Cara Giulia. Incontro con Gino Cecchettin
> con Gino Cecchettin
durata: 70'
Un incontro sofferto, delicato, potente: Gino Cecchettin, papà di Giulia, racconta al pubblico e ai giovani in particolare il suo libro, dedicato all’amatissima figlia. “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia” (ed. Rizzoli, 2024)
Giulia è la figlia ideale. Studia, disegna, sogna di vivere in una brughiera, colleziona scatole e regala sorrisi dolcissimi. Poi una sera scompare, inghiottita da una morte assurda: un femminicidio. Travolto dal dolore più atroce che un padre possa sopportare, Gino Cecchettin sceglie di non stare in silenzio, si interroga sugli esiti più efferati di una cultura patriarcale che ancora ci riguarda e trova le parole per ricordare chi era Giulia e cosa ha imparato da lei. In questa lunga lettera scritta insieme a Marco Franzoso, Gino ripercorre la sua storia di padre, i giorni della gioia e quelli del dolore. Commuove e invita a “costruire un’alleanza tra i sessi, anziché consolidare la prevaricazione di uno sull’altro”. Ci esorta ad ascoltare le giovani e i giovani del nostro Paese e ad aiutarli a contrastare ogni forma di violenza di genere, insieme. Le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere. Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società. «Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico», scrive Gino Cecchettin alla figlia Giulia e a quanti vorranno ascoltare le sue sofferte parole di impegno, di consapevolezza e di coraggio. «Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande».
INSIEME CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Teatro Cristallo, UNICEF BOLZANO, Città di Bolzano, in collaborazione con Polizia di Stato, GEA, ASSB e con il sostegno di Provincia Autonoma di Bolzano e Despar, Eurospar, Interspar