Melodie diVini lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige nell - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Nell’ambito del programma “TangoFusion” i Windkraft si esibiranno a Caldaro proponendo una magistrale combinazione di bandoneon, clarinetto e pianoforte. Il viaggio musicale si svolge nello stile del tango e mette in risalto l'incredibile coloratura generata dalla combinazione di bandoneon e clarinetto. Una serata all'insegna della magia del tango, ricca di highlight musicali.

Gli ingredienti ci sono tutti per un autunno spettacolare nei castelli della Strada del Vino dell’Alto Adige: nelle mura antiche delle località che si dipanano su una delle più belle strade del vino d’Europa saranno proposti dal 18 ottobre al 2 novembre 2024 numerosi appuntamenti di prestigio, abbinati alle eccellenze enologiche del territorio. Saranno quindi il vino, le storie dietro alla produzione e la grande musica i protagonisti della seconda edizione di Melodie di Vini lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige. Gli eventi appartenenti comprendono sia il concerto che le varie degustazioni alla scoperta del meglio della
produzione dei luoghi che, insieme, costituiscono la famiglia della Strada del Vino dell’Alto Adige.
Un’iniziativa dell’Associazione Strada del Vino dell’Alto Adige in collaborazione con le Associazioni Turistiche di Nalles, Andriano, Terlano, Appiano, Caldaro al Lago, Termeno, Bassa Atesina, Castelfeder e Laives Bronzolo Vadena e l’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano.

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  • Cinema e musica: la prima cosa che si vede nel film The Kid di Charlie Chaplin è il cancello di un ospedale per poveri. Che nel suo primo lungometraggio l’uomo dai baffetti neri, il bastone da passeggio sottile, il cappellino e le scarpe sformate abbia deciso di ripercorrere con malinconia la propria biografia? Il matrimonio dei genitori va in pezzi dopo la sua nascita. Il padre è alcolizzato, la madre malata mentale. A mantenere la famiglia è il fratellastro più anziano, figlio illegittimo. Ospizi e orfanatrofi fanno parte di questa infanzia al pari delle scorribande nei miseri quartieri londinesi. Tutto questo riemerge in The Kid, e la soffitta in cui il trovatello si aggrappa al suo cuscino bevendo il latte da una caffettiera ricorda gli studi d’ambiente nei romanzi di Charles Dickens. Sebbene Chaplin non conosca le note, compone le colonne sonore di film quali City Lights o Modern Times. Per farlo, ricorre ad arrangiatori che scrivono le partiture d’orchestra seguendo le sue indicazioni. The Kid – una toccante miscela di commedia slapstick e dramma sociale – arriva al cinema nel 1921. Solo 50 anni più tardi, il regista ormai 82enne ideerà la musica per questo capolavoro precoce che introduce con la famosa frase “Un film con un sorriso e – forse – una lacrima”. La colonna sonora – che in The Kid attacca con lunghe melodie d'archi riccamente arrangiate e, alla prima apparizione del piccolo vagabondo, torna alla musica d’intrattenimento del teatro Tingeltangel degli anni della gioventù di Chaplin – è stata riarrangiata nel 2016 da Timothy Brock, che l’ha adattata all’esecuzione dal vivo. Il film muto The Kid sarà proiettato sul grande schermo insieme all'esecuzione delle musiche originali da parte dell’Orchestra Haydn.
  • Una voce isolata nell’industria musicale del Nord Europa: il compositore danese Rued Langgard non ha allievi, viene suonato di rado e spesso e volentieri viene dimenticato quando si tratta di assegnare posti o commissionare opere importanti in patria. Scrive la sua Quarta sinfonia dal titolo “Løvfald” (Sentiero autunnale) nel 1916, all’età di 22 anni. Il brano viene eseguito per la prima volta in 13 parti nel 1922 a Heidelberg. La musica a programma espressivo-drammatico, rivista nel 1920, viene quindi composta in un periodo creativo “modernista”, in cui questo eccentrico talento eccezionale compone opere visionarie come la “Sfærernes Musik” (Musica a sfera) o la Suite per pianoforte “Insektarium”. A cinquant’anni di distanza, alla fine degli anni Sessanta, influenzeranno entrambe il movimento d’avanguardia del dopoguerra. Insieme al suo contemporaneo Carl Nielsen, Rued Langgard è oggi tra i rappresentanti di spicco della musica danese del XX secolo. È possibile scrivere ancora sinfonie dopo Beethoven e costruire nuove “case” sulle fondamenta del “classicismo viennese”? Nella sua opera sinfonica, Johannes Brahms si cimenta in questo tentativo uscendo così dall’ombra lunga del suo predecessore. Compone la Sinfonia in re maggiore nel 1877, durante la villeggiatura a Pörtschach, sul Wörthersee. La prima esecuzione ha luogo il 30 dicembre 1877 sotto la direzione di Hans Richter al Musikverein di Vienna. In una “variazione in sviluppo”, come Arnold Schönberg definisce questa procedura, il lascito di Beethoven viene modificato, integrato e ulteriormente sviluppato nella più lirica delle quattro sinfonie di Brahms. Ancor prima della prima presentazione in sala da concerto, Brahms modula la sinfonia, di cui i critici loderanno più avanti la “chiarezza solare”, dalla chiara tonalità maggiore alla scura tonalità minore: “La nuova sinfonia è talmente malinconica che non la reggono. Non ho mai scritto qualcosa di così triste, in tonalità minore: la partitura deve essere pubblicata con il bordo nero del lutto”. Che dica sul serio? Difficilmente. La sua musica pastorale spodesta le ombre cupe e risuona come il ricordo di un’estate spensierata.
  • Miti e musica: in “La Source d'Yggdrasil”, il brano composto nel 2018 che si può sentire questa sera nella prima esecuzione italiana, la 33enne compositrice francese Camille Pépin affronta l’“albero del mondo” (Yggdrasil) della mitologia nordica che sorregge il cielo: il mondo si estende solo fin dove arrivano i rami e le radici di quest’asse mondiale sempreverde, ed esiste solo fintantoché l’albero – in quanto simbolo della creazione – vive, e la sua fonte sacra (la source) non si esaurisce. A Tebe, il Re Edipo cerca un assassino e trova se stesso. Nella più nota delle tragedie greche tramandate, costruita coma un racconto giallo, Sofocle compie il denudamento e la distruzione lenta del sovrano che ha ammazzato suo padre, che lui non ha conosciuto, e ha sposato la madre senza che questa lo sapesse o lo volesse. Nel 1903, all’età di 23 anni, Ildebrando Pizzetti compone tre Intermezzi su questo antico dramma per un’esecuzione teatrale al Teatro Olimpia di Milano, elaborando poi ulteriormente la musica in un trittico sinfonico. Con la sua Terza Sinfonia, Felix Mendelssohn Bartholdy entra in territorio “mitico”: dopo un viaggio di concerti a Londra, nell’estate 1829 va in Scozia, paese che al tempo attraeva magicamente tutti i “romantici” della Mitteleuropa. Visita anche Holyrood Palace vicino a Edimburgo – il castello avvolto non solo nella nebbia ma anche in sanguinose storie dell’orrore: nel XVI vi risiede infatti la regina scozzese Maria Stuarda, condannata a morte da Elisabetta I. Nel 1566, il marito Henry Stuart, Lord Darnley, fa pugnalare l’amante di Maria, David Rizzio, nelle stanze di lei, e sarà più tardi a sua volta strangolato per conto dei lord scozzesi. Nella cappella del castello, “tutto è in frantumi, marcio, e il cielo sereno vi fa capolino. Credo di avere incontrato lì oggi l’inizio della mia sinfonia scozzese”, riferisce Mendelssohn. Dopo il suo ritorno, “più cerco di avvicinarmi a lei”, più la musica “scozzese” gli sfugge. Solo nel marzo 1842 l’opera verrà eseguita per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia. Sulla terraferma europea mancano evidentemente le condizioni presenti in Scozia: la pioggia, il vento, i temporali, la nebbia e la tragedia di corte.

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