Suono e colore per raggiungere la propria armonia
CESFOR propone due formazioni triennali in musico- e arteterapia
Fondata a Bolzano nel 1986, l'agenzia di educazione permanente CESFOR ha da sempre a cuore il tema della formazione, proponendo corsi, seminari e progetti educativi in ambito culturale e musicale. Tra questi rientrano due percorsi triennali in discipline sempre più emergenti: arteterapia (con il contributo della Ripartizione Cultura italiana della Provincia) e musicoterapia.
“Le due formazioni triennali - spiega Luca Moresco, direttore di CESFOR - formano figure specializzate nella relazione di aiuto in ambito sociale, educativo e sanitario tramite l’utilizzo dei linguaggi creativi. Il corso di musicoterapia è attivo dal 2000 con 11 edizioni e circa 150 musicoterapeuti diplomati totali, provenienti dalla provincia di Bolzano e da altre regioni italiane. Il triennale di arteterapia, realizzato in partnership con Artea – Arteterapeuti associati, è stato inaugurato nel 2007 e quella in partenza a breve è l’ottava edizione”.
Attraverso l'esplorazione sonora e l'interazione musicale, la musicoterapia offre un prezioso sostegno nel trattamento di disturbi emotivi, fisici e relazionali. Ad introdurci a questo mondo è Roberto Ghiozzi, coordinatore didattico del corso di musicoterapia: “La musica è la regina dei mediatori e, come affermano i neurofisiologi, ascoltando musica vengono attivati tutti i canali sensoriali. Ciò fa intuire le potenzialità terapeutiche della musicoterapia, disciplina applicabile ad ogni tipo di problematica che può sorgere nell’arco della vita".
Le sedute di musicoterapia coinvolgono attraverso il suono la globalità della persona: dal corpo, passando per la psiche, fino allo spirito. “Lo stato di non salute indica una disarmonia interiore psicofisica. Il musicoterapeuta tenderà a rendere armonico il mondo interiore del suo paziente attuando l’ascolto empatico. Nel caso invece della Musicoterapia Umanistico Trasformativa - ideata dallo stesso Ghiozzi - utilizzerà prevalentemente l’improvvisazione clinica per trasformare positivamente eventuali disagi psichici e facilitare un percorso di riabilitazione”.
Nell'interazione tra musicoterapeuta e paziente emerge l'essenza stessa di questa disciplina, in grado di adattarsi a una vasta gamma di contesti e sfide personali. “La musicoterapia può risultare utile in ogni ambito di disagio ed il professionista, a seconda dei casi, potrà intervenire da solo o in equipe con altre figure professionali. Esistono varie tecniche utilizzabili in diversi ambiti e tipologie di pazienti, ma non esiste una definita correlazione tra strumento musicale e patologia specifica. In musicoterapia occorre tenere sempre presente la soggettività individuale e rispettare eventuali non corrispondenze alla timbrica di un determinato strumento, o spesso, nei casi psichiatrici, anche alla forma di uno strumento”.
Dalla pittura alla scultura, passando per il collage e la fotografia. Sono diverse le arti visive che possono essere utilizzate in arteterapia, disciplina volta a favorire il benessere emotivo della persona attraverso l'arte. A parlarcene è Achille De Gregorio, presidente di Artea e direttore del corso di arteterapia: “L’arteterapia condivide con altri trattamenti rivolti alla salute e al benessere delle persone la cura del contesto relazionale, l’attenzione ai processi comunicativi e la promozione di un’esperienza significativa per la qualità delle relazioni nei contesti di vita. È una disciplina situata, e che interviene, nella complessità del campo sociale, che produce le sue forme di crisi e di cura, e dove appare sempre più emergente la necessità di cura del legame sociale”.
In arteterapia al centro del processo creativo non vi è la matrice psicologica, bensì quella artistica, come linguaggio per comprendere il mondo interiore e relazionale del paziente. È il Modello Polisegnico ideato dallo stesso De Gregorio: “L’obiettivo è ottenere dall’utente un protocollo di immagini che ci consenta l’indagine conoscitiva, la gestione delle funzioni comunicative e la valutazione degli interventi. Ogni cambiamento del potenziale creativo si ripercuote sulla sfera cognitiva, comportamentale e corporea: la pratica dell’arte in Atelier secondo il Modello Polisegnico può essere d’aiuto nelle difficoltà psico-sociali, per facilitare le modulazioni dello stato affettivo negli utenti più coartati, per contenere e dare regole ai comportamenti più esuberanti”.
Con il cambiamento di malattie e disagi sociali, la figura dell'arteterapeuta sarà sempre più centrale. “L’Arteterapeuta lavora con bambini, adolescenti, anziani e malati terminali. A questo bacino d'utenza si stanno aggiungendo settori specifici, quali detenzione, dipendenze, disturbi alimentari, prevenzione del disagio minorile, nuove povertà e violenza di genere. Bisogna essere rigorosi nel metodo seguito in questi casi, altrimenti si rischia improvvisazione o interpretazione psicologica dei manufatti artistici”.
Informazioni dettagliate sull'attività di CESFOR e sui due corsi disponibili ai seguenti link: www.musicoterapiaitalia.it · www.arteterapia.it · www.cesfor.bz.it.
[Fabian Daum]
Scripta Manent è una rubrica sostenuta dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2024 presenta progetti ed iniziative che coniugano cultura e benessere.
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