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Tanz BZ: TYCHE Cuma - Veröffentlicht von FondazioneHaydnStiftung

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Event-Informationen

Ein von Michele Colturi konzipiertes Solo über Sibylle von Cumae, Prophetin und Priesterin Apollos, die von Federica D’Aversa dargestellt wird. Die Atmosphäre in Cuma ist düster und zu Beginn sehr mystisch. Die völlig nackte, aus der Dunkelheit auftauchende Frauengestalt scheint eine letzte göttliche Botschaft verkünden zu wollen. Ihre kantigen, sich in Dreiecken vollziehenden Bewegungen werden von einer höheren Macht diktiert. Auch ihr Gesang geschieht wider ihren Willen: In Cuma scheint eine übermenschliche Kraft zu agieren. „Ihre Prophezeiungen“, so Colturi, „vollziehen sich in Besessenheit, unter dem Einfluss göttlichen Wahnsinns. Die göttliche Botschaft ist dabei so machtvoll, dass sie Sibylles Körper am Ende zerreißt.“

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  • Es gibt Termine vom 15 Jan. 2026 bis 18 Jan. 2026
    Sabato, domenica e lunedì, commedia scritta da Eduardo De Filippo nel 1959, racconta una crisi di un rapporto logorato dalla convivenza. Dei massimi capolavori del Teatro di Eduardo è il testo più borghese, quasi cechoviano; la sua conclusione lieta sembra la meno agrodolce, la più sinceramente solare. Il racconto è incentrato su una tradizionale domenica napoletana quando Peppino Priore e la moglie Rosa aprono le porte della propria casa a nonni, figli, nipoti, amici e vicini per ritrovarsi intorno a un tavolo. In questo clima di apparente convivialità basta poco per far esplodere le incomprensioni. Il pranzo è rovinato e la commedia si trasforma quasi in una tragicommedia dove, come quasi sempre accade nei testi di De Filippo, la famiglia è la vera protagonista. Scriveva De Filippo «In Sabato, domenica e lunedì c’è un’anticipazione dell’avvento del divorzio in Italia […] dietro la facciata bonaria si avverte un ammonimento a tutti i coniugi che non vanno d’accordo: spiegatevi, chiarite i vostri dubbi, i vostri tormenti». Luca De Fusco, regista dello spettacolo, la pensa in modo differente «la lieta riconciliazione di Rosa e Peppino ci commuove oggi forse più di ieri perché evidenzia la capacità di questa grande famiglia di comporre i conflitti. In questa commedia la famiglia Priore è una vera famiglia, compatta e affezionata ai propri rituali. Ci commuove anche perché sa curare le proprie ferite e tiene alla salute del gruppo come a un valore […]. Dal punto di vista della scrittura scenica cercherò di essere un regista-interprete, come un buon direttore d’orchestra, perché penso che Eduardo sia come Goldoni: si può interpretare, ma non stravolgere. […] Far sorridere non significa uscire dal sentiero dell’arte teatrale: Goldoni, Mozart, Cimarosa lo sapevano bene. E anche noi dobbiamo talvolta ricordarlo». commedia in tre atti di Eduardo De Filippo regia Luca De Fusco con Teresa Saponangelo, Claudio Di Palma e con Pasquale Aprile, Alessandro Balletta, Anita Bartolucci, Francesco Biscione, Paolo Cresta, Rossella De Martino, Renato De Simone, Antonio Elia, Maria Cristina Gionta, Gianluca Merolli, Domenico Moccia, Alessandra Pacifico Griffini, Paolo Serra, Mersila Sokoli scene e costumi Marta Crisolini Malatesta luci Gigi Saccomandi aiuto regia Lucia Rocco prodotto da Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Biondo di Palermo, LAC - Lugano Arte e Cultura
  • Es gibt Termine vom 08 Jan. 2026 bis 24 Jan. 2026
    Nach dem Roman von Judith W. Taschler Bühnenfassung: Thomas Krauß Mit Eva Kuen & Günther Götsch Regie: Fabian Kametz Bühne und Kostüme: Andrea Kerner Licht und Technik: Julian Geier Bühnenbau: Robert Reinstadler Foto: Tiberio Sorvillo Wegen des großen Erfolgs im vergangenen Jänner wird die Theaterproduktion wieder aufgenommen. Die Deutschlehrerin Mathilda Kaminski und der einstige Shooting-Star unter den Jugendbuchautoren Xaver Sand treffen sich im Rahmen eines Schulprojekts wieder. Sechzehn Jahre sind seit der Trennung des einstigen Traumpaares vergangen. Vieles ist seitdem passiert. Sofort nehmen sie ihr Erzählspiel von früher wieder auf. Jeder erzählt dem anderen eine Geschichte. Mathilda begibt sich in der Fiktion auf gefährliches Terrain. Xaver kontert. Wer hat das bessere Ende? Was steckt hinter dem mysteriösen Verschwinden des kleinen Jungen vor fünfzehn Jahren? Und war ihr Wiedersehen wirklich Zufall? Ein fesselnder Beziehungskrimi bis zum letzten Atemzug.
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    La gatta sul tetto che scotta è un’opera scritta nel 1955 dal grande drammaturgo statunitense Tennessee Williams, che con questo testo vinse il suo secondo Premio Pulitzer. Racconta la storia dei Pollitt, una ricca famiglia del Sud degli Stati Uniti che vive una profonda crisi di fronte all’imminente morte del padre, Big Daddy. La famiglia si è riunita nell’immensa proprietà terriera del patriarca per festeggiare il suo compleanno. In questo contesto emergono l’avidità e la debolezza dei figli, Gooper e Brick, e in particolare la situazione di quest’ultimo e di sua moglie Margaret. I due vivono un matrimonio senza intimità. Maggie è profondamente innamorata, ma Brick è distante: è da tempo un alcolizzato e non la degna di considerazione. Durante un conflitto con Brick, Maggie dice di sentirsi come “una gatta su un tetto che scotta”, decisa a non cadere giù: ha, infatti, conquistato con fatica una posizione sociale. Leonardo Lidi rilegge questo testo mettendo in luce il filo rosso che parte da Anton Čechov, passa da Tennessee Williams e si conclude con alcuni film di Woody Allen. «La società raccontata tramite la famiglia e le proprie contraddizioni, le tantissime, le tonnellate di storie d’amore, le battute che tornano e che si rincorrono tra un autore e l’altro» scrive il regista residente del Teatro Stabile di Torino. «Torno a Williams perché credo che sia l’autore più utile a comprendere l’importanza dell’analisi della società attraverso la lente famigliare. Williams utilizza il ridicolo per raccontare la tradizionale famiglia americana del Sud, la sua incapacità di avanzare, ferma in un ricordo, pronta a distruggere pulsioni sessuali “nocive” e a nascondere tutta la polvere della società occidentale sotto il tappeto». di Tennessee Williams traduzione Monica Capuani regia Leonardo Lidi con Valentina Picello, Fausto Cabra, Orietta Notari, Nicola Pannelli, Giuliana Vigogna, Giordano Agrusta, Riccardo Micheletti, Greta Petronillo, Nicolò Tomassini scene e luci Nicolas Bovey costumi Aurora Damanti suono Claudio Tortorici assistente regia Alba Maria Porto produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, TSV - Teatro Nazionale La gatta sul tetto che scotta viene presentato per gentile concessione de la University of the South, Sewanee, Tennesee. durata: 105 minuti Spettacolo con luci stroboscopiche

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