L’arte cammina sulle scarpe
A Chiusa un’originale iniziativa dei maestri artigiani Arnold e Nora Delmonego
Arnold Delmonego e la figlia Nora ci accolgono nel loro negozio di scarpe nel centro storico e poi, insieme a Nora, arriviamo fino al Museo Civico di Chiusa per visitare e farci spiegare la speciale mostra che hanno ideato e organizzato, anzi, costruito, con la collaborazione di diversi artisti di tutto l’Alto Adige.
La mostra “L’Arte che cammina”, in esposizione al Museo Civico di Chiusa fino al 2 novembre, è uno dei tre progetti artistici speciali organizzati dalla struttura museale della Valle Iasrco. Abbiamo intervistato Nora Delmonego, maestra artigiana, designer e organizzatrice assieme al padre Arnold di questa mostra nata chiedendo a due dozzine di artisti locali di disegnare, dipingere e firmare le scarpe che loro stessi hanno disegnato e poi fabbricato a mano. Il risultato è una collezione coloratissima e fantasiosa, in cui ogni elemento esprime la personalità, le idee e l’entusiasmo di chi l’ha costruito prima e decorato poi.
È un progetto ideato molto tempo fa ed esposto solo ora: quando e come è nato?
Durante il Covid, un periodo davvero difficile sia per il turismo sia per il nostro esercizio commerciale. L’idea è frutto di un’ispirazione di mio zio, che aveva iniziato a dipingere sulle bottiglie di vino che produceva: mio padre gli ha chiesto se era disposto a fare la stessa cosa sulle nostre scarpe. All’inizio pensava fosse difficile, la “tela” è un po’ diversa (ride). Si è ispirato all’arte dell’antica Grecia, è un po’ il suo stile. Il risultato fu ottimo, tanto che mio padre pensò di chiedere la stessa cosa ad altri artisti di sua conoscenza; alcuni ci hanno mandato subito il loro risultato, altri abbiamo dovuto “rincorrerli”, altri non hanno mandato nulla… Ma quando siamo stati soddisfatti del numero e della partecipazione, abbiamo organizzato tutto con il gruppo del museo, con cui collaboriamo da sempre. I tempi sono stati molto dilatati, ma se non fosse stato per papà e tutte le sue conoscenze, non si sarebbe mai potuto fare niente di tutto questo.
Ogni paio di scarpe ha la sua firma e il suo stile...
È perché abbiamo deciso di non contattare solo pittori, ma ogni tipo di artista: abbiamo un architetto, uno scultore, perfino una poetessa. L’unica discriminante è stato il territorio, visto che vengono tutti dall’Alto Adige tranne due: un artista sudamericano e una pittrice danese, che però vivono qui da anni e sono quasi naturalizzati… Chiaro che per alcuni capire come unire la loro arte personale ad una tela come la tomaia di una scarpa fosse la vera sfida, fondere l’arte con l’artigianato. Ognuno ha messo in gioco il proprio stile e le proprie idee, anche politiche, cercando di dare un messaggio, consapevoli della storia moderna e contemporanea del territorio. Non abbiamo dovuto e voluto dare alcun tipo di indicazione su cosa dovessero fare con la scarpa, anche per questo i tempi sono stati lunghi.
Qual è stata la risposta del pubblico alla mostra?
Siamo molto soddisfatti, è stata una risposta entusiastica. Oltre ai numerosi turisti che arrivano ogni anno a Chiusa soprattutto in estate, tanti sono venuti dalle altre valli proprio perché incuriositi dal nostro lavoro e dalla nostra collezione. Abbiamo riportato l’attenzione sull’artigianato locale, che sta attraversando un periodo di crisi; i giornali dicono che i negozi chiudono nel centro storico ed è vero, in una realtà piccola come la nostra se anche un solo esercizio commerciale fallisce è un fatto grave. Ma resistiamo, dobbiamo farlo se vogliamo portare avanti il lavoro dei nostri padri. Altrimenti ci saremmo dovuti dedicare a tutt’altro come professione. Ho dovuto perfino iniziare a usare i social, anche se non mi piace (ride), Facebook per la parte commerciale e Tik Tok e Instagram, che sono più giovani, per divulgare e far appassionare al nostro lavoro di artigiani. Lo stesso motivo per cui è nata quest’iniziativa della mostra: attirare l’attenzione e così preservare l’artigianato locale nel territorio.
[Francesca Proietti Mancini]
L’Arte che cammina – Artigianato e Arte camminano sulla tomaia delle scarpe che diversi artisti della regione hanno usato come speciale “tela” per le proprie opere; a cura di Nora e Arnold Delmonego.
31.8 – 2.11.2024 | Museo Civico di Chiusa
Ma-Sa | Ore 9.30-12, 15.30-18 | Do, Lu e 1/11 chiuso
Lothar Dellago – Per il progetto “Arte nel Centro Storico” sono ben 29 le vetrine della Città Alta e Bassa che espongono le opere d’arte. La mostra è un omaggio allo scultore Lothar Dellago e ai suoi 70 anni di attività artistica.
31.8 – 2.11.2024 | Centro storico di chiusa
L’arte a regola d’arte & Lana d’artista – Progetto di sviluppo di comunità denominato “La Regione fuori dai vetri”, nato dalla collaborazione tra Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e Museo Civico di Chiusa. In mostra prestigiose opere dell’importante patrimonio artistico della Regione, affiancate dal guizzo creativo di tre artisti (Jakob de Chirico, Irmgard Gamper Delmonego, Markus Moling), un designer (Alex Terzariol) e quattro giovani del Centro KAOS di Chiusa che hanno reinterpretato artisticamente gomitoli di lana nel progetto “Lana d’artista”.
31.8 – 2.11.2024 | Museo Civico di Chiusa
Ma-Sa | Ore 9.30.12, 15.30-18