PROMOZIONE DELL’INTEGRAZIONE LINGUISTICA
Intervista a Cuno Tarfusser, presidente dell’ADSIT di Merano
Da semplici corsi di lingua sul territorio alla promozione di scambi culturali e scientifici dell’area italo-germanofona in Europa il passo è breve.
Lo sa bene l’Accademia di studi italo-tedeschi di Merano, che puntando sull’integrazione linguistica per oltre mezzo secolo di storia è divenuta tra i luoghi più influenti e importanti del panorama scientifico e culturale locale. Dal 1993 l’accademia trova casa nel gioiello architettonico di Villa San Marco a Merano. Ne parliamo con il suo presidente Cuno Tarfusser, ex procuratore capo di Bolzano.
Presidente, ripercorrendo le tappe fondamentali dell’Accademia dalla sua nascita ad oggi, quanto è importante la sua presenza in una terra di unione e convivenza linguistica come l’Alto Adige?
Simbolicamente è molto importante e rappresenta nel quotidiano la testimonianza reale di convivenza vissuta e attiva sul territorio. È un orgoglio sapere che questo pensiero sia nato già nell’immediato dopoguerra. Alcuni insegnanti del liceo classico di Merano, infatti, si erano uniti per offrire corsi di tedesco agli italiani. Negli anni il loro contributo si è trasformato in associazione riconosciuta, garantendo così le prime borse di studio agli studenti delle università limitrofe. Contestualmente non venivano più organizzati solo corsi di lingua, ma anche iniziative in ambito culturale e scientifico. Attività che piano piano sono divenute peculiarità dell’accademia, perseguendo sempre un obiettivo caro alla nostra terra: l’integrazione tra gruppi linguistici.
È cambiato l’obiettivo nel corso degli anni?
Il tipo di integrazione dei primi anni ‘50 è certamente diverso da quello odierno e pertanto con il tempo è cambiato anche l’obiettivo dell’accademia. Il principio alla base è sempre lo stesso, ma si è evoluto in armonica convivenza e conoscenza reciproca delle culture.
Quali sono oggi le attività svolte dall’accademia?
L’accademia organizza convegni, simposi internazionali, seminari per ricercatori e dottorandi, conferenze, letture, mostre e concerti. Svolge attività scientifica con università e istituti di ricerca in Italia, Germania e Austria, nonché tramite i propri centri di ricerca e la piattaforma Euphur. Quest’ultima, in collaborazione con le Università dell’Euregio, mira ad affrontare sul piano scientifico le tematiche centrali del dibattito sui diritti umani. L’attività scientifica eleva lo status qualitativo delle iniziative dell’accademia, ma in questo modo la allontana dal cittadino medio. Stiamo lavorando a proposte che non abbassino la qualità dei contenuti, ma che affrontino i temi complessi in maniera più comprensibile.
A questo proposito rientra il percorso di “Dialoghi Merano”...
Esatto. I Dialoghi Merano sono incontri pubblici con personalità di spicco in qualsiasi ambito della società contemporanea. Nel 2016 nasceva come evento unico distribuito su più giorni, ma dal 2019 abbiamo esteso tale iniziativa ad ogni terzo venerdì del mese. In un anno si alternano quindi sei interviste in italiano e sei in tedesco dove anche il pubblico presente vi prende parte. Mi auguro un giorno che Dialoghi Merano diventi un vero e proprio marchio dell’accademia.
La campagna vaccinale avanza e le iniziative culturali in presenza stanno tornando. Quanto è importante oggi puntare sulla cultura?
In molti ambiti è messa in secondo piano, ma di fatto la cultura è il fondamento della nostra esistenza e dona un apporto costante allo sviluppo di una società. La pandemia ha creato diversi problemi al settore culturale. Grazie alla tecnologia non siamo rimasti inerti, ma non bisogna nemmeno fare di questa una religione. Ciò che regala il pubblico fisico è insostituibile. Non vediamo l’ora di poter tornare ad organizzare eventi culturali in presenza perché la cultura porta all’apertura mentale attraverso la conoscenza della storia e la consapevolezza del presente.
[Fabian Daum]
Prossimamente in programma:
La fortuna europea di Torquato Tasso (24-25/09)
Il convegno intende indagare la fortuna della Gerusalemme liberata, dell’Aminta, e del corpus lirico tassiano nei principali Stati europei. L’iniziativa si prefigge così lo scopo di gettare nuova luce sulla lettura, interpretazione, traduzione e imitazione dell’opera tassiana nelle diverse epoche della storia, evidenziandone il lascito in Italia e nell’Europa intera.
La convivenza in Alto Adige oggi (09-11/09)
Dall’annessione alle Opzioni fino alla Proporzionale. Un secolo di storia dell’Alto Adige raccontata attraverso diversi percorsi tematici: i passaggi chiave, la questione identitaria e culturale, come è percepita la regione dall’esterno e le questioni ancora in sospeso. Un convegno strutturato su tre giorni per comprendere al meglio ciò che è stato e tuttora è l’Alto Adige.