“Ogni danza crea la propria forma”
Giulia Manica, venticinque anni di attività come ballerina e insegnante
Per Giulia la danza è stato un incontro casuale, ma sicuramente amore a prima vista: da 25 anni la danzatrice altoatesina non ha mai smesso di ballare.
Dove inizia la tua carriera nel mondo della danza?
Ho iniziato “giocando in casa”. Sono nata e cresciuta nel piccolo paese di Bronzolo, e la danza mi ha trovata non lontana da casa mia. Mi sono avvicinata a questo mondo grazie alla società dilettantistica “È danza” di Elisa Darù, proprio a Laives. Da quel momento in poi, il ballo mi ha accompagnato in ogni fase della mia vita e mi ha portato a viaggiare tanto e a studiare con numerosi maestri di fama internazionale. Tra i progetti che ho più a cuore c’è sicuramente la fondazione della compagnia In.Da.Co. (Indipendent Dance Company), nel 2016, e la partecipazione al rinomato festival altoatesino della danza, “Alpsmove”. Dal 2014 ho iniziato ad avvicinarmi all’insegnamento: è una grande missione per me poter spiegare ai più giovani che seguire una passione come la danza può dare grandi soddisfazioni e allontanare da situazioni complicate.
Come definiresti il tuo stile di danza?
Amo la danza contemporanea, ma sono fermamente convinta che la danza, se fatta bene, sia bella tutta. Il contemporaneo sale sul podio perché mi rende libera, nel movimento, nell’improvvisazione e nella ricerca continua. Riprendendo le parole di un insegnante che stimo molto, Dario Lupinacci, in questo stile è dominante l’abbandono delle tradizionali esigenze di forma e l’introduzione del principio secondo cui ogni danza crea la propria forma. A questo proposito, ci tengo a sottolineare quanto la danza sia funzionale tanto per il corpo, quanto per il cuore e lo spirito. Sembra banale, ma è un chiarissimo mezzo di espressione. E in una società che si basa sempre più sull’apparire, connettersi con la propria essenza e mostrarla agli altri, può essere un bellissimo esempio di condivisione.
Ci puoi spiegare di più del progetto “Interface”?
È un progetto a cui tengo molto, perché porta sul palco una tematica tanto delicata, quanto vicina a me. Abbiamo deciso di partire da esperienze personali, per rappresentare attraverso l’arte visiva e il movimento quelle che sono le trasformazioni del corpo in tutte le fasi della vita. Nel concreto, per “Interspace” ho ballato indossando elementi di ceramica realizzati dall’artista Samira Mosca, con cui ho collaborato alla realizzazione della performance. Il progetto è stato possibile grazie al suo inserimento nel filone di ELLA-Women on stage, il festival bolzanino dedicato al mondo dell’arte femminile. Un messaggio molto importante che si cela dietro a questa iniziativa è trasmettere la consapevolezza, per quanto possibile, che il corpo e la mente sono collegati. Grazie alla danza, e all’arte in generale, è possibile elaborare le difficolta della vita.
Uno spettacolo che hai a cuore?
Sicuramente “Synco”, un progetto nato con In.Da.Co. Si tratta di una performance basata sull’unione di cinque personalità diverse, provenienti da percorsi differenti, che scelgono di salire sul palco con lo scopo di esprimere la voglia di ballare senza filtri e intermediari. Più personalità e più caratteri in una sola performance: che si incontrano e si scontrano sul palco. È stato uno dei primi progetti che ho sentito particolarmente vicino a me. L’idea si ispira al sistema dell’enneagramma, in cui ogni numero è associato a una specifica personalità. Io ad esempio ero la perfezionista. Più personaggi che si scontrano e si misurano quindi, come in una partita a scacchi senza fazioni: è un percorso di arricchimento, nel quale le diversità dell’uno e dell’altro si incontrano, e, al termine del percorso, nessuno esce più uguale a prima.
[Francesca Tigliani]
CHI È GIULIA MANICA
Nata nel 1993, Giulia Manica si avvicina alla danza all’età di sei anni grazie alla SSD “È danza” di Elisa Darù, dove tuttora studia e insegna danza contemporanea. Partecipa a numerosi workshop e stages in tutta Italia con insegnanti di prestigio quai Steve La Chance, Kledi Kadiu, Fabrizio Prolli, Thomas Signorelli, Gianluca Lanzillotta, Dario Lupinacci, Simone Nolasco, Macia Del Prete e molti altri.
Nel 2014 si avvicina all’insegnamento assistendo Elisa Darù nei corsi di danza moderna. Nel 2022 partecipa al corso di formazione AICS “Propedeutica alle danze accademiche” con Elena Viti e Antonella Lazzaretti e nel 2024 al Corso di formazione per insegnanti di danza contemporanea con Stefania Pigato.
Per il curriculum completo: https://www.edanza.it/portfolio/giulia-manica-danza-contemporanea