Talk with Vincenzo Pagliuca, Nina Ferrante, Alterazioni Vide - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Durante il talk a Foto Forum incontreremo Vincenzo Pagliuca, Nina Ferrante e Alterazioni Video, che apriranno una rete di immaginari su edifici incompiuti, spazi sospesi e tematiche della rovina e del compost. A partire dal confronto tra architetture dimenticate, opere non finite, paesaggi in divenire dialogheremo sui temi dell’abbandono e del rifiuto intesi come spazi vivi di possibilità. Integrando i vari punti di vista sul tema degli spazi liminari il talk si muoverà tra il visivo, lo speculativo e il racconto di esperienze sul campo intrecciando diverse discipline.

Questo talk si inserisce nel programma dell’Accademia dell’Abbandono, una serie di attività a cura di AIDEL per ripensare il tema degli spazi abbandonati in senso plurale, collettivo e trasformativo. L’abbandono è inteso come laboratorio di coesistenze, intersezioni, limiti sfumati, apertura a diverse visioni, azioni e progettualità sullo spazio: allentando il controllo sui luoghi si facilita lo sviluppo di autorialità e azioni multiple. Liberati dall’esclusività umana, da questi spazi emergono nuovi autori, come le specie che iniziano ad abitarvi o le forze che ne plasmano i cambiamenti come l’acqua, l’aria, la gravità, rovesciando l’idea di manufatto e di esclusività progettuale antropica. Paesaggio e materia artificiale sfumano i loro limiti, si mischiano e ci permettono di leggere gli spazi dell’abbandono come ecosistemi, prototipi di organica fusione di linguaggi, processi e contributi.

Questa tappa del progetto è finanziata dalla Regione Trentino – Alto Adige e fa parte di una serie di attività realizzate con il contributo della di Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige e Fondazione Caritro.

Vincenzo Pagliuca è un fotografo nato in Italia nel 1980. La sua pratica artistica si rivolge al territorio e ai segni dell’agire umano su di esso, con una particolare attenzione al nesso paesaggio-architettura nelle aree rurali e nella periferia italiana. I suoi lavori sono stati esposti in musei, gallerie e festival di diversi paesi europei e sono frequentemente oggetto di pubblicazione su riviste e piattaforme di architettura e cultura visiva. E’ autore dei libri mónos (Hartmann Books, 2022) e Napoli Nord • Case Rom (The Velvet Cell, 2020).

Alterazioni Video è un collettivo formatosi a Milano nel 2004, attivo tra New York e Berlino. Le persone del collettivo sono: Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu e Giacomo Porfiri. Parleremo insieme a loro di INCOMPIUTO. I progetti incompiuti sono le rovine della modernità, monumenti nati dall’entusiasmo creativo del laissez-faire. L’incompiuto si postula sull’esecuzione parziale di un progetto seguito da continue modifiche che generano nuovi slanci di attività.

Nina Ferrante è una studiosa e attivista transfemminista terrona. Dopo un dottorato in studi culturali e postcoloniali, con una tesi sul regime di visibilità omonormativo, la sua ricerca si è allargata alle ecopoetiche queer, sci-fi femminista e giustizia riproduttiva multispecie. Il suo ultimo lavoro si intitola Cosa può un compost. Fare con le ecologie femministe e queer (Sossella, 2022) e rende conto di un progetto di compostaggio politico, poetico e poietico per lavorare nelle ecologie politiche da una prospettiva queer e femminista.

AIDEL è un duo di architettura formato da Cristina Gallizioli e Marco Ferrari. Architettura viva, transitorietà dello spazio e forme leggere dell’abitare sono tra i temi della nostra ricerca. Le nostre idee includono: abitare il paesaggio pubblico, il corpo come territorio, l’abbandono come strategia progettuale, architettura morbida e poetica degli spazi tessili, tecniche leggere di creazione dello spazio, esperienza dal vivo dell’architettura, residenzialità come strumento di ricerca.

Contatti :

Date e orari evento :

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  • Docu screening and talk + Live concert Europe-Xroads event with directors Samba Ngum & Emilio Tamburini and musicians Napoleon Maddox and Sophia Domancich 18:00 h / Waag +3 – proiezione del corto “Black Vesuvio” (in inglese sottotitolato) e talk con i registi Samba Ngum ed Emilio Tamburini 20:00 h / Waag -1 – Sophia Domancich & Napoleon Maddox live concert Crossing Cultures esplora quell’area di contatto che si crea all’incrocio fra due universi culturali e che è fatta dell’incontro di individui, immaginari, sonorità ed esperienze. Si comincia con la visione di un cortometraggio dei registi Samba Ngum ed Emilio Tamburini: Black Vesuvio è una storia di identificazione nell’iconico vulcano partenopeo proprio da parte di Samba Ngum, imprenditore e musicista gambiano, arrivato in Italia per amore. Ottenuto un posto di lavoro presso il Parco del Vesuvio, Samba sperimenta da un lato il razzismo di alcuni turisti e dall’altro, l’amore per quel vulcano, invincibile ma costretto al silenzio…fino al giorno in cui avviene l’eruzione. Al termine della proiezione Gianpaolo Chiriacò modererà un talk con i due registi. A seguire nella storica cantina di Waag si esibirà il duo formato da Sophia Domancich e Napoleon Maddox, che rappresenta un altro incontro all’intersezione tra universi musicali ed identità. Pianista classica votata alla sperimentazione, tanto nel campo del jazz quanto nel rock d’avanguardia in stile Robert Wyatt, Sophia Domancich accompagna le acrobazie vocali di Napoleon Maddox, rapper, poeta, beatboxer afroamericano, cresciuto con la band IsWhat?!. Una collaborazione nel segno della ricerca sonora e dell’omaggio ai grandi compositori afroamericani. Samba Ngum è un artista hip hop e proprietario del brand di moda iFree. Nato in Gambia, è arrivato in Italia cinque anni fa. Il suo viaggio artistico e umano ha preso una svolta significativa dopo aver iniziato a lavorare presso il Vesuvio. Dopo aver compreso di essere uno dei primi immigrati africani a lavorare in un posto simile, ha deciso di documentare la sua prospettiva su cosa vuol dire vivere, lavorare ed essere nero in Italia. Grazie all’incontro con il team di Research as Vocality, il materiale audiovisivo raccolto è stato usato in un progetto collaborativo con Emilio Tamburini per dar vita al suo primo documentario. Emilio Tamburini è ricercatore e filmmaker. Nell’ambito di un practice-based PhD alla New York University, si serve del cinema collaborativo e sperimentale per esplorare immaginari urbani alternativi a quelli dominanti. Attraversando i confini fra etnografia, arte e attivismo, il suo lavoro ruota intorno alle pratiche sonore e di ascolto, all’uso creativo degli archivi, alle politiche dello spazio. Nella vita e per ricerca si sposta fra Brooklyn, Bologna, e Berlino. Napoleon Maddox è scrittore, musicista, artista visivo ed educatore, e fonda il proprio lavoro sulla ricerca storica e sul coinvolgimento sociale. La sua prima opera di rilievo in ambito comunitario nasce nelle periferie francesi con A Riot Named Nina (2009), un progetto dedicato al repertorio di Nina Simone e alle condizioni sociali delle banlieue parigine. Nel 2017 presenta la produzione multimediale Twice the First Time, frutto dell’analisi di documenti e testimonianze orali, in cui ricostruisce la vicenda delle artiste siamesi Millie-Christine McCoy, nate in schiavitù nel 1851. Con un approccio analogo realizza la sua produzione più recente, accompagnata da una serie di dipinti, L’Ouverture de Toussaint (2021–2023), ispirata alla figura del leader della rivoluzione haitiana. Sophia Domancich, nata a Parigi da madre francese e padre italiano, è una pianista che attraversa il progressive rock, la musica sperimentale e il jazz contemporaneo, entrando a far parte di formazioni molto diverse fin dal suo debutto nel 1979. Ha collaborato con musicisti dei Soft Machine e Gong e con il batterista Simon Goubert, suo compagno di vita, alternando questi progetti ai lavori discografici con il Sophia Domancich Trio, da Funerals (1992) a La Part des Anges (1997). Con progetti come Pentacle, DAG, Lilienmund e ulteriori collaborazioni internazionali, continua a esplorare nuovi territori sonori, includendo elettronica e sound design.
  • Cerimonia di premiazione delle vincitrici e dei vincitori del Premio Claudia Augusta 2025. In collaborazione con la scuola di musica "Antonio Vivaldi". Cos´è il Premio Claudia Augusta? Un premio che la Biblioteca provinciale Claudia Augusta istituisce annualmente per valorizzare le migliori tesi di laurea di interesse per la provincia di Bolzano. L'obiettivo è raccogliere e diffondere la conoscenza sui molteplici aspetti della vita e della cultura locale.

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