In Brixen wird Weihnachten mit einer zauberhaften Licht- und Musikshow zum Leben erweckt, die die Stadt in einen Ort reiner Magie verwandelt. Nach dem großen Erfolg der vergangenen Jahre erwartet uns dieses Jahr ein neues immersives Bild- und Klangwunder. Vom 28. November bis 6. Januar präsentiert Brixen Tourismus die neue Licht- und Musikshow "Colors 2. The journey continues". Zum ersten Mal werden die Lichteffekte nicht nur von den renommierten französischen Spectaculaires realisiert, sondern auch von der ukrainischen Lichtkünstlerin Julia Shamsheieva, die eine innovative und lebendige Note einbringt. Das diesjährige Stück taucht in das Thema Frieden ein und behandelt es mit einer leichten Frische und berührenden Tiefe. Die Geschichte feiert die Schönheit der Unterschiede, der Farben, und schafft ein Mosaik aus Harmonie und Hoffnung. Unser kleiner bunter Kolibri, der Botschafter der Liebe, des Lichts, der Hoffnung und des Friedens, entführt das Publikum auf eine zauberhafte, musikalische Reise zwischen Traum und Wirklichkeit. In diesem neuen, aufregenden Kapitel begegnet er einem völlig anderen Wesen, und was als Herausforderung beginnt, verwandelt sich bald in eine herzerwärmende Freundschaft. Diese einzigartige Licht- und Musikshow zeigt, dass wahre Freundschaft bedeutet, einander mit all unseren Unterschieden zu akzeptieren und zu lieben. Entdecke mit uns die Pracht einer farbenfrohen Welt und lass dich von der Magie einer einzigartigen Show mitreißen. 20 Minuten lang verflechten sich Lichter und Klänge zu einem atemberaubenden Ballett, das Jung und Alt gleichermaßen verzaubert. Verpasse nicht die Chance auf ein unvergessliches Erlebnis, bei dem jedes Licht eine Geschichte erzählt und jede musikalische Note wie eine Hymne auf die Schönheit der Welt erklingt. Komm nach Brixen und lass dich von der Magie der Weihnacht einhüllen, in einer Show, die Herz und Seele jedes Bewunderers zu erwärmen verspricht. - Barrierefreier Zugang - Keine Hunde erlaubt!

Cento anni ci separano dal 1924, anno di nascita di “Mein Kampf”. E otto anni sono invece trascorsi dal 2016, quando la Germania decise di consentirne nuovamente la pubblicazione in libreria, ritenendo che soltanto la conoscenza potesse evitare il ripetersi della catastrofe. Stefano Massini, dopo anni di lavoro incrociando i testi di tutti i comizi del Führer con la prima stesura del libro-manifesto dettato dal giovane Hitler nella cella di Landsberg, consegna al palcoscenico questo spettacolo in cui “Mein Kampf” emerge in tutta la sua sconcertante portata: ad assumere forma scenica è la paranoica autobiografia di un invasato visionario, sempre più convinto di poter sublimare le sue personali frustrazioni in un progetto politico rivoluzionario quanto delirante. Un fiume di parole a regime torrentizio, fitto di invettive e di ripetizioni, offerto senza filtri da Massini, non solo con lo stile ossessivo, barocco ed enfatico del testo originario, ma soprattutto in un millimetrico studio teatrale dei ritmi, dei toni, degli affondi verbali del dittatore tedesco. E la consapevolezza di questo meccanismo è l’unico antidoto al suo nefasto replicarsi. di Stefano Massini da Adolf Hitler con Stefano Massini produzione Teatro Stabile di Bolzano, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

Lella Costa e Gabriele Vacis, due fuoriclasse del teatro e Otello, capolavoro immortale di William Shakespeare. A 24 anni dal debutto, Costa e Vacis portano nuovamente in scena quello che è stato uno dei loro grandi successi. «Succede con i grandi autori, forse soprattutto con Shakespeare: i loro testi, le loro storie, i loro personaggi sono, letteralmente, immortali. Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso» scrive Costa «E quando incontri una di queste storie perfette in genere te ne innamori, e soprattutto ti rendi conto che non avrebbe alcun senso provare a inventarne un’altra per dire le stesse cose, ma che è lecito, forse perfino doveroso, continuare a raccontare quella. Precisamente quella. É quello che è successo a Gabriele Vacis e a me, e non una volta sola. É quello che ci ha entusiasmati a tal punto da pensare di riportare in scena il nostro Otello, preservando intatta la sostanza narrativa (Shakespeare) ma intervenendo e modificando quelle parti in cui l’attualità, o meglio, la contemporaneità, richiedevano un aggiornamento. Se poi ci aggiungiamo una trama folgorante, il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole), allora ci rendiamo conto di quanto bisogno abbiamo di continuare a raccontare e ascoltare questa storia». drammaturgia Lella Costa e Gabriele Vacis con Lella Costa regia Gabriele Vacis scenofonia Roberto Tarasco scene Lucio Diana produzione Teatro Carcano distribuzione Mismaonda durata: 90 minuti