Il museo nel cuore dell’Abbazia di Novacella
Tra religione, storia e modernità: il racconto del curatore Hanns-Paul Ties

Nell’omonima frazione del comune di Varna, l’Abbazia di Novacella custodisce da secoli arte, saperi e spiritualità. Ancora oggi abitata da una comunità di canonici agostiniani, ospita un museo che permette di attraversare ambienti storici e collezioni uniche. Un luogo vivo, dove ogni sala è parte di una storia che continua a essere scritta.
Fondata quasi nove secoli fa, l’Abbazia di Novacella è uno dei complessi monastici più suggestivi dell’Alto Adige. Al suo interno il museo ne racconta l’evoluzione artistica, culturale e scientifica. “Nato come pinacoteca nel 1992 – spiega Hanns-Paul Ties, curatore della struttura – è stato ampliato una prima volta nel 1998 e più di recente nel 2021, con l’allestimento di altre sale e nuovi percorsi espositivi. Da allora i visitatori possono muoversi anche in autonomia o godersi l’esposizione permanente con visite guidate”.
L’obiettivo è chiaro: “Rendere accessibile al pubblico locale e ai turisti la parte più rappresentativa delle nostre collezioni, riscoprendo la lunga storia dell’Abbazia non solo come luogo religioso, ma anche come centro di cultura ed educazione”.
Il percorso tocca ambienti di grande fascino come il chiostro medievale, la chiesa tardo barocca e la monumentale biblioteca, cuore culturale dell’Abbazia. Particolare è la “Sala cinese”, con pitture murali rococò ispirate alla moda settecentesca per le decorazioni orientali.
“Nel periodo barocco – chiarisce Ties – era abituale in Europa dedicare interi ambienti all’immagine idealizzata della lontana Cina. Il prevosto dell’epoca, affascinato da simili decorazioni nell’Hofburg imperiale di Innsbruck, invitò a Novacella uno degli stessi artisti per ricreare un ambiente altrettanto raffinato”.
Durante la visita è possibile ammirare tavole tardogotiche, dipinti barocchi, strumenti liturgici, codici miniati, mappe e globi. “Molti di questi pezzi – sottolinea Ties – provengono dallo scriptorium medievale o furono usati nelle scuole dell’Abbazia, come il Ginnasio di Bressanone, gestito dai canonici dal 1844 al 1926”.
Tra le opere di spicco, l’Altare di Santa Caterina di Friedrich Pacher, “perfetta sintesi tra tardo gotico tirolese e primo Rinascimento italiano”, oltre a due rari paliotti d’altare decorati con paglia su legno. Particolarmente caro al curatore è il messale del prevosto Augustin Posch: “Il più importante dei nostri manoscritti, con miniature che raffigurano non solo scene religiose, ma anche piante e animali resi con straordinaria precisione, un capolavoro della miniatura rinascimentale”.
Accanto alla mostra permanente, l’Abbazia propone esposizioni temporanee che spaziano tra epoche e linguaggi. Oltre alle rassegne storiche – come quella attuale sulla rivolta contadina del 1525 – c’è spazio anche per l’arte contemporanea. Nella Neue Kunst Galerie, ricavata nell’ex granaio sopra l’osteria, artisti dei territori Euregio espongono opere in dialogo con la storia e l’atmosfera del luogo. Questo intreccio tra passato e presente si riflette anche nei servizi per i visitatori: visite guidate e audioguide, attività per famiglie e scolaresche, laboratori ed esperienze tematiche, spesso anche fuori dal museo. L’Abbazia, infatti, vive anche attraverso il centro convegni, la cantina vinicola con degustazioni e visite ai vigneti, a cui si aggiunge il giardino storico, recentemente ricostruito e aperto al pubblico.
“Non siamo un museo tradizionale, fatto solo di quadri e oggetti esposti – conclude Ties – ma un insieme di ambienti storici inseriti in un contesto che continua ad essere un centro religioso e culturale”.
[Fabian Daum]
LE MOSTRE TEMPORANEE
Fino al 31.10., il museo ospita Ribellione!, mostra dedicata alla rivolta contadina del 1525, quando l’Abbazia fu saccheggiata in protesta contro gli esosi tributi. Qui Michael Gaismair venne nominato comandante della rivolta e presentò le prime proposte di riforma sociale. L’esposizione, realizzata anche a Castel Sant’Angelo, include pannelli, installazioni e postazioni video che ripercorrono l’evento, collegandolo alle trasformazioni odierne dell’agricoltura e della viticoltura altoatesina.
Spazio anche all’arte contemporanea, nella Neue Kunst Galerie, con artisti del panorama Euregio. A cura di Hartwig Thaler, nelle prossime settimane saranno in mostra: Markus Gasser e Helmut Nindl (fino al 4.10) e Sylvia Barbolini (18.10 – 29.11).
Info: www.kloster-neustift.it
0472836189 ~
















































































































































































