Michele Vurchio - Drums, steel drums
Fiorenzo Zeni - Tenor sax
Enzo Maurogiovanni - Bass
Alex Milella - Guitar
Maurizio Vurchio - Congas
A-Live è un progetto pensato e scritto per rendere percussioni e batteria protagoniste assolute di una musica particolare, che evidenza sempre i ruoli dei musicisti all’interno dei brani. Peculiare è la scelta ritmica che accompagna un viaggio globale attraverso generi diversi tra fusion e latin jazz con un repertorio di composizioni scritte e arrangiate da Michele Vurchio & Fiorenzo Zeni.
Art Directors:
Michael Lösch & Helga Plankensteiner
Il concerto comincia alle ore 21.30 al Laurin Bar.
Supplemento di 12 euro sulla prima consumazione a partire dalle 21:00.
Info e prenotazione tavolo: Laurin Bar, T 0471 311 570
Concerto del duo Ellipsis
Alberto Cesaraccio, oboe
Alessandro Deiana, chitarra
Dall’America all’Asia
Musiche di L. Butros, B. Kovats, A. Cesaraccio, A. Villoldo, M. Aroztegui, A. Bardi
Partecipazione di studenti del Liceo musicale Pascoli di Bolzano e del progetto Occidente verso Oriente.
I defunti escono dalle loro tombe e danzano: nel 1960, Dmitrij Šostakovič va a Dresda per recarsi sul set in cui si gira il film sulla distruzione della città “Cinque giorni e cinque notti”, per il quale deve comporre le musiche. Le cose andranno diversamente: “Per quanto abbia provato a convertire gli abbozzi musicali per il film, finora non ci sono riuscito. Ho invece scritto un quartetto che non serve a nessuno ed è ideologicamente riprovevole. Ho pensato che, dovessi morire prima o poi, non ci sarà nessuno che scriverà un’opera dedicata alla mia memoria”, riferisce il 19 luglio all'amico Isaak Glikman. Poco prima aveva ceduto alla pressione delle autorità sovietiche e aveva aderito al partito comunista. La reazione creativa a questo passo è l’ottavo quartetto per archi “in memoria delle vittime del fascismo e della guerra”. L’op. 110 – una macabra autobiografia senza parole – è composta quasi interamente da citazioni tratte dalle proprie opere, dal “Crepuscolo degli dei” di Wagner, da una canzone della rivoluzione e dalla sesta sinfonia di Čajkovskij. Il direttore e violista Rudolf Barshai arrangia questo patchwork musicale per orchestra d’archi e presenta la partitura a Šostakovič. “Gli è piaciuta molto, e con il senso dell’umorismo che lo contraddistingue ha esclamato con slancio: ‘Be’, è più bella dell’originale. Daremo un nome nuovo al pezzo: Sinfonia da camera op. 110a.’” Anche i due brani con cui inizia questo concerto sono arrangiamenti: nel 1888, Pëtr Čajkovskij riarrangia per orchestra e violoncello il “Nocturne” della sua prima raccolta di composizioni per pianoforte, che risale al 1873. Nel 1876, il violoncellista nonché professore al Conservatorio di Mosca Wilhelm Fitzenhagen commissiona a Čajkovskij un brano per violoncello. Il compositore produce le “Variazioni su un tema rococò”, a tutti gli effetti un omaggio stilistico a Mozart. Successivamente il committente modifica la parte solistica e cambia la struttura dell’opera. Čajkovskij autorizza questa versione, che viene eseguita per la prima volta nel 1877 a Mosca, con Fitzenhagen al violoncello.
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