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Eventi suggeriti

Grand Tour - Un viaggio nella pittura di paesaggi
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 18 Feb 2023 al 15 Set 2023

35 dipinti di paesaggi di artisti della Collezione Eccel Kreuzer possono essere ammirati nella nuova mostra speciale del museo a partire dal 17 febbraio. Gli artisti dell'Euregio sono diventati figure centrali di una pittura nuova e, per l'epoca di provenienza, innovativa nel XX secolo. I colori puri e le forme astratte sono sempre più alla base di molte rappresentazioni di paesaggi locali. In questo modo, rivelano uno sguardo moderno che permea le opere, facendole apparire allo stesso tempo originali e immediatamente interessanti. Curata da Sara Alberti ed Eleonora Klauser Soldà, membri dello staff del Museo Eccel Kreuzer, la mostra "Grand Tour. A Journey into Landscape Painting", a cura di Sara Alberti ed Eleonora Klauser Soldà, accompagna i visitatori in un viaggio immaginario in cui i dipinti di paesaggio della Collezione Eccel Kreuzer si rivelano luoghi ideali per soffermarsi. La mostra potrà essere visitata da venerdì 17 febbraio al piano terra del Museo Eccel Kreuzer; l'ingresso è libero. La mostra si protrae fino al 15 settembre, tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 18.00. Le visite guidate all'intera mostra d'arte del museo in tedesco, italiano e inglese possono essere prenotate anche telefonicamente al numero 0471 301621 o sul sito web al link https://www.eccel-kreuzer.it/it/pianifica-la-tua-visita/visite-guidate.

Museo Eccel Kreuzer Via Argentieri 10, Bolzano, BZ
My Generation
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Sabato, 10 Giu 2023
L'evento si tiene dal 10 Giu 2023 al 30 Giu 2023

Un progetto di arte urbana per dare voce a chi ha 20 anni a Bolzano oggi. La chiamano “Generazione Z” ma chi sono davvero queste ragazze e ragazzi? Quali sono le loro impressioni sulla città di Bolzano? Dove si incontrano gli under 25 e come vivono gli spazi? Una generazione di identità plurime e di contraddizioni in cui globale e locale convivono, tecnologia e relazioni si intrecciano. Un progetto di arte urbana (e non solo) per dare voce a chi ha 20 anni a Bolzano oggi. Un invito per far riflettere Boomers e Millennials perché forse “ai tuoi tempi” non era sempre meglio… Le voci dei protagonisti di My Generation conquisteranno Bolzano. Diventeranno dei manifesti curati dall’artista Alessandro Bombieri. Riempiranno le strade, occuperanno le pensiline degli autobus, saranno affisse come cartelloni pubblicitari, per essere lette, viste, vissute dalla popolazione. Diventeranno una mostra accessibile a tutti. Lo scopo? Far riflettere e perché no, avvicinare, mondi ed età diverse, parte della stessa città. Le interviste sono state raccolte dal giornalista Massimiliano Boschi e pubblicate su Corriere Alto Adige Innovazione. Un viaggio in 12 puntate per raccontare una generazione, o almeno, provare a farlo.

spazio young Via Torino 31, Bolzano, BZ
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My Generation Banner Inside 320x240 Px

Eventi

DAN GRAHAM. Sonic Youth Pavilion
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Mercoledì, 07 Giu 2023
L'evento si tiene dal 18 Mar 2023 al 03 Set 2023

Curata da Frida Carazzato ed Elena Bini Il Passage, spazio centrale a Museion, presenta il lavoro “Sonic Youth Pavilion” del compianto artista americano Dan Graham (1942 – 2022). L’installazione, al tempo stesso una scultura, un elemento architettonico e una mostra, è stata concepita e creata dall’artista nel 2008 appositamente per Museion, come parte integrante della mostra “SONIC YOUTH etc.: SENSATIONAL FIX”. Per le installazioni audio e video ideate per il padiglione, sono state sviluppate parecchie collaborazioni con giovani registi, operatori culturali e curatori. Un primo capitolo sarà il frutto della collaborazione con la Scuola di documentario ZeLIG e un secondo capitolo sarà curato da Saim Demircan.

Museion Passage Piazza Piero Siena 1, Bolzano, BZ
NORDEN | Luca Berti
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Mercoledì, 07 Giu 2023 07:00-20:00 |
L'evento si tiene dal 04 Mar 2023 al 14 Lug 2023

NORDEN | Luca Berti Uomo e Natura tra Scandinavia e Paesi Baltici Il fotografo italiano Luca Berti ha iniziato come fotografo di moda, ma ben presto ha trovato la sua vera vocazione, lontano dal brusio delle città, come fotografo di persone e paesaggi rurali. Da anni è impegnato in un progetto documentario su larga scala, L'uomo e la natura nel XXI secolo, registrando la vita delle comunità rurali nei Paesi nordici e baltici. Luca Berti ha il talento di trattare grandi temi attraverso ritratti eloquenti e immagini di paesaggio. Non è interessato agli itinerari turistici normali o a banali storie di successo, ma si concentra piuttosto sulla visione un po' malinconica dei villaggi in decadenza, sulla trasformazione della vita rurale e sul suo riflesso sui paesaggi e sugli uomini. La specialità di Luca Berti è quella di scattare foto alla vecchia maniera, utilizzando la fotografia analogica, che richiede molto lavoro ed è relativamente lenta. In ogni fase dei suoi sforzi, è possibile percepire la presenza e il tocco dell'artista. Portando con sé la sua scomoda attrezzatura fotografica - tra cui un pesante treppiede, una macchina fotografica Linhof e lastre fotografiche - nel suo viaggio fotografico sembra di seguire le tracce dei fotografi che hanno documentato la vita dei villaggi in tempi molto più lontani. Le sue foto di paesaggio ripropongono l'immagine di strade che serpeggiano in lontananza, "quelle linee infinite", fiumi, spiagge vuote e luoghi abbandonati che ci attirano e suscitano un desiderio che non ha nome. Cieli alti, orizzonti lontani, silenzio senza tempo... I ritratti raffigurano volti affascinanti e saggi, solcati da rughe, ma che emanano anche entusiasmo giovanile e innocenza infantile. Le persone sono incredibilmente affascinanti nelle sue foto! (dal libro An Italian's Estonia, Eesti Vabaõhumuuseum) Luca Berti, nato nel 1978 a Firenze, vive e lavora a Copenhagen, Danimarca. +45-26467411 www.lucaberti.com contact@lucaberti.com

Kunstraum Café Mitterhofer Via Peter Paul Rainer 4, San Candido, BZ
Eric Gallmetzer: Erinnerung - ricordo
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Mercoledì, 07 Giu 2023 08:35-12:55 | 14:35 - 16:30
L'evento si tiene dal 12 Mag 2023 al 30 Giu 2023

"L'arte è mediatrice del non detto“ „Erinnerung - ricordo“ è il titolo della mostra dell´artista sudtirolese Eric Gallmetzer, che verrà inaugurata giovedì 11 maggio 2023 a partire dalle ore 18,30 negli spazi della sede della Cassa di Risparmio di Bolzano in Piazza Walther. Sculture, quadri e disegni dello artista vi saranno esposti fino al 30 giugno negli orari di apertura della banca e consentiranno di gettare uno sguardo sulla produzione più recente di Gallmetzer. In numerose mostre in Italia e all'estero, opere in spazi pubblici, l'artista della Val d`Ega ha ottenuto riconoscimenti. In questo attuale cambiamento della società la sua arte sembra più che mai al passo con i tempi, ad esempio: il ricordo ed il rivivere mentalmente le esperienze del passato. L´osservatore delle sue opere deve essere ricettivo ai messaggi veicolati, entrare nel regno dell`immaginazione per vedere e sentire. Ogni opera evocherà ogni genere di ricordi per ognuno di noi, darà altre risposte e porrà altre domande. I suoi 5 anni di lavoro in uno studio di architettura, lo arricchiscono come designer. Da sempre progetta e disegna spazi interni, armoniosi ed eleganti, non solo in Alto Adige. Eric Gallmetzer Sculture, quadri, disegni Inaugurazione: giovedì, 11 maggio 2023, alle ore 18:30 in presenza dell´artista Saluto/ospiti: Gerhard Brandstätter - presidente Cassa di Risparmio Magdalena Amhof - Consigliera Provinciale Luis Durnwalder - ex presidente della Giunta Provinciale Luis Walcher -Vice sindaco della nostra città Introduzione: Nicole Abler

Cassa di Risparmio Piazza Walther 26, Bolzano, BZ
Visitate Merano! Ein Neustart in Plakaten
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Mercoledì, 07 Giu 2023 09:30-17:00 |
L'evento si tiene dal 17 Apr 2023 al 16 Giu 2023

Esposizione di alcuni dei manifesti pubblicitari con cui Merano, all’indomani della Grande guerra, tentò il rilancio come destinazione turistica. La città si era dotata di infrastrutture come il campo da golf inaugurato nel 1922 o la nuova funivia di Avelengo per attirare un turismo più giovane, mondano e internazionale. Negli anni Venti, una clientela sportiva prese il posto del classico villeggiante malaticcio d’anteguerra. Grazie a eventi sportivi di respiro internazionale e una campagna pubblicitaria estesa all’intero territorio nazionale, Merano si fece conoscere al grande pubblico italiano. Lu-Gi: ore 09.30-17.00 Ve: ore 09.30-12.30 In collaborazione con il Touriseum Merano Entrata libera

Villa San Marco Accademia di Merano, Via Innerhofer 1, Merano, BZ
David Lamelas. I Have to Think About It
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Mercoledì, 07 Giu 2023 09:30-19:30 |
L'evento si tiene dal 07 Mag 2023 al 24 Feb 2024

Dal 7 maggio 2023 al 24 febbraio 2024 la Fondazione Antonio Dalle Nogare presenta I Have to Think About It, la prima mostra retrospettiva in un'istituzione italiana dell’artista argentino David Lamelas (Buenos Aires, 1946). Autore di una delle più affascinanti ricerche artistiche di matrice concettuale emerse alla fine degli anni Sessanta, nella pratica di Lamelas si articolano installazione, scultura, disegno, fotografia, film, video, opere sonore e testuali che raccontano i contesti e le condizioni che definiscono le nostre percezioni e cognizioni. Un’arte fatta, spesso, quasi di nulla. La mostra, a cura di Andrea Viliani con Eva Brioschi, si sviluppa spazialmente su tutti i piani della Fondazione e si estende temporalmente sull'arco di più mesi in cui, assumendo configurazioni diverse e attivando parallelamente anche un confronto con una selezione delle opere della collezione, saranno presentate alcune tra le più importanti opere storiche dell'artista insieme a nuove produzioni e a un programma di eventi dal vivo. La visita alla Fondazione è possibile senza prenotazione il sabato dalle 9.30 alle 19.30. Ogni sabato alle ore 11.00 viene offerta una visita guidata gratuita. Non è necessario prenotarsi. Durata della visita guidata: circa 1 ora. Da martedì a venerdì la Fondazione è visitabile su appuntamento, scrivendo a visit@fondazioneantoniodallenogare.com o chiamando il numero 0471 971 626. Ingresso libero.

Fondazione Antonio Dalle Nogare Via Rafenstein 19, Bolzano, BZ
Epidemie e commercio
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-12:30 |
L'evento si tiene dal 06 Dic 2022 al 09 Set 2023

La mostra approfondisce lo stretto rapporto tra le antiche vie di comunicazione e di trasporto e il diffondersi delle malattie, soffermandosi sullo stretto legame tra la Repubblica di Venezia e il Tirolo, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto economico e quello medico. Venezia era uno dei porti più importanti per gli scambi a lunga distanza, dove tra le altre merci arrivavano le preziose materie prime dall’Oriente e i tessuti; Bolzano, sin dal Medioevo città di mercati, era un nodo nevralgico e strategico per il trasporto e la commercializzazione da e per i paesi transalpini. Entrambe le città giocarono, loro malgrado, un ruolo cruciale anche in tempi di epidemie dal 1300 in poi: le antiche vie di comunicazione e di commercio, in conseguenza ai grandi spostamenti di pellegrini, studiosi, artisti e mercanti, furono vie privilegiate per la diffusione del ‘mal contagioso’. In mostra sono esposti libri antichi, itinerari di viaggio, manuali di commercio, documenti ad uso dei mercanti. Interessanti sono gli oggetti che riguardano la sfera medica e la religione, in particolare alcune testimonianze delle epidemie nell’arte locale. Una sezione della mostra è dedicata alla teriaca, farmaco ‘miracoloso’ prodotto a Venezia, e non manca infine un rimando moderno al ‘medico della peste’. Curatore: Helmut Rizzolli L'ingresso alla mostra è compreso nel prezzo del biglietto del museo.

Museo mercantile Via Argentieri 6, Bolzano, BZ
CALDERA - All’ombra del supervulcano
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 17 Mar 2023 al 04 Feb 2024

Pronti per fare un viaggio nel passato? 280 milioni di anni fa, un supervulcano dominava il centro della attuale regione Trentino-Alto Adige. I possenti depositi di porfido testimoniano ancora oggi della sua attività, mentre gli altri strati rocciosi intervallati raccontano di periodi di calma, durante i quali si sono insediate piante e animali. Alcuni di loro hanno lasciato tracce profonde. Grazie a fossili, modelli di animali e una simulazione del supervulcano, riporteremo in vita questo mondo perduto.

Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige Via Bottai 1, Bolzano, BZ
Asad Raza: Plot
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 25 Mar 2023 al 03 Set 2023

feat. BB (Fabrizio Ballabio, Alessandro Bava) + Lydia Ourahmane e Moriah Evans Curata da Leonie Radine Una mostra in capitoli: Capitolo I – Absorption. Dal 25.03.2023 Capitolo II – 20 x 10 x 5. Dal 26.05.2023 Capitolo III – Out of and Into: Plot. 27./28.07.2023* Capitolo IV – Reabsorption. 22.08.2023 Epilogo – La lunga notte dei musei. 08.09.2023 *realizzato in collaborazione con Bolzano Danza Museion, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, presenta Plot, una mostra interdisciplinare e processuale dell’artista Asad Raza con la partecipazione degli architetti BB (Fabrizio Ballabio, Alessandro Bava), dell’artista Lydia Ourahmane e della coreografa Moriah Evans. Con Plot, Museion esplora nuovi territori per le pratiche esperienziali e collaborative dell’allestimento di mostre. È un progetto che costruisce un dialogo tra arte visiva, scienza, architettura, danza e partecipanti locali legati da un forte rapporto con la terra, e si basa sulle conoscenze localizzate nel territorio, generandone allo stesso tempo di nuove. La mostra di Raza nasce da una sua installazione site-specific, Absorption, e dal suo lavoro video in evoluzione Ge. Absorption, costituita da più di 60 tonnellate di “neosoil” (terriccio) artificiale, occuperà tutto il secondo piano di Museion, ed è stata realizzata in collaborazione con scienziati del suolo e un “soil coordinator” che metterà insieme materiali locali e prodotti di scarto, tra cui argilla, vinacce, polvere di marmo, fondi di caffè, cenere di forni per la pizza, capelli e molto altro. Questi materiali saranno mescolati, smossi e continuamente aggiunti da un gruppo di coltivatori, che offriranno ai visitatori del terriccio fertile da portare a casa per progetti e coltivazioni privati. Il lavoro di Raza costituisce spesso un luogo ospite per interventi di altri artisti e artiste: in Plot Raza gli offre l’intera mise-en-scène perché possano sviluppare i loro personali capitoli temporali. Così, a partire dal primo giorno della mostra, il suo lavoro viene sottoposto a una serie di metamorfosi. L’ex biblioteca di Museion diventerà un deposito per gli ingredienti usati per il terreno e uno spazio laboratoriale in cui il terriccio verrà trasformato in mattoni di fango che formeranno le fondamenta del secondo capitolo del plot. Nel Capitolo II, gli architetti BB (Fabrizio Ballabio, Alessandro Bava), insieme all’artista Lydia Ourahmane, utilizzeranno questi mattoni per indagare il concetto di “abitazione”, approfondendo tecniche di costruzione nate in Egitto e utilizzate ancora oggi. Insieme a un mattonaio, useranno dei materiali sostenibili per costruire un prototipo di una piccola struttura che farà riferimento a diversi spazi chiusi, dai bivacchi alpini ai santuari o “sacelli” del Rinascimento, o ancora ai rifugi del deserto algerino. Nel Capitolo III, questo ambiente ibrido diventerà la scenografia per il debutto italiano di Moriah Evans, in collaborazione con Bolzano Danza. Out of and Into: PLOT contiene riferimenti sia al suo lavoro più recente, Remains Persist (2022), riguardante diversi tipi di informazioni che vivono in maniera differente nei nostri corpi, sia a uno dei suoi primi lavori, Out of and Into (8/8): STUFF (2012) che indaga le metafore del corpo “isterico” attraverso la recitazione espressiva. Concentrandosi sui processi di decadimento e risorgenza, questo suo lavoro riassorbe i detriti e i rimasugli fertili della sua pratica artistica, dando così vita a una nuova iterazione site-specific. Nel Capitolo IV, la narrativa di Plot torna ad Absorption. I mattoni di fango si saranno decomposti nel terriccio e torneranno all’opera i coltivatori per riequilibrare la chimica del suolo, accertandosi che ridiventi fertile. Durante questa fase della mostra i visitatori saranno invitati a prendere la quantità desiderata di terriccio da portare con sé. Intanto, in una narrativa parallela, per tutta la durata della mostra verrà proiettato il lavoro video in via di evoluzione Ge. Ge, il cui titolo si riferisce al nome originario di Gaia, mappa diversi biotopi della Terra e funziona come un diario poetico e una meditazione continui. La prima “strofa” di questo lavoro a finale aperto è un’esplorazione del paesaggio marino intorno al cottage di James Lovelock, che sviluppò la teoria secondo cui la terra viene descritta come un sistema vivente che si autoregola. La seconda parte offre una ricetta per fabbricare della terra artificiale in casa. Durante Plot, Ge si evolverà ulteriormente, con la comparsa di nuove “strofe”, ambientate tra gli altri sul lago Erie e presso il convento in rovina di Hildegard von Bingen. Il titolo Plot, che può indicare un pezzo di terra, una planimetria o lo svolgersi di una trama narrativa, allude alle diverse dimensioni concettuali della mostra. Come il plot di un romanzo, la mostra si sviluppa in capitoli diversi, ciascuno dei quali crea incontri poetici e sensuali tra entità naturali, artificiali, viventi e inanimate, e un senso di porosità tra corpi, architettura e paesaggio. Nell’Epilogo, durante La lunga notte dei musei, l’8 settembre, il terriccio rimasto sarà trasportato a Museion Passage e donato ai visitatori, seminando così nuovi paesaggi e prosecuzioni.

Museion Piazza Piero Siena 1, Bolzano, BZ
SHIMABUKU. Me, We
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 06 Mag 2023 al 03 Set 2023

Curata da Bart van der Heide Dal 6 maggio al 3 settembre 2023 Museion presenta la più grande mostra antologica dell’artista giapponese Shimabuku (*1969, Kobe, Giappone) mai organizzata in Europa, e la sua prima personale in Italia. L’arte crossmediale di Shimabuku propone un approccio leggero, curioso e umoristico all’esperienza del mondo. I suoi lavori nascono da momenti privati di stupore, come un’idea, un incontro desiderato o una poesia. Attraverso la sua interazione con il mondo circostante, questa intimità diventa pubblica nel momento in cui l’artista mette in scena i suoi pensieri. Essenzialmente, i suoi ricordi fotografici, filmici e scultorei di questi incontri rappresentano delle dichiarazioni pubbliche nello spazio espositivo. Shimabuku riesce quindi a mostrare con efficacia le affinità tra animali, paesaggi, storie, idee e persone, rivelando al tempo stesso attimi inattesi e fuggevoli di condivisione e rispecchiamento. Questa mostra, intitolata Shimabuku. Me, We, trae ispirazione da una frase del celebre pugile e attivista Muhammad Ali, spesso considerata la più breve poesia del mondo e descrizione perfetta di una relazione. La mostra ospita una serie di lavori che vanno dai primi anni Novanta fino a oggi, ma anche opere prodotte appositamente per questo spazio museale. I visitatori incontreranno un “flusso di episodi” retrospettivo, senza cronologia lineare e una combinazione tematica tra produzioni nuove e non. Questa selezione ha come obbiettivo l’abbinamento tra entità diverse, come oggetti, animali, frutti, storie e geografie globali. La visione estetica di Shimabuku appanna i confini tra questi soggetti, creando un senso di reciproca esaltazione. Nel suo regno non esiste polarità tra dentro e fuori; l’artista cerca invece di esplorare le interazioni tra queste due dimensioni. Uno degli elementi più importanti della mostra è Me, We (2023), una grande installazione scultorea prodotta in collaborazione con la Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano e l’Ex-Montecatini (ex-Solland Silicon) di Merano, creata con i materiali da costruzione ricavati dal Mauracherhof e dall’Ex-Montecatini (ex-Solland Silicon). In questa installazione l’artista unisce due edifici dal background culturale molto diverso, entrambi attualmente in corso di demolizione o ristrutturazione. Il Mauracherhof fu costruito nel 1278, mentre l’Ex-Montecatini (ex-Solland Silicon) risale agli anni Venti del Novecento, periodo dell’italianizzazione della regione. Come in Me, We (2023) l’artista attribuisce a storie diverse un significato comune e un’esistenza futura in qualità di opere d’arte. Un’altra opera inedita è Bed Peace (2023), una scultura composta da un letto con due figure distese vicine e realizzata con la terra di diverse valli dell’Alto Adige. Per la mostra l’artista ha prodotto in esclusiva, insieme a Mutina, una speciale edizione artistica parte del progetto Mutina for Art, organizzato dalla celebre azienda specializzata in esclusive ceramiche di design per sostenere gli artisti contemporanei. La mostra è anche un risultato diretto del premio This is Not a Prize promosso da Mutina e vinto da Shimabuku nel 2019, grazie alle caratteristiche uniche del suo linguaggio artistico e alla sua sfaccettata e generosa immaginazione. Da allora Mutina, in qualità di sponsor principale, ha costruito con Museion un rapporto fruttuoso per sostenere Shimabuku e la sua mostra.

Arnold Mario Dall'O - Untitled
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-12:30 | 15:00 - 19:00
L'evento si tiene dal 19 Mag 2023 al 08 Lug 2023

La galleria Alessandro Casciaro è lieta di presentare la nuova mostra personale di Arnold Mario Dall’O, Untitled. Nel lavoro di Arnold Dall’O si addensano idee e tecniche in una totale libertà d’espressione. Non è certamente difficile rintracciare i segni distintivi di una poetica che si articola verso una convivenza tra lavori plastici e una pittura fortemente concettuale. Non è un artista legato alla ripetizione e allo stile, pur mantenendo una riconoscibilità esemplare. La sua consapevolezza espressiva lo porta anche a essere assolutamente libero non solo di lavorare sulle immagini spesso recuperate dalla rete, ma anche di rendere protagonisti in grandi quadri, oggetti di tardo design, lampadari, furniture che sembrano estratti da cataloghi e riviste ormai dimenticate. La tecnica della pittura distribuita a puntini, di una sorta di pointillisme contemporaneo, esprime il concetto di un tempo di realizzazione lungo, di attesa, come se l’immagine fosse una sorta di apparizione, qualcosa che accade come un evento, che si deposita lentamente sulla superficie pittorica. Nel suo lavoro, e attraverso una tecnica che non si attarda nella descrittività dei particolari o nel creare lavori che siano sovrapponibili alla realtà, l’immagine o la forma sembrano apparire dal nulla. Suggeriscono l’idea di provenire da una dimensione altra, come se fosse un messaggio lanciato nel tempo e che trova un’attualizzazione all’improvviso, quasi per caso. Questa sua capacità la conserva anche nei lavori installativi che sono più rari nel complesso della sua opera, ma che diventano una sorta di epitome di una concezione dell’arte aperta all’intuizione, all’emozione, ad una partecipazione del pubblico che va ben oltre lo shock visivo o la provocazione. Al contrario di quanto affermato da Paul Klee “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”, Dall’O prova a decostruire ciò che è visibile, ad avvicinarlo a quella soglia di invisibilità che diventa un territorio in cui le emozioni, ideologie e storie personali, i condizionamenti e i comportamenti sociali, si mescolano in quel mistero che ci portiamo dentro e che chiamiamo “memoria”.

Galleria Alessandro Casciaro via Cappuccini 26/A, Bolzano, BZ
Lisa Held
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-12:00 | 16:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 30 Mag 2023 al 10 Giu 2023

L'artista, nata e cresciuta a Bolzano, ha studiato pittura e grafica all'Accademia d'Arte di Monaco di Baviera ed ha già esposto più volte in Alto Adige presso la Galleria Comunale di Bressanone, nella commenda di Longomoso sull’altipiano di Renon e presso la Galleria Prisma a Bolzano. Le particolarità degli ambienti che contraddistinguono la galleria della Comunità comprensoriale di Egna, con le sue nicchie e le sue volte, rappresentano una sfida particolare, che l'artista cerca di affrontare utilizzando formati e tecniche differenti: colori a olio su cartone, matita su carta, disegni su fogli per incisioni, cartone ondulato lavorato a strati con il cutter e molto altro. Lisa Held lavora sempre su figure la cui forma è delineata oppure accennata, più o meno chiara, a seconda del contesto e della situazione. Volti di persone che dormono o sognano, figure di persone sedute, sdraiate, in piedi... soggetti apparentemente fermi e silenziosi. È appena accaduto qualcosa? O qualcosa deve ancora accadere? L'artista non ci mette a confronto con eventi predefiniti, ma sempre con spazi di riflessione aperti, in cui siamo liberi di riconoscere ciò che la rappresentazione ci suggerisce. Le persone che popolano i dipinti di Lisa Held non assomigliano a persone reali. Esse non possiedono, pertanto, nemmeno il carattere proprio del ritratto. Si tratta di soggetti che ci raccontano storie di incontri interpersonali, di temporanee permanenze all’interno di stanze, di avvenimenti e momenti, sollecitando così l’osservatore ad una molteplicità di interpretazioni. Chi guarda il dipinto non è tenuto ad avere alcuna conoscenza pregressa, non è chiamato a decifrare alcun simbolismo o a conoscere alcun riferimento storico-artistico, ma può abbandonarsi completamente alle proprie impressioni e spontanee associazioni.

Kunstforum Bassa Atesina Via Portici, 26, Egna, BZ
Chemical Landscapes - Fotografia sperimentale
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 02 Giu 2023 al 02 Set 2023

In "Chemical Landscapes" Matthias Guido Braudisch (nato a Bregenz nel 1985) mette in mostra il suo approccio sperimentale alla fotografia. Il particolare carattere delle sue opere è dato dalla combinazione di tecnologia analogica e digitale, dalla profonda conoscenza delle antiche tecniche fotografiche e dalla sensibilità per i materiali e per il cogliere l’attimo. I Chemical Landscapes sono formazioni rocciose selvagge, ghiacciai che scompaiono, catene montuose spigolose e paesaggi vulcanici quasi surreali, che riescono a catturare la magia e la transitorietà della natura incontaminata in forme pressoché astratte.

Abbazia di Novacella Via Abbazia, 1, Varna, BZ
Sergio Perdomi (1887-1935). Il fotografo della Venezia Tride
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Mercoledì, 07 Giu 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 07 Giu 2023 al 01 Ott 2023

È ricordato come “il fotografo dei monumenti, delle opere d’arte, delle bellezze naturali, dell’edilizia in genere della regione”. La prima mostra interamente dedicata a Sergio Perdomi, dal 1919 apprezzato collaboratore dell'Ufficio Belle Arti, poi regia Soprintendenza di Trento, dà spazio a un’esperienza sorprendentemente attuale di storytelling per immagini del paesaggio culturale del Trentino-Alto Adige/Südtirol com’era cento anni fa. In programma fino al prossimo 1° ottobre, la monografica “Sergio Perdomi (1887-1935). Il fotografo della Venezia Tridentina”, a cura di Katia Malatesta e Maddalena Ferrari, su progetto espositivo di Roberto Festi, si sviluppa negli spazi del Castello del Buonconsiglio, a pochi passi dai locali che l’autore utilizzò come studio e residenza. Una ricca selezione di 175 fotografie, con oltre 150 stampe originali, rispecchia la poliedrica personalità del fotografo, restituendo le atmosfere – e le contraddizioni – di un quindicennio di interventi e trasformazioni che hanno segnato indelebilmente le città e il territorio regionale. Il percorso testimonia lo stretto sodalizio che unì Perdomi al primo soprintendente trentino, Giuseppe Gerola, acutamente consapevole del ruolo della fotografia nella tutela di un patrimonio devastato dagli eventi bellici e nella documentazione della ricostruzione. Un ampio focus è dedicato al Castello del Buonconsiglio, che il fotografo ebbe il privilegio di frequentare ‘dall’interno’ e raccontare in ogni fase della sua trasformazione da caserma abbandonata a splendida casa dell’arte e della memoria. La prima sezione della mostra raccoglie inoltre una campionatura di immagini di opere e luoghi talora perduti o radicalmente trasformati nel tempo, delle nuove imprese architettoniche e decorative realizzate con il sostegno di Gerola e delle grandi opere promosse dal regime fascista. Spicca, per quantità e qualità, il sistematico reportage dedicato al Palazzo Ducale di Bolzano, moderna reggia eretta per i duchi di Pistoia, con l'intento di rappresentare degnamente la casa regnante nella nuova “Provincia Romana del Brennero”. Con la seconda sezione della mostra lo sguardo si allarga alle forme del paesaggio, dalle “marmitte dei giganti” alle grotte trentine, che Perdomi fece oggetto di pionieristiche spedizioni fotografiche, mentre i servizi su bonifiche e sistemazioni idrogeologiche, dighe, ponti, centrali elettriche, cantieri edili e stradali promossi dal Genio civile attestano l’ampio spettro della sua attività di fotografo delle istituzioni. Grazie a un’attrezzatura funzionale seppure ancora ingombrante, l’autore introdusse in Trentino una nuova, dinamica forma di fotogiornalismo, firmando con regolarità la cronaca di eventi, cerimonie e visite ufficiali, assieme alle esperienze di inquadramento sociale e fascistizzazione del tempo libero. Al vivace spaccato della vita sociale e dell’economia del territorio si aggiungono l’esercizio personale e intimo della ritrattistica e le ampie campagne fotografiche realizzate per l'Opera nazionale di assistenza all'Italia redenta (ONAIR), che dischiudono importanti finestre sulla condizione femminile e sulle politiche nataliste e educative promosse dal regime. La mostra, ideata e organizzata dall’Archivio fotografico storico provinciale dell’Unità di missione strategica soprintendenza per i beni e le attività culturali in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali, si alimenta della generosa collaborazione del Mart, della Fondazione Museo storico del Trentino e della Soprintendenza provinciale ai beni culturali di Bolzano, uniti per un’ideale ricomposizione dei diversi ‘giacimenti’ fotografici in cui è confluita l’eredità di Sergio Perdomi. Sul filo di una messe di documenti finora inediti, il catalogo dell’iniziativa si arricchisce infine di un contributo trasmesso dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura, che consente di inquadrare l'opera di Perdomi nel contesto nazionale della storia della fotografia di documentazione storico-artistica.

Castello del Buonconsiglio Via Bernardo Clesio 5, Trento, TN
Vedute di castelli - Scorici e motivi del Burgraviato
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 10:30-17:00 |
L'evento si tiene dal 04 Apr 2023 al 29 Ott 2023

Fortezze fortificate e allo stesso tempo dimore di numerose persone, i castelli sono diventati un motivo artistico solo all'inizio del XIX secolo. Inseriti in imponenti paesaggi naturali, simboleggiavano una trasfigurazione romantica del Medioevo durante il dominio napoleonico. Con circa 144 edifici, il Burgraviato ha una delle più alte densità di castelli d'Europa. Numerose vedute in mostra mostrano il significato e l'architettura delle possenti fortezze, non da ultimo attraverso le opere quasi documentarie della disegnatrice di castelli Johanna Isser Großrubatscher. Tariffe d’ingresso: Adulti 6,00 € / Ridotto 5,00 €

Palais Mamming Museum Piazza Duomo, 6, Merano, BZ
Valeria Stuflesser: Il Medioevo e altre decisioni sbagliate
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 10:30-17:00 |
L'evento si tiene dal 19 Apr 2023 al 09 Lug 2023

La giovane artista Valeria Stuflesser espone alcune sue opere scultoree nello spazio espositivo dedicato all'arte contemporanea al terzo piano del Palais Mamming Museum di Merano. L’inaugurazione della mostra, intitolata "Il Medioevo e altre decisioni sbagliate", avrà luogo martedì 18 aprile alle 19.30. L'artista, formatasi con Ottmar Hörl all'Accademia di Belle Arti di Norimberga, è stata invitata ad esibire i suoi lavori da Hannes Egger, che nel 2023 sarà responsabile dello spazio espositivo e presenterà alcuni giovani artisti. La mostra di Valeria Stuflesser rimane aperta fino al 9 luglio ed è visitabile negli orari di apertura del Museo, da martedì a sabato dalle 10:30 alle 17:00, di domenica e nei festivi dalle 10.30 alle 13.00.

Palais Mamming Museum Piazza Duomo 6, Merano, BZ
Mostra commemorativa di Klaus Bonell
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 11:00-16:00 |
L'evento si tiene dal 01 Mag 2023 al 30 Giu 2023

A maggio e giugno si tiene una mostra commemorativa di KLAUS BONELL (1936-2003), visitabile nell'ambito di una visita guidata. La sua pittura ricorda la pittura vigorosa di Egger Lienz, Rudolf Stolz ed Egon Schiele. I suoi quadri sono piena di energia e di un'espressività nitida, ridotti all'essenziale. VERNISSAGE: 03.05.2023 alle ore 18.00

Castel Prösels Via Presule, 2, Fiè allo Sciliar, BZ
Karla Hiraldo Voleau - Another Love Story
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 15:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 12 Mag 2023 al 17 Giu 2023

L'artista e fotografa franco-dominicana Karla Hiraldo Voleau indaga nozioni di intimità, amore e rappresentazione di genere, combinando elementi (auto) fittizi e non, tra narrazione fotografica e testuale. Nella serie Another Love Story (2022), l'artista ripercorre e reinterpreta la sua relazione con un uomo, dopo la scoperta della sua relazione con un'altra donna. Il nome e i riferimenti personali dell’ex partner non sono mai esplicitati nel progetto. Alcune centinaia di fotografie scattate con lo smartphone rimettono in scena immagini intime scattate durante il periodo della loro relazione durata un anno. Le immagini sono presentate su 13 pannelli all'interno della mostra, alternate alla trascrizione di una sconcertante conversazione telefonica tra l'artista e "l'altra donna", anch'essa all'oscuro della doppia relazione dell'uomo. È proprio durante questa telefonata che la storia venne alla luce. Tutti i ritratti provenienti dalla collezione di ricordi privati della biblioteca fotografica di Hiraldo Voleau sono stati ricreati dall'artista stessa insieme a un attore professionista, scelto per assomigliare al suo partner dell'epoca, e scattati negli stessi luoghi delle immagini originali. Ogni pannello in mostra presenta fotografie scattate in ciascuno dei 13 mesi della relazione: partendo da un'iniziale vicinanza e sensualità della coppia, la narrazione si evolve fino al loro progressivo allontanamento verso la fine della serie. Ri-fotografando questi momenti di vita quotidiana, l'artista dà forma alla sua stessa memoria: la messa in scena terapeutica delle immagini si trasforma in un atto di auto-emancipazione che le permette di riprendere il controllo sul passato. Hiraldo Voleau mette in discussione la veridicità del documento fotografico, accostando immagini ricreate a quelle originali, mescolando finzione e realtà. L'artista sceglie di stampare immagini digitali effimere e di manifestare la storia in pubblico, riappropriandosi della propria sfera emotiva, affrontando la tematica della politica di coppia e contribuendo al discorso sul potenziale fotografico degli smartphone come mezzo artistico. La rilevanza del progetto risiede nella suo fedele racconto della fine della storia d'amore, trattando il trauma personale e la sua elaborazione e riuscendo, inoltre, a rappresentare uno stato emotivo delicato utilizzando il mezzo fotografico in maniera performativa. Karla Hiraldo Voleau utilizza le foto scattate con lo smartphone perché fanno parte del nostro modo quotidiano di tenere traccia della nostra vita. Il suo approccio non è vendicativo, piuttosto ci offre una visione intima attraverso il suo sguardo e racconta una storia di sorellanza tra donne, mostrando come un'esperienza dolorosa possa essere gestita in modo costruttivo. Testo: Maximilian Pellizzari

Galleria Foto Forum Via Weggenstein, 3F, Bolzano, BZ
Listening to Italian Colonialism
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 15:30-22:30 |
L'evento si tiene dal 24 Mag 2023 al 07 Giu 2023

Installazione audiovisiva a cura di Gianpaolo Chiriacò, Alessandra Ferlito, Emilio Tamburini. Inaugurazione: mercoledì 24.05.2023, ore 18.00 Serenata a Selassié. La memoria sonora e le sue tracce nel contemporaneo talk con Gianpaolo Chiriacò Durata: dal 25.05 al 07.06.2023 Orari di apertura: da lunedì a sabato ore 15.30-22.30 Entrata libera Nell’ambito di CRATere – piccola rassegna di teatro, arti e umanità – “polis”. A cura di Nazario Zambaldi

Centro per la Cultura Merano Via Cavour, 1, Merano, BZ
Mostra collettiva Flower-Power
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 16:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 12 Mag 2023 al 17 Giu 2023

Da un desiderio verso un mondo più umano e pacifico nacque il movimento Flower Power. Oggi quanto mai, questa filosofia di vita ci fa riflettere alle nostre abitudini di vita. L’età progressiva ci aliena gradualmente dalla natura che ci circonda. Rifacendosi al movimento degli anni Sessanta, la mostra vuole porre la domanda: qual è oggi il nostro rapporto con la natura? L’espressione "ditelo con i fiori" non significa solo parafrasare qualcosa, ma anche alludere indirettamente a qualcosa. La mostra collettiva “Flower Power” vorrebbe valutare il potere rigenerante del nostro ambiente naturale. Fra tutte le emozioni che la natura ci può dare è il fiore, il simbolo più duraturo. Con la sua bellezza e diversità, il fiore celebra infinitamente la sua maestà. Nella storia dell'umanità, il fiore è un compagno costante. Le piante trovano il suo percorso tematico in tutte le culture e religioni del mondo. Incontriamo il fiore nei temi economici ed ecologici, è onnipresente nel design e nella moda, ma anche la letteratura, le arti visive e la musica, sono affascinati da questi meravigliosi organismi e continuano a descriverli gloriosamente. L’umanità lega ai fiori una lunga storia intensa. Il fiore trova espressione dalla mitologia delle culture classiche ai giorni nostri. Ma le piante accompagnano l'uomo anche come medicina, cibo e non da ultimo come intossicanti. La medicina popolare era particolarmente importante nel Medioevo. Piante medicinali e salute erano considerate un'unità inseparabile. Nel mondo occidentale, gli anni '60 erano incentrati sui fiori. Il movimento Flower-Power, che ha rovesciato le norme sociali e messo in discussione i ruoli di genere, ha fatto del fiore un simbolo della loro protesta pacifica. Donne e uomini indossavano allo stesso modo camicie floreali e pantaloni a zampa. Fiori di tutti i tipi vengono usati tuttora come simbolo della resistenza non violenta; la rivoluzione dei garofani in Portogallo, il gelsomino durante la primavera araba e, più recentemente, il girasole, che rappresenta la resistenza in Ucraina. Tuttavia, il fiore come segno politico, raggiunse il suo apice con il movimento Flower-Power. Di conseguenza questi giovani sono conosciuti come figli dei fiori. L’avvicinamento alla natura e la protesta verso il consumo del movimento hippie Flower-Power, potrebbero invogliarci a nuove speranze di vita e di moralità. Il loro slogan "Amore e pace" preserva un’intensità infinita ed universale. Il colore e la forma di ogni specie botanica parla un linguaggio segreto, un vero e proprio codice di comunicazione di amori e passioni. I fiori trasmettono emozioni e conservano eternamente i loro significati simbolici. Oggi più che mai, la natura stessa ci appare come simbolo di vita e morte, di forza, energia e coraggio, di perdita e scomparsa. Le piante ed i fiori sono compagni costanti di una società in continua evoluzione. Nei secoli precedenti, i fiori erano ambiti status symbol, oggi sono commercializzati a livello globale come prodotto di massa. Il fiore è nuovamente al centro dell’attenzione, come componente tanto fragile quanto indispensabile nell'ecosistema globale. La bellezza e la dolcezza dei fiori sono qualità meravigliose che da un lato ci ricordano la magnificenza della creazione, ma dall'altro indicano la vulnerabilità della natura. Il mondo dei fiori è fin da sempre una variegata fonte di ispirazione nella storia dell'arte. I primi segni si possono trovare nell'arte preistorica e nelle decorazioni floreali delle culture classiche. A partire dall'era cristiana, ai programmi teologici si aggiunsero per la prima volta attributi floreali, ciascuno secondo un suo valore iconografico. Fiori e piante hanno aggiunto una lettura a più livelli al soggetto dell’opera d'arte. Le nature morte nelle immagini devozionali aumentavano la loro qualità mistica e venivano associate a importanti simbologie. Il garofano, ad esempio, era considerato simbolo di incarnazione e l'iris come vanitas. Molte piante avevano un significato preciso, con simbolismi occulti, metafisici, sempre improntati a una profonda struttura religiosa nascosta dietro il "velo" dei fenomeni. Queste immagini spesso sottolineano le virtù dell'uomo e la caducità di ogni essere. Il tema dei fiori spazia dall'innocenza alla fede, all'amore, alla passione, all'esotico e al lusso, alla caducità e alla bellezza e intraprende un sofisticato viaggio visivo attraverso la storia dell'arte. Già nel Medioevo il vaso di fiori compare in numerose scene dell'Annunciazione. Questo tema allora molto popolare del vaso di fiori cominciò ad acquisire un carattere autonomo. Ciò che colpisce in questi primi dipinti floreali è la preoccupazione ossessiva per le caratteristiche e l'unicità della pianta, che molto spesso portava a una riproduzione realistica eccessiva. Nell'ulteriore sviluppo, sono le nature morte floreali fiamminghe ad assumere una visione sempre più decorative. I tipi di immagine corrispondevano a esigenze decorative che rimasero le stesse fino all'esteso XVIII secolo. Uno sviluppo notevole è stata l'internazionalizzazione del repertorio. Furono adottate forme pittoriche provenienti da tutta Europa che portarono a un genere di rappresentazione tecnicamente brillante. Che sia il fiore azzurro del Romanticismo o l'ebbrezza floreale dell'Art Nouveau, l'illusionismo è sempre stato associato alla forma rappresentativa del "naturalismo". Come il periodo del Flower-Power degli anni '60 è stato caratterizzato da un forte ottimismo dove i giovani erano convinti che il mondo dovesse diventare migliore, più bello, più giusto, più amichevole e più pulito, anche noi possiamo beneficiare del senso di bellezza di questi organismi unici ed esclusivi e che essi ci ispirino a visione promettenti verso un mondo migliore. Artiste ed artisti partecipanti alla mostra collettiva “Flower Power”: Elisa Alberti, Harald Plattner, Alfons Walde, Valeria Stuflesser, Egon Digon, Leonora Prugger, Stefan Gross, Andrea M. Varesco, Fabrizio Senoner e Gregor Prugger

Vijion Art Gallery Pontives 26 39046 Ortisei Val Gardena Vijion Art Gallery Pontives 26 39046 Ortisei Val Gardena, Ortisei, BZ
Magic landscapes without consequences
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Exhibitions
Mercoledì, 07 Giu 2023 16:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 03 Giu 2023 al 25 Giu 2023

Magic landscapes without consequences - Martina Stuflesser, Hubert Kostner, Planetary Intimacies, Claudia Holzinger, Leonhard Angerer, Anton Ostler Paesaggi magici senza conseguenze Dove andremo come prossimo? Come si è sviluppata la fotografia di viaggio e la pittura di paesaggio nella nostra era digitale? Ci siamo tutti ravvicinati su questo pianeta, o almeno sui social media. Anche il viaggio ha preso una svolta interessante. Fatto sta, che negli ultimi anni l‘avvistamento delle cime delle Odle è stato incluso nei programmi di viaggio internazionali. I turisti che vengono da lontano e hanno solo pochi giorni per dare un'occhiata all'Italia si fermano nelle Dolomiti, più precisamente in Val Gardena sul Seceda. Questo cambiamento ha a che fare con l'influenza dei social media sul nostro comportamento di viaggio. Innescato dalla diffusione dell'immagine delle cime Odle come sfondo per gli schermi Apple, questa vista ha guadagnato un'enorme popolarità in tutto il mondo. Nella nostra era digitale, i contenuti digitali stanno diventando un fenomeno di massa e la distribuzione aumenta a ogni clic o mi piace. Da questo punto di vista è comprensibile che dopo solo pochi anni ci sia una massiccia corsa a scattare la corrispondente foto della stessa veduta. A loro volta, queste immagini finiscono su Internet e consentono un ciclo perfetto di pubblicità gratuita progettata dal turista. Finché questo ciclo avrà un effetto positivo sull'economia locale, nessuno si opporrà, giusto? Gli effetti della condivisione di queste immagini sui social media non devono essere sottovalutati. Non appena i professionisti, i cosiddetti influencer, sono al lavoro, o addirittura vengono invitati, queste immagini non solo raggiungono amici e familiari, ma da diverse migliaia a milioni di follower, e questo può diventare un problema. Il divertimento finisce dove una valle come la Val Gardena è invasa dal turismo dei social media/Instagram. Questa designazione può essere riassunta nella particolarità che il viaggio si riduce a fotografare determinati punti, prima di proseguire per il momento clou successivo. Con questo tipo di viaggio si perde l'apprezzamento dell'ambiente, perché non c'è tempo per affrontare e approfondire il luogo e per riconoscere i dettagli. La spontaneità e il caso sono indesiderati. Questo modo di diffondere le immagini implica anche che ciò che le circonda sia percepito come noioso e poco importante. Il paesaggio diventa un banale oggetto di desiderio. Ciò che conta è l'aspetto, la facciata, che è del tutto sufficiente per la maggior parte dei turisti. Ma cosa c'è dietro questa facciata, queste immagini di inquietante bellezza? La superficialità ha una profondità mostruosa che si preferirebbe non conoscere? E se dicessimo ai nostri ospiti che questo paesaggio, che possono facilmente attraversare in auto, è minacciato dagli investitori e dal cambiamento climatico? Questo paesaggio è di interesse economico e viene trattato come tale, rendendo difficile garantire la protezione che merita. Soprattutto, l'improvviso sviluppo di un turismo di apprezzamento verso l'eccessivo turismo di sfruttamento è diventato un problema per la natura, ma anche per alcuni locali. Le scelte sono l'impermeabilizzazione delle sorgenti d'acqua, la cementificazione sproporzionata delle regioni montane, il ritiro dei ghiacciai e della neve naturale e la svendita della patria. Questi problemi sono reali, anche se il nocciolo del problema è anche in un universo parallelo irreale, virtuale, che tutti nutriamo quotidianamente, o almeno a determinati intervalli. I filtri addolciscono il volto di una foto, simulando una realtà che non esiste. In modo simile, le immagini paesaggistiche destinate alla distribuzione su Internet distorcono il reale: ci danno l'apparenza di una natura intatta. In tal modo, distolgono abilmente lo sguardo dai problemi verso il paesaggio fotogenico e magico, cancellano tutto ciò che è inquietante e secondario dall'immagine e sono quindi parte di un circolo vizioso. Nella mostra "Paesaggi magici senza conseguenze" queste "altre" immagini sono mostrate da una prospettiva anticonformista e che ama provocare. Affrontare il tema del paesaggio e delle conseguenze del cambiamento climatico è ormai un importante documento e testimonianza, prima che alcuni paesaggi vadano perduti per sempre. Nella foto di Leonhard Angerer, questa documentazione si vede in modo che non si veda più: dove c'era il ghiacciaio anni fa, ora si trovano montagne brulle. Nei suoi delicati ricami, Martina Stuflesser mostra insetti e piccoli animali che un tempo vivevano sulle nostre montagne e che ora sono estinti. Planetary Intimacies sviluppa una tecnica che permette un'impronta pittorica del ghiaccio di un ghiacciaio su tela. Quest'opera è sospesa nello spazio e, con la sua leggerezza, testimonia la fragilità di queste zone. Le sculture e la grafica di Hubert Kostner hanno un livello nascosto che è indesiderabile in certi formati. Il rilievo di un paesaggio da cartolina è ricoperto da uno spesso strato di lacca gialla e intriga così uno sguardo più profondo sotto la superficie. Nella magica immagine dell'Alpe di Siusi mancano gli elementi che è lo scopo della realizzazione di questa mappa per il turismo: Piste da sci e impianti di risalita sono stati ritomossi dall'immagine. Ciò che rimane è un paesaggio come poteva apparire prima dello sviluppo economico di queste aree. Anton Ostler distorce la realtà dalla vicina area turistica di Garmisch, verso un fantastico paesaggio montano senza villaggio, ma con una giungla dilagante. Il collage fotografico di Claudia Holzinger è composto con umorismo, in cui il gruppo del Sassolungo scompare nello sfondo in mezzo a una allegra scena di birra, costume tirolese e Markus Söder. Questa rappresentazione di un mondo felice sottolinea le delizie turistiche in queste zone turistiche e l'adesione agli stereotipi. Il Circolo artistico e culturale di Ortisei invita ad approfondire criticamente l'argomento. Contrariamente a quanto promesso nel titolo, le opere esposte mostrano le conseguenze di questo sviluppo.

Circolo Artistico e Culturale Piazza S. Antonio 102, Ortisei, BZ
Fondazione Provincia

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