Angela Glajcar è una scultrice, strappa e perfora la carta trasformando un materiale delicato in un materiale forte e robusto che impiega anche per lavori monumentali. Le strisce di cellulosa possono infatti raggiungere decine di metri infondendo, nonostante il considerevole peso, una sensazione di leggerezza. Per gli oggetti, rilievi e installazioni l’artista germanica impiega una carta, prodotta con tecniche avanzate che le consente di modellare volumi, articolando i rapporti tra interno ed esterno. Il suo approccio è di tipo concettuale, inquanto ogni lavoro può essere decomposto e ricomposto. In sequenza, per addizione, foglio dopo foglio, strato dopo strato, Glajcar costruisce le sue forme; l’artista interviene su ogni singolo foglio, strappando questo stesso, a volte nel centro, a volte sui lati fino a formare delle cavità mai eguali. I margini di queste lacerazioni corrono regolarmente, ma non casualmente. Ogni intervento è in riferimento al foglio precedente e diviene al tempo stesso la base per la composizione dei fogli successivi. Questa procedura si ripete fino a quando non emerge il negativo di una forma caratterizzata da una sorta di stratificazioni che richiamano alla mente quelle geologiche; il nostro sguardo segue allora la direzione di un labirinto che scende nelle viscere della scultura conducendoci all’interno del cubo fino al punto in cui la luce può penetrare. Sia che operi con la carta o con la plastica, Angela Glajcar è attenta alle condizioni di interazione degli elementi; per far risaltare le profondità “spaziali” a cui si ispira combina il potenziale della materia con la propietà immateriale della luce. I volumi creati assorbono infatti la luce circostante facendo risaltare tutti i toni dei bianchi che si accentuano e si attenuano con il gioco delle ombre; il risultato è un’effetto che azzera il confine tra reale e immaginario. I lavori tridimensionali che invece assumono più esplicitamente la forma di un misterioso antro ci rinviano all’allegoria platonica della caverna e alla sua teoria delle idee, secondo la quale, tutto ciò che prende forma esiste già come immagine ideale, ovvero idea. La mostra Blanco, realizzata da Angela Glajcar con un progetto site specific per la Galleria Antonella Cattani contemporary art, si inaugura il 14 settembre 2013, alla presenza dell’artista.