Alla scoperta degli Etruschi artisti e artigiani
Al Centro Trevi-TreviLab una mostra sull’affascinante civiltà precristiana
Non è una mostra generica sugli Etruschi, bensì un viaggio nel cuore di una civiltà antica incentrato su un aspetto specifico, quello della produzione artistica e artigianale.
Stiamo parlando della mostra inaugurata lo scorso 24 ottobre al Centro Trevi-TreviLab di Bolzano, dedicata all’affascinante civiltà etrusca, famosa per la sua arte e la sua cultura. Promossa dalla Ripartizione Cultura italiana della Provincia di Bolzano in collaborazione con l’ETRU (il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma che custodisce la più importante raccolta di opere etrusche al mondo), la mostra è curata da Valentina Belfiore e Maria Paola Guidobaldi.
“Le manifestazioni dell’artigianato artistico – spiegano le curatrici del museo romano – rappresentano il miglior approccio per accostarsi alla conoscenza e allo studio degli Etruschi, che furono interlocutori privilegiati per i Fenici, i Greci e i Romani, fra le popolazioni del Mediterraneo antico. Attraverso le produzioni etrusche si può infatti provare a comprenderne i modelli, le fonti di ispirazione, l’immaginario, il modo di rapportarsi con la natura e il sacro, o gli influssi esercitati sulle altre culture”.
La mostra è articolata in otto sezioni. Il percorso inizia dalle opere più strettamente collegate al rito funerario, per il quale l’artigianato etrusco, fin dalle sue origini, si distinse per originalità ed elevata qualità. I vasi biconici, caratteristici contenitori in impasto utilizzati per conservare le ceneri dei defunti, ne sono un esempio. Questi vasi, diffusi in gran parte dell’Italia centrale e settentrionale, pur nella loro semplicità, presentavano decorazioni spesso articolate e simboliche.
Il percorso prosegue con le produzioni artigianali tipicamente etrusche, fra cui i buccheri, una particolare ceramica di colore nero e con la superficie lucida, prodotta attraverso un sistema di cottura che prevedeva l’assenza di ossigeno. La maestria etrusca rese gli oggetti in bucchero, nati come imitazione del più pregiato bronzo, particolarmente ricercati.
La successiva sezione è rivolta ai nomi di artisti e artigiani etruschi che, come i loro “colleghi” greci, firmano le proprie creazioni. In una società in cui il nome è tutto, ceramisti, architetti, bronzisti, coroplasti (artigiani della terracotta) non solo creano e personalizzano opere per una clientela d’élite, ma intendono anche sottolineare il nome del titolare della produzione.
È il caso di Velthur Ancinies, noto da una firma graffita su un frammento che ha permesso di attribuire alla sua bottega l’intera produzione del gruppo etrusco-corinzio dei Rosoni. Accanto alle opere firmate figurano anche esempi della caratteristica produzione di vasellame in bronzo e di ulteriori suppellettili funzionali al simposio e alla cura del corpo. Gli Etruschi utilizzavano una vasta gamma di oggetti bronzei, tra cui il thymiaterion, un bruciaprofumi che, oltre a essere utilizzato negli ambienti in cui si svolgeva il simposio, aveva un ruolo importante anche nei rituali religiosi.
Un altro oggetto di grande rilevanza era lo specchio, pratico accessorio femminile attestato anche in sepolture maschili. Caratteristica degli specchi etruschi è il retro ornato con scene mitologiche legate alla bellezza e alla toeletta. La lavorazione del bronzo, in cui gli Etruschi seppero primeggiare, era applicata anche alla forgiatura e cesellatura delle armi, come si comprende da un raffinato esemplare di elmo etrusco-italico, che poteva essere anche esibito come bottino di guerra.
Se la grande varietà e la raffinatezza dell’artigianato etrusco sono testimoniate per lo più dal rito funerario, non bisogna dimenticare l’eccellenza raggiunta dagli Etruschi nella sfera del sacro. A questo tema è dedicata l’ultima sezione della mostra ove si possono ammirare testimonianze di dediche, alcune delle quali di straordinario valore, come le lamine di Pyrgi. Non mancano bronzetti votivi, offerte, strumenti per il culto e per l’esercizio di pratiche divinatorie. I reperti selezionati per questa originale esposizione sono accompagnati da apparati illustrativi che consentono di contestualizzare le singole opere e di seguire l’evoluzione di una civiltà che ha segnato la storia italiana ed europea e che come poche, duemila anni dopo, è ancora in grado di affascinare il pubblico.
ETRUSCHI. Artisti e artigiani
Bolzano, Centro Trevi-TreviLab
24 ottobre 2024 – 2 febbraio 2025
Orari: dal lunedì al sabato, ore 10-13 e 14.30-18.30.
Laboratori di didattica esperienziale - Sabato 18 e sabato 25 gennaio 2025, dalle 11.15 alle 12.30, saranno proposti due laboratori tenuti da Fanni Vattai e Alessia Perseghin: “Ci vuole fegato!” (9-12 anni) e “Cin cin: il rituale del vino” (6-8 anni). In entrambe le occasioni i bambini potranno divertirsi realizzando creazioni in argilla. Ingresso gratuito con prenotazione tramite la piattaforma Eventbrite (TreviLab).
Visite guidate - Anche quest’anno i visitatori potranno prendere parte ad alcune visite guidate con ciceroni d’eccezione: le studentesse e gli studenti del liceo classico e linguistico “G. Carducci” e del liceo delle scienze umane “G. Pascoli” di Bolzano.
Dal 2 al 21 dicembre le visite saranno condotte dagli studenti del “Pascoli”, presenti in mostra dalle 10 alle 13.30 e il mercoledì anche di pomeriggio fino alle 17.30.
Dal 13 al 31 gennaio a guidare saranno invece gli studenti del “Carducci” con orario 10-13 e 15-18.
Le visite guidate sono a ingresso libero e non è necessaria la prenotazione.
Scripta Manent è una rubrica sostenuta dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2024 presenta progetti ed iniziative che coniugano cultura e benessere. Tutti gli articoli, con un respiro anche nazionale ed europeo, sono reperibili online: https://medium.com/scriptamanent