Alla scoperta del mondo del vino... in bici!
Il nuovo film di Paolo Casalis unisce ciclabili e cantine dell’Alto Adige
Quale modo migliore di scoprire un territorio, la sua cultura e i suoi protagonisti se non attraverso il mezzo su due ruote a pedali per eccellenza?
A sposare in pieno questa visione è il regista piemontese Paolo Casalis, che dopo il successo del film Barolo Boys e la pubblicazione del libro Guida alle Langhe in bicicletta, ha deciso di abbinare le sue due grandi passioni per il vino e le lunghe pedalate realizzando un docu-film sul panorama enologico dell’Alto Adige. Si intitola Sulle strade dei vini - Un viaggio lungo le ciclabili dell’Alto Adige e vede protagonisti quattro amici veneti che in bici vanno alla scoperta delle cantine locali, tra incontri con i produttori, brindisi e degustazioni.
“L’obiettivo di questo documentario - spiega il regista Paolo Casalis - è di offrire a turisti e semplici curiosi un ingresso nel mondo del vino altoatesino. La bicicletta è il mezzo più adatto per compiere un’avventura simile. Permette infatti la completa immersione. in un ambiente naturale, dando la possibilità di osservare le vigne una per una. Incontrando oltre 20 persone tra produttori, viticoltori ed esperti, la bici si è rivelata il perfetto filo conduttore per unire le varie tappe, i diversi racconti e le storie che vedono nel vino il loro protagonista”.
Da Salorno a Bolzano, dal capoluogo fino all’Alta Val Venosta, senza dimenticare la ciclabile della Val d’Isarco che porta fino a Bressanone e da lì al Brennero: le strade che costeggiano il mondo del vino in Alto Adige sono molteplici e, oltre ad essere facilmente percorribili in biciletta, mostrano le diverse visioni, interpretazioni e sperimentazioni di un universo enologico in costante evoluzione.
“Rispetto a molte altre regioni - continua Casalis - l’Alto Adige ha un’estensione di vigneti piuttosto ridotta, ma produce ugualmente un’incredibile varietà di vini e soprattutto di qualità. Un grande maestro come Mario Soldati negli anni ‘70 scriveva Vino al Vino e nelle pagine dedicate al Sudtirolo presentava un territorio in cui il 90% della produzione era costituito da Vernatsch (o Schiava). Mezzo secolo dopo, l’Alto Adige si è ritagliato un ruolo di primo piano nella produzione di vini bianchi. Questo perché parliamo di una regione che ha avuto il coraggio di sperimentare diverse vie: dal biodinamico ai vini Piwi, dai vitigni coltivati sopra quota mille a quelli internazionali. Per certi versi posso dire che l’Alto Adige abbia scoperto il Sacro Graal di questo universo, dove nella diversità ha sviluppato coesistenza e un grande senso di comunità”.
Nel film i protagonisti sulla bicicletta sono Adrian Tudose, Lidia Dalla Libera, Marco Dal Bo e Carmelo Messina. Oltre ad una grande amicizia, a legare i quattro ragazzi veneti sono la passione per il vino e per la bici. Sentiamo Carmelo: “È stata un’esperienza bellissima, che abbinata alle nostre due grandi passioni si è rivelata di fatto una vacanza. Oltre a panorami mozzafiato e vini deliziosi assaggiati anche alle prime ore del mattino, mi ha colpito molto l’organizzazione di questo territorio.
Siamo passati per Chiusa una settimana dopo l’esondazione dell’Isarco e le uniche tracce di fango presenti erano sulle foglie. Mi hanno lasciato un grande ricordo anche i diversi incontri con i produttori. A prescindere dalla grandezza delle loro cantine, dietro il loro lavoro si percepisce un senso di comunità unico e nella qualità dei vini questo fa la differenza”. Commissionato dal Centro Audiovisivi della Ripartizione Cultura italiana - Provincia autonoma di Bolzano Alto Adige - e girato tra agosto e settembre 2020, il documentario è disponibile per il prestito gratuito nella Mediateca del Centro Audiovisivi e in streaming e download sulla piattaforma Vimeo e sul sito della casa produttrice Produzioni Fuorifuoco, dove può essere acquistato in versione DVD con contenuti extra e il diario di viaggio. Nei prossimi mesi verrà trasmesso anche su RAI Alto Adige. Chi è già pronto a gustare i deliziosi vini altoatesini, si ricordi di prenotare anche un posto a tavola: in estate è in programma la realizzazione di un nuovo documentario firmato Casalis. Il protagonista? Il cibo altoatesino, dalla produzione di contadini e pastori, fino ad arrivare al ristorante.
[Fabian Daum]
PICCOLO GLOSSARIO DEL VINO
Viticoltura biodinamica: forma di agricoltura biologica basata sulle idee del filosofo austriaco Rudolf Steiner. Si tratta di un complesso sistema di trattamenti a base di erbe e di tecniche di compostaggio note come “preparati”. Tratto distintivo delle tecniche biodinamiche è il calendario delle operazioni agronomiche, strettamente regolato dai movimenti degli astri. Lo scopo di chi abbraccia queste tecniche è il raggiungimento di una agricoltura in maggiore equilibrio con l’ecosistema terrestre.
Vino Piwi: si tratta di un vino realizzato con un particolare tipo di uva denominata PI WI (“pilzwiderstandsfähig” in tedesco). Un vitigno Piwi è altamente resistente ai funghi e alle malattie fungine, consentendo una significativa riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari.