CULTURE

L’anima poliedrica di Marco Facchin
Compositore, musicista, organizzatore di festival e docente alla “Vivaldi”

07 Lanima poliedrica

Marco Facchin è una figura poliedrica di musicista, impegnato nelle più disparate esperienze: è stato organista nella chiesa di Muri Gries a Bolzano, concertista di clavicembalo e organo, collaboratore dei Frei.wild ma anche di band come gli Skanners, organizzatore del Festival di musica antica “Antiqua”, cabarettista nonché docente alla “Vivaldi”.

Lo abbiamo incontrato e intervistato nella sua aula della Scuola di musica “Vivaldi”.

Qual è stata la tua formazione musicale? Ascoltavi musica fin da piccolo?
Quando ero bambino c’era molto più fermento musicale rispetto ai tempi odierni. Mia madre ci teneva molto all’educazione musicale mia e di mio fratello, per cui spinse molto in quella direzione. Ero un grande appassionato dei Pooh. Un insegnante di religione una volta mi presentò l’organo: ne rimasi incantato e decisi di suonare questo strumento. Cominciai a studiare privatamente con Claudio Astronio, proseguendo gli studi al Conservatorio di Bolzano e poi a Verona fino al diploma. Suonavo sia musica classica sia pop. Mi piacevano i Toto, i Supertramp, i Police.

I tuoi maestri in campo concertistico?
Dopo il diploma mi sono perfezionato con musicisti di fama internazionale, soprattutto nell’ambito della musica antica: Luigi Ferdinando Tagliavini, Michael Raduluscu, Wolfgang Zerer. La musica antica è sempre stata ed è il mio pallino, diciamo fino a Bach. Dopo Bach per me si riparte da… Duke Ellington! In realtà esiste della bella musica per organo dell’800 e del ‘900, pensiamo a Cesar Frank e a Oliver Messiaen. Il problema è che qui da noi non esistono organi sufficientemente grandi e adatti ad interpretare quel tipo di musica.

E i tuoi compositori preferiti?
Direi Bach, Froberger, Frescobaldi, la musica del ‘600 in generale e Mendelssohn.

Tra i gruppi di musica leggera?
I Toto in primis, poi Police, Sting, Peter Gabriel e gli Elbow. Mi piace anche il jazz, in particolare Bill Evans. Al liceo però mi piacevano i gruppi metal: Iron maiden, Saxon, Halloween, i primi Metallica. Sono da molti anni amico degli Skanners, gruppo bolzanino di fama internazionale che al quarantesimo anniversario della loro fondazione mi ha chiamato a suonare in concerto. Suoneremo prossimamente ancora insieme, ma in versione acustica.

E con i Frei.wild?
Li conosco dal 2009. Da allora abbiamo sempre collaborato, ho partecipato a quasi tutti i loro dischi, in a due album acustici usciti nel 2013 e nel 2019 che ho arrangiato per tastiere, archi e chitarre acustiche. La mia collaborazione è proseguita anche nei loro album più tradizionalmente rock con alcuni interventi. Successivamente ho partecipato ai loro tour. Di questa esperienza ricordo in particolare il concerto di Berlino davanti a ventimila persone e quello allo stadio di Dresda davanti a trentamila! Per un musicista classico una sensazione un po’ particolare… Per loro volontà anch’io risulto nominato come vincitore di tre dischi di platino e cinque dischi d’oro.

E la tua singolare esperienza di cabarettista?
Con Thomas Hochkofler, attore di prosa e cabarettista molto noto in provincia, collaboro da anni in duo, inizialmente solo come musicista. Ho alle spalle una formazione ed esperienza nel campo dell’improvvisazione teatrale, per cui la cosa mi risulta naturale. Con Thomas abbiamo fatto un tour con tre spettacoli differenti che abbiamo portato in tutto l’Alto Adige davanti a migliaia di persone con numerose repliche, e ne abbiamo in preparazione un altro per la prossima estate a Lana. A Lana abbiamo prodotto anche un audiovisivo e un’operetta, dal titolo “Im weissen Rössl”.

Oltre all’organo suoni anche il clavicembalo…
Essendo amante di Bach non potevo rinunciare al clavicembalo. Ho iniziato gli studi in Olanda dopo un anno trascorso a Boston per studiare organo e quindi mi sono diplomato a Bologna. Negli anni ho portato avanti a livello concertistico sia l’organo che il clavicembalo.

Suoni e componi e arrangi musica per te e per altri, giusto?
Esatto. Ho uno studio di registrazione dove registro, arrangio e produco autonomamente.

Il tuo impegno nell’ambito della musica antica non si limita al concertismo, ma si espande anche nel campo della diffusione della stessa. Raccontaci…
In effetti dal 1992 assieme a Claudio Astronio organizzo il Festival di Musica Antica di Bolzano che porta il nome di “Antiqua”.

La tua esperienza in ambito liturgico?
Come organista sono cresciuto nella chiesa di Muri Gries, dove ho suonato alla messa celebrata dai benedettini per lunghi anni. Inoltre sono stato organista a Terlano per diciotto anni e negli Stati Uniti ho suonato in due chiese.

Prossimi progetti?
Sto lavorando al progetto, stavolta come pianista, di un trio con mio fratello Matteo Facchin alla fisarmonica e Fiorenzo Zeni al sassofono, con brani nostri, di Chick Corea, Astor Piazzolla e Galliano. Inizieremo quest’estate con un concerto in Val Venosta.

[Gregorio Bardini]

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