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Daiana Tripodi – INTRA A'MEDEA
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Theatre
Mittwoch, 14 Jan. 2026 20:00

Uno spettacolo di e con Daiana Tripodi. Un cammino tortuoso alla ricerca di quei suoni viscerali dell’animo umano, che solo una donna, ferita nel suo orgoglio, può possedere. Un viaggio interpretato nella lingua originaria dell’attrice, il calabrese: alcune cose si possono dire solo se ti appartengono fino in fondo. Un viaggio, alla scoperta dell’io più profondo dell’essere donna, dell’essere madre. “ Comu pozzu jeu jettari sangu! Jeu Medea, figghia di re!!” Si capisce anche se non si conosce il calabrese, perchè l'emozione arriva a chi sa ascoltare col cuore. Daiana Tripodi attrice calabrese, residente a Merano. Offerta 15 euro posti limitati si prega di prenotare

Cineforum Via Roen 6, Bolzano, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Mittwoch, 14 Jan. 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

NOBIS Via Europa 9, Brunico, BZ
 Sabato, domenica e lunedì
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Theatre
Donnerstag, 15 Jan. 2026 20:30-
Es gibt Termine vom 15 Jan. 2026 bis 18 Jan. 2026

Sabato, domenica e lunedì, commedia scritta da Eduardo De Filippo nel 1959, racconta una crisi di un rapporto logorato dalla convivenza. Dei massimi capolavori del Teatro di Eduardo è il testo più borghese, quasi cechoviano; la sua conclusione lieta sembra la meno agrodolce, la più sinceramente solare. Il racconto è incentrato su una tradizionale domenica napoletana quando Peppino Priore e la moglie Rosa aprono le porte della propria casa a nonni, figli, nipoti, amici e vicini per ritrovarsi intorno a un tavolo. In questo clima di apparente convivialità basta poco per far esplodere le incomprensioni. Il pranzo è rovinato e la commedia si trasforma quasi in una tragicommedia dove, come quasi sempre accade nei testi di De Filippo, la famiglia è la vera protagonista. Scriveva De Filippo «In Sabato, domenica e lunedì c’è un’anticipazione dell’avvento del divorzio in Italia […] dietro la facciata bonaria si avverte un ammonimento a tutti i coniugi che non vanno d’accordo: spiegatevi, chiarite i vostri dubbi, i vostri tormenti». Luca De Fusco, regista dello spettacolo, la pensa in modo differente «la lieta riconciliazione di Rosa e Peppino ci commuove oggi forse più di ieri perché evidenzia la capacità di questa grande famiglia di comporre i conflitti. In questa commedia la famiglia Priore è una vera famiglia, compatta e affezionata ai propri rituali. Ci commuove anche perché sa curare le proprie ferite e tiene alla salute del gruppo come a un valore […]. Dal punto di vista della scrittura scenica cercherò di essere un regista-interprete, come un buon direttore d’orchestra, perché penso che Eduardo sia come Goldoni: si può interpretare, ma non stravolgere. […] Far sorridere non significa uscire dal sentiero dell’arte teatrale: Goldoni, Mozart, Cimarosa lo sapevano bene. E anche noi dobbiamo talvolta ricordarlo». commedia in tre atti di Eduardo De Filippo regia Luca De Fusco con Teresa Saponangelo, Claudio Di Palma e con Pasquale Aprile, Alessandro Balletta, Anita Bartolucci, Francesco Biscione, Paolo Cresta, Rossella De Martino, Renato De Simone, Antonio Elia, Maria Cristina Gionta, Gianluca Merolli, Domenico Moccia, Alessandra Pacifico Griffini, Paolo Serra, Mersila Sokoli scene e costumi Marta Crisolini Malatesta luci Gigi Saccomandi aiuto regia Lucia Rocco prodotto da Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Biondo di Palermo, LAC - Lugano Arte e Cultura

Teatro Comunale Piazza G. Verdi 40, Bolzano, BZ
BizzAccord - Private Square
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Music
Donnerstag, 15 Jan. 2026 19:00
Es gibt Termine vom 15 Jan. 2026 bis 23 Mai 2026

BizzAccord - Private Square ist eine Reihe kleiner, intimer Events, in denen das Akkordeon emotionale Räume mit surrealen Bildern und performativen Gesten teilt. Die Leinwände – zwischen Körper und Symbol schwebend – verwandeln sich in lebendige Bühnen, die in Echtzeit mit der Musik kommunizieren. Gelegentlich zeichnen Seile Verbindungen, Linien, die Geste, Klang und Präsenz verbinden. Ein einmaliges sinnliches Erlebnis, live erschaffen für ein aufmerksames, kleines Publikum.

Bozen Haslacherstrasse 29, Bozen, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Donnerstag, 15 Jan. 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Forum Via Roma 9, Bressanone, BZ
Zine Making Workshop mit Anna Tudos
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Formation
Freitag, 16 Jan. 2026 16:30-18:00 |

Workshop Zine Making mit Anna Tudos Freitag, 16. Januar 2026, 16:30–18:00 Uhr Lungomare, Bozen Ein Workshop zur Erkundung des Themas Grenzen durch die Praxis des Zine-Making, geleitet von der Künstlerin und Forscherin Anna Tudos. Tudos ist im Bereich Kunst und Sozialforschung tätig und arbeitet zu partizipativen Praktiken im Zusammenhang mit Wohlbefinden, ökologischen Systemen und der Gestaltung kreativer Räume. Eine Einladung, Grenzen kollektiv zu untersuchen und Kunst, Forschung und Partizipation miteinander zu verflechten. Info und Anmeldung: info@lungomare.org

Non c'è due senza tre
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Music
Freitag, 16 Jan. 2026 18:30

Trio Reinecke Bernardo Bertamini - Klarinette Elena Lorenzoni - Viola Samuele Masera - Klavier Die Entwicklung des Trios zwischen dem 18. und 20. Jahrhundert Werke von: W. Amadeus Mozart - Kegelstatt Trio K. 498 Robert Schumann - Märchenerzählungen Op. 132 Johan Amberg - Fantasiestücke Op. 12 Carl Reinecke - Trio Op. 264 Eintritt mit freiwilliger Spende

Akademie Meran, Villa San Marco Innerhoferstr. 1, Meran, BZ
Non c'è due senza tre
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Music
Freitag, 16 Jan. 2026 18:30-19:30 |

Trio Reinecke Bernardo Bertamini - Klarinette Elena Lorenzoni - Viola Samuele Masera - Klavier Die Entwicklung des Trios zwischen dem 18. und 20. Jahrhundert Werke von: W. Amadeus Mozart - Kegelstatt Trio K. 498 Robert Schumann - Märchenerzählungen Op. 132 Johan Amberg - Fantasiestücke Op. 12 Carl Reinecke - Trio Op. 264 Eintritt mit freiwilliger Spende

Akademie Meran, Villa San Marco Innerhoferstr. 1, Meran, BZ
Doppelabend: DUO IT meets GOTA
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Theatre
Freitag, 16 Jan. 2026 20:00

Two Gather - Circus Artistry meets Ladin Ethno Music Zwei Welten, ein Abend: Das Münchner Akrobatik-Duo DUO IT eröffnet mit TWO GATHER. Daniela Maier, Absolventin der „Academy of Circus and Performance Art“, und Jakob Vöckler, der letzte „Wettkönig“ von „Wetten, dass..?“ und Absolvent von „Codarts Circus Arts“, bringen Artistik zwischen Eleganz und Kraft auf die Bühne. Eine Stunde Zirkus, Theater, Humor und Körperkunst über Nähe, Distanz und das Miteinander. Danach GOTA: Katia und Jan Moling aus dem Gadertal, die Handpan, Didgeridoo, Geige und Stimme zu meditativen, wie weiten Klanglandschaften verweben. Verträumt, rhythmisch, erdig – Musik, die atmet wie die Berge, aus denen sie kommt. In der Mitte wagen beide Formationen ein Experiment: ein improvisierter Jam, bei dem Akrobatik und Musik, Stadt und Berge, Körper und Klang verschmelzen. DUO IT steigt in die Höhe, GOTA bringt Tiefe: Gemeinsam bestreiten sie ein besonderes Experiment. DUO IT: Daniela Maier, Jakob Vöckler GOTA: Katia und Jan Moling

Dekadenz Obere Schutzengelgasse 3A, Bressanone, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Freitag, 16 Jan. 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Teatro Comunale Piazza Johann Wolfgang von Goethe 1, Vipiteno, BZ
ALL THAT MUSIC – DRAWBARS: ZANELLA PERAZZO PATTON (I)
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Music
Freitag, 16 Jan. 2026 21:30-23:00 |

Niccolò Zanella: tenor sax Tommaso Prezzo: hammond organ Daniele Patton: drums Art Directors: Michael Lösch & Helga Plankensteiner Die Drawbars sind ein neues Instrumentaltrio, das eine Vielzahl von Jazzklängen erforscht und Elemente aus Swing, Funk, Modern Jazz und Samba kombiniert. Die neue CD „Saturday's Vibe“ stellt eine Synthese zwischen dem Respekt vor den Wurzeln des Jazz und dem Willen dar, neue musikalische Richtungen zu erkunden, eine neue Art, den historischen Sound des Hammond-Trios zu interpretieren. Das Konzert beginnt um 21:30 Uhr in der Laurin Bar. 12 Euro Aufpreis auf das erste Getränk ab 21:00 Uhr. Info und Tischreservierungen: Laurin Bar, T 0471 311 570

Laurin Bar & Bistro Laurin Straße, 4, 39100 Bozen, Bozen, BZ
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Art & Culture
Samstag, 17 Jan. 2026 10:00-13:00 |

Geführte Besichtigung Samstag, 17. Januar 2026, 10:00–13:00 Uhr Start am Siegesdenkmal, Bozen. Ein Parcours durch Museen und öffentliche Räume erkundet die Grenze als Ort der Überquerung, Erinnerung und Transformation. Die Werke von acht internationale:n Künstler:innen: Pamela Dodds, Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, Karin Schmuck, Zorka Wollny und ZimmerFrei (Anna de Manincor) thematisieren Migration, Identität und Landschaft. Die Besichtigung, in Begleitung des Kollektivs Rotte Balcaniche (Balkanrouten), verwebt Kunst und Aktivismus, um über Grenzen als Räume der Gewalt, Solidarität und des Widerstands zu reflektieren.

Blutbuch
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Theatre
Samstag, 17 Jan. 2026 19:30-
Es gibt Termine vom 17 Jan. 2026 bis 31 Jan. 2026

von Kim de l’Horizon Die Erzählfigur in „Blutbuch“ identifiziert sich weder als Mann noch als Frau. Als die Großmutter – im Schwyzerdütsch Großmeer – an Demenz erkrankt, erinnert sich das Ich an seine Kindheit in einem Schweizer Vorort und begibt sich auf die Suche nach seinen Wurzeln. Wie schreibt sich unsere Herkunft in unsere Körper ein? Welche Rolle spielt dabei die Muttersprache und wie kann man sich von ihr befreien? Die Erzählfigur taucht in die Vergangenheit ein, sucht nach der Geschichte der Blutbuche, die so wichtig war in ihrer Kindheit und forscht nach der nicht tradierten weiblichen Blutlinie. Sie schreibt Briefe an ihre Großmeer, bricht das Schweigen und verwandelt auf diese Weise Scham in das Gefühl, sich im eigenen, nonbinären Körper wohl zu fühlen. Kim de l’Horizon ist eine nicht binäre Person aus der Schweiz, die 2022 für den autofiktionalen Roman „Blutbuch“ mit dem Deutschen sowie dem Schweizer Buchpreis ausgezeichnet wurde. De l’Horizon versteht Schreiben als kollektiven Heilprozess, hinterfragt Geschlechterzuschreibungen und versucht Identität neu zu lesen. Die berührende und vielschichtige Generationenerzählung kommt in Bozen in einer Fassung von Anna Stiepani auf die Bühne. Die erfolgreiche Regisseurin wird die Grenzen zwischen Text und Körper mit ihrem Ensemble und unterschiedlichen Erzählformen ausloten und aufbrechen. mit Svetlana Belesova Patrice Grießmeier Doris Pigneter Felix Rank Anna Starzinger Regie & Bühnenfassung Anna Stiepani Bühne & Kostüme Jenny Schleif Licht N. N. Dramaturgie Elisabeth Thaler Regieassistenz & Inspizienz Ambra Zattoni

Stadttheater Verdiplatz 40, Bolzano, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Samstag, 17 Jan. 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Teatro Puccini Piazza Teatro 2, Merano, BZ
La rosa
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Theatre
Sonntag, 18 Jan. 2026 16:30

Filodrammatica “I Simpatici APS“ Roverè della Luna (TN) Presenta “LA ROSA” Commedia divertente ed intrigante in dialetto trentino di Camillo Vittici (versione dialettale di Simone Degasperi) - Regia di Claudia Tomasini e Simone Degasperi

Teatro delle Muse Via Dolomiti 23, Laives, BZ
AnnPhie Fritz: Shanti Schatzi
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Theatre
Sonntag, 18 Jan. 2026 18:00

„Was für ein Theater!“ – Falter Einatmen, ausatmen. Wir leben in einer aufregenden Zeit. So viele Möglichkeiten! Du kannst gegen Schönheitsideale sein und trotzdem ideal schön sein wollen, kannst Atheistin sein und dir jemand anderes Religion ausborgen für den Morgensport. Du kannst queer flirten und dir sicher sein, dass sich ein Hetero-Typ angesprochen fühlt. Genauso sicher, wie dass einer dir auf die Brüste starrt, selbst wenn du als Herbert Prohaska vor die Tür gehst. Wenn diese Brüste sprechen könnten … Naja, zum Glück ist das Patriarchat eh vorbei, oder? Weiß gar nicht, warum ich immer so müde bin. „Fritz bringt in ihrem ersten Solo-Programm etwas auf die Kabarettbühne, was man dort nicht oft zu sehen bekommt: weibliche Lebensrealität! Scharfsinnig und selbstironisch…“ – Kulturknistern „was für eine grandiose Idee (…) Das Publikum spendet nicht enden wollenden Applaus.“ – Haller Tagblatt Text, Inszenierung und Spiel: AnnPhie Fritz Outside Eye: Friederike Förster

Dekadenz Obere Schutzengelgasse 3A, Bressanone, BZ
Vom halbherzigen Ja zum positiven Nein
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Formation
Dienstag, 20 Jan. 2026 09:00-12:00 |
Es gibt Termine vom 20 Jan. 2026 bis 22 Jan. 2026

Ziel und Inhalt: „Ja sagen“ macht beliebt! Ein „Nein“ hingegen wirkt oft sperrig und unkooperativ. Doch wer zu allem Ja sagt und keine Grenzen setzt, läuft Gefahr, seine Energie zu verlieren, nicht mehr leistungsfähig zu sein, krank zu werden. Tagtäglich sind wir mit der Herausforderung konfrontiert, viele große und kleine Entscheidungen zu treffen. Doch wie kann ich meine eigenen Standpunkte erspüren und vertreten? Was hilft mir, gute Entscheidungen zu treffen und mich klar und fair zu positionieren? Wie zeige ich mich als gute*r Partner*in in Absprachen und Verhandlungen? Wie gelingt es mir, nicht nur ein „Ja“ sondern auch ein „Nein“ zu vertreten, ohne Arbeits- und private Beziehungen zu gefährden? Zielgruppe: Mitarbeiter*innen der Kinder- und Jugendarbeit, Erzieher*innen, (Sozial)Pädagog*innen, Sozialassistent*innen, Lehrpersonen, Fachkräfte im Kindergarten, Multiplikator*innen aus pädagogischen und sozialen Berufen, Eltern und Interessierte Teilnehmerzahl: 8 - 14 Ort: Online – über PC / Laptop von Ihrem Standort aus Beitrag: 198,00 € inkl. 22% Mwst. Referent*in: Barbara Hülmeyer, Schongau (D). Dipl. Sozialpädagogin, Systemisches Coaching (SG), Psychotherapie (HPG), Achtsamkeitspraxis Anmeldeschluss: 13.01.2026

Bildungshaus Jukas Brunogasse 2, Bressanone, BZ
Konzert des Haydn Orchesters - Dir: Glass Marcano
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Music
Dienstag, 20 Jan. 2026 20:00

Die argentinische Pampa sei „nicht nur eine physische Umgebung, sondern eine Lebensform”, stellt der Philosoph Carlos Astrada 1948 in seinem Buch „El mito Gaucho” fest. In zwei Werken für Violoncello und Klavier (Pampanea Nr. 1 und Nr. 2) und in einer sinfonischen Pastorale (Pampanea Nr. 3) setzt sich – fast zeitgleich – auch der argentinische Komponist Alberto Ginastero mit dem Leben in der baumlosen Graslandschaft auseinander. 1941 beauftragt ihn der Impresario Lincoln Kirstein mit der Komposition eines Ballett-Einakters in fünf Szenen für seine Compagnie „American Ballet Caravan“, die sich allerdings schon ein Jahr später auflöst. Dennoch wird Ginestras 1943 im Teatro Colón in Buenos Aires uraufgeführte und eng mit dem Gaucho-Alltag verbundene Musik – als viersätzige Suite für den Konzertsaal – ein Welterfolg. Von der „spirituellen” Pampa zum „Sturm und Drang” des europäischen 18. Jahrhunderts: Das Divertimento K 136 komponiert der 16-jährige Mozart im Frühjahr 1772 für den Salzburger Fürsterzbischof. Mit seiner galanten 29. Sinfonie entfernt er sich zwei Jahre später, mit der Überwindung des Dekorativen durch eine „kammermusikalische Feinheit“, die alles Konventionelle und Abgegriffene scheut, von italienischen Vorbildern, bemerkt der Mozartforscher Albert Einstein. Vieles klingt hier frisch und neu. Ein junges Genie macht sich auf den Weg zu seinem einzigartigen Stil.

Konzerthaus Dantestraße 15, Bozen, BZ
Ergebnisse 176 – 200 von 259

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