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Come una specie di vertigine - Veröffentlicht von martin_inside

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Artista e narratore sensibile, empatico e versatile, Mario Perrotta è un ricercatore profondo e scrupoloso, capace di insinuarsi sia nelle pieghe della nostra società calandosi nelle vesti dei più deboli, sia di tessere una trama ampia, profonda e teatralmente cristallina partendo da un personaggio di un’opera di un gigante della letteratura come Italo Calvino. È quello che fa nello spettacolo Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà, il suo omaggio a Calvino, scrittore e intellettuale di grande impegno politico, narratore tra i più significativi e amati del Novecento italiano, in occasione del Centenario della sua nascita.

Il personaggio in scena è un abitante del Cottolengo, il Nano del romanzo autobiografico di Italo Calvino La giornata d’uno scrutatore, personaggio cui Calvino dedica una sola pagina se pur memorabile. Con l’intento di ragionare sul tema della libertà, Perrotta disegna tutta l’esistenza del Nano: inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. E la cerca, la libertà, tra le pagine delle opere del “signor Calvino Italo” (dal Barone rampante, al Cavaliere inesistente, passando per Cosmicomiche e Palomar e fino a Le città invisibili), la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi, “scalvinando” quelle opere a suo uso e consumo. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare.

Il Nano, Calvino, la libertà
di e con Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
mash-up e musiche originali Mario Perrotta, Marco Mantovani

produzione Permar, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

durata: 80 minuti

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Datum und Uhrzeit des Events :

  • Di 10 Dezember, 202420:30-

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  • nach dem Roman von Robert Seethaler Monologfassung von Roman Blumenschein, Rudolf Frey, Daniel Theuring und Ayşe Gülsüm Özel Ein einfacher einsamer Mensch in einer Klause. Ein Eremit? Warum richtet er sich in einem Theaterraum ein? Er kocht Kaffee, ordnet sein Hab und Gut und dabei erlebt er zusammen mit Ihnen mit allen Sinnen „Ein ganzes Leben“, diesen markig markant merkwürdig mitfühlenden Roman über den Waisen Bankert Andreas Egger, der bei seinem Onkel Hubert Kranzstocker häusliche Gewalt auf einem Hof in den Bergen erfährt. Die harte Kindheit stählt ihn und auch wenn sich der durch Kranzstockers Schläge verursachte Oberschenkelhalsbruch nie mehr richtig verwachsen wird und ihm ein kürzeres Bein zurückbleibt, befreit sich Egger als junger Erwachsener, wird selbstständig in einer kleinen Pachthütte, findet die große Liebe mit Marie und erlebt wahres Glück. Er arbeitet ehrlich und hart dafür. Er errichtet die ersten Luftseilbahnen für die Firma Bittermann & Söhne. Dann schlägt das Leben zu und eine Lawine nimmt ihm alles, was er hat. Eine szenische Einrichtung, die in Zusammenarbeit von Roman Blumenschein, Rudolf Frey, Daniel Theuring und Ayşe Gülsüm Özel entsteht und weiterentwickelt wird. Premiere Spielzeit 2023/24: 6. April 2024 mit Roman Blumenschein Szenische Einrichtung Roman Blumenschein Rudolf Frey Daniel Theuring Ayse Gülsüm Özel Szenische Textarbeit Theresa Prey
  • Artista e narratore sensibile, empatico e versatile, Mario Perrotta è un ricercatore profondo e scrupoloso, capace di insinuarsi sia nelle pieghe della nostra società calandosi nelle vesti dei più deboli, sia di tessere una trama ampia, profonda e teatralmente cristallina partendo da un personaggio di un’opera di un gigante della letteratura come Italo Calvino. È quello che fa nello spettacolo Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà, il suo omaggio a Calvino, scrittore e intellettuale di grande impegno politico, narratore tra i più significativi e amati del Novecento italiano, in occasione del Centenario della sua nascita. Il personaggio in scena è un abitante del Cottolengo, il Nano del romanzo autobiografico di Italo Calvino La giornata d’uno scrutatore, personaggio cui Calvino dedica una sola pagina se pur memorabile. Con l’intento di ragionare sul tema della libertà, Perrotta disegna tutta l’esistenza del Nano: inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. E la cerca, la libertà, tra le pagine delle opere del “signor Calvino Italo” (dal Barone rampante, al Cavaliere inesistente, passando per Cosmicomiche e Palomar e fino a Le città invisibili), la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi, “scalvinando” quelle opere a suo uso e consumo. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare. Il Nano, Calvino, la libertà di e con Mario Perrotta collaborazione alla regia Paola Roscioli mash-up e musiche originali Mario Perrotta, Marco Mantovani produzione Permar, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale durata: 80 minuti
  • Con il suo primo testo di prosa e la sua prima regia, Caterina Guzzanti affronta un tema universale e su cui il dibattito oggi è più aperto e vivo che mai. Secondo lei è uno spettacolo sulla fragilità: un lungo, intimo, delicato flusso di pensiero, dal punto di vista femminile, sulle dinamiche nascoste che regolano i rapporti di coppia. Una prospettiva di parte, ma aperta e mai giudicante, che in modo perentorio pone al centro una profonda riflessione sulla giustezza della coppia a tutti i costi. Secondo lei è una storia sulla crisi tanto del maschio quanto della femmina, nella quale dolore e ironia convivono nel paradosso della coppia, in cui ognuno riconoscerà tante storie. L’amore idealizzato come luogo sicuro e salubre diventa negazione quotidiana e sistematica del bisogno e del desiderio altrui: un silenzioso campo di battaglia in cui fraintendimenti e necessità affondano, mentre il solo imbarazzante desiderio sarebbe quello di essere capiti, accettati e perdonati. Da dove viene la sensazione che per diventare adulti ci si debba rifugiare nell’altra persona anziché investire nella propria indipendenza? Secondo lei è una voce in attesa di “secondo lui”. Nel frattempo si arrangia con quel poco che le è dato sapere, secondo lei. scritto e diretto da Caterina Guzzanti con Caterina Guzzanti e Federico Vigorito collaborazione artistica Paola Rota scene Eleonora De Leo luci Cristian Zucaro suoni Angelo Elle costumi Ziamame Progetto nato nell’ambito di Scritture - Scuola di Drammaturgia diretta da Lucia Calamaro produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Argot produzioni Teatro Stabile di Bolzano in collaborazione con Riccione Teatro con il contributo di Regione Toscana durata: 70 minuti

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