CULTURE

Arte e benessere nel cuore della Sanità
“Felici Felci” colora il reparto psichiatrico dell’ospedale di Bolzano

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Unire arte, cultura e salute per trasformare gli spazi di cura in luoghi accoglienti e rassicuranti. Questa è lo scopo di “Arte & benessere - Umanizzazione degli spazi: la sala d’aspetto del reparto psichiatrico di Bolzano”, progetto pilota condotto dall’Associazione culturale lasecondaluna e Chiron – Formazione e ricerca, con il sostegno provinciale della Ripartizione cultura italiana e di Fondazione Sparkasse. Il 13 giugno verrà inaugurata la mostra “Felici Felci” di Monica Smaniotto e Nadia Tamanini.

Il progetto si basa sul concetto di welfare culturale, una nuova prospettiva di benessere e cura dell’individuo e della società promossa attraverso la dimensione culturale. Da questo presupposto nasce la collaborazione tra Chiron - ente bolzanino che si occupa da 30 anni di ricerca sociale, sviluppo organizzativo e formazione, con progetti in ambito socio-sanitario - e lasecondaluna, associazione culturale di Laives che promuove l’arte sul territorio. Obiettivo comune è valorizzare il binomio arte-sanità. A beneficiarne fin da subito è il corridoio del reparto di psichiatria dell’ospedale di Bolzano.

“Siamo partiti dalla psichiatria per il suo valore simbolico - spiega Lorena La Rocca di Chiron, ideatrice del progetto assieme a Cornelia Dell’Eva. L’eco della pandemia, il crescente disagio mentale di giovani e adolescenti, le condizioni di ansia e stress a cui il personale sanitario è soggetto ci hanno portato a considerare tale reparto come il giusto punto di inizio per attivare l’attenzione sul benessere di chi cura e di chi è curato, attraverso l’arte”.
I linguaggi dell’arte, infatti, hanno il potere di influenzare emozioni e sensazioni delle persone in base al contesto.
Fondamentale in tal senso è umanizzare lo spazio: “Significa modificare un ambiente per orientare la sua estetica verso i bisogni delle persone che lo abitano.
Non è solo abbellire. Richiede un percorso specifico.
Si dà ascolto e voce a coloro che vivono quello spazio, rendendoli parte del percorso stesso”, dice La Rocca.
Nello specifico, Chiron e lasecondaluna hanno realizzato varie interviste al personale del reparto.

“Dal primario alla segretaria amministrativa - racconta Samira Mosca de lasecondaluna, curatrice e direttrice artistica del progetto - tutti hanno manifestato pensieri, esigenze e desideri, fornendo preziose indicazioni per orientare il progetto verso risultati significativi ed efficaci. Le interviste hanno integrato i criteri di valutazione nel bando di selezione, dove si domandava di creare un’opera d’arte visiva in grado di ridurre l’ansia di chi è in attesa o di passaggio lungo il corridoio del reparto”.
Una sfida che ha permesso a molti artisti di sviluppare sensibilità e consapevolezza sul ruolo dell’arte.
“È stata organizzata una giornata formativa con Museion - continua Mosca - dove gli artisti hanno potuto approfondire le dinamiche e le potenzialità dell’intervento artistico nei contesti sanitari. L’interesse riguardo le tematiche di salute mentale è in forte crescita e questo progetto è la prova che si può dare fiducia al mezzo artistico e culturale oltre a quello scientifico. Perché anche cultura e arte possono essere medicina”.

A sposare questa visione sono le artiste Monica Smaniotto e Nadia Tamanini, vincitrici del bando con l’opera Felici Felci: una narrazione visuale di immagini e testo in dialogo tra loro, sviluppata attraverso una serie di pannelli in tela ricamati e stampati con la tecnica della cianotipia.
“Questa tecnica - commenta Smaniotto - è stata un invito a connettersi con luce e natura, divenendo per noi stesse un processo terapeutico. Nel testo poetico si legge: ‘io resto impresso - beeindruckt’. Una frase correlata all’imprimere con la luce, ogni cianotipia infatti conserva dentro di sé almeno 10 minuti di sole. Grazie al tempo di esposizione le immagini prendono vita, immagazzinando calore che continuerà a permanere nel futuro. La profondità del blu che si ottiene dona calma, rallenta il battito cardiaco e riduce lo stress, favorendo quiete, armonia e introspezione”.
Aggiunge Tamanini: “La felce ha proprietà di purificazione sia dell’aria e dell’ambiente che ci circonda, sia di un ambiente più intimo, come corpo e mente. Attraverso questo simbolico elemento naturale, abbiamo voluto imprimere una calibrata energia: non è sovraeccitazione disordinata ma neppure indifferenza. È un prendersi cura collettivo, sentirsi accolti e al tempo stesso raccolti.
Una dimensione distesa, l’abbandono di tensione, come quando si rientra a casa”.
Trattandosi di un reparto protetto, il 13 giugno l’inaugurazione sarà a porte chiuse. Altri reparti, però, sono pronti ad aprire le loro porte: Chiron e lasecondaluna hanno già dato disponibilità ad estendere il progetto.

[Fabian Daum]

Scripta Manent è una rubrica sostenuta dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, che nel 2024 presenta progetti ed iniziative che coniugano cultura e benessere.
Tutti gli articoli, con un respiro anche nazionale ed europeo, sono reperibili online: https://medium.com/scriptamanent

 

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