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Event-Informationen
Russian Classical Ballet IL LAGO DEI CIGNI Musik Pëtr Il’ič Čajkovskij Choreografie Marius Petipa Libretto Vladimir Begitchev e Vasily Geltzer Kostüme Evgeniya Bespalova Bühne Russian Classical Ballet Art Dir. Evgeniya Bespalova
Dietro ogni porta chiusa, dietro ogni sorriso di circostanza, si nasconde un pezzo di vita che nessuno osa raccontare. Ma cosa succede se questi frammenti, messi insieme, iniziano a parlare tra loro? Gioco pericoloso è una commedia ironica e spietata sulle vite “normali” che, sotto sotto, non lo sono affatto.
Tra scoperte imbarazzanti, segreti ben custoditi e drammi in pantofole, i personaggi si trovano invischiati in un gioco che nessuno ha scelto ma tutti stanno giocando da tempo. E più si svela, più la realtà si fa sfocata, o forse solo più vera.
La Filodrammatica di Laives vi invita a ridere, pensare (e forse anche a guardarvi un po’ allo specchio), in uno spettacolo dove la normalità è solo una maschera… e le maschere, si sa, prima o poi cadono.
Commedia brillante in due atti, testo e regia Bruno De Bortoli
Personaggi : ed interpreti:
Guido - marito di Valeria (chirurgo estetico) Roberto Porro
Valeria – moglie di Guido (analista) Serena Grossi
Dario – marito di Adele (impiegato Eni) Davide Idini
Adele – moglie di Dario (impiegata Eni) Valentina Armani
Marco – compagno di Rita (taxista) Andrea Pellizzari
Rita – compagna di Marco (veterinaria) Valentina Melchiori
Stefano – amico (insegnante di educazione fisica) Bruno De Bortoli
Lidia – figlia di Guido e Valeria
Regia: Bruno De Bortoli
Natale in casa Cupiello è la commedia che Eduardo definì “parto trigemino con gravidanza di quattro anni”. Andò in scena per la prima volta il giorno di Natale del 1931, come atto unico (l’attuale secondo atto),
al cinema Teatro Kursaal di Napoli con la compagnia «Teatro Umoristico I De Filippo». Il copione include una lettera di Nennillo datata 29 gennaio 1932. A Natale del 1932, venne rappresentata in due atti
(primo e secondo) al Teatro Sannazaro di Napoli. Il 4 novembre 1933, nella stessa versione, fu rappresentata al Teatro Valle di Roma alla presenza della famiglia reale, a conclusione della tournée di San Remo. Il
9 aprile 1934 Eduardo aggiunse il terzo atto, presentato per la prima volta a Milano. Il 21 dicembre 1936, l’opera completa in tre atti fu rappresentata per la prima volta a Napoli. La rivista Il Dramma la pubblicò
nel 1943 nella versione definitiva. Luna Nova la mette in scena nel rispetto della tradizione e dei canoni del Teatro Eduardiano, pur accelerandone i ritmi per adattarli alla sensibilità contemporanea.
Compagnia Luna Nova APS - Latina
regia Roberto Becchimanzi
aiuto regia e tecnica Sara Pane
cast R. Becchimanzi, L. Guarino, R. Calì, R. Pagano, F. Sorrentino, G. Pannone, R. Stabellini, A. Lungo, R. Senese, N. Damiano, R. Nardi, G. Callori, R. Petrosino, G. Piscopo
Lu santo Jullare Francesco di Dario Fo è una fabulazione sulla vita del santo di Assisi che riprende gli stili e le forme del narrare del mitico Mistero Buffo nel teatralissimo linguaggio del grammelot. Lavorando su leggende popolari, testi canonici del Trecento e documenti emersi negli ultimi decenni, il Premio Nobel costruisce una narrazione potente, giocosa e certamente non agiografica del “Giullare di Dio”, come San Francesco amava definirsi.
Il racconto di Fo è – allo stesso tempo – spiritualità e mito, favola e satira, e disegna un Francesco uomo che si spoglia di ogni ricchezza per avvicinarsi ai diseredati, per predicare a uomini, lupi o uccelli un messaggio di fraternità e pace, per comporre e mettere in musica il suo Cantico delle Creature.
A dare voce a questo viaggio funambolico nell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi sarà Ugo Dighero, attore mattatore, già interprete per anni di Mistero Buffo su “benedizione” e spinta dello stesso Fo, perfetto istrione e giullare dell’oggi.
Il 2026, inoltre, è un anno speciale anche per ricordare Dario Fo: ricorrono i cento anni dalla nascita e i dieci anni dalla scomparsa. Impossibile non celebrarne lo straordinario percorso teatrale. Portare in scena oggi questa meravigliosa giullarata non può non tener conto che nel 2013 il compianto cardinal Bergoglio, divenuto Papa, scelse, emblematicamente, politicamente e per la prima volta nella storia, il nome di Francesco: il santo della pace e del sorriso, della custodia del creato, della Chiesa povera per i poveri.
Seguendo la lezione di Fo, lo spettacolo si muoverà così su due percorsi paralleli, ripercorrendo la realtà storica del viaggio di Francesco nel mondo cristiano e contemporaneamente raccontando la rivoluzione riformatrice che Papa Francesco ha cercato di attuare nella Chiesa del nostro tempo.
di Dario Fo
con Ugo Dighero
adattamento e regia di Giorgio Gallione
scene e costumi Lorenza Gioberti
disegno luci Aldo Mantovani
coproduzione Teatro Stabile di Genova, CMC/ Nidodiragno
con la collaborazione del Teatro della Juta
durata: 85 minuti
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