Asta D'Arte - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

TEMPO DI INCONTRI!

Cari appassionati d'arte,
vi invitiamo…

Quello che nel 2008 iniziò come esperimento è oggi una parte essenziale del nostro programma. Fino al 2019, l’asta si è svolta regolarmente; progetti come Black Boxes, Chaircity, Perpetuum Mobile, Artist Plates e 24 Doors hanno arricchito i classici format d’asta con concetti innovativi. In questa 11ª edizione, per la prima volta, sono l'incontro personale e il tempo condiviso a essere al centro dell’evento.

Meet the Artist

In questa asta, l'arte diventa tangibile e personale, ponendo l’individualità al centro dell’esperienza: si tratta di scoprire il contesto, i pensieri e i processi creativi degli artisti e artiste e lasciarsi ispirare dal loro mondo. 37 membri del Südtiroler Künstlerbund provenienti dai campi delle arti visive, della composizione musicale e della letteratura vi invitano a un incontro personale per immergersi insieme nella creazione artistica. Chi si aggiudicherà l’opera, riceverà inoltre un lavoro dell’artista che rispecchia il valore dell’asta.

Regala a te stesso/a e/o ad altri un momento con l’artista che preferisci, e lasciati coinvolgere in questa esperienza unica. Perché, chissà, "Nell’arte come nella vita, è spesso il contatto con una persona più libera spiritualmente e creativa che ci porta ad altezze inimmaginabili." (Johann Wolfgang von Goethe)

Un ringraziamento speciale va al Mag. Walter Sonnberger, direttore del Dorotheum Salzburg, per la conduzione dell’asta, e ad Arno Dejaco per il supporto e la collaborazione.

Contatti :

Il prossimo evento si terrà tra :

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Date e orari evento :

  • Ven 29 Novembre, 202419:00

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 03 Ott 2024 al 16 Nov 2024
    L’Isola d’Elba, Tavolara, l’Isola del Giglio, Le Camere, ma anche Favignana e Palmarola: ogni opera su vetro di Antonello Viola è ispirata a un’isola, dando forma nel tempo a un arcipelago immaginario e personale, in cui le caratteristiche fisiche delle singole isole si dissolvono in vaporosi accordi cromatici. Elaborazione di un’esperienza realmente vissuta o evocazione fantastica, l’opera con la sua peculiare architettura, enfatizzata dalla trasparenza del vetro, simula il meccanismo della memoria. Similmente al ricordo, che spesso affiora nella mente non come visione nitida, ma immagine sfumata, frammentaria, impressione impalpabile, così le isole dipinte da Viola catturano su vetro la sostanza cromatica, il riflesso di quell’essenziale unione di cielo, acqua, luce, vapore, sabbia, roccia concretizzata nell’isola — o nell’idea di quell’isola. Proprio come nella memoria, gli elementi del paesaggio sopraggiungono nelle opere di Viola non in una sequenza ordinata, ma si sovrappongono e si compenetrano, sembrano essersi sedimentati essi stessi sui pannelli di vetro nel corso del tempo, nella loro essenza residuale cromatica. Il tempo come misura della pittura. L’immagine dei luoghi è scomposta nei suoi colori e nelle sue forme note, e ricomposta in accostamenti in cui è possibile riconoscervi lo spazio e il tempo degli elementi terracquei, ma solo con la coda dell’occhio, lasciandosi andare alla percezione dei sensi. Ciascun elemento non si cristallizza in una forma conchiusa ma, segno messo in rapporto con gli altri, evoca l’incessante trasformazione della materia che cambia di stato, della roccia che diventa sabbia, il movimento costante del mare, l’acqua che evapora per il sole, che spumeggia per il moto ondoso e per il vento. Le isole sono per eccellenza territori dai confini mutevoli, costantemente ridefiniti dalle maree, vibranti per i riflessi della luce sull’acqua che li circonda.
  • L'evento si tiene dal 28 Set 2024 al 02 Mar 2025
    Con il titolo AMONG THE INVISIBLE JOINS, Museion presenta oltre 150 opere di più di 80 artiste e artisti provenienti da una delle più visionarie e significative collezioni private di arte contemporanea internazionale in Italia: la Collezione Enea Righi. Grazie a un rapporto di fiducia duraturo, questa collezione ha plasmato per oltre un decennio la ricerca museale su pratiche artistiche transdisciplinari, poetiche e socio-politiche. La mostra presenta un’ampia gamma di opere d’arte, progetti architettonici e libri d’artista di rinomati artisti e artiste internazionali come Massimo Bartolini, Alighiero Boetti, Anna Boghiguian, Trisha Donnelly, Theaster Gates, Nan Goldin, Marisa Merz, Walid Raad, Sturtevant, Superstudio, Franz Erhard Walther, Lawrence Weiner, Akram Zaatari e molti altri. L’eccezionalità della mostra è sottolineata inoltre dall’occupazione dell’intero edificio e dalla prima esposizione di alcune recenti acquisizioni della Collezione Enea Righi, tra cui opere di Sonia Boyce, Roni Horn e Ser Serpas. Al centro delle opere della Collezione Enea Righi si trova l’essere umano, con le sue verità nascoste ed emozioni, nella sua intimità e relazione con l’altro, nella percezione di sé e la sua percezione dall’esterno. Il titolo AMONG THE INVISIBLE JOINS, letteralmente “tra le giunzioni invisibili”, è preso in prestito da uno scritto di Virginia Woolf, in cui la vita umana si dispiega a testimonianza della sua stessa fluidità, ricca di potenziale e incertezze. I suoi personaggi si muovono delicatamente tra la presenza e l’assenza incombente, alle prese con il ricordo di eventi e conflitti che si rivelano sfuggenti alla piena comprensione. Il titolo allude quindi ai confini che separano ricordo e dimenticanza, all’atto ricorrente di aprire e chiudere porte nel divenire umano. Allo stesso modo, la mostra traccia intime connessioni tra la vita stessa e le storie che raccontiamo, tra ciò che è stato e ciò che rimane fisicamente percepibile. Evidenzia soprattutto la comprensione da parte dei due collezionisti del potere trasformativo dell’arte, fornendo profonde intuizioni sulla fluidità della vita. Le opere selezionate per AMONG THE INVISIBLE JOINS incoraggiano spettatori e spettatrici a riflettere sugli spazi di transizione dell’esistenza contemporanea, dove le tensioni socio-politiche si intrecciano con l’espressione artistica. Nel corso della loro pratica artistica, o talvolta attivista, artiste come Lisetta Carmi, Nan Goldin e Zoe Leonard hanno inteso l’identità come qualcosa di fluido e i corpi come sistemi aperti in costante scambio con l’ambiente circostante. Le opere di Giulia Cenci, Jef Geys, Roman Ondak, Tarik Kiswanson e Bronwyn Katz sono solo alcuni esempi di come porte, cornici e finestre ricorrano come potenti motivi nella mostra, che inquadrano il corpo umano e contemporaneamente segnano transizioni e soglie. Oggetti provenienti dalla vita quotidiana, dall’architettura urbana e dall’arredamento pubblico – come nelle sculture di Alex Ayed o nelle installazioni di Michael E. Smith e Massimo Bartolini – sono ricollocati e reinquadrati dalle e dagli artisti per comporre nuove narrazioni e tessere connessioni inaspettate tra geografie e memorie. Curata dal direttore di Museion Bart van der Heide, Frida Carazzato, Brita Köhler e Leonie Radine, in collaborazione con il collezionista Lorenzo Paini, la mostra presenta un numero significativo di opere della Collezione Enea Righi. Nel corso degli anni, la Collezione non solo ha seguito da vicino l’evoluzione artistica di rinomate posizioni concettuali, ma ha anche abbracciato e sostenuto una giovane generazione di artiste e artisti. Una sua caratteristica distintiva è stata, inoltre, l’affinità con opere d’arte di grandi dimensioni. Il design architettonico, concepito dal collettivo Campomarzio di Trento, stimola visitatrici e visitatori a stabilire una relazione intima con le opere, a intraprendere un viaggio sensoriale sulla soglia tra interno ed esterno, tra il sé e l’altro, tra le esperienze vissute e la loro rappresentazione. La mostra sarà accompagnata da un catalogo, pubblicato dalla Collezione Enea Righi e da Museion e curato da Lorenzo Paini e Bart van der Heide. Lista completa artiste e artisti: Lawrence Abu Hamdan (1985); Alex Ayed (1989); Nairy Baghramian (1971); Noah Barker (1991); Yto Barrada (1971); Robert Barry (1936); Massimo Bartolini (1962); Lothar Baumgarten (1944 – 2018); Neil Beloufa (1985); Riccardo Benassi (1982); Alighiero Boetti (1940 – 1994); Anna Boghiguian (1946); Sonia Boyce (1962); Stanley Brouwn (1935 – 2017); Daniel Buren (1938); Tom Burr (1963); Lisetta Carmi (1924 – 2022); Giulia Cenci (1988); June Crespo (1982); Michael Dean (1977); Berlinde De Bruyckere (1964); Gino De Dominicis (1947 – 1998); Jason Dodge (1969); Trisha Donnelly (1974); Hans-Peter Feldmann (1941 – 2023); Ryan Gander (1976); Dora García (1965); Theaster Gates (1973); Jef Geys (1934 – 2018); Luigi Ghirri (1943 – 1992); Nan Goldin (1953); Adam Gordon (1986); Dan Graham (1942 – 2022); Shilpa Gupta (1976); Hans Haacke (1936); Sidsel Meineche Hansen (1981); Florence Henri (1893 – 1982); Thomas Hirschhorn (1957); Roni Horn (1955); David Horvitz (1982); Dorothy Iannone (1933 – 2022); Yu Ji (1985); Bronwyn Katz (1993); On Kawara (1932 – 2014); Atiéna R. Kilfa (1990); Tarik Kiswanson (1986); Joseph Kosuth (1945); Louise Lawler (1947); Jochen Lempert (1958); Zoe Leonard (1961); Ana Lupaş (1940); Eric N. Mack (1987); Anna Maria Maiolino (1942); Enzo Mari (1932 – 2020); Robert Mapplethorpe (1946 – 1989); Gordon Matta-Clark (1943 – 1978); Ana Mendieta (1948 – 1985); Marisa Merz (1926 – 2019); Giorgio Morandi (1890 – 1964); Deimantas Narkevičius (1964); Shahryar Nashat (1975); Henrik Olesen (1967); Roman Ondak (1966); Philippe Parreno (1964); Walid Raad (1967); Martha Rosler (1943); Tomás Saraceno (1973); Ser Serpas (1995); Michael E. Smith (1977); Ettore Spalletti (1940 – 2019); Cally Spooner (1983); Sturtevant (1924 – 2014); Superstudio (1966 – 1986); Pascale Marthine Tayou (1967); Francisco Tropa (1968); Cy Twombly (1928 – 2011); Francesco Vezzoli (1971); Franz Erhard Walther (1939); Clemens Von Wedemeyer (1974); Lawrence Weiner (1942 – 2021); Dominique White (1993); Akram Zaatari (1966) Curata da Bart van der Heide, Frida Carazzato, Brita Köhler e Leonie Radine, in collaborazione con il collezionista Lorenzo Paini.
  • L'evento si tiene dal 26 Ott 2024 al 12 Ott 2025
    Scene di vita pacifica di pastori e animali al pascolo, di duro lavoro con tempo avverso e in aree per lo più disagevoli: tra questi due poli si muove la storia culturale della pastorizia. Quando gli uomini iniziarono a stabilirsi sulle Alpi portando con sé gli animali domestici, il paesaggio post-glaciale cominciò a cambiare. La mostra illustra i passaggi di questo sviluppo fino al dibattito odierno sugli animali da pascolo e sui loro predatori. Sculture, modelli, giochi, interviste e video sul lavoro dei pastori insieme ai loro cani forniscono spunti sulla pratica culturale della pastorizia e sull’importanza dei pastori, che non proteggono solo il gregge dai lupi. La pastorizia può infatti svolgere un ruolo determinante sull’ambiente, la biodiversità, il benessere animale, il clima e l’alimentazione umana.

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