Poetessa e fotografa, Antonia Pozzi (1912 – 1938) è una figura ancora sottovalutata e poco conosciuta, malgrado abbia regalato, nel corso della sua breve vita, versi di innegabile e profonda bellezza. Uno dei primi intellettuali a riconoscerne la levatura artistica fu Eugenio Montale, che curò la prefazione alla prima raccolta poetica di Pozzi, pubblicata da Mondadori nel 1948 con il titolo Parole.
Sara Notaristefano, insegnante e scrittrice, ripercorrerà le tappe fondamentali del percorso artistico ed esistenziale di Antonia Pozzi.
Reading a cura di studentesse dell’IISS Gandhi.
Nell’ambito delle iniziative coordinate dal Comune di Merano per la Giornata della donna 2025.
Entrata libera
Presentazione di Io. Enrico, attesissimo seguito di Io. Anna, secondo libro della trilogia della scrittrice meranese Francesca Ferragina, presente alla serata. Un viaggio straordinario che infrange i confini del tempo per dare vita a una storia di straordinaria intensità emotiva. Con accompagnamento musicale e un brindisi finale.
Entrata libera
A cura di: Lucrezia Cippitelli, Simone Frangi
Aerolectics è la prima mostra personale di Belinda Kazeem-Kamiński in Italia e propone nuove opere realizzate appositamente. Ispirata alle storie di Gambra*, Schiama* e Asue* - portate forzatamente a Brunico nel 1855 dal sacerdote Niccolò Olivieri, la mostra invita a riflettere su un capitolo poco considerato della storia, compresa quella altoatesina: il ruolo del sistema missionario comboniano nel trasferimento forzato di oltre 800 bambini e bambine africani in Europa, guardando ai paesi di lingua tedesca.
La riflessione artistica si concentra sul modo in cui la violenza si manifesta negli strati geologici depositandosi attraverso l’interazione di elementi – roccia, fuoco, acqua ed aria – ma anche sulle possibilità di guarigione attraverso un lavoro di scavo generazionale.
La pratica di Kazeem-Kamiński è caratterizzata da un approccio autoetnografico e da un’oscillazione tra ricerca artistica e produzione critica di testi e immagini. Influenzata da pensatrici, autrici e produttrici di immagini femministe e nere, ha sviluppato una pratica artistica che utilizza il video, la fotografia, la performance e il testo per dedicarsi alle storie polifoniche della diaspora africana, soprattutto nelle aree di lingua tedesca. I suoi lavori si muovono tra documentazione e finzione e mettono in discussione la presenza e la visibilità di persone nere nella storiografia, nel paesaggio fisico e nello spazio pubblico d’Europa.
La mostra è parte del programma triennale The Invention of Europe, a cura di Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi.
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