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Incontri di viaggio
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Sabato, 23 Set 2023
L'evento si tiene dal 01 Giu 2023 al 31 Dic 2023

La storia turistica altoatesina raccontata dai testimoni Per i suoi 20 anni, il Touriseum chiama il pubblico fuori dalle mura di Castel Trauttmansdorff: anziché al museo, il compito di veicolare la storia del turismo regionale sarà affidato a dieci punti informativi localizzati in altrettante località dell’Alto Adige. Ognuna delle stazioni permetterà di incontrare un personaggio del passato che fu testimone dell’evoluzione turistica regionale. I visitatori potranno così conoscere figure di spicco come Theodor Christomannos, personaggi minori come Lidia Arvai, che per 20 anni lavorò come cuoca al Kurhaus di Merano, viaggiatori di passaggio come il giornalista tedesco Otto Julius Bierbaum e la leggenda vivente Emilio Comici, detto l’ “angelo delle Dolomiti”. Le loro storie, affidate a immagini d’epoca e podcast, trasmetteranno ai visitatori il punto di vista e le aspettative per il futuro di chi ha vissuto una pagina della storia turistica altoatesina, e li stimoleranno a guardare al presente con occhi nuovi. A ospitare gli “Incontri di viaggio”, stazioni, fermate degli autobus e altri luoghi di sosta. I dieci ritratti saranno segnalati da una valigia azzurra, emblema del Touriseum. L’iniziativa “Incontri di viaggio” per i 20 anni del Touriseum partirà a giungo e si concluderà a dicembre. Ecco dove saranno localizzate le dieci stazioni degli “Incontri di viaggio”: - Trafoi (vicino Hotel Bella Vista) - Stazione ferroviaria di Spondigna - Stazione ferroviaria di Merano - Stazione ferroviaria di Ponte d'Adige - Stazione ferroviaria di Bolzano - Stazione di valle Cabinovia Alpe di Siusi - Stazione di valle Dantercepies Selva di Val Gardena - Stazione ferroviaria di Colle Isarco - Stazione ferroviaria del Brennero - Stazione ferroviaria di Dobbiaco

We need you! La mancanza di personale nel settore alberghie
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Sabato, 23 Set 2023 09:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 01 Apr 2023 al 04 Nov 2023

Negli ultimi vent’anni, il fabbisogno di personale nel settore ristorativo-alberghiero è raddoppiato: oggi, nell’alta stagione, i bar, alberghi e ristoranti dell’Alto Adige danno lavoro a 40.000 persone. Da dove arrivano cuochi, cameriere e baristi? E come riesce il settore a garantirsi la manodopera necessaria? L’esposizione temporanea 2023 del Touriseum solleva questioni di grande attualità. La mostra „We need you“ doveva aprire il battenti nel 2020. Poi arrivò la pandemia, e l’esposizione dovette essere rimandata. Nel frattempo, l’economia turistica locale ha battuto ogni record degli anni pre-Covid, nonostante la crisi del clima, l’esplosione dei prezzi e la guerra in Ucraina. È un momento più che opportuno, dunque, per una mostra sul turismo altoatesino che tenga conto degli sviluppi più recenti. Evidenziati graficamente, gli aggiornamenti danno un tocco speciale ai contenuti. La prima parte della mostra affronta il perché della penuria di personale. Tra i motivi vi sono la crescita massiccia del turismo e la forte spinta verso i segmenti alti del settore alberghiero, particolarmente affamati di personale. Se in passato a un affittacamere bastava un dipendente per gestire 30 posti letto, oggi un albergo a quattro stelle necessita di un addetto ogni cinque clienti. Altra questione affrontata è la provenienza del personale: quasi la metà arriva da fuori provincia. La mostra fa luce anche su alcuni aspetti negativi del lavoro nell’industria turistica: si lavora nelle ore serali e nei fine settimana, i giorni di riposo scarseggiano, ai lavoratori stagionali spesso non è offerto l’alloggio, e non di rado, nelle strutture a conduzione famigliare, la gestione del personale lascia a desiderare. Non è un caso se molti giovani, concluso l’apprendistato nel turismo, scelgono di cambiare settore. Su questi temi, la mostra confronta passato e presente. Nella seconda parte, un percorso interattivo permetterà ai visitatori di fare un’esperienza lavorativa in prima persona. Si inizierà con un colloquio di lavoro personalizzato grazie a uno speciale software. I visitatori potranno poi rendersi conto della quotidianità lavorativa in varie aziende, come fossero dei veri cuochi, camerieri, custodi o animatori. Forse gli toccheranno orari lavorativi accettabili, una giusta paga e benefit interessanti. O forse no. Nella parte finale della mostra sarà chiesto ai visitatori di ersprimersi su possibili misure di contrasto alla scarsità di manodopera. Promuovere l’arrivo di nuovi lavoratori da fuori provincia? Mettere a lavorare i robot? Porre un limite alla crescita delle presenze nel turismo? Considerato che il Touriseum è visitato ogni anno da 200.000 persone, il risultato del sondaggio, che sarà reso pubblico nel novembre del 2023, potrà senz’altro considerarsi indicativo del clima generale.

Touriseum - Museo provinciale del Turismo Via S. Valentino 51a, Merano, BZ
Visitate Merano! Ein Neustart in Plakaten
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Sabato, 23 Set 2023 09:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 24 Lug 2023 al 14 Nov 2023

Nel 2023 il Touriseum esporrà nel giroscale di Castel Trauttmansdorff alcuni dei manifesti pubblicitari con cui Merano, all’indomani della Grande guerra, tentò il rilancio come destinazione turistica. La città si era dotata di infrastrutture come il campo da golf inaugurato nel 1922 o la nuova funivia di Avelengo per attirare un turismo più giovane, mondano e internazionale. Negli anni Venti, una clientela sportiva prese il posto dei classico villeggiante malaticcio d’anteguerra. Grazie a eventi sportivi di respiro internazionale e una campagna pubblicitaria estesa all’intero territorio nazionale, Merano si fece conoscere al grande pubblico italiano.

Touriseum - Museo provinciale del Turismo Via S. Valentino 51a, Merano, BZ
David Lamelas. I Have to Think About It
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Sabato, 23 Set 2023 09:30-19:30 |
L'evento si tiene dal 07 Mag 2023 al 24 Feb 2024

Dal 7 maggio 2023 al 24 febbraio 2024 la Fondazione Antonio Dalle Nogare presenta I Have to Think About It, la prima mostra retrospettiva in un'istituzione italiana dell’artista argentino David Lamelas (Buenos Aires, 1946). Autore di una delle più affascinanti ricerche artistiche di matrice concettuale emerse alla fine degli anni Sessanta, nella pratica di Lamelas si articolano installazione, scultura, disegno, fotografia, film, video, opere sonore e testuali che raccontano i contesti e le condizioni che definiscono le nostre percezioni e cognizioni. Un’arte fatta, spesso, quasi di nulla. La mostra, a cura di Andrea Viliani con Eva Brioschi, si sviluppa spazialmente su tutti i piani della Fondazione e si estende temporalmente sull'arco di più mesi in cui, assumendo configurazioni diverse e attivando parallelamente anche un confronto con una selezione delle opere della collezione, saranno presentate alcune tra le più importanti opere storiche dell'artista insieme a nuove produzioni e a un programma di eventi dal vivo. La visita alla Fondazione è possibile senza prenotazione il sabato dalle 9.30 alle 19.30. Ogni sabato alle ore 11.00 viene offerta una visita guidata gratuita. Non è necessario prenotarsi. Durata della visita guidata: circa 1 ora. Da martedì a venerdì la Fondazione è visitabile su appuntamento, scrivendo a visit@fondazioneantoniodallenogare.com o chiamando il numero 0471 971 626. Ingresso libero.

Fondazione Antonio Dalle Nogare Via Rafenstein 19, Bolzano, BZ
Antichi Egizi: maestri dell'arte
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-13:00 | 14:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 22 Set 2023 al 10 Dic 2023

Antichi Egizi, Maestri dell’arte sarà il primo appuntamento di un percorso pluriennale sostenuto dall’Assessorato alla Cultura italiana dal titolo Storie dell’arte con i grandi musei: un’iniziativa che intende promuovere una didattica dell’arte pensata per un vasto pubblico e per le scuole. L’evento è particolarmente importante perché vede una collaborazione con il Museo Egizio di Torino che per l’occasione metterà a disposizione una serie di opere inedite provenienti dai depositi. La mostra si svolgerà dal 21 settembre 2023 al 10 dicembre 2023 presso il Centro Trevi/TreviLab di Bozano. Protagonisti dell'esposizione sono 18 reperti, che coprono un arco temporale che va dall’Epoca Predinastica (3600?3200 a.C.) all’Epoca Greco-romana (330 a.C.?642 d.C.), un viaggio attraverso i diversi stili e materiali dei manufatti. Conservati a Torino, nei magazzini del Museo Egizio, molti di questi oggetti vengono esposti per la prima volta. Dai vasi ai bassorilievi, dagli amuleti alle stele, dalla ceramica all'alabastro la mostra indaga l'arte dell'antico Egitto e la sua evoluzione. Faranno da filo conduttore dell’esposizione le maestranze che, con le loro opere, hanno reso la civiltà Egizia celebre in tutto il Mondo. A corredo dei reperti verrà inoltre esposta una riproduzione in vetroresina della celebre statua di Ramesse II, che il padre dell’egittologia moderna, Jean-François Champollion, elevò a modello di bellezza assoluto per l’arte Egizia. Il percorso comprende, infine, alcune postazioni multimediali per approfondire le ultime scoperte scientifiche che gettano nuova luce sulle tecniche di lavorazione di alcuni oggetti appartenenti alla millenaria civiltà faraonica.

TreviLab Via Cappuccini 28, Bolzano, BZ
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Eventi

SCONFINE - Il confine che non c'è
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Sabato, 23 Set 2023
L'evento si tiene dal 26 Ago 2023 al 24 Set 2023

Il progetto di sviluppo di comunità La Regione Fuori dai Vetri, voluto dall’Assessora regionale al Patrimonio Waltraud Deeg, ha segnato un’altra tacca con la Mostra d’Arte SCONFINE. Quest’ultima esposizione parla di due paesi confinanti Tret e St.Felix entrambi in Val di Non ma uno in Trentino e l’altro in Alto Adige. Questa particolarità è stata oggetto già nel 1974 di un’importante ricerca da parte di due studiosi americani John Cole e Eric Wolf conclusasi nella pubblicazione di uno dei testi cardine dell’antropologia sociale e culturale: La frontiera nascosta. Questa Mostra è una rivisitazione e una rilettura delle distanze, delle affinità e delle identità, dei confini più o meno labili, tra Tret e St.Felix, attraverso l’Arte. Una valorizzazione delle peculiarità dei territori raccontata nelle e con le opere d’arte degli artisti locali contemporanei affiancate da una selezione di pezzi del 900 del Patrimonio artistico della Regione Autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol e realizzata in due location: la Casa Sociale di Tret e il Fienile di Senale. Ma non solo. La strategia espositiva di Senale - St. Felix proporrà una sorta di legame espositivo tra il Fienile e il contiguo Santuario della Madonna di Senale centrato sugli ex voto, opere d’arte che trasudano disperazione e gratitudine, conservati con l’attenzione e la cura dovute alle raffigurazioni di piccoli e grandi miracoli, che rappresentano la precarietà del confine tra la vita e la morte. La mostra SCONFINE, organizzata da Marina Eccher, curata da Giuseppe Tasin con Marcello Nebl alla supervisione dell’immagine coordinata e stampa dal Centra Stampa e Duplicazioni della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südirol, resterà aperta fino al 24 settembre.

Casa Sociale Tret, Fondo, TN
SCONFINE - Il confine che non c'è
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Sabato, 23 Set 2023
L'evento si tiene dal 26 Ago 2023 al 24 Set 2023

Il progetto di sviluppo di comunità La Regione Fuori dai Vetri, voluto dall’Assessora regionale al Patrimonio Waltraud Deeg, ha segnato un’altra tacca con la Mostra d’Arte SCONFINE. Quest’ultima esposizione parla di due paesi confinanti Tret e St.Felix entrambi in Val di Non ma uno in Trentino e l’altro in Alto Adige. Questa particolarità è stata oggetto già nel 1974 di un’importante ricerca da parte di due studiosi americani John Cole e Eric Wolf conclusasi nella pubblicazione di uno dei testi cardine dell’antropologia sociale e culturale: La frontiera nascosta. Questa Mostra è una rivisitazione e una rilettura delle distanze, delle affinità e delle identità, dei confini più o meno labili, tra Tret e St.Felix, attraverso l’Arte. Una valorizzazione delle peculiarità dei territori raccontata nelle e con le opere d’arte degli artisti locali contemporanei affiancate da una selezione di pezzi del 900 del Patrimonio artistico della Regione Autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol e realizzata in due location: la Casa Sociale di Tret e il Fienile di Senale. Ma non solo. La strategia espositiva di Senale - St. Felix proporrà una sorta di legame espositivo tra il Fienile e il contiguo Santuario della Madonna di Senale centrato sugli ex voto, opere d’arte che trasudano disperazione e gratitudine, conservati con l’attenzione e la cura dovute alle raffigurazioni di piccoli e grandi miracoli, che rappresentano la precarietà del confine tra la vita e la morte. La mostra SCONFINE, organizzata da Marina Eccher, curata da Giuseppe Tasin con Marcello Nebl alla supervisione dell’immagine coordinata e stampa dal Centra Stampa e Duplicazioni della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südirol, resterà aperta fino al 24 settembre.

La stagione del raccolto a Termeno
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Sabato, 23 Set 2023
L'evento si tiene dal 02 Set 2023 al 15 Ott 2023

Sabato, 3 settembre, inizia la terza edizione della mostra all'aperto "La stagione del raccolto a Termeno - Come era in passato” nei vicoli e sulla piazza del municipio di Termeno. Fino al 15 ottobre, i vecchi carri e gli attrezzi offrono una panoramica della vita quotidiana di raccolta delle generazioni precedenti di Termeno. Per maggiori informazioni sul raccolto in passato visitate il Museo Hoamet di Termeno o partecipate alle gite settimanali in carrozza con Adolf. Un grande ringraziamento va al Comitato di educazione di Termeno, all'Associazione Heimatpflege und Kultur Tramin e all'Associazione Turistica di Termeno.

La stagione del raccolto a Termeno - Come era in passato
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Sabato, 23 Set 2023
L'evento si tiene dal 02 Set 2023 al 15 Ott 2023

In passato nell’agricoltura locale prevalevano la viticoltura e le coltivazioni per l’autosufficienza alimentare (mais, patate, fagioli, piselli, verdura, frutta). Nel periodo interbellico nella Bassa Atesina si passò alla coltivazione intensiva di mele e pere che, a partire dagli anni cinquanta, nel giro di pochi decenni sostituì le coltivazioni per l’autosufficienza alimentare nella pianura. Allora fieno e mais sparirono così come l’impiego di buoi e cavalli per i vecchi carri. Con l’utilizzo di trattori cambiarono anche le modalità di trasporto. La mostra “La stagione del raccolto a Termeno - Come era in passato” nei vicoli e in piazza Municipio di Termeno offre una panoramica su attrezzi e mezzi di trasporto per il raccolto usati dalle generazioni precedenti di Termeno.

Elisabeth Frei - Natura e artificio una crescita sostenibile
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Sabato, 23 Set 2023 09:30-12:00 | 15:30 - 18:00
L'evento si tiene dal 02 Set 2023 al 28 Ott 2023

Introduzione: Dr. Leo Andergassen Natura e artificio una crescita sostenibile Dal 2 settembre, la mostra al Museo Civico di Chiusa presenta le ultime opere dell'artista Elisabeth Frei. La scelta del luogo non è stata casuale, poiché l'insieme Klausen/Säben è considerato una delle prime riproduzioni magistrali di paesaggi nella storia dell'arte. Dürer ha catturato il "piccolo mondo" dell'epoca in tutti i suoi dettagli nello sfondo della sua Fortuna in equilibrio sulla sfera del destino, scegliendolo così come sfondo per il destino umano. Nelle prime sale sono riunite opere arboree di grande formato, mentre nell'ultima sono suddivise le talee di alberi che hanno come centro la "Brennend Liab". Orbene, Elisabeth Frei cattura frammenti di natura. Li trova in espressivi tronchi d'albero che giacciono lì come morti, defogliati, senza vita, spaccati, escavati e danneggiati all'interno da vermi e scarabei di corteccia, rosicchiati oltre ogni riconoscimento. I tronchi ramificati, tuttavia, hanno ancora un residuo di vita. Questo ricciolo di vita riflette gli artefici di questa felicità transitoria: l’uomo succube del pensiero evolutivo. Sono immagini che si presentano in un contesto tranquillo, come se la rivoluzione organizzata dalla natura fosse l'unica cosa certa che ci si possa ancora aspettare. Sullo sfondo del castello Trostburg, l'autostrada è vuota di veicoli, la ferrovia è interrotta, piante spoglie si spingono lottando verso l'alto e scompaiono nel reticolo di una sottostazione elettrica. Ripetutamente troviamo tronchi di betulla, anche piccoli, che si affermano liricamente contro sfondi arborei cornuti. Animale e natura si fondono in un simbolo, l’opera umana provoca il disturbo. Elisabeth Frei ha interpretato l'idea della "Galleria di base del Brennero" nella Valle Isarco come un tubo nel passato. Le sezioni degli alberi mostrano reminiscenze del Tesoro di Loreto, vedute di un'accogliente familiarità e di interni storici, quasi un omaggio al luogo della mostra. Il tubo albero si trasforma in un'arteria stradale, la corteccia riflette il costruito. Ciò che è stato detto da Marcel Brion nella sua opera standard "Jenseits der Wirklichkeit. Phantastische Kunst" (Oltre la realtà. Arte fantastica) del 1962 sulla pittura del fantastico, si applica senza dubbio alle opere di Elisabeth Frei: il fantastico si rifrange qui nella surrealtà della natura. L'orrore e l’illeso, il comune e il bello si trovano uno accanto all'altro; sono immagini di un’alterità di questo mondo, che mette paura, che si spezza solo quando appare la visione di un altro mondo. I manufatti del passato si ergono ambiguamente tra le rovine della natura, il fantastico diventa un monito contro ogni distruzione e follia umana. E allo stesso tempo, una vana pace pittorica regna sulla visione di uno sviluppo che è solo in declino o sospeso. La crescita diventa uno spettro spaventoso senza futuro. Ciò che è cresciuto rimane altrettanto morto e rigido. Solo di tanto in tanto un uccello (alla maniera di Alexander Koester) si alza in volo e cerca il largo. Ma ci si chiede: dove vuole andare? E nel vortice degli anelli annuali ordinati riecco Dürer ancora una volta, con la sua Fortuna che fluttua sicura sulla sua sfera, lasciando la cittadina nella buca di legno erosa sotto di lei. E la sua immagine sovradipinta appare anche, con occhiali scuri come una caricatura, alla radice di un doppio tiglio. Un dettaglio a parte: negli occhiali si riflette l'ingorgo autostradale. Elisabeth Frei non ci offre alcuna consolazione contro ogni distruzione. Nessuna parola invoca la sostenibilità, nessun uccello spaventato grida per il cambiamento climatico. È l'uomo, e lui solo, che si caccia dal paradiso, nel vuoto e nell'ignoto. Lo sguardo si perde in corridoi e grotte che non sono più dissimili dalle prigioni di Piranesi. La Fortuna si è definitivamente trasformata in fato.

Museo Civico di Chiusa Fraghes 1, Chiusa, BZ
CALDERA - All’ombra del supervulcano
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 17 Mar 2023 al 04 Feb 2024

Pronti per fare un viaggio nel passato? 280 milioni di anni fa, un supervulcano dominava il centro della attuale regione Trentino-Alto Adige. I possenti depositi di porfido testimoniano ancora oggi della sua attività, mentre gli altri strati rocciosi intervallati raccontano di periodi di calma, durante i quali si sono insediate piante e animali. Alcuni di loro hanno lasciato tracce profonde. Grazie a fossili, modelli di animali e una simulazione del supervulcano, riporteremo in vita questo mondo perduto.

Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige Via Bottai 1, Bolzano, BZ
Sergio Perdomi (1887-1935). Il fotografo della Venezia Tride
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 07 Giu 2023 al 01 Ott 2023

È ricordato come “il fotografo dei monumenti, delle opere d’arte, delle bellezze naturali, dell’edilizia in genere della regione”. La prima mostra interamente dedicata a Sergio Perdomi, dal 1919 apprezzato collaboratore dell'Ufficio Belle Arti, poi regia Soprintendenza di Trento, dà spazio a un’esperienza sorprendentemente attuale di storytelling per immagini del paesaggio culturale del Trentino-Alto Adige/Südtirol com’era cento anni fa. In programma fino al prossimo 1° ottobre, la monografica “Sergio Perdomi (1887-1935). Il fotografo della Venezia Tridentina”, a cura di Katia Malatesta e Maddalena Ferrari, su progetto espositivo di Roberto Festi, si sviluppa negli spazi del Castello del Buonconsiglio, a pochi passi dai locali che l’autore utilizzò come studio e residenza. Una ricca selezione di 175 fotografie, con oltre 150 stampe originali, rispecchia la poliedrica personalità del fotografo, restituendo le atmosfere – e le contraddizioni – di un quindicennio di interventi e trasformazioni che hanno segnato indelebilmente le città e il territorio regionale. Il percorso testimonia lo stretto sodalizio che unì Perdomi al primo soprintendente trentino, Giuseppe Gerola, acutamente consapevole del ruolo della fotografia nella tutela di un patrimonio devastato dagli eventi bellici e nella documentazione della ricostruzione. Un ampio focus è dedicato al Castello del Buonconsiglio, che il fotografo ebbe il privilegio di frequentare ‘dall’interno’ e raccontare in ogni fase della sua trasformazione da caserma abbandonata a splendida casa dell’arte e della memoria. La prima sezione della mostra raccoglie inoltre una campionatura di immagini di opere e luoghi talora perduti o radicalmente trasformati nel tempo, delle nuove imprese architettoniche e decorative realizzate con il sostegno di Gerola e delle grandi opere promosse dal regime fascista. Spicca, per quantità e qualità, il sistematico reportage dedicato al Palazzo Ducale di Bolzano, moderna reggia eretta per i duchi di Pistoia, con l'intento di rappresentare degnamente la casa regnante nella nuova “Provincia Romana del Brennero”. Con la seconda sezione della mostra lo sguardo si allarga alle forme del paesaggio, dalle “marmitte dei giganti” alle grotte trentine, che Perdomi fece oggetto di pionieristiche spedizioni fotografiche, mentre i servizi su bonifiche e sistemazioni idrogeologiche, dighe, ponti, centrali elettriche, cantieri edili e stradali promossi dal Genio civile attestano l’ampio spettro della sua attività di fotografo delle istituzioni. Grazie a un’attrezzatura funzionale seppure ancora ingombrante, l’autore introdusse in Trentino una nuova, dinamica forma di fotogiornalismo, firmando con regolarità la cronaca di eventi, cerimonie e visite ufficiali, assieme alle esperienze di inquadramento sociale e fascistizzazione del tempo libero. Al vivace spaccato della vita sociale e dell’economia del territorio si aggiungono l’esercizio personale e intimo della ritrattistica e le ampie campagne fotografiche realizzate per l'Opera nazionale di assistenza all'Italia redenta (ONAIR), che dischiudono importanti finestre sulla condizione femminile e sulle politiche nataliste e educative promosse dal regime. La mostra, ideata e organizzata dall’Archivio fotografico storico provinciale dell’Unità di missione strategica soprintendenza per i beni e le attività culturali in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali, si alimenta della generosa collaborazione del Mart, della Fondazione Museo storico del Trentino e della Soprintendenza provinciale ai beni culturali di Bolzano, uniti per un’ideale ricomposizione dei diversi ‘giacimenti’ fotografici in cui è confluita l’eredità di Sergio Perdomi. Sul filo di una messe di documenti finora inediti, il catalogo dell’iniziativa si arricchisce infine di un contributo trasmesso dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura, che consente di inquadrare l'opera di Perdomi nel contesto nazionale della storia della fotografia di documentazione storico-artistica.

Castello del Buonconsiglio Via Bernardo Clesio 5, Trento, TN
Devozione e potere. L’altare di Castel Tirolo
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 01 Lug 2023 al 19 Nov 2023

La mostra “Devozione e potere. L’altare di Castel Tirolo” riguarda l’oggetto più importante dell’inventario del castello: l’altare a portelle che gli Asburgo donarono alla cappella intorno al 1370 come signum politico. Il destino dell’altare, all’inizio del XIX secolo, non fu dei migliori per la cappella; esso infatti fu portato a Innsbruck, dov’è tuttora esposto al Ferdinandeum. Negli ultimi anni è stato interessato da importanti lavori di ricerca e di restauro. In occasione della mostra le portelle dipinte torneranno a Castel Tirolo, certamente un motivo per festeggiare! I contenuti tematici illustrano l’altare in tutte le sue particolarità, ne spiegano le basi storiche e presentano i risultati delle analisi dei materiali.

Anton Christian - Marea d'Ombra
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-18:30 |
L'evento si tiene dal 11 Lug 2023 al 15 Ott 2023

Anton Christian rifiuta una certa distanza o disinvoltura moderna e contemporanea. Per Anton Christian, l'artista assume una funzione di mediazione e traduzione tra il mondo e gli spettatori dei suoi dipinti. Forse può essere descritto come una sorta di medium. Per lui la vita, anzi l'intera vita con tutti i suoi possibili alti e bassi, è ancora il contenuto della sua arte. Racconta questa vita con tutti i mezzi a sua disposizione. È un cronista compassionevole del mondo piccolo (individuale) e di quello grande, che si compenetrano in modo inscindibile, soprattutto nel caso di guerre e disgrazie collettive.

Hofburg di Bressanone Piazza Palazzo Vescovile 2, Bressanone, BZ
MOSTRA TEMPORANEA / ESTER VONPLON BLAZING WHITE
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-16:00 |
L'evento si tiene dal 04 Ago 2023 al 31 Ott 2023

Con il titolo Blazing White, l’artista svizzera Ester Vonplon presenta al LUMEN due dei suoi principali gruppi di opere in cui esplora il tema della neve e del ghiaccio attraverso l’uso della fotografia analogica. Le sue esplorazioni e le sue osservazioni fotografiche dei paesaggi ammantati di bianco sono nate sia nell’area alpina che nell’Artide. Lo sguardo dell’artista è guidato da un nostalgico desiderio di fissare l’effimero, il fugace e la fragilità della natura. Nonostante l’enorme forza poetica e l’elevata astrazione delle sue immagini, la dimensione politica delle aree minacciate dal cambiamento climatico è sempre insita nelle opere. Nei suoi lavori, l’artista riesce a unire l’urgenza al senso di malinconia. Le sue opere, la cui installazione spaziale è in armonioso dialogo audiovisivo con la musica composta appositamente da Stephan Eicher, generano un’atmosfera densa, coinvolgente, meditativa. Con Blazing White, Ester Vonplon rende brillanti alcuni aspetti della neve del ghiaccio. Curatrice: Verena Kaspar-Eisert Ester Vonplon (* 1980) vive e lavora a Castrisch, nel Canton Grigioni, in Svizzera. 2004-2008 studi di fotografia presso la Schiffbauerdamm a Berlino, 2011-2013 Master of Fine Arts presso la Scuola superiore d’Arte di Zurigo. Dal 2009 Ester Vonplon espone i suoi lavori in patria e all’estero nell’ambito di mostre sia personali che collettive. Nel 2017 è stata insignita del premio Manor Kunstpreis e del premio artistico del Club Alpino svizzero. Oltre alla profonda relazione con l’area alpina, le ricerche fotografiche hanno condotto Ester Vonplon in Europa Orientale, Russia, America del Nord e Artide.

LUMEN - Museo della fotografia di montagna Via Funivia 10, Brunico, BZ
Margherita Moscardini - And Remember That Holes Can Move
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-13:00 |
L'evento si tiene dal 13 Set 2023 al 04 Nov 2023

A cura di Zasha Colah e Francesca Verga Gruppo di lavoro: Margherita Moscardini (artista) con Prof.ssa Stacy Douglas (artista; teorico del diritto; Prof.ssa di legge e studi legali alla Carleton University in Ottawa, Canada), Prof.ssa Isabel Feichtner (Profes- soressa di Diritto Pubblico e Diritto Internazionale alla the University of Würzburg, Germania), Prof. Lawrence Liang (Dean, Scuola di Legge, Governo e Cittadinanza, Ambedkar University Delhi, India), Prof. Oliver Marchart (Professore di Teoria politica presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Vienna, Austria), Prof. Francesco Palermo (Direttore dell’Istituto per il federalismo comparato, Eurac Research, Bolzano, Italia), Prof.ssa Nora Sternfeld (educatrice e curatrice d’arte; professoressa presso l’HFBK di Amburgo, Germania; co-direttrice del Master in Teoria e Pratica dell’Esposizione presso l’Università di Arti Applicate di Vienna, Austria), e Dott.ssa Alexandra Tomaselli (Ricercatrice Senior all’Institute for Minority Rights di Eurac Research, Bolzano, Italia). Per la mostra And Remember that Holes Can Move, l’artista Margherita Moscardini realizza una tappa ulteriore del suo viaggio iniziato nel 2015 nel campo di Za’atari, il piu? grande campo di rifugiati siriani che, se fosse considerato citta?, con una popolazione di 80.000 abitanti sarebbe per estensione la quarta citta? della Giordania. Creare dei buchi e spazi (mobili) che eccedano le sovranita? territoriali, significa costituire dei precedenti di “inviolabilita?” che da una parte materializzano la condizione di chi e? senza Stato e dall’altra disobbediscono al triplice principio su cui lo Stato Nazione si fonda, interpretando la consapevolezza che colui che e? senza Stato non puo? piu? essere un’eccezione, ma il paradigma di una nuova coscienza storica attorno a cui cucire un’idea di cittadinanza finalmente svincolata dall’appartenenza territoriale e dal legame di sangue, capace di suggerire strumenti alternativi agli Stati nazionali che si armano per difendere i propri confini. Ad Ar/Ge Kunst, Margherita Moscardini porta avanti ulteriormente il progetto The Fountains of Za’atari attraverso le voci di un gruppo di ricerca composto da ricercatori locali, storici dell’arte e giuristi internazionali, che hanno lavorato con l’obiettivo di delineare in che modo una scultura pubblica possa godere di una speciale giurisdizione che la definisca come un territorio che non puo? essere soggetto ad alcuna sovranita?. Le fontane, non autorizzate e illegali perche? costruite in cemento dentro un campo per rifugiati che per definizione e? una citta? temporanea, sono trasformate (dalla Comunita? di Lavoro) in strutture prodotto di illegalita? e sovra-legalita? chiamate a generare, essenzialmente, dei buchi neri nel corpo nazionale. La mostra si apre all'interno del Festival Transart, che inaugura la sua ventitreesima edizione il 13 settembre alle ore 21.00 al Transart Oasie (Dantestr. 32 via Dante). Si ringraziano: Italian Council (DGCC), Gian Marco Casini Gallery, Anna and Francesco Tampieri, Luca Roberti, Diego Zuelli, Transart Festival, Bolzano Art Weeks, Hotel Laurin, Eurac Research, Bolzanism Museum, Vetroricerca Studios, Archive Books, Libera Università di Bolzano.

ar/ge Kunst Via Museo 29, Bolzano, BZ
AND REMEMBER THAT HOLES CAN MOVE
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Exhibitions
Sabato, 23 Set 2023 10:00-13:00 |
L'evento si tiene dal 13 Set 2023 al 04 Nov 2023

A CURA DI ZASHA COLAH E FRANCESCA VERGA IT—Arbeitsgemeinschaft (Collettività di lavoro): Margherita Moscardini (artista) con Stacy Douglas (artista; teorico del diritto; Prof.ssa di legge e studi legali alla Carleton University in Ottawa, Canada), Isabel Feichtner (Professoressa di Diritto Pubblico e Diritto Internazionale alla the University of Würzburg, Germania), Lawrence Liang (Dean, Scuola di Legge, Governo e Cittadinanza, Ambedkar University Delhi, India), Francesco Palermo (Direttore dell’Istituto per il federalismo comparato, Eurac Research, Bolzano, Italia), Nora Sternfeld (educatrice e curatrice d’arte; professoressa presso l’HFBK di Amburgo, Germania; co- director of the Master in Teoria e Pratica dell’Esposizione presso l’Università di Arti Applicate di Vienna, Austria), Alexandra Tomaselli (Ricercatrice senior all’Istituto sui diritti delle minoranze di Eurac Research, Bolzano, Italia). Per la mostra And Remember that Holes Can Move, l’artista Margherita Moscardini realizza una tappa ulteriore del suo viaggio iniziato nel 2015 nel campo di Za’atari, il più grande campo di rifugiati siriani che, se fosse considerato città, con una popolazione di 80.000 abitanti sarebbe per estensione la quarta città della Giordania. Creare dei buchi e spazi (mobili) che eccedano le sovranità territoriali, significa costituire dei precedenti di “inviolabilità” che da una parte materializzano la condizione di chi è senza Stato e dall’altra disobbediscono al triplice principio su cui lo Stato Nazione si fonda, interpretando la consapevolezza che colui che è senza Stato non può più essere un’eccezione, ma il paradigma di una nuova coscienza storica attorno a cui cucire un’idea di cittadinanza finalmente svincolata dall’appartenenza territoriale e dal legame di sangue, capace di suggerire strumenti alternativi agli Stati nazionali che si armano per difendere i propri confini. Ad Ar/Ge Kunst, Margherita Moscardini porta avanti ulteriormente il progetto The Fountains of Za’atari attraverso le voci di un gruppo di ricerca composto da ricercatori locali, storici dell’arte e giuristi internazionali, che hanno lavorato con l’obiettivo di delineare in che modo una scultura pubblica possa godere di una speciale giurisdizione che la definisca come un territorio che non può essere soggetto ad alcuna sovranità. Le fontane, non autorizzate e illegali perché costruite in cemento dentro un campo per rifugiati che per definizione è una città temporanea, sono trasformate (dalla Comunità di Lavoro) in strutture prodotto di illegalità e sovra-legalità chiamate a generare, essenzialmente, dei buchi neri nel corpo nazionale. Margherita Moscardini è un’artista, nata in Italia, che indaga le relazioni tra i processi di trasformazione di ordine naturale, urbano e sociale di specifiche geografie. La sua pratica attraversa diversi ambiti tra cui l’architettura, la città e la cittadinanza, cercando di genera re sculture intese come oggetti e spazi giuridicamente estranei alla sovranità territoriale. Privilegia progetti a lungo termine che sviluppa attraverso mezzi differenti tra cui interventi in larga scala e scritti. Si ringrazia: Italian Council (DGCC) 2023, Eurac Research, Visualite—T. Sorvillo e L. Guadagnini, Vetroricerca Studios, Armin Ladinser, Lisa Mazza, Nicolò Degiorgis, Archive Books, Anna and Francesco Tampieri, Luca Roberti, Gian Marco Casini Gallery, Bolzano Art Weeks e Hotel Laurin, Bolzanism Museum, Transart Festival, Libera Università di Bolzano, Diego Zuelli Con il gentile sostegno di: Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Cultura Regione Autonoma del Trentino - Alto Adige Città di Bolzano, Ripartizione Cultura Fondazione Cassa di Risparmio

Bolzano Via Museo 29, Bolzano, BZ
Santiago Reyes Villaveces - Guaca
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Exhibitions
Sabato, 23 Set 2023 10:00-12:30 |
L'evento si tiene dal 14 Set 2023 al 14 Ott 2023

La galleria Alessandro Casciaro è lieta di presentare la nuova mostra personale dell’artista colombiano Santiago Reyes Villaveces, Guaca. Santiago Reyes Villaveces (*1986, Colombia) si basa sull’idea di muoversi al confine tra tesoro e sfruttamento, tessendone un racconto poetico che va oltre le forme tradizionali del sapere. Il termine “guaca” – tesoro, luogo sacro o deposito della memoria collettiva – proviene dalle culture indigene dell’America precolombiana, in particolare dalla regione delle Ande. L’attrattiva delle guacas stimolava le spedizioni coloniali, scatenando una sete implacabile di ricchezza e potere che riecheggia tuttora nel desiderio perdurante di ricchezza. Le guacas, misteriose e potenti, detengono la capacità di rendere ricchi o di coprire d’infamia. Sono nascoste, sotterrate, ben conservate e si manifestano in modo misterioso. Mentre la crisi climatica si sta acutizzando e sta diventando evidente che il nostro modello economico non può essere sostenibile, lo sguardo dell’umanità si alza verso il cielo. Le aspirazioni coloniali vengono proiettate nell’universo, alla ricerca di una nuova guaca nel cosmo che promette ricchezza ad alcuni attori, oltre alla possibilità di diventare una specie multi-planetaria. L’essenza delle guacas va però oltre la ricchezza materiale. Esse rappresentano il conferimento di senso spirituale, l’eredità culturale e il legame indissolubile tra l’uomo e i regni naturali e sovrannaturali. Sono i custodi della memoria collettiva nonché dell’identità culturale e conservano le tradizioni, i miti e i racconti degli antenati, trasmessi da generazione a generazione. Inoltre, le guacas sono collegate con la tutela dell’ambiente, in quanto le comunità indigene spesso considerano i paesaggi naturali quali montagne, fiumi o foreste come spazi sacri e protetti. Queste aree garantiscono l’equilibrio ecologico e il benessere sia degli esseri umani che non umani, dando la precedenza alla salvaguardia del mondo naturale. Guaca è un confronto con il potere, i ricordi e le finzioni, un impressionante sguardo retrospettivo sull’interazione tra passato e presente, tra la realtà terrena e quella celeste, tra il mondo materiale e quello spirituale. Con il suo lavoro Santiago Reyes Villaveces ci invita a confrontarci in maniera critica con i sistemi di potere che determinano il nostro mondo e di riflettere sull’eredità duratura delle guacas come simbolo di resistenza, di sopravvivenza culturale e di tutela ambientale.

Galleria Alessandro Casciaro via Cappuccini 26a, Bolzano, BZ
Paolo Buzzi - The place to be
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Exhibitions
Sabato, 23 Set 2023 10:00-12:00 |
L'evento si tiene dal 15 Set 2023 al 25 Ott 2023

Si intitola The place to be la mostra concepita dall'artista Paolo Buzzi come una unica installazione che coinvolge e trasforma gli spazi della Galleria Antonella Cattani contemporary art in un giardino. Il potere di attrazione e di seduzione, proprio della natura, che rivela la visione di un mondo plasmabile si materializza con la presenza di grandiosi vasi in terracotta dai quali germoglia una natura che prima si fà fiore e poi si disperde sulle tele, allestite a parete, in un apparente infinito. Nella sua pratica, l'artista ferrarese (1965), insegue un approccio alla realtà del tutto sinestetico che tende ad esaltare l'aspetto ieratico dell'elemento naturale fino a trasformarlo in una icona. I vasi, denominati Totem sono parte dell’installazione, vivono di vita propria e concorrono al tempo stesso a disegnare un universo di forme che dialogano, alternando i toni dei bianchi più luminosi degli smalti e della pittura, ai toni bruniti della terracotta. Sono elementi questi, nati dalla consapevolezza di una relazione costante in cui domina un tempo circolare in cui ogni cambiamento della natura stessa lascia un segno. Anche i materiali organici, collezionati dall'artista con l'attenzione di un botanico, seguono un processo di trasformazione che prevede l'impiego di resine e smalti fino alla creazione di una infiorescenza ibrida. La forgiatura dei vasi in terracotta rimanda ad una pratica antica mentre il vaso si impone come espressione di una forma sempre unica e diversa che accoglie i segni di una pittura materica. Una natura dal dinamismo vibrante sale, per così dire, fino alle pareti dello spazio espositivo, sulle tele che mostrano un sottile e personale grafismo della pittura che si fà segno, riflesso, linea astratta e cangiante, metamorfosi e specchio dello stesso processo del divenire in natura.

Galleria Antonella Cattani contemporary art Via Catinaccio 1/a, Bolzano, BZ
ADOLF VALLAZZA. UN SECOLO D’ARTE
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Exhibitions
Sabato, 23 Set 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 22 Set 2023 al 30 Mar 2024

Adolf Vallazza (Ortisei, 1924) è il protagonista di questa mostra antologica. Essa, infatti, è riservata ad una selezione delle opere più significative del lungo percorso artistico dell’artista. La mostra intende mettere in luce la poliedricità e l’originalità di Adolf Vallazza, ripercorrendo le tappe essenziali e decisive che lo hanno reso uno degli artisti più apprezzati nel panorama artistico contemporaneo italiano. In mostra è possibile ammirare opere che sono state realizzate nell’arco di tempo compreso tra il 1970 e il 2014. Un lasso di tempo importante che dà modo allo spettatore di osservare come l’arte dell’artista gardenese si sia evoluta nel tempo. Curata da Sara Alberti

Museo Eccel Kreuzer Via Argentieri 10, Bolzano, BZ
ADOLF VALLAZZA. UN SECOLO D’ARTE
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Sabato, 23 Set 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 22 Set 2023 al 30 Mar 2024

Adolf Vallazza (Ortisei, 1924) è il protagonista di questa mostra antologica. Essa, infatti, è riservata ad una selezione delle opere più significative del lungo percorso artistico dell’artista. La mostra intende mettere in luce la poliedricità e l’originalità di Adolf Vallazza, ripercorrendo le tappe essenziali e decisive che lo hanno reso uno degli artisti più apprezzati nel panorama artistico contemporaneo italiano. In mostra è possibile ammirare opere che sono state realizzate nell’arco di tempo compreso tra il 1970 e il 2014. Un lasso di tempo importante che dà modo allo spettatore di osservare come l’arte dell’artista gardenese si sia evoluta nel tempo. Curata da Sara Alberti

Museo Eccel Kreuzer Via Argentieri 10, Bolzano, BZ
Vedute di castelli - Scorici e motivi del Burgraviato
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Exhibitions
Sabato, 23 Set 2023 10:30-17:00 |
L'evento si tiene dal 04 Apr 2023 al 29 Ott 2023

Fortezze fortificate e allo stesso tempo dimore di numerose persone, i castelli sono diventati un motivo artistico solo all'inizio del XIX secolo. Inseriti in imponenti paesaggi naturali, simboleggiavano una trasfigurazione romantica del Medioevo durante il dominio napoleonico. Con circa 144 edifici, il Burgraviato ha una delle più alte densità di castelli d'Europa. Numerose vedute in mostra mostrano il significato e l'architettura delle possenti fortezze, non da ultimo attraverso le opere quasi documentarie della disegnatrice di castelli Johanna Isser Großrubatscher. Tariffe d’ingresso: Adulti 6,00 € / Ridotto 5,00 €

Palais Mamming Museum Piazza Duomo, 6, Merano, BZ
Manuel Pellegrini: toast, birra e senso della vita
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Sabato, 23 Set 2023 10:30-17:00 |
L'evento si tiene dal 11 Lug 2023 al 08 Ott 2023

Dall’11 luglio al 08 ottobre 2023 ??????? ??? - lo spazio espositivo al terzo piano di Palais Mamming Museum - ospita la mostra “Toast, birra e senso della vita”, a cura di Hannes Egger, che presenterà le opere del designer e artista meranese Manuel Pellegrini Cresciuto a Merano e residente ora ad Amsterdam, l’artista ed experience designer Manuel Pellegrini ricerca nelle sue opere le piccole gioie della vita cogliendo nella quotidianità il bello dell’insolito e dell’inaspettato e mettendo in discussione la “normalità”. Dopo gli anni di formazione alla Design Academy di Eindhoven e le mostre tenute a Tokio, Berlino, Milano e Amsterdam, Pellegrini presenta ora tre opere nella sua prima personale allestita in un contesto museale, lo spazio Mamming Now al terzo piano di Palais Mamming Museum. L’esposizione sarà inaugurata martedì 11 luglio 2023 alle ore 19.30 con una “Toast Performance”.

Palais Mamming Museum Piazza Duomo 6, Merano, BZ
Maria Stockner | Conatus - il corpo invisibile
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Exhibitions
Sabato, 23 Set 2023 11:00-16:00 |
L'evento si tiene dal 16 Set 2023 al 28 Ott 2023

Nel contesto del formato espositivo Xtra - uno spazio in azione, l'artista brissinese Maria Stockner interagisce con gli spazi espositivi del Museo della Farmacia di Bressanone. Ispirata dalla varietà ordinata degli oggetti esposti e dalla storia transgenerazionale della casa, con Conatus - il corpo invisibile apre un discorso attorno ai temi del corpo umano e ai misteri della guarigione, del recupero e della salute.

Museo della Farmacia di Bressanone Via Ponte Aquila 4, Bressanone, BZ
Fondazione Provincia

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