UNA STORICA PASSIONE PER LA LIUTERIA
La famiglia di Rubino Gabrieli suona e costruisce violini da 15 generazioni
Trasformare il legno in strumenti che permettano a chi li suona di esprimere emozioni: la liuteria è un’arte raffinata, incontro tra natura, capacità manuali, acustica ed estetica.
In Alto Adige l’unico costruttore di violini è il brissinese Rubino Gabrieli. Di famiglia sinta, intriso di musica e senso pratico, il maestro parla del suo lavoro con entusiasmo contagioso (si cerchino in Rete i video da lui realizzati).
Entriamo nel suo laboratorio, che profuma di legno e risuona piacevolmente.
Gabrieli, com’è nata la sua passione per la liuteria?
Nella mia famiglia l’amore per la musica ce lo tramandiamo di padre in figlio e siamo ora alla quindicesima generazione di musicisti. Liutai non se ne ricordano, anche se per necessità i miei parenti gli strumenti li riparavano e restauravano, per loro stessi e anche per la vendita. A dedicarsi alla costruzione di strumenti prima di me ci sono stati due miei cugini, di cui uno, Luciano Gardner, di una certa fama. Io ho iniziato perché volevo un violino con particolari caratteristiche estetiche e di suono, ma non avevo i soldi per comprarlo. Suonavo dall’età di cinque anni, mi arrangiavo con la manutenzione dello strumento, ma avevo l’idea fissa di costruirne uno da zero. Ci sono riuscito seguendo delle video-lezioni su YouTube e chiedendo consigli a un mio cugino.
È andata bene al primo tentativo?
Direi di sì e per questo avevo deciso di venderlo: per comprare altro materiale e costruirne altri più belli, anche per i miei cinque figli. Ho messo un annuncio in Internet per venderlo e sono stato contattato da un famoso liutaio che, pensando fosse un vecchio violino, lo voleva comprare per rivenderlo. Su suo invito sono andato a Cremona convinto di tornare a casa con i soldi. Dopo aver visto lo strumento e aver ascoltato la mia storia di “novellino”, si è complimentato con me per come avevo lavorato. Mi ha consigliato di non fare l’errore di vendere l’inizio della mia storia di costruttore e mi ha incoraggiato a continuare. Sono tornato a casa senza soldi, ma motivato a studiare e imparare.
Non fosse per il colore, i violini sembrerebbero tutti esteticamente simili. Di quanta libertà può godere nella realizzazione di uno strumento?
Ho studiato la liuteria classica sia a Cremona che a Bologna, da grandissimi maestri, ma non mi pongo dei limiti. So costruire strumenti classici e barocchi, ma mi attirano le interpretazioni moderne e le sperimentazioni. Ho il vantaggio di essere violinista, cosa non frequentissima tra i liutai, e questo mi aiuta anche nella messa a punto degli strumenti.
È geloso delle sue conoscenze?
Ho costruito tre violini utilizzando legno di acero e abete provenienti dagli stessi tronchi; impiegando gli stessi spessori e le stesse misure per tutti e verniciandoli nella stessa identica maniera. Il risultato? Ogni violino suona in maniera diversa. Questo esperimento mi fa credere che segreti non ce ne possano essere, perché se qualcun altro realizzasse uno strumento con le caratteristiche dei miei, il risultato sarebbe diverso. C’è una componente di fortuna, diciamo, che non si può prevedere. Se pensiamo ai celebri strumenti di Giuseppe Guarnieri del Gesù o di Antonio Stradivari, solo una manciata delle centinaia che sono arrivati a noi ha delle qualità timbriche e acustiche di altissimo livello. Dei cinquecento strumenti che riuscirò a costruire nella mia vita, solo alcuni nel tempo risalteranno per qualità e valore. È normale.
Nei grandi boschi della nostra regione crescono alberi utili al suo lavoro?
In Val di Fiemme cresce il pregiato abete rosso, che viene impiegato per la tavola armonica. Un paio di volte all’anno visito le segherie che trattano questo tipo di legno per trovare i pezzi migliori: osservo le venature, picchietto, ascolto, sento il peso e scelgo. Ho la fortuna di poter scegliere di persona i materiali per i miei strumenti. Poiché si tratta di legni molto costosi, di tanto in tanto uso il “metodo sinto” del baratto: scambio un mio strumento con delle tavole. Io ricevo il legno per lavorare e il grossista ha uno strumento che può rivendere con facilità. Così facendo i miei strumenti hanno girato il mondo e sono arrivati fino a Taiwan.
Dove possiamo sentire il suono dei suoi strumenti?
Oltre che nel mio laboratorio, nel mio canale YouTube si trovano vari video dei miei strumenti suonati anche dal violinista Teofil Milenkovic. I mie strumenti sono utilizzati in varie scuole di musica dell’Alto Adige. Spero però di poter presto aprire nel centro di Bressanone un laboratorio con negozio. Sarei il primo liutaio in città dopo il famosissimo Matteo Goffriller, che fu attivo ormai quasi quattrocento anni fa.
[Mauro Sperandio]