L’organista che costruisce strumenti musicali
Intervista al poliedrico Fabio Rigali, grande appassionato di Bach
Fabio Rigali è un musicista poliedrico, organista e costruttore di strumenti musicali, che vive e lavora a Gargazzone. Lo abbiamo incontrato ed intervistato dopo aver visitato il suo laboratorio.
Raccontaci del tuo primo incontro con la musica e col tuo strumento, l’organo...
Ho conosciuto la musica non in famiglia bensì a scuola, grazie ai percorsi musicali dedicati alle tastiere, organizzati dall‘ Istituto Musicale Vivaldi per la scuola primaria di Sinigo. Il pianoforte e il sintetizzatore mi sembravano carini, ma quando ci accompagnarono alla chiesa di Santa Maria Assunta a Merano per presentarci l’organo, ne rimasi totalmente folgorato e da quel momento decisi che avrei fatto il musicista. Avevo nove anni. Successivamente ho frequentato i cinque anni canonici di pianoforte previsti prima di accedere allo studio dell’organo. Quindi mi sono iscritto al Conservatorio di Bolzano, dove mi sono diplomato col professor Michele Podavini, e nel frattempo mi sono laureato in Filosofia presso l’Università di Bologna.
In seguito ti sei perfezionato come organista?
Ho iniziato a perfezionarmi in organo molto presto, frequentando diverse master classes, già da quando avevo quattordici anni. Mi affascinavano già da allora gli strumenti antichi. Uno dei primi cd che comprai, e che mi piacque moltissimo, riguardava gli strumenti storici del Sudtirolo che fu prodotto nel 1992. In questo album erano presenti esecuzioni di Claudio Astronio, che in seguito divenne mio maestro. Iniziai a seguire i suoi corsi organizzati dall’Accademia di Musica Antica di Bolzano sull’organo di Ora.
Quali generi musicali preferisci e chi è il tuo compositore preferito?
Ascolto tutti i generi musicali fino al 1750, anno della morte di J. S. Bach. Il mio compositore preferito è proprio Bach, l’ultimo grande autore di musica sacra. In seguito ci fu un declino progressivo nell’ambito della musica sacra, ad eccezione di F. Mendelssohn Bartholdy, che seppe recuperare molte cose del passato rielaborandole in una nuova veste ed utilizzare l’organo in maniera nuova ed efficace.
Attualmente cosa stai facendo in qualità di organista?
Da dodici anni sono organista titolare presso la chiesa luterana di Merano. Io sono cattolico praticante, ma devo ammettere che nell’ambito luterano c’è una maggiore attenzione verso la musica. Si potrebbe dire che in ambito luterano la musica è la liturgia. Ho svolto attività concertistica suonando l’organo, ma anche il clavicembalo e il clavicordo. Negli ultimi tempi ho ridotto questa attività perché ho dato più spazio al mio lavoro di costruttore di strumenti musicali storici.
Come sei arrivato a costruire degli strumenti musicali antichi?
È una cosa che mi viene dall’ambiente familiare, da parte di mio nonno e di mio padre. In casa, quando non c’era una cosa, bisognava costruirsela. Già a dieci anni mi sono costruito una canna d’organo. Per me era più logico costruire uno strumento che suonarlo. Ho continuato poi a costruire strumenti per hobby continuando a fare il musicista. Poi, prima di fare il grande passo, ovvero di diventare lavoratore autonomo professionista, ho aspettato un po’ perché, dati i tempi in cui viviamo, è stata una grande sfida. Come artigiano mi sono perfezionato prima in Svezia poi negli Stati Uniti. Dopo l’esperienza americana ho deciso di iniziare con questa attività professionale perché gli strumenti che costruivo mi piacevano e mi soddisfacevano. Sono molto contento di aver fatto questa scelta. Ho molti clienti, particolarmente al di fuori dei confini nazionali.
Quali strumenti costruisci?
Clavicembali e clavicordi. Alcuni clavicordi con l’aggiunta di una pedaliera mi vengono richiesti da organisti che non possiedono l’organo, vogliono studiare a casa comodamente senza arrecare troppo disturbo ai vicini.
Qualche considerazione finale?
Ritengo assurdo che i costruttori di strumenti musicali non siano musicisti. Almeno dovrebbero saper suonare lo strumento che costruiscono, altrimenti le loro opere si riducono a bei soprammobili con pessime qualità musicali. Se ci pensi anche i meccanici o i carrozzieri sono appassionati di automobili, ne hanno di molto belle e, naturalmente, sanno guidare bene!
Per informazioni: www.fabiusgargazonensis.com
[Gregorio Bardini]