Il Teatro delle Forchette di Forli’
ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett Regia Stefano Naldi
Aspettando Godot, dramma volendo anche comico-grottesco, associato al cosiddetto teatro dell’assurdo e costruito intorno alla condizione dell’attesa è un’opera teatrale che venne scritta da Samuel Beckett verso la fine degli anni quaranta. Nella cultura popolare Aspettando Godot è divenuto sinonimo di una situazione, spesso esistenziale, in cui si aspetta un avvenimento che dà l’apparenza di essere imminente, ma che nella realtà non accade mai e in cui di solito chi l’attende non fa nulla affinché questo si realizzi, vedi appunto i due barboni protagonisti che si limitano ad aspettare sulla panchina invece di avviarsi incontro a Godot. Spesso la critica nel tempo ha dato a Godot una sorta di rappresentanza di un qualche Dio dominante,anche se lo stesso Beckett rinnegò da subito questa interpretazione,Qua il regista Stefano Naldi invece tocca una nota sonora tenuta in sordina nel testo da Beckett, dove non è Dio che si aspetta, che non si ricerca, che ci manda a dire arriverò domani, ma il senso Tutto del Divino Naturale delle cose, cogliendo quella visione speculare appunto per la quale guardando da un altro punto di osservazione, ci si accorge che il grande albero presente in scena non è lì solo a far da sfondo e come da testo a mostrare il tempo che passa, bensì a dimostrare che il miracolo sta proprio li, in quei legni, che ci mostrano di come il Tempo Immortale divenga infinitamente superiore a qualsiasi durata dell’umana esistenza. Una filosofia molto più orientale che occidentale, e infatti quel che appare all’apertura sipario altro non è che un giardino zen a misura d’uomo.