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Eventi suggeriti

The Mountain Touch
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 28 Lug 2024 al 17 Nov 2024

Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura: la mostra The Mountain Touch, visitabile al MUSE di Trento fino al 17 novembre, presenta 17 artiste/i e le loro opere legate alla montagna e, più in generale, alla natura. Stimoli visivi e di carattere artistico affiancati da approfondimenti scientifici su ricerche attuali che prendono spunto dalla crisi climatica in corso, dalla perdita di biodiversità e dal progressivo degrado degli ambienti naturali per affermare che il nostro benessere è strettamente correlato alla natura e all’ambiente. La mostra sarà occasione anche per una serie di eventi collaterali, “Feel the Mountain Touch. Attività in natura e visita alla mostra”, quattro giornate per toccare con mano i temi della mostra e riconnettersi con la natura seguite dalla visita alla mostra. Domenica 28 luglio, La rivoluzione del tempo profondo Sabato 3 agosto, Officina verde, un cammino tra il benessere vegetale Domenica 11 agosto, Immergersi nella nostra natura. Una sintonia sottile attraverso l’ascolto e un contatto profondo con Sé Sabato 17 agosto, Bagno di Foresta Da un progetto del Museo Nazionale della Montagna di Torino.

MUSE Corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento, TN
AMONG THE INVISIBLE JOINS Opere dalla Collezione Enea Righi
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 28 Set 2024 al 02 Mar 2025

Con il titolo AMONG THE INVISIBLE JOINS, Museion presenta oltre 150 opere di più di 80 artiste e artisti provenienti da una delle più visionarie e significative collezioni private di arte contemporanea internazionale in Italia: la Collezione Enea Righi. Grazie a un rapporto di fiducia duraturo, questa collezione ha plasmato per oltre un decennio la ricerca museale su pratiche artistiche transdisciplinari, poetiche e socio-politiche. La mostra presenta un’ampia gamma di opere d’arte, progetti architettonici e libri d’artista di rinomati artisti e artiste internazionali come Massimo Bartolini, Alighiero Boetti, Anna Boghiguian, Trisha Donnelly, Theaster Gates, Nan Goldin, Marisa Merz, Walid Raad, Sturtevant, Superstudio, Franz Erhard Walther, Lawrence Weiner, Akram Zaatari e molti altri. L’eccezionalità della mostra è sottolineata inoltre dall’occupazione dell’intero edificio e dalla prima esposizione di alcune recenti acquisizioni della Collezione Enea Righi, tra cui opere di Sonia Boyce, Roni Horn e Ser Serpas. Al centro delle opere della Collezione Enea Righi si trova l’essere umano, con le sue verità nascoste ed emozioni, nella sua intimità e relazione con l’altro, nella percezione di sé e la sua percezione dall’esterno. Il titolo AMONG THE INVISIBLE JOINS, letteralmente “tra le giunzioni invisibili”, è preso in prestito da uno scritto di Virginia Woolf, in cui la vita umana si dispiega a testimonianza della sua stessa fluidità, ricca di potenziale e incertezze. I suoi personaggi si muovono delicatamente tra la presenza e l’assenza incombente, alle prese con il ricordo di eventi e conflitti che si rivelano sfuggenti alla piena comprensione. Il titolo allude quindi ai confini che separano ricordo e dimenticanza, all’atto ricorrente di aprire e chiudere porte nel divenire umano. Allo stesso modo, la mostra traccia intime connessioni tra la vita stessa e le storie che raccontiamo, tra ciò che è stato e ciò che rimane fisicamente percepibile. Evidenzia soprattutto la comprensione da parte dei due collezionisti del potere trasformativo dell’arte, fornendo profonde intuizioni sulla fluidità della vita. Le opere selezionate per AMONG THE INVISIBLE JOINS incoraggiano spettatori e spettatrici a riflettere sugli spazi di transizione dell’esistenza contemporanea, dove le tensioni socio-politiche si intrecciano con l’espressione artistica. Nel corso della loro pratica artistica, o talvolta attivista, artiste come Lisetta Carmi, Nan Goldin e Zoe Leonard hanno inteso l’identità come qualcosa di fluido e i corpi come sistemi aperti in costante scambio con l’ambiente circostante. Le opere di Giulia Cenci, Jef Geys, Roman Ondak, Tarik Kiswanson e Bronwyn Katz sono solo alcuni esempi di come porte, cornici e finestre ricorrano come potenti motivi nella mostra, che inquadrano il corpo umano e contemporaneamente segnano transizioni e soglie. Oggetti provenienti dalla vita quotidiana, dall’architettura urbana e dall’arredamento pubblico – come nelle sculture di Alex Ayed o nelle installazioni di Michael E. Smith e Massimo Bartolini – sono ricollocati e reinquadrati dalle e dagli artisti per comporre nuove narrazioni e tessere connessioni inaspettate tra geografie e memorie. Curata dal direttore di Museion Bart van der Heide, Frida Carazzato, Brita Köhler e Leonie Radine, in collaborazione con il collezionista Lorenzo Paini, la mostra presenta un numero significativo di opere della Collezione Enea Righi. Nel corso degli anni, la Collezione non solo ha seguito da vicino l’evoluzione artistica di rinomate posizioni concettuali, ma ha anche abbracciato e sostenuto una giovane generazione di artiste e artisti. Una sua caratteristica distintiva è stata, inoltre, l’affinità con opere d’arte di grandi dimensioni. Il design architettonico, concepito dal collettivo Campomarzio di Trento, stimola visitatrici e visitatori a stabilire una relazione intima con le opere, a intraprendere un viaggio sensoriale sulla soglia tra interno ed esterno, tra il sé e l’altro, tra le esperienze vissute e la loro rappresentazione. La mostra sarà accompagnata da un catalogo, pubblicato dalla Collezione Enea Righi e da Museion e curato da Lorenzo Paini e Bart van der Heide. Lista completa artiste e artisti: Lawrence Abu Hamdan (1985); Alex Ayed (1989); Nairy Baghramian (1971); Noah Barker (1991); Yto Barrada (1971); Robert Barry (1936); Massimo Bartolini (1962); Lothar Baumgarten (1944 – 2018); Neil Beloufa (1985); Riccardo Benassi (1982); Alighiero Boetti (1940 – 1994); Anna Boghiguian (1946); Sonia Boyce (1962); Stanley Brouwn (1935 – 2017); Daniel Buren (1938); Tom Burr (1963); Lisetta Carmi (1924 – 2022); Giulia Cenci (1988); June Crespo (1982); Michael Dean (1977); Berlinde De Bruyckere (1964); Gino De Dominicis (1947 – 1998); Jason Dodge (1969); Trisha Donnelly (1974); Hans-Peter Feldmann (1941 – 2023); Ryan Gander (1976); Dora García (1965); Theaster Gates (1973); Jef Geys (1934 – 2018); Luigi Ghirri (1943 – 1992); Nan Goldin (1953); Adam Gordon (1986); Dan Graham (1942 – 2022); Shilpa Gupta (1976); Hans Haacke (1936); Sidsel Meineche Hansen (1981); Florence Henri (1893 – 1982); Thomas Hirschhorn (1957); Roni Horn (1955); David Horvitz (1982); Dorothy Iannone (1933 – 2022); Yu Ji (1985); Bronwyn Katz (1993); On Kawara (1932 – 2014); Atiéna R. Kilfa (1990); Tarik Kiswanson (1986); Joseph Kosuth (1945); Louise Lawler (1947); Jochen Lempert (1958); Zoe Leonard (1961); Ana Lupaş (1940); Eric N. Mack (1987); Anna Maria Maiolino (1942); Enzo Mari (1932 – 2020); Robert Mapplethorpe (1946 – 1989); Gordon Matta-Clark (1943 – 1978); Ana Mendieta (1948 – 1985); Marisa Merz (1926 – 2019); Giorgio Morandi (1890 – 1964); Deimantas Narkevičius (1964); Shahryar Nashat (1975); Henrik Olesen (1967); Roman Ondak (1966); Philippe Parreno (1964); Walid Raad (1967); Martha Rosler (1943); Tomás Saraceno (1973); Ser Serpas (1995); Michael E. Smith (1977); Ettore Spalletti (1940 – 2019); Cally Spooner (1983); Sturtevant (1924 – 2014); Superstudio (1966 – 1986); Pascale Marthine Tayou (1967); Francisco Tropa (1968); Cy Twombly (1928 – 2011); Francesco Vezzoli (1971); Franz Erhard Walther (1939); Clemens Von Wedemeyer (1974); Lawrence Weiner (1942 – 2021); Dominique White (1993); Akram Zaatari (1966) Curata da Bart van der Heide, Frida Carazzato, Brita Köhler e Leonie Radine, in collaborazione con il collezionista Lorenzo Paini.

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Eventi

LOTHAR DELLAGO - 70 anni di scultura
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024
L'evento si tiene dal 31 Ago 2024 al 02 Nov 2024

Il progetto “Arte nel centro storico” porta le opere di noti artisti nel centro storico di Chiusa ed è in continua crescita, sono ben 29 le vetrine in Città Alta e Bassa che espongono opere d’arte. La mostra è un omaggio allo scultore Lothar Dellago e ai suoi 70 anni di attività artistica. Le sue sculture, permeate dalla musica, raffigurano ballerini che muovono il loro corpo su suoni impercettibili, esprimono una gioia irrefrenabile per la vita, il movimento e il reciproco incontro. I musicisti, invece, che rappresentano personaggi noti del mondo della musica, paiono quasi statici. L’arte nasce dall’immaginazione, ma l’opera di Dellago è soprattutto frutto di riflessione: “Cerco di sintetizzare l’essenziale con pochi tratti.” La sua arte è la sintesi del tratto su superfici lisce e riduce la narrazione all’essenziale: l’essenza della linea.

La stagione del raccolto a Termeno - Come era in passato
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024
L'evento si tiene dal 07 Set 2024 al 20 Ott 2024

In passato nell’agricoltura locale prevalevano la viticoltura e le coltivazioni per l’autosufficienza alimentare (mais, patate, fagioli, piselli, verdura, frutta). Nel periodo interbellico nella Bassa Atesina si passò alla coltivazione intensiva di mele e pere che, a partire dagli anni cinquanta, nel giro di pochi decenni sostituì le coltivazioni per l’autosufficienza alimentare nella pianura. Allora fieno e mais sparirono così come l’impiego di buoi e cavalli per i vecchi carri. Con l’utilizzo di trattori cambiarono anche le modalità di trasporto. La mostra “La stagione del raccolto a Termeno - Come era in passato” nei vicoli e in piazza Municipio di Termeno offre una panoramica su attrezzi e mezzi di trasporto per il raccolto usati dalle generazioni precedenti di Termeno.

GIOVANNI FRANGI  Du côtè de chez Swan
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024
L'evento si tiene dal 13 Set 2024 al 06 Nov 2024

“C’è un po' di Proust nella vita di ciascuno di noi, tra nostalgia del passato e la ricerca di nuove strade” esordisce Giovanni Frangi che, per questa personale, ha ripreso il titolo del romanzo di Marcel Proust “Du côtè de chez Swann”, trasformando il nome proprio del protagonista - Swann in Swan, ovvero il cigno – reale protagonista della mostra. Giovanni Frangi torna ad esporre presso la Galleria Antonella Cattani contemporary art, dopo la mostra Urpflanze del 2017, con un ciclo di opere concepite e create per l’occasione. Sulle tele di tessuto dal colore blu profondo sfilano, come in una sequenza filmica, i cigni dal piumaggio bianco candido, richiamandosi l’un l’altro per poi disegnare insieme una storia dalle variabili infinite. L’attenzione di Frangi va però oltre all’eleganza di questi uccelli acquatici che, da tempo immemore affascinano l’uomo continuando ad essere fonte di ispirazione, per concentrarsi invece sulla natura fluida dei loro movimenti. Catturare il senso del movimento attraverso la pittura può aprire a molteplici visioni ed è proprio in questa direzione che Frangi ha lavorato alla mostra con un occhio agli studi sul movimento del noto fotografo Eadweard Muybridge. Di storica importanza sono i suoi esperimenti (1878), che dimostravano come i segreti del movimento fossero rivelatori della natura e della bellezza di tanti soggetti, animali in particolare. Prima di Frangi, molti gli artisti da Edgar Degas a Francis Bacon che sono stati influenzati dalle teorie di Muybridge fino a correggere in un certo senso il proprio occhio. E’ infine la vita relazionale stessa dell’uomo, basata sul movimento inteso come lo strumento principale per l’interazione con ambiente e gli esseri viventi, ad interessare l’artista milanese. Nella mostra Du côtè de chez Swan ci muoviamo accanto ed assieme alle immagini dei cigni mentre ogni loro movimento si disegna prima nell’acqua per poi, in certi casi, uscire dallo spettro visivo della tela; è’ una narrazione visiva intesa a mettere in movimento altre sensazioni che possiamo scoprire e percepire proprio seguendo il percorso dei cigni. La presentazione in catalogo è firmata da Federico Tiezzi,il regista teatrale con il quale Frangi ha in più occasioni collaborato: nel 2022 ha dipinto i costumi per tre video tratti dalle Vite di Giorgio Vasari. Lo stesso Tiezzi all’inizio della sua carriera registica ha dedicato grande attenzione al movimento dei corpi, tenendo come riferimento le immagini di Eadweard Muybridge. Scrive Tiezzi: “Associo a torto o a ragione Giovanni Frangi al teatro: misura il tempo, nei suoi quadri, come avviene in teatro. E’ un teatro della pittura, il suo. E in questi swans in motion, risento quello stesso fascino insieme analitico e poetico che ho provato di fronte alle cronofotografie di Muybridge. Ma in queste figure dipinte che fermano e inchiodano un processo, l’analisi del pittore è sul linguaggio della percezione della realtà, di come la si possieda, anzi sul come non la si possieda, piuttosto che sulla scientifica rappresentazione di un fatto della natura: in questo étude sul tempo, Giovanni riflette sulla pittura, sul gesto del dipingere il tempo, dipingendo.”

Galleria Antonella Cattani contemporary art Via Catinaccio, 1/a, Bolzano, BZ
Not Vital
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024
L'evento si tiene dal 20 Set 2024 al 22 Dic 2024

Il nuovo spazio artistico bARTh di Ivo Barth a Bressanone ospita attualmente una mostra di opere dell'artista svizzero Not Vital. In mostra, ad esempio, c'è un bastone lungo 3,5 metri e realizzato in acciaio inossidabile lucidato. L'opera si intitola “Walking stick” ed è più di una semplice rappresentazione sovradimensionata di un bastone da passeggio: è un simbolo di viaggii, scoperte e dello stile di vita nomade. La scultura potrebbe riflettere lo stile di vita di Not Vital, fortemente caratterizzato dalla mobilità e dall'esplorazione di paesaggi e culture diverse. Collocando un oggetto semplice come il bastone da passeggio nel contesto dell'arte, Vital mette in discussione il significato degli oggetti quotidiani e il loro potere simbolico nella nostra percezione. Il bastone da passeggio descrive molto bene chi è Not Vital, da dove viene e cosa fa. Anche lui è un nomade che si trova a casa in tutto il mondo e che tuttavia attinge sempre alle sue radici, soprattutto nel suo lavoro. Viene da Sent, in Bassa Engadina, dove ha anche realizzato un imponente parco artistico. Parco artistico perché, come artista, Not Vital sperimenta molto intensamente i confini dell'architettura e a volte li supera. Ha già realizzato edifici in quasi tutti i continenti che dimostrano la sua comprensione della scultura e dell'architettura. Si tratta sempre di opere dai titoli arcaici come “Casa per guardare il tramonto”, “Casa contro il caldo e la tempesta di sabbia”, “NotOna” o “Casa per guardare tre vulcani” e così via. Not Vital ha coniato il termine SCARCH per il suo lavoro tra scultura e architettura e ha anche pubblicato un libro sull'argomento. Tuttavia, si dedica anche alla scultura classica e sempre più spesso alla pittura, con particolare attenzione ai ritratti e agli autoritratti. La mostra non solo presenta le più diverse forme espressive dell'artista, ma è anche quasi un'enciclopedia dei materiali utilizzati da Not Vital. Vediamo sculture in bronzo, acciaio inossidabile, alluminio, marmo, gesso, ecc. Un progetto è di particolare interesse per l'artista: le sculture “Cow Dung” che sono esposte anche in mostra. Si tratta di sterco di vacca di dimensioni originali, fuso in bronzo. È un progetto che Not Vital ha avviato nel 1989 dopo un viaggio in Nepal e da allora parte del ricavato viene inviato ai bambini del Nepal. La mostra è stata curata da Christian Schwienbacher.

barth Innenausbau Via Julius Durst 38, Bressanone, BZ
Donne scienziate
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 08:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 21 Ago 2024 al 31 Dic 2024

Dolomythos-Museum a San Candido presenta: Donne scienziate Molte donne ignorate nel passato, hanno dato un prezioso contributo alla ricerca nelle Dolomiti. La mostra speciale onora questi personaggi spesso dimenticati, così come il contributo scientifico della gente comune delle vallate.

Dolomythos Via P. P. Rainer 11, San Candido, BZ
Succu... cosa?
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 29 Mar 2024 al 15 Nov 2024

Spinose, costolate, pelose, ispessite, sferiche, piatte, colonnari: sono tutti attributi che descrivono le succulente. Queste piante immagazzinatrici d’acqua prosperano in luoghi molto aridi utilizzando sorprendenti strategie di sopravvivenza e sono inoltre estremamente varie e utili. L’esposizione temporanea “Succu... cosa?”, nella cornice dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, illustra l’incredibile diversità e le ingegnose tecniche di sopravvivenza sviluppate dalle succulente. Viene presentata anche un’ampia gamma di piante succulente utili che ci forniscono frutti deliziosi, sostanze curative, fibre resistenti o persino noti liquori. La mostra è completata da oggetti, piante vive, stazioni interattive e visite guidate appositamente concepite.

I Giardini di Castel Trauttmansdorff Via San Valentino 51, Merano, BZ
1° Mostra Internazionale di Scultura a Bressanone
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:00-12:00 | 15:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 20 Apr 2024 al 27 Ott 2024

Scoprite l'affascinante mondo delle sculture alla prima mostra internazionale di scultura a Staudenparadies! Dal 27 aprile al 28 ottobre, 19 rinomati artisti internazionali provenienti da Germania, Austria, Svizzera e Italia presenteranno le loro impressionanti opere. La varietà dei materiali, tra cui legno, metallo, acciaio inossidabile e ferro, promette una mostra unica che attrae tutti i sensi. Immergetevi in un mondo di sculture a grandezza naturale che trasformano il giardino di Staudenparadies in un impressionante parco di sculture. La mostra non serve solo come piattaforma per gli artisti per presentare le loro opere, ma mira anche a mettere in evidenza le differenze e le somiglianze culturali nella scultura. L'obiettivo è anche quello di promuovere la scena artistica regionale, dando agli artisti altoatesini l'opportunità di presentarsi a livello internazionale. L'obiettivo è quello di risvegliare l'interesse di tutti per l'arte e la cultura e di camminare nel mondo con occhi più aperti. Venite a sperimentare la fusione tra natura e arte alla prima mostra internazionale di scultura a Staudenparadies. Insieme creeremo un'atmosfera stimolante che celebra la creatività artistica e rafforza la comunità

Staudenparadies Seidnerhof Via Castellano 119, Bressanone, BZ
Sculpcarden 2024 - Esposizione internazionale di sculture co
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:00-12:00 | 15:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 27 Apr 2024 al 28 Ott 2024

Prima esposizione internazionale di sculture nel Staudenparadies con artisti rinomati Esplora il mondo affascinante delle sculture alla prima esposizione internazionale di sculture nel Staudenparadies! Dal 27 aprile al 28 ottobre, 19 rinomati artisti internazionali provenienti da Germania, Austria, Svizzera e Italia presenteranno le loro opere impressionanti. La varietà dei materiali, tra cui legno, metallo, acciaio inossidabile e ferro, promette una mostra unica che stimola tutti i sensi. Immergiti in un mondo di sculture a grandezza naturale che trasformano il Staudenparadies in un impressionante parco di sculture. L' esposizione non è solo una piattaforma per gli artisti per presentare le loro opere, ma mira anche a evidenziare le differenze e le similitudini culturali nella scultura. Inoltre, si pone l'obiettivo di promuovere la scena artistica locale, offrendo agli artisti dell'Alto Adige l'opportunità di presentarsi a livello internazionale. L'obiettivo è quello di suscitare interesse per l'arte e la cultura in ogni individuo, invitandolo a guardare il mondo con occhi più aperti. Vieni a trovarci e vivi la fusione tra natura e arte alla prima esposizione internazionale di sculture nel Staudenparadies. Insieme creeremo un'atmosfera ispirante che celebra la creatività artistica e rafforza la comunità.

Staudenparadies Via Castellano 119, Bressanone, BZ
Antonello Viola - Il mare dei miei racconti
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:00-12:30 | 15:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 03 Ott 2024 al 16 Nov 2024

L’Isola d’Elba, Tavolara, l’Isola del Giglio, Le Camere, ma anche Favignana e Palmarola: ogni opera su vetro di Antonello Viola è ispirata a un’isola, dando forma nel tempo a un arcipelago immaginario e personale, in cui le caratteristiche fisiche delle singole isole si dissolvono in vaporosi accordi cromatici. Elaborazione di un’esperienza realmente vissuta o evocazione fantastica, l’opera con la sua peculiare architettura, enfatizzata dalla trasparenza del vetro, simula il meccanismo della memoria. Similmente al ricordo, che spesso affiora nella mente non come visione nitida, ma immagine sfumata, frammentaria, impressione impalpabile, così le isole dipinte da Viola catturano su vetro la sostanza cromatica, il riflesso di quell’essenziale unione di cielo, acqua, luce, vapore, sabbia, roccia concretizzata nell’isola — o nell’idea di quell’isola. Proprio come nella memoria, gli elementi del paesaggio sopraggiungono nelle opere di Viola non in una sequenza ordinata, ma si sovrappongono e si compenetrano, sembrano essersi sedimentati essi stessi sui pannelli di vetro nel corso del tempo, nella loro essenza residuale cromatica. Il tempo come misura della pittura. L’immagine dei luoghi è scomposta nei suoi colori e nelle sue forme note, e ricomposta in accostamenti in cui è possibile riconoscervi lo spazio e il tempo degli elementi terracquei, ma solo con la coda dell’occhio, lasciandosi andare alla percezione dei sensi. Ciascun elemento non si cristallizza in una forma conchiusa ma, segno messo in rapporto con gli altri, evoca l’incessante trasformazione della materia che cambia di stato, della roccia che diventa sabbia, il movimento costante del mare, l’acqua che evapora per il sole, che spumeggia per il moto ondoso e per il vento. Le isole sono per eccellenza territori dai confini mutevoli, costantemente ridefiniti dalle maree, vibranti per i riflessi della luce sull’acqua che li circonda.

Galleria Alessandro Casciaro Via Cappuccini, 26/A, Bolzano, BZ
Parchi naturali Alto Adige – I boschi
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:30-12:30 | 14:30 - 18:00
L'evento si tiene dal 08 Feb 2024 al 31 Ott 2024

Grazie all’intricato sviluppo radicale il bosco protegge il suolo dall’erosione, dalle frane e dal disseccamento. Il bosco può inoltre rallentare le slavine. Il suolo forestale può fungere da riserva d’acqua ed esercitare su di essa un effetto di filtrazione. Dobbiamo ai boschi anche una migliore qualità dell’aria, poiché eliminano dall’aria impurità e polveri.

Centro visite Tre Cime Via Dolomiti, 37, Dobbiaco, BZ
Signori del silenzio - I tetraonidi e la coturnice
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:30-12:30 | 14:30 - 18:00
L'evento si tiene dal 08 Feb 2024 al 31 Ott 2024

Nei nostri boschi e in alta montagna vivono cinque specie di galliformi, sono schivi e spesso non si fanno notare. Sono tutte e cinque diverse tra loro e hanno esigenze di habitat un po’ particolari. La mostra ci presenta questi uccelli molto affascinanti anche nel loro comportamento. Foto, testi e oggetti conformi all’originale rendono l’esposizione interessante e appassionante.

Centro visite Tre Cime Via Dolomiti, 37, Dobbiaco, BZ
ARTE A REGOLA D`ARTE
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:30-12:00 | 15:30 - 18:00
L'evento si tiene dal 23 Mar 2024 al 02 Nov 2024

In collaborazione con la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol Questa mostra collettiva di opere realizzate da artisti altoatesini e trentini, fa parte del progetto “LA REGIONE FUORI DAI VETRI” che prevede di far uscire le opere d’arte dal Palazzo della Regione per metterle a disposizione dei Comuni, attraverso momenti espositivi capaci di coniugare le risorse artistiche regionali con quelle dei territori per valorizzarne le unicità. https://www.regione.taa.it/Argomenti/Focus/La-Regione-fuori-dai-vetri Un confronto con artisti contemporanei Le circa 100 opere in mostra, accuratamente selezionate dalla vasta e ricca raccolta della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, verranno affiancate da un’opera realizzata rispettivamente da 5 artiste/i contemporanee/i che si impegnano nella trasformazione del supporto: un gomitolo di lana sarà il mezzo espressivo per la creazione dell’opera. Arte nel centro storico La mostra varcherà i „confini“ del Museo e si estenderà anche “oltre” tanto da diventare una mostra d´arte diffusa nel centro storico di Chiusa. Pregevoli opere d’arte nel periodo stesso della mostra al museo saranno esposte e fruibili anche nelle vetrine di alcuni negozi.

Museo Civico di Chiusa Fraghes 1, Chiusa, BZ
L’ARTE CHE CAMMINA
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 09:30-12:00 | 15:30 - 18:00
L'evento si tiene dal 31 Ago 2024 al 02 Nov 2024

Quando artigianato e arte camminano insieme Tutto ha avuto inizio da un’intuizione, una brillante idea che ha illuminato il periodo buio del Covid. Arnold Delmonego e la figlia Nora, che continua come quinta generazione l'attività di famiglia nel negozio di Chiusa, hanno lanciato ponti. Maestri artigiani entrambi, nel loro laboratorio le scarpe sono ancora fatte a mano, hanno proposto ad artiste/i e a creative/i di dipingere le scarpe da loro stessi create. Una sfida che è stata accolta con grande entusiasmo, nonché uno stimolo a mettersi in gioco, ad andare avanti anche in altre direzioni, partendo dal presupposto di intervenire artisticamente su un supporto alquanto inconsueto, la scarpa appunto, ottenendo risultati davvero sorprendenti. Artigianato e arte camminano insieme in questa mostra, dove le scarpe sono affiancate anche da varie opere degli stessi artisti e artiste.

Museo Civico di Chiusa Fraghes 1, Chiusa, BZ
PAST FOOD - 15.000 anni di alimentazione
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 28 Nov 2023 al 03 Nov 2024

La fame è il miglior cuoco, 15.000 anni fa, così come oggi. Questa mostra temporanea ha lo scopo di curiosare nel menu dei nostri antenati, per analizzare origine, preparazione, conservazione del cibo e utensili utilizzati. Un’attenzione particolare è rivolta alle abitudini alimentari locali e ai reperti archeologici regionali. Accanto agli aspetti storico-culturali, questa sfaccettata esposizione rivela come i nostri progenitori non fossero mai a corto di idee per soddisfare il loro appetito e procurarsi le provviste. Prodotti come carne, pesce, miele, cereali e frutti selvatici erano noti sin dagli albori della civiltà. Altri, come legumi, erbe aromatiche e alcune varietà di cereali - per noi ormai scontati - furono introdotti in Europa dai movimenti migratori che hanno caratterizzato la storia dell’uomo. Le tradizioni alimentari, come la lavorazione del latte o la viticoltura, che oggi conosciamo molto bene, sono state importate dalle regioni mediterranee in epoche diverse. Buon appetito! Siamo lieti d’invitarvi nell’universo culinario della storia alimentare.

Museo Archeologico dell'Alto Adige via Museo, 43, Bolzano, BZ
LUKAS SCHÄFER - THE QUIET
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-16:00 |
L'evento si tiene dal 08 Feb 2024 al 31 Ott 2024

Vento. Nubi, sole, luna. Stelle. Acqua. Vita. Silenzio. Lukas Schäfer è nato nel 1992 ed è cresciuto a San Giorgio di Brunico in Val Pusteria, tra le Dolomiti e le cime della catena principale alpina. I genitori gli hanno fatto conoscere la montagna sin da bambino. Da allora la natura–con i suoi paesaggi, i suoi dettagli e la sua fauna –non ha smesso di affascinarlo. Per alcuni anni ha praticato lo sci freestyle a livello agonistico. Dopo avere abbandonato lo sport a causa di un infortunio, ha scoperto la fotografia naturalistica, divenuta per lui da subito una grande passione e, in seguito, una professione. Attraverso la sua macchina fotografica, Lukas continua a riscoprire le montagne e i suoi abitanti, osservandoli da un punto di vista nuovo. Alcune sue fotografie e alcuni suoi video sono stati premiati nell’ambito di concorsi internazionali. Ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Südtirol, Secrets of Nature”, ricco di fotografie e di storie dell’Alto Adige e delle zone limitrofe.

LUMEN - Museo della fotografia di montagna Via Funivia 10, Brunico, BZ
HAVE YOU EVER HEARD THE SOUND OF FALLING ROCKS?
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Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-16:00 |
L'evento si tiene dal 08 Feb 2024 al 31 Ott 2024

“Have you ever heard the sound of falling rocks?” è un viaggio di sei mesi, intrapreso nel 2022 attraverso le Alpi, in Italia, Francia, Svizzera e Austria. È un’indagine visiva su un fenomeno tanto importante quanto poco conosciuto: la degradazione del permafrost. Nel corso del XX secolo, le temperature sulle Alpi sono aumentate di 2°C, ovvero del doppio rispetto alla media dell’intero pianeta. Inverni più brevi, nevicate ridotte e scioglimento dei ghiacciai sono solo alcuni degli effetti che il riscaldamento globale ha avuto sulle montagne. Esistono però anche una serie di effetti meno visibili, più difficili da percepire, ma che hanno un impatto drammatico sulla salute di uno degli ecosistemi più importanti e più fragili della Terra. Tra questi c’è la degradazione del permafrost, la sezione superficiale della crosta terrestre più vicina e quindi maggiormente colpita da tutti i fenomeni che avvengono nell’atmosfera. La sua degradazione, causata dallo scioglimento dei ghiacci in esso contenuti, determina instabilità dei versanti e alterazioni dell’equilibrio idrogeologico con gravi ripercussioni sul territorio circostante. Il ghiaccio contenuto nelle fessure rocciose agisce come il cemento, tenendo insieme parti della montagna. Tuttavia, con l’aumento della temperatura e con lo scioglimento del terreno freddo e ghiacciato, la stabilità si riduce, portando a un potenziale aumento di frane e crolli, eventi che stanno diventando sempre più comuni in tutte le Alpi. Gli effetti di questi cambiamenti non hanno un impatto solo sull’ambiente ma anche sulle comunità alpine che vivono da secoli in questo delicato ecosistema. Attraverso uno sguardo quasi simbolico e universale su una questione scientifica e di difficile visualizzazione, “Have you ever heard the sound of falling rocks?” è una narrazione complessa ed estesa (anche territorialmente) che impiega un approccio fotografico potente e non scontato. “Have you ever heard the sound of falling rocks?” è stato possibile grazie ad un grant da parte di ISPA Photo Award ed è stato sviluppato in collaborazione con diversi enti ed istituzioni tra cui: ARPA Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte), Università di Bolzano, Fondazione Edmund Mach, Université Savoie Mont Blanc, Provincia di Trento, Museo di Scienze Naturali di Verona, SLF Suisse, Università degli Studi di Milano-Bicocca. In collaborazione con ISPA - Italian Sustainabilty Photo Award. Tomaso Clavarino, nato nel 1986, è un fotografo e regista, laureato in Storia contemporanea. Vive e lavora a Torino. I suoi lavori sono pubblicati regolarmente da importanti riviste e media internazionali. Accanto alle collaborazioni editoriali, sviluppa anche progetti artistici personali,che sono stati esposti e proiettati in gallerie e nell’ambito dei principali festival. Le sue opere sono state presentate in musei e manifestazioni come la Triennale di Milano, il MUFOCO di Cinisello Balsamo e il Museo Blanes di Montevideo (Uruguay).

LUMEN - Museo della fotografia di montagna Via Funivia 10, Brunico, BZ
Abitarsi. Arte contemporanea in Abbazia
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 18 Apr 2024 al 26 Ott 2024

Sette artiste e artisti altoatesini abiteranno con le loro opere d’arte una parte dell’Abbazia di Novacella - la sala „Molino", situata sopra l’osteria -, riprendendo così una lunga tradizione che vede il monastero come luogo di creazione e mecenatismo d’arte. Le artiste e gli artisti creeranno opere nuove, concepite e realizzate specificamente per lo spazio espositivo. L’intento della mostra è quello di analizzare il concetto dell’atelier da un punto di vista formale e concettuale. Con Theresa Bader Ingrid Hora insalata mista studio Arianna Moroder Barbara Tavella Tobias Tavella Paul Thuile

Abbazia Agostiniana di Novacella Via Abbazia, 1, Varna, BZ
Abitarsi. Arte contemporanea in Abbazia
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 18 Apr 2024 al 26 Ott 2024

Sette artiste e artisti altoatesini abiteranno con le loro opere d’arte una parte dell’Abbazia di Novacella - la sala „Molino", situata sopra l’osteria -, riprendendo così una lunga tradizione che vede il monastero come luogo di creazione e mecenatismo d’arte. Le artiste e gli artisti creeranno opere nuove, concepite e realizzate specificamente per lo spazio espositivo. L’intento della mostra è quello di analizzare il concetto dell’atelier da un punto di vista formale e concettuale. Con Theresa Bader Ingrid Hora insalata mista studio Arianna Moroder Barbara Tavella Tobias Tavella Paul Thuile

Abbazia Agostiniana di Novacella Via Abbazia, 1, Varna, BZ
INTRA/EXTRA La migrazione degli artisti 1500–1800
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 18 Mag 2024 al 10 Nov 2024

La regione del Tirolo-Alto Adige-Trentino è sempre stata considerata una regione di transito e di collegamento tra le aree di lingua tedesca e italiana. Non venivano scambiati solo beni commerciali, ma anche culturali. Nel XVI secolo, in un periodo ricco di sconvolgimenti, gli artisti provenienti dai centri della Germania meridionale portarono in Sudtirolo un nuovo linguaggio formale del Rinascimento ed entrarono in contatto con gli artisti italiani del Rinascimento e del Manierismo. Intorno al 1630 si conclude il periodo degli artisti di corte che vengono dall’estero e molti tirolesi si recano a loro volta nei centri artistici europei. La mostra INTRA/EXTRA intende utilizzare le biografie degli artisti per richiamare l’attenzione sul fenomeno della loro migrazione e sulle reciproche influenze culturali che ne derivano. L’attenzione è rivolta soprattutto alle biografie che seguono modelli diversi. L’esposizione mostra ai visitatori le opere di oltre 20 artisti emigrati o provenienti dal Tirolo meridionale. Le loro diverse biografie e formazioni stilistiche portano alla formazione di fenomeni artistici del tutto peculiari. L’abilità artistica rimane legata ai luoghi e alle attività regolamentate dalle corporazioni. La mostra sensibilizza il concetto di “migrazione” e chiarisce che le migrazioni degli artisti sono sempre state viste come un elemento di arricchimento e un concetto educativo quasi necessario. Artisti come Bartlmä Dill Riemenschneider, Hans Reichle, Christoph Helfenrieder, Paul Honegger, Martin Theophil Polak, Orazio Giovanelli, Johann Worath, Stephan Kessler, Matthias Pußjäger, Johann Degler, Giacomo Antonio Delai, Michelangelo Unterberger, Paul Troger, Martin Knoller, Cristoforo Unterberger, Johann Georg Platzer, Johann Ev. Holzer, Joseph Wengenmayr, Matthäus Günther, Carl Henrici e Johann Peter Pichler sono l’emblema di un dinamismo in grado di stimolare risultati significativi, non da ultimo nei cambi di sede temporalmente molto estesi oppure limitati ad una stagione. Foto: Wien Museum

ROBERT PAN. ALCHIMIA DEI COLORI
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-18:30 |
L'evento si tiene dal 01 Giu 2024 al 24 Nov 2024

La mostra speciale, che si compone di due parti, presenta uno spaccato rappresentativo dell'opera di Robert Pan in un'esposizione personale e integra le opere dell'artista nell'esposizione permanente del storico Palazzo Vescovile, facendole dialogare con gli arredi barocchi degli appartamenti imperiali ed episcopali. Questa insolita combinazione apre un dialogo tra le epoche: le composizioni astratte sperimentali di Pan, che si concentrano su forme, colori e strutture, interagiscono con le opere simboliche dei maestri barocchi. La mostra offre quindi non solo l'opportunità di ripercorrere lo sviluppo artistico di Robert Pan, ma invita anche i visitatori a scoprire il contrasto visivamente accattivante tra diverse forme di espressione artistica.

Hofburg di Bressanone Piazza Palazzo Vescovile, 2, Bressanone, BZ
La Linea Insubrica
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 02 Giu 2024 al 13 Ott 2024

Artisti e artiste: Liliana Angulo Cortés, Sammy Baloji, Binta Diaw, Abdessamad El Montassir, Alessandra Ferrini, Ufuoma Essi, Kapwani Kiwanga, Francis Offman, Vashish Soobah, Betty Tchomanga, The School of Mutants A cura di: Lucrezia Cippitelli, Simone Frangi La Linea Insubrica è la mostra d’esordio di The Invention of Europe. A tricontinental narrative (2024-2027), programma curatoriale triennale in cui mostre e programmi pubblici riflettono criticamente sull’idea monolitica d’Europa L'esposizione collettiva raduna un gruppo di artiste e artisti legati al continente africano (con una particolare attenzione a coloro che operano in Italia ed Austria), attorno all’immagine speculativa della “linea Insubrica”, geo-punto che attraversa la città di Merano e cucitura nella superficie terrestre emersa a seguito della collisione tra la placca tettonica europea e quella africana. La narrazione dell’identità e purezza europea è decostruita a partire da una realtà geologica: l’immagine orografica della linea che, visibile attualmente come una cicatrice, materializza la complessità della storia, iniziata, nel caso dell’incontro tra Africa ed Europa, 65 milioni di anni fa.

Merano Arte Portici, 163, Merano, BZ
Andrea Pozza: Memoria e Tempo
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Exhibitions
Mercoledì, 09 Ott 2024 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 08 Giu 2024 al 10 Nov 2024

Memoria e Tempo è il titolo della mostra fotografica che, divisa in due sezioni tra Castel Tirolo e Castel Velturno, inaugura il 7 giugno 2024 nella sede del Museo Provinciale. Andrea Pozza, fotografo bolzanino noto a livello nazionale, dalla variegata carriera, incentra da anni i suoi soggetti all’interno di un file rouge che ha come protagonista la figura della dama mascherata. Alterando sperimentazioni tecniche e fine ricerca estetica, lo rendono fotografo-artista a tutto tondo. In bilico tra il mistero e la realtà di luoghi fisici ridotti a ruderi, crea un sottile confine tra l’indagine di un io enigmatico e arcano – di cui la maschera è l’eterno simbolo, l’immancabile barriera – e un mondo riconoscibile, quello della natura, del genius loci, peraltro non scevro da solitudine inquieta. L’anima femminea, provocatoria, sensuale, impenetrabile, abita, nel contesto dell’esposizione, luoghi noti dell’alto Adige, perlopiù castelli e edifici in rovina, in stato di abbandono. Visioni, sogni, surrealtà, ambiguità ed erotismo di corpi vestiti con abiti spiazzanti e discordanti, creano nello spettatore un effetto di spaesamento, voluto e cercato dall’autore, padroneggiando la luce in dialogo con l’ombra, nella tecnica prevalente del bianco e nero con sfumati accenni di colore. Il soggetto dei castelli, che crea una quinta scenografica, trasforma queste dame mascherate in cortigiane contemporanee, in un’impressione nell’insieme poetica e audace, che ci porta nel mondo della storia, della natura, della memoria, dell’oblio. Paola Bassetti Carlini

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