Einloggen

Einloggen

Sonja Pikart (D/A): Halb Mensch - Veröffentlicht von martin_inside

0
  • Freiheitsstraße 33, Merano, BZ
×

Achtung

Dieses Event ist vorbei, bleibe mit uns für weitere Events

Event-Informationen

Sonja Pikart, in Aachen geboren, lebt seit 15 Jahren in Wien, wo sie ihr Schauspielstudium mit dem Bachelor of Arts abschloss. In der österreichischen Kabarettszene ist sie seit Jahren eine gewissenhaft-schlaue Beobachterin gesellschaftspolitischer Schieflagen und Entwicklungen. „Halb Mensch“ ist ihr 4. Soloprogramm. Sonja Pikart seziert unser Dasein bis ins schmerzhafte Detail und legt sich dabei selbst unters Messer. In ihrem Kopf ringen die großen Themen Feminismus und Patriarchat, Klimaschutz und Hedonismus, Veganismus und Humanismus miteinander. Sie zieht absurde Vergleiche, die bei weiterem Nachdenken gar nicht mehr so grotesk sind. Leben wir schon den apokalyptischen Alptraum, vor dem wir uns alle gefürchtet haben, oder ist eh alles wie immer? Im Oktober 2024 überzeugte Pikart mit „Halb Mensch“ auch die Jury des Österreichischen Kabarettpreises: „…ein brillantes und irrwitziges Programm…“. (Die für Han’s Klaffl gekauften Tickets behalten ihre Gültigkeit für Sonja Pikart oder werden rückerstattet)

„Wenn sich mal jemand fragen sollte, was aus dem klugen, inspirierenden Kabarett geworden ist (…) dann gibt es seit diesem Auftritt eine ermutigende Antwort: Es lebt.“ Süddeutsche Zeitung

Kontakte :

Datum und Uhrzeit des Events :

Veröffentlicht von :

Könnte dich auch interessieren :

  • Tanztheater von und mit Giulia Tornarolli Ruth beabsichtigt nicht innezuhalten, auch nicht zu verlangsamen. Sie ist in einer Zeit geboren, in der man immer tätig ist, wo Erfolg zählt und Produktivität, sie lässt sich nicht von Pflichten und Erwartungen einschüchtern. Sie plagt sich, sie schleppt sich weiter, sie verzettelt und sie verliert sich. Und alles nur, um sich nützlich zu fühlen, unersetzlich, um nur keine Sekunde ihrer Zeit zu vergeuden. Aber wenn diese Zeit einmal zu Ende sein sollte, was bleibt ihr? Lay Next To Me ist nicht nur ein Stück über das Altern, sondern eine Reflexion über den Wert der Gegenwart. Es ist eine Aufforderung, das Alter nicht als Feind zu betrachten, sondern als einen Lebenszustand, der trotz der Verheißung des naturbedingten Verfalls die Möglichkeit mit sich bringt, das Leben intensiver zu begreifen und die Zeitlichkeit als wesentlichen Teil der menschlichen Erfahrung zu akzeptieren. Eine Produktion Tanzschmiede | Fucinadanza.
  • Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Trag deine Veranstaltungen in den ersten und beliebtesten Veranstaltungskalender Südtirols ein!

BIST DU SCHON REGISTRIERT?

LOGGE DICH EIN

NOCH NICHT?

Verpasse nicht die besten Veranstaltungen in Südtirol!

ABONNIERE UNSEREN WÖCHENTLICHEN NEWSLETTER

Möchtest du deine Events in unserem Magazin veröffentlicht sehen?

ERHALTE EINEN MONATLICHEN HINWEIS ZUM REDAKTIONSSCHLUSS

Möchtest du deine Veranstaltungen oder dein Unternehmen bewerben? Wir sind dein idealer Partner und können maßgeschneiderte Lösungen und Pakete für alle deine Bedürfnisse anbieten.

GEHE ZUR WERBEBEREICH

KONTAKTIERE UNS DIREKT

INSIDE EVENTS & CULTURE

Magazine mensile gratuito di cultura, eventi e manifestazioni in Alto Adige-Südtirol, Trentino e Tirolo.
Testata iscritta al registro stampe del Tribunale di Bolzano al n. 25/2002 del 09.12.2002 | Iscrizione al R.O.C. al n. 12.446.
Editore: InSide Società Cooperativa Sociale ETS | Via Louis Braille, 4 | 39100 Bolzano | 0471 052121 | Diese E-Mail-Adresse ist vor Spambots geschützt! Zur Anzeige muss JavaScript eingeschaltet sein..