ALL THAT MUSIC - PUSHTRA - Pubblicato da parkhotellaurin

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  • Via Laurin, 4, 39100 Bolzano, Bolzano, BZ

Informazioni evento

Roland Egger vocals, drums
Valerio De Paola guitar, vocals
Flavio Zanon bass
Michele Bonivento keys
Special guest sax

Il dialetto della Val Pusteria incontra il groove internazionale! Un progetto musicale originale del cantante e batterista altoatesino Roland Egger. Sotto l'accattivante marchio PUSHTRA, “Do Egga” combina l'idiosincrasia regionale del suo dialetto pusterese con il fascino stilistico di autentiche sonorità soul/R&B/funk e racconta storie d'amore, di vita e di passione con l'affascinante espressività della sua lingua d'origine.

Art Directors: Michael Lösch & Helga Plankensteiner

Il concerto comincia alle ore 21:30 al Laurin Bar.
Supplemento di 12 Euro sulla prima consumazione a partire dalle 21:00.
Info e prenotazione tavolo: Laurin Bar, T 0471 311 570

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Date e orari evento :

  • Ven 31 Gennaio, 202521:30

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  • Con la Sinfonia in fa maggiore, Johannes Brahms si emancipa definitivamente dal “gigante” Beethoven. In occasione della prima esecuzione a Vienna, non mancano da parte dei seguaci di Wagner fischi di protesta contro questa “musica assoluta”, costruita con una precisione minuziosa e la densità della musica da camera. L’opera scritta nell'estate del 1883 raccoglierà comunque il successo del pubblico. Clara Schumann ha la sensazione di sentire nei primi due movimenti un “misterioso incanto della vita nel bosco”, e perfino Eduard Hanslich, il più aspro critico del tempo – che aveva contrapposto il presunto “tradizionalista” Brahms alla “scuola neotedesca” attorno a Wagner e Liszt in una disputa musicale consumatasi in pubblico – sottolinea la trasparenza di questa musica. Anche Antonìn Dvořák ne è entusiasta. “Dico, e non esagero, che quest’opera supera le sue due prime sinfonie; magari non per grandezza e concentrazione, ma di sicuro per bellezza! Crea un’atmosfera che non si trova spesso in Brahms! Che melodie splendide vi si trovano! È tutto amore, e ti si scalda il cuore”, scrive al suo editore Fritz Simrock. Nel gennaio 1893, Dvořák inizia ad abbozzare a New York la sua sinfonia “Dal nuovo mondo”. “Chi ha ‘fiuto’ non può non riconoscervi l’influsso delle Americhe”, constaterà più tardi. Ma cosa c’è qui di “americano”? I “negro-spirituals”, che il suo allievo di composizione Harry Thacker Burleigh gli canta, hanno influenzato la composizione tanto quanto il Wild West Show di Buffalo Bill, a cui Dvořák assiste, o l’adattamento in chiave poetica del mito indiano di “Hiawatha” da parte di Henry Longfellow. Eppure, nella musica ci sono molti elementi europei quali la vicinanza alle danze popolari boeme o il lavoro motivico-tematico. Come che sia: la Nona Sinfonia viene eseguita per la prima volta nel dicembre 1893 alla Carnegie Hall di New York sotto la direzione di Anton Seidl, amico di Dvořák. Il pubblico celebra l’opera come prototipo di una nuova musica “americana”.
  • Il primo viaggio di Haydn a Londra risale al 1791. Fino ad allora non ha mai lasciato la monarchia asburgica. “Me ne sto qui seduto in questa landa desolata – abbandonato – come un povero orfano – quasi senza compagnia umana”, riferisce dal deserto culturale ungherese prima di essere “sollevato” dal ruolo di maestro di cappella presso la corte degli Esterházy. L’impresario di concerti Johann Peter Salomon sfrutta questa occasione e ingaggia il compositore senza padrone per un soggiorno nella capitale britannica. Con le sue sinfonie, Haydn diventa ben presto un beniamino del pubblico e frequenta tanto la benestante borghesia quando la grande nobiltà. Nel 1792 è invitato a Londra a una cena di gala della Royal Society of Musicians, un’organizzazione di beneficenza fondata nel 1738 per i musicisti indigenti e le loro famiglie. Ringrazierà componendo una marcia. La Sinfonia in re maggiore nasce nel 1794 a Vienna e Londra per il suo secondo viaggio in Inghilterra. Il nome che le viene attribuito (“L’orologio”) potrebbe riferirsi al “ticchettio” meccanico del pizzicato degli archi e fagotti nel secondo movimento, ma non proviene in ogni caso da Haydn, bensì dall’editore viennese Johann Traeg, che nel 1798 pubblica una versione per pianoforte dell’Andante dal nome “Rondò. L’orologio”. Philip Glass – che negli anni Settanta scrive la storia della musica, non da ultimo con la sua opera in stile Minimal Music “Einstein on the Beach” – compone nel 2021 la “Liechtenstein Suite” per l’ensemble di archi LGT Young Soloists, che ha sede appunto nel Principato. La Sinfonia n. 32 abbozzata da Mozart nel 1779 a Salisburgo è davvero una sinfonia? “Non vi è alcun dubbio che quest’opera sia stata pensata come ouverture allo Singspiel à la française, di cui si è conservato un frammento battezzato nel XIX secolo ‘Zaïde’”, assicura il musicologo Alfred Einstein. Nel 1781, Mozart è a Vienna e smette di lavorare a “Zaïde”. Si mette invece a musicare il libretto per un altro Singspiel, anch’esso “orientale”: si tratta di “Bellmont und Konstanze” o “Il ratto dal serraglio”.
  • Cinema e musica: la prima cosa che si vede nel film The Kid di Charlie Chaplin è il cancello di un ospedale per poveri. Che nel suo primo lungometraggio l’uomo dai baffetti neri, il bastone da passeggio sottile, il cappellino e le scarpe sformate abbia deciso di ripercorrere con malinconia la propria biografia? Il matrimonio dei genitori va in pezzi dopo la sua nascita. Il padre è alcolizzato, la madre malata mentale. A mantenere la famiglia è il fratellastro più anziano, figlio illegittimo. Ospizi e orfanatrofi fanno parte di questa infanzia al pari delle scorribande nei miseri quartieri londinesi. Tutto questo riemerge in The Kid, e la soffitta in cui il trovatello si aggrappa al suo cuscino bevendo il latte da una caffettiera ricorda gli studi d’ambiente nei romanzi di Charles Dickens. Sebbene Chaplin non conosca le note, compone le colonne sonore di film quali City Lights o Modern Times. Per farlo, ricorre ad arrangiatori che scrivono le partiture d’orchestra seguendo le sue indicazioni. The Kid – una toccante miscela di commedia slapstick e dramma sociale – arriva al cinema nel 1921. Solo 50 anni più tardi, il regista ormai 82enne ideerà la musica per questo capolavoro precoce che introduce con la famosa frase “Un film con un sorriso e – forse – una lacrima”. La colonna sonora – che in The Kid attacca con lunghe melodie d'archi riccamente arrangiate e, alla prima apparizione del piccolo vagabondo, torna alla musica d’intrattenimento del teatro Tingeltangel degli anni della gioventù di Chaplin – è stata riarrangiata nel 2016 da Timothy Brock, che l’ha adattata all’esecuzione dal vivo. Il film muto The Kid sarà proiettato sul grande schermo insieme all'esecuzione delle musiche originali da parte dell’Orchestra Haydn.

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