Banda Mascagni, un’istituzione dal 1945
Intervista a Paola Previdi, presidente dell’unica banda di lingua italiana
Il Corpo Musicale “M. Mascagni” di Bolzano è l’unica banda musicale di lingua italiana dell’Alto Adige.
Abbiamo intervistato Paola Previdi, che oltre a suonare il clarinetto basso è presidente della formazione musicale bolzanina.
Quando nasce la Banda Mascagni e qual era l’intento dei sui fondatori?
La Banda Mascagni nasce nel 1945 come “Banda del Lavoratore”. Uno dei soci fondatori fu Mario Mascagni, a cui la banda è dedicata, cugino del celeberrimo autore de “La cavalleria rusticana” che fondò anche il locale Conservatorio di musica. Compose vari brani per la banda, tra i quali “Am Ritten”, arrangiato dal nostro attuale direttore. L’intento era quello di unire, in un’epoca difficile come quella del dopoguerra, i lavoratori italiani e tedeschi tramite la musica. Questo corpo musicale divenne un’istituzione importante per la città, soprattutto per la sua rilevanza sociale: ci fu un periodo in cui si arrivò persino a contare un centinaio di membri con un coro annesso. In realtà coinvolse in maniera pressoché totale solo la cittadinanza di lingua italiana di Bolzano. Numerosi membri erano lavoratori meridionali che avevano già avuto esperienze nelle bande dei loro paesi di origine.
Che tipo di repertorio eseguiva all’epoca?
Marce, brani sinfonici e pezzi d’opera.
Siete l’unica banda musicale di lingua italiana dell’Alto Adige?
Sì. Quando fu fondata la nostra banda, le tre Musikkapellen bolzanine di lingua tedesca c’erano già: la Burgerkapelle Gries ha cent’anni, poi ci sono la Stadtkapelle e la Zwölfmalgreien. La banda di Laives, con il proprio “Tracht” tirolese, appartiene alla Federazione delle Bande Sudtirolesi.
Chi è il vostro direttore attuale e quanti membri siete?
Il nostro direttore attuale è Ivan Marini, in carica da circa dieci anni. Il corpo musicale annovera circa 20-25 elementi.
Qual è al momento il vostro organico strumentale?
Abbiamo due flauti, un clarinetto, un clarinetto basso, tre trombe, due sassofoni baritoni, tre sassofoni tenori, quattro sassofoni contralti, un sassofono soprano e poi flicorno tenore, basso elettrico, batteria e percussioni.
Che generi musicali suonate?
Marce moderne, musica originale per banda (ad esempio di autori come Filippo Ledda). Con il vecchio direttore, Marco Sommadossi, il nostro repertorio è passato dal genere sinfonico e operistico tradizionale a quello di autori moderni che compongono musiche originali per banda. Con Sommadossi abbiamo partecipato al Concorso internazionale “Il flicorno d’oro” di Riva del Garda. Inoltre suoniamo arrangiamenti di musica leggera, colonne sonore di film come quelle di Morricone, swing, jazz. Abbiamo quasi abbandonato il repertorio tradizionale, anche perché il nostro attuale organico strumentale non ci consente di eseguirlo. Con Ivan Marini, che collabora a progetti di rimusicazione di vecchi film muti, abbiamo recentemente eseguito brani di Giacomo Puccini durante la proiezione di un documentario muto in bianco e nero riguardante la vita del celebre compositore lucchese a Torre del Lago. Ivan Marini, che è anche arrangiatore, ha adattato anche brani del repertorio classico, come il Valzer di Shostakovich.
Quante volte provate a settimana?
Le nostre prove si tengono una volta a settimana, il mercoledì sera.
In quali contesti suonate?
Il nostro scopo è diffondere la musica in ambito cittadino. Iniziamo l’attività suonando in occasione della Festa dei Fiori in piazza Walther. Suoniamo soprattutto nelle piazze durante cerimonie civili, commemorazioni e simili. Abbiamo poi degli appuntamenti fissi come i cinque concerti per la Bolzano Estate, sempre nelle piazze, nel mese di giugno e un concerto di fine stagione ai primi di dicembre al Teatro Cristallo, assieme ad un ospite o ad un coro. Abbiamo fatto qualche esperienza di marcia, ma solo in poche occasioni. A volte abbiamo suonato anche in contesti religiosi, come per prime comunioni o il Corpus Domini nella chiesa di Cristo Re. Altre collaborazioni interessanti sono state quelle con l’arte circense con un’associazione di Laives e con Greta Marcolongo in un concerto dedicato alla chanson française, oltre a quello dedicato a Fabrizio De André con Alessandro Magri e Monika Callegaro.
Qual è la vostra formazione musicale?
Molti di noi si sono formati presso la Scuola di Musica Vivaldi, soprattutto i sassofonisti. Negli anni ’90 l’organico della banda era in sofferenza. Noi studiavamo al Vivaldi con Steven Lloyd e buona parte del gruppo, grazie a questo direttore, transitò nella Mascagni, rimpolpando notevolmente l’organico. La stessa cosa speriamo che possa accadere adesso, perché siamo decisamente sotto organico. Speriamo che dalla “Vivaldi”, con la quale abbiamo da quest’anno una convenzione, possano transitare allievi, soprattutto giovani, verso la nostra banda. Infatti è stata creata da poco un’orchestra di fiati all’interno della Scuola che organizza anche un corso estivo dedicato alla formazione giovanile. Abbiamo già fissato per il 9 giugno un concerto assieme alla banda del Vivaldi nel Parco delle Semirurali a Bolzano, dal titolo “Banderemo”, nella speranza di un futuro giovane per la musica bandistica!
Per contatti e adesioni:
[Gregorio Bardini]
PROSSIMI CONCERTI DEL CORPO MUSICALE “M. MASCAGNI” A BOLZANO
6 giugno Parco Mignone ore 20:30
8 giugno Piazza N. Firmian ore 19:30
9 giugno Parco Semirurali ore 18:00
14 settembre Piazzetta A. Pichler ore 20:30
15 settembre Piazza Matteotti ore 18:00
28 settembre Piazza della Mostra ore 20:00