martedì, 21 Gen 2025 20:00

Miti e musica: in “La Source d'Yggdrasil”, il brano composto nel 2018 che si può sentire questa sera nella prima esecuzione italiana, la 33enne compositrice francese Camille Pépin affronta l’“albero del mondo” (Yggdrasil) della mitologia nordica che sorregge il cielo: il mondo si estende solo fin dove arrivano i rami e le radici di quest’asse mondiale sempreverde, ed esiste solo fintantoché l’albero – in quanto simbolo della creazione – vive, e la sua fonte sacra (la source) non si esaurisce. A Tebe, il Re Edipo cerca un assassino e trova se stesso. Nella più nota delle tragedie greche tramandate, costruita coma un racconto giallo, Sofocle compie il denudamento e la distruzione lenta del sovrano che ha ammazzato suo padre, che lui non ha conosciuto, e ha sposato la madre senza che questa lo sapesse o lo volesse. Nel 1903, all’età di 23 anni, Ildebrando Pizzetti compone tre Intermezzi su questo antico dramma per un’esecuzione teatrale al Teatro Olimpia di Milano, elaborando poi ulteriormente la musica in un trittico sinfonico. Con la sua Terza Sinfonia, Felix Mendelssohn Bartholdy entra in territorio “mitico”: dopo un viaggio di concerti a Londra, nell’estate 1829 va in Scozia, paese che al tempo attraeva magicamente tutti i “romantici” della Mitteleuropa. Visita anche Holyrood Palace vicino a Edimburgo – il castello avvolto non solo nella nebbia ma anche in sanguinose storie dell’orrore: nel XVI vi risiede infatti la regina scozzese Maria Stuarda, condannata a morte da Elisabetta I. Nel 1566, il marito Henry Stuart, Lord Darnley, fa pugnalare l’amante di Maria, David Rizzio, nelle stanze di lei, e sarà più tardi a sua volta strangolato per conto dei lord scozzesi. Nella cappella del castello, “tutto è in frantumi, marcio, e il cielo sereno vi fa capolino. Credo di avere incontrato lì oggi l’inizio della mia sinfonia scozzese”, riferisce Mendelssohn. Dopo il suo ritorno, “più cerco di avvicinarmi a lei”, più la musica “scozzese” gli sfugge. Solo nel marzo 1842 l’opera verrà eseguita per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia. Sulla terraferma europea mancano evidentemente le condizioni presenti in Scozia: la pioggia, il vento, i temporali, la nebbia e la tragedia di corte.

Auditorium Via Dante 15, Bolzano, BZ
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