Graces - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Graces è un progetto di performance di Silvia Gribaudi ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica: le 3 figlie di Zeus - Aglaia, Eufrosine e Talia - erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità. Ad essere in scena sono tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto.
Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi che ama definirsi “autrice del corpo” perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts. Spettacolo pluripremiato, Graces, nato dalla collaborazione drammaturgica tra Gribaudi e Maffesanti, evidenzia la tensione e la ricerca di nuovi significati del concetto di “grazia”.
Dal 2004 Gribaudi, coreografa di caratura internazionale, focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer. Nell’ultimo decennio si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo.

coreografia Silvia Gribaudi
drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti
danzatori Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo
disegno luci Antonio Rinaldi
direzione tecnica Leonardo Benetollo
costumi Elena Rossi
produzione ZEBRA
coproduzione SANTARCANGELO FESTIVAL
con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura

Progetto realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D’autore, coordinata da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino e IntercettAzioni - Centro di Residenza Artistica della Lombardia - progetto di Circuito CLAPS e Industria
Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K.

Contatti :

Date e orari evento :

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  • In prima assoluta a Bolzano Danza, un inedito incontro tra corpo e voce firmato da due delle interpreti più talentuose della live art italiana. Una danzatrice e coreografa che lavora sulla rappresentazione del corpo e sugli immaginari ad esso collegati; un’artista sonora la cui ricerca si sviluppa intorno al rapporto gesto-suono: la nuova performance firmata da Fabritia D’Intino e Agnese Banti, per la prima volta impegnate in una creazione condivisa, nasce su invito del festival all’interno di BoNo!, progetto condiviso da Bolzano Danza con We-Start/Novara Jazz, OperaEstate Festival (Bassano del Grappa), FDE Festival (Bergamo) e Fuori Margine (Cagliari) con l’obiettivo di sostenere il lavoro di artisti emergenti nei campi della musica e della danza contemporanea. Il dialogo tra le due artiste mira a far convergere i rispettivi linguaggi tramite l’utilizzo di archivi sonori che possano veicolare una riflessione sul presente. Nella fugacità di questo incontro l’intento è quello di sondare le possibilità di interazione tra il corpo e il suono per dare forma a un’opera in divenire, modificata in tempo reale dall’azione reciproca delle due protagoniste, nel tentativo di accogliere l’alterità come risorsa irriducibilmente ambigua e mobile.
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  • Un evento che rappresenta l’inizio simbolico di un percorso condiviso tra arte e innovazione/tecnologia: inserito nel programma di Bolzano Danza e di Summer at NOI 2025, dopo la presentazione del progetto e della performance la serata prevede un talk con i rappresentanti di NOI Tech e un’esperienza aperta al pubblico che offrirà ai partecipanti l’opportunità di sperimentare in prima persona i visori VR e il metodo del Landi’s Cube. Un appuntamento da non perdere, che mira a sostenere il lavoro di una giovane coreografa e a promuovere nel contempo uno scambio virtuoso tra mondi solo apparentemente distanti come quelli dell’arte e della tecnologia.

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