Bolzano Festival - Mahler Academy Orchestra - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

LEIF OVE ANDSNES Pianoforte
PHILIPP VON STEINAECKER Direttore

Originalklang-Project
Strumenti originali Centro Culturale Euregio Dobbiaco

Sergej Rachmaninov
Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re minore, op. 30

Gustav Mahler
Sinfonia n. 5

La Fondazione Ferruccio Busoni – Gustav Mahler, in stretta collaborazione con la Fondazione Centro Culturale Euregio Gustav Mahler Dobbiaco-Dolomiti, ha lanciato un progetto di suoni originali unico nel suo genere, che riunisce 50 professionisti di spicco dei migliori ensemble europei e 50 giovani musicisti selezionati tra 980 candidati. Insieme si esibiranno sugli strumenti storici dell’Orchestra della Wiener Hofoper del 1900, ricostruendo il suono orchestrale proprio come lo sentiva Mahler e permettendo così di ascoltare, per la prima volta dopo oltre un secolo, la sua Sinfonia n. 5 sugli strumenti per cui era stata composta. Oggi, la Quinta è la sinfonia di Mahler più eseguita, che pertanto merita di essere sottoposta a una rivalutazione stilistica. È anche il brano che il compositore ha rielaborato più spesso e a cui ha apportato gli ultimi ritocchi poco prima della sua morte: tali interventi interessavano esclusivamente la strumentazione, tenendo presente, naturalmente, che Mahler scriveva per gli strumenti che conosceva e che questi differivano notevolmente da quelli odierni. Proprio con questi e con le tecniche esecutive agli albori del XX secolo, egli affinò continuamente il suono complessivo della sua Quinta. È quindi più che logico che, per ascoltare l’ultimissima versione di tale opera e sperimentare la piena portata della sua maestria, si debba ricorrere agli strumenti originali e scoprire come la sua orchestrazione rifletta i “colori” dell’epoca.

In un’altra prima mondiale, il pianista norvegese Leif Ove Andsnes eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Rachmaninov su uno storico Steinway, lo stesso strumento che il compositore scelse per la sua leggendaria esibizione newyorkese del 1910 diretta da Gustav Mahler. Rachmaninov non era estraneo al suono, alla strumentazione e allo stile che Mahler aveva conosciuto a Vienna e che portò alla New York Philharmonic. Molti dei principali musicisti di spicco nella Russia dell’epoca erano tedeschi e austriaci o erano stati formati da artisti provenienti da tali Paesi. Trasferire lo stile esecutivo trasparente, snello ed elegante della cosiddetta Scuola tedesca alla musica di Rachmaninov è particolarmente affascinante, dato che oggi questi brani tendono a essere associati al fasto e al kitsch dei periodi successivi, non ultimo allo stalinismo. Le registrazioni delle opere di Rachmaninov parlano invece un linguaggio completamente diverso.

Contatti :

Date e orari evento :

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  • “Vado ogni domenica alle 12 dal barone von Suiten”, scrive Mozart nell’aprile 1782 al padre. Gottfried van Swieten dispone a Vienna di un ampio archivio musicale con opere di Händel e Bach. Mozart è solito prendere in prestito le stampe e i manoscritti, studia le tecniche di composizione e nel 1783 le applica con virtuosismo in una fuga. Cinque anni dopo combina gli “esercizi per le dita” con un nuovo Adagio introduttivo. Dal 1777 al 1790, le opere di Haydn sono incontrastate al vertice dei “Concerts Spirituels” parigini con 256 esecuzioni. Nel 1785 consegna all’orchestra del Concert de la Loge Olympique sei sinfonie “parigine”. Anche la Sinfonia n. 92 approda nel 1789 nella capitale francese prima di essere eseguita nel 1791 a Oxford in occasione del conferimento della laurea ad honorem a Haydn. “È tutto un trastullarsi, un punzecchiare, un civettare”, così il giornale “Allgemeine Musikalische Zeitung” commenta il secondo movimento dell’Ottava sinfonia di Beethoven, composta nel 1812 e, secondo il pianista Carl Czerny, “nettamente migliore” della più famosa “Settima”. Che il compositore si sia abbandonato a “innocenti gioie” o sia forse innamorato? Mentre rifinisce la sinfonia invia lettere d’amore a una destinataria anonima: “Già a letto le idee si spingono verso te, mia eterna amata, dapprima gioiose, poi di nuovo tristi, in attesa che il destino ci dia ascolto. Posso solo vivere con te o non vivere affatto.”
  • Direttore E Solista Mario Brunello Orchestra Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Programma Joseph Haydn: Sinfonia n. 82 in do maggiore, Hob. I:82 “L’Orso” Mieczyslaw Weinberg: Concertino per Violoncello op. 43 bis Mieczyslaw Weinberg: Sinfonietta n. 2 op. 74 Robert Schumann: Concerto per violoncello in la minore op. 129 Nel 1785, l’organizzatore di concerti parigino Concert de la Loge Olympique incarica Haydn di comporre sei sinfonie – tra cui anche la n. 82 – per la propria orchestra. “A casa” Haydn non dispone di una “macchina sonora” di quelle proporzioni, così gli si aprono prospettive di strumentazione tutte nuove. “Lo considero mio obbligo morale scrivere della guerra, dell’orrore calato sull’umanità”, dichiara nel 1919 il compositore Mieczysław Weinberg originario di Varsavia – uno dei grandi sconosciuti del XX secolo. Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale fugge a Minsk, con l’invasione dell’Unione sovietica finisce a Tashkent prima che Shostakovich lo faccia andare a Mosca. Nel 1948 suo suocero, l’attore Solomon Michoels, viene assassinato dalla polizia segreta sovietica a seguito di campagne diffamatorie antisemite. Quell’anno scrive il Concertino per violoncello e fa sparire la partitura in un cassetto. Nel 1953 viene a sua volta arrestato con l’accusa di essere un “cospiratore ebreo”. Sarà liberato solo dopo la morte di Stalin. Nell’autunno 1850 Schumann completa il concerto per violoncello che chiamerà “Concertstück”. Fino al 1860, tuttavia, nessuno vorrà suonare questo concerto molto impegnativo. Oggi il concerto fa parte del repertorio standard ed è tra i brani preferiti dei violoncellisti.

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