CULTURE

Due piazze per il futuro Polo culturale don Bosco
Un (doppio) luogo di incontro per la gente, il quartiere e la città di Bolzano

Trasformare spazi dismessi in un nuovo centro culturale, accessibile e inclusivo: questo scenario sarà presto realtà con la creazione del Polo culturale don Bosco a Bolzano.

Il progetto di riqualificazione vede la stretta collaborazione della Provincia di Bolzano con la Parrocchia don Bosco, le associazioni locali e l’intera comunità, in un processo partecipativo che in poco più di un anno di lavori consegnerà al quartiere don Bosco ben due piazze - una delle quali coperta - in cui svolgere numerose attività culturali. Nello spazio dell’ex teatro don Bosco prenderà forma la piazza coperta, dotata di ampio tetto e una gradinata con sedute morbide rimovibili, dove poter far accomodare il pubblico durante spettacoli ed eventi. Da qui sarà possibile raggiungere gli spazi condivisi della Biblioteca Sandro Amadori e del Centro giovanile Pierino Valer, con aree e laboratori dedicati a tempo libero, gioco e ristoro. Il cortile parrocchiale, oggi semplice luogo di accesso per chiesa e biblioteca, vedrà invece nascere la piazza esterna.

Un progetto unico ed innovativo
Claudio Andolfo, direttore dell’Ufficio Politiche giovanili, e Luca Bizzarri, direttore dell’Ufficio Educazione permanente, biblioteche ed audiovisivi, definiscono il Polo culturale come un modello di collaborazione innovativo: “Il Polo culturale don Bosco ibrida funzioni, esigenze e target diversi, superando i confini fisici e settoriali fino ad essere un unicum sul territorio. La sinergia tra Provincia, parrocchia e comunità trasformerà un’area dismessa da 20 anni in un nuovo spazio di vita quotidiana e incontro. Non è solo una ristrutturazione, ma una rivoluzione culturale: la biblioteca e il centro giovanile uniranno le forze per promuovere nuove pratiche educative e culturali, creando spazi aperti che favoriscono la partecipazione attiva e rafforzano il senso di comunità”.

Un impegno condiviso per la comunità
L’area e gli spazi soggetti a lavori sono di proprietà della parrocchia. Don Gianpaolo Zuliani, parroco delle chiese di Don Bosco e San Pio X, ha già una visione chiara del nuovo Polo culturale: “Ho sempre immaginato questo luogo come una piazza, simbolo di vita condivisa, un punto d’incontro dove le persone possano incrociare i propri destini e trovare supporto. Insieme possiamo creare un ambiente accogliente, frequentabile tutto l’anno grazie alla piazza coperta. La parrocchia punta ad una comunità solidale, dove ognuno possa sentirsi accolto e aiutato: il Polo culturale va proprio in questa direzione”.
Giorgio Storti, presidente del Centro Giovanile Pierino Valer, condivide l’entusiasmo per il progetto, che rappresenta una svolta per il quartiere: “Con 40 anni di storia del centro giovanile e 65 del Circolo culturale che ha dato vita alla biblioteca, abbiamo deciso di unire le forze per sviluppare qualcosa di più grande e ambizioso. Il nuovo Polo sarà riferimento per giovani, famiglie e anziani. Un luogo dove tutte le generazioni troveranno il loro spazio”. Dello stesso avviso l’educatore Andrea Penazzi, che aggiunge: “Sarà anche ambiente ideale per gli universitari, con ampi spazi e laboratori adibiti a studio e attività varie, a cui si aggiungono i servizi di cucina e un angolo digitale”.

Il percorso partecipativo e la formazione
Ogni progetto richiede una strategia e valori chiari. Pares, cooperativa attiva a livello nazionale, ha il compito di facilitare il processo di costruzione collettiva del nuovo Polo culturale attraverso un percorso formativo e comunicativo su misura, come spiega la formatrice Irene Sorrentino: “Il nostro approccio è partecipativo e mira a coinvolgere la comunità e i gruppi di lavoro. Stiamo seguendo due percorsi: il primo è già attivo e si rivolge ad operatori e realtà coinvolte, con l’obiettivo di definire insieme un manifesto di valori fondanti dello spazio; il secondo partirà nel 2025 ed è dedicato alla comunità, per raccogliere proposte e idee su come rendere questo luogo vivo e rispondente ai bisogni del quartiere. A maggio organizzeremo una giornata emblematica, dove sperimenteremo insieme, in aree sicure del cantiere, alcune attività. Un evento che costituirà un primo assaggio di quello che diventerà il nuovo Polo culturale”.
Il Polo culturale don Bosco, quindi, non sarà solo un luogo fisico, ma un simbolo di collaborazione e coesione sociale. Un progetto volto a rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione attiva dei cittadini, per creare un vero welfare culturale. Il cantiere aprirà entro fine anno, con termine dei lavori previsto tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Nel frattempo, la comunità sarà coinvolta per contribuire a plasmare uno spazio che risponda davvero ai bisogni e alle aspettative di tutti.

[Fabian Daum]

Scripta Manent è una rubrica sostenuta dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2024 presenta progetti ed iniziative che coniugano cultura e benessere.
Tutti gli articoli, con un respiro anche nazionale ed europeo, sono reperibili online: https://medium.com/scriptamanent

 

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