Il mondo di Freud in una passeggiata
Intervista allo storico Francesco Marchioro tra psicanalisi, natura e libri
Se Sigmund Freud ha rivoluzionato la psicologia è grazie anche a viaggi e luoghi in cui ha trovato la serenità per ampliare il suo pensiero. Uno di questi è l’altopiano del Renon, dove oggi si può percorrere la Freudpromenade, unico sentiero al mondo dedicato al padre della psicanalisi.
Con Francesco Marchioro - storico della psicanalisi e ideatore della passeggiata - scopriamo la reciproca influenza tra la maestosità delle Dolomiti e il Professore di Vienna.
Perché Sigmund Freud era attirato dall’Alto Adige?
Freud è legato all’Alto Adige, lo considera un luogo di passaggio poiché il suo “cuore volge al Sud”. Vi soggiorna spesso: nel settembre del 1900 giunge a Bolzano e poi prosegue per Merano, Barbiano e la Val Gardena. Nel 1911 scopre il Renon, cercando “un posto tranquillo in cui essere solo, con un bosco nei dintorni”, come scrive in una lettera all’amico Jung.
Quale importanza riveste il Renon per Freud?
Senza dubbio cruciale. Si trova così bene che vi rimane per un mese e mezzo, dal primo agosto al 14 settembre, quando normalmente i suoi soggiorni non duravano più di due o tre settimane. Definisce il Renon “divino e bello”, godendosi la famiglia con lunghe passeggiate, la raccolta di funghi e frutti di bosco. Qui inizia a scrivere “Totem e Tabù”, uno dei pochi lavori composti fuori Vienna e che rappresenta la prima indiretta risposta a “Trasformazioni e simboli della libido” di Jung, opera che critica alcuni concetti freudiani e segna l’inizio della loro prossima separazione. Dal Renon partono e giungono le ultime amichevoli lettere tra i due, con toni sereni e progettuali.
Oggi a lui è dedicato il sentiero che collega Soprabolzano a Collalbo. Come è nato il progetto della Freudpromenade?
Tra gli anni Novanta e Duemila, con l’associazione “Imago Ricerche di psicoanalisi applicata” abbiamo organizzato congressi internazionali e seminari clinici a Bolzano e sul Renon per promuovere la psicanalisi e offrire una formazione e cultura psicoanalitica fino allora assente. Il loro successo mi ha spinto a proporre la dedica di un luogo che fosse testimonianza di questo connubio. Così, nel 2006 su mio progetto è stato dedicato il sentiero con il nome di Freudpromenade, completato con 13 panche ad opera degli architetti Messner nel 2016. Ogni panca offre ai visitatori un aforisma freudiano in tre lingue, che sostituisco ogni due anni con nuove citazioni.
Di concerto con l’Associazione turistica del Renon, lei tiene diverse “lezioni” sulla passeggiata.
Ogni incontro affronta temi legati a Freud e Jung e alla psicoanalisi contemporanea. Non è una lezione, bensì un’esperienza, un’occasione di incontro, racconti e domande, nella felice atmosfera di natura, bellezza. Vi partecipano psicologi e psicoterapeuti di tutta Europa e, di recente, anche dal Giappone, oltre a curiosi e appassionati della materia.
Ed è teatro di un “rapimento” nel suo romanzo “La tela spezzata”...
Dopo tanti saggi volevo avvicinare un pubblico più ampio, e così ho pensato alla forma del romanzo. “La tela spezzata” è un giallo ambientato sul Renon, che intreccia il fascino delle Dolomiti e il mistero del rapimento della protagonista. Un rapimento nel triplice senso: fisico, estetico e psichico. Infatti, la bellezza del paesaggio, della natura intorno accende e incanta l’animo delle persone che passano per questo luogo.
Un fascino che lei descrive ne “La passeggiata Freud”. Cosa augura a chi, attraverso la lettura o una visita sperimenterà la Freudpromenade?
Nel libro esploro il legame tra Freud, la psicoanalisi e il Renon come pure il significato delle panche lungo il percorso. Esse sono “freudiane” perché non sono semplici oggetti decorativi, ma luoghi ideali per entrare in contatto con sé stessi e la natura. Come il protagonista di “Antichi Maestri” di Thomas Bernhard, che trovava “la luce ideale” per il suo temperamento su una panca del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Così auguro che l’atmosfera della Freudpromenade doni a lettori e visitatori il tempo di un incontro con l’inconscio e il sogno.
[Fabian Daum]
Francesco Marchioro è storico della psicanalisi e fondatore dell’associazione “Imago Ricerche di psicoanalisi applicata”. Vive a Bolzano ed è ideatore della “Freud-Promenade”, lungo la quale tiene incontri mensili per studiosi e appassionati di psicoanalisi. Tra i suoi saggi, due in particolare - pubblicati in italiano e tedesco - fanno riferimento a questo luogo freudiano: “La Passeggiata Freud. Camminare ricordare sognare” (Weger, 2019) e “La tela spezzata. Rapimento sulla Freudpromenade” (YCP 2023).
Ogni anno Francesco Marchioro organizza, da maggio a ottobre, delle camminate guidate sulla Freudpromenade. Per conoscere le date del 2025: https://www.ritten.com/it/3410-freud